Archivio della categoria ‘ENERGIE RINNOVABILI’

Beghelli presenta: Tetto d’oro, Acqualuce. Energia elettrica e acqua calda tutto in un unico impianto

Dopo il successo dell’offerta sul fotovoltaico “Tetto d’oro”, Beghelli lancia “Tetto D’oro Acqualuce Beghelli“, un nuovo pannello solare in grado di racchiudere sia la tecnologia fotovoltaica che quella solare termica e, dunque, capace di produrre contemporaneamente sia energia elettrica che acqua calda sanitaria. Il tutto in un unico impianto.
Grazie alle peculiarità tecnologiche dei nuovi moduli, che uniscono il sistema fotovoltaico all’impianto termico – ha spiegato Gian Pietro Beghelli, Presidente dell’omonimo Gruppo – Il Tetto D’oro Acqualuce Beghelli porta a casa del cliente sia energia elettrica solare, sia risparmi nella produzione di acqua calda, che, nel tempo, potranno diventare a costo zero. Si tratta di una vera e propria occasione d’oro per le nostre bollette – prosegue Gian Pietro Beghelli – poiché l’energia elettrica generata dall’impianto fotovoltaico permette, in molti casi, di azzerare la bolletta di casa, mentre quella termica fornisce una copertura del fabbisogno di acqua calda fino al 90% circa. Grazie all’ unione di due strutture in un’unica soluzione, gli utenti che sceglieranno questo nuovo prodotto potranno risparmiare sia denaro che spazio sul tetto, anche perché la resa del modulo fotovoltaico può aumentare fino al 20%, grazie al raffreddamento garantito dal liquido che circola nel circuito termico. Secondo le stime di Beghelli, per ammortizzare l’investimento sostenuto per l’acquisto di questo impianto (circa 19.690 euro) servono circa otto anni e successivamente si avrà un vero e proprio guadagno dalla produzione di energia e acqua calda. Infatti in tal modo è possibile usufruire sia degli incentivi per il fotovoltaico che quelli riservati al solare termico: così ai contributi erogati dal conto energia (per il fotovoltaico) potrà aggiungersi il bonus ricavato dalla detrazione fiscale del 55% è diventerà possibile recuperare ogni anno circa l’11,5% dell’investimento totale.
Per promuovere questo nuovo prodotto, Beghelli ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria, con lo spot ‘Il Tetto D’oro Acqualuce Beghelli’, trasmesso in tv, in cui vengono mostrate scene di vita quotidiana. Prima di premere l’interruttore della luce o avviare la lavatrice, l’utente protagonista dello spot deve inserire una moneta per utilizzare l’energia: ogni giorno, ad ogni singolo gesto, si accompagna un costo in più sulla bolletta. Oggi però, grazie alle tecnologie presenti e al sole del nostro Paese, possiamo sfruttare le energie rinnovabili e immetterle nella rete. Sulle note di ‘O Sole’ mio, appaiono i Beghelli Point, che presentano agli italiani il progetto ‘Il Tetto D’oro Acqualuce Beghelli’, grazie al quale gli utenti possono avere un unico impianto fotovoltaico e termico, che produce energia elettrica e acqua calda, senza doversi preoccupare di pratiche burocratiche, progettazione e installazione.

Fonte: GreenMe

Wicsolaire: le pale frangisole fotovoltaiche

Wicsolaire è il nuovo sistema di pale frangisole in alluminio, di Wicona, in grado di calibrare l’apporto di luce naturale limitando l’uso di quella artificiale e, di conseguenza, ridurre l’eccessivo calore proveniente dai raggi solari. Per il raggiungimento del comfort abitativo è fondamentale limitare in modo efficace l’effetto serra che si potrebbe creare all’interno degli ambienti. Spesso, la sola tipologia del vetro non è sufficiente a creare uno sbarramento al surriscaldamento ed è quindi importante, dopo aver valutato l’orientamento dell’edificio in base a latitudine, territorio e inclinazione del sole durante la giornata, scegliere la giusta tipologia di oscuramento.
Wicsolaire si propone sul mercato con pale frangisole fotovoltaiche. Integrati sulle lame, i moduli fotovoltaici permettono di catturare l’irraggiamento incidente trasformandolo in energia.
Wicsolaire unisce 3 funzioni in un solo prodotto: modula la luce naturale, protegge gli ambienti dal fastidioso effetto serra, trasforma il calore del sole in energia. Wicona fa sapere che si potranno installare sistemi di pale fisse con diverse inclinazioni e distanze l’una dall’altra, posizionabili sia orizzontalmente che verticalmente seguendo le esigenze dello specifico progetto. Progettista e committente potranno inoltre scegliere tra sistema di movimentazione manuale o motorizzata.

Fonte: Casa&Clima

Biomasse: bene l’Europa, ma obiettivi ancora lontani

L’ energia prodotta da biomasse solide (legno, rifiuti di legno e vegetali solidi) nell’Unione europea è cresciuta nel 2010 del 4,8% rispetto all’anno precedente, che già aveva registrato un incremento del 3,6% sul 2008. Senza dubbio un buon risultato, ma che rimane molto lontano dal Piano d’azione per le biomasse della Ue. Infatti in base alle stime di EurObserver’ER (l’osservatorio europeo delle energie rinnovabili) si stima per il 2010 un aumento a 76,3 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep) dell’energia nell’Ue prodotta da biomasse solide, contro i 72,8 milioni di tep del 2009. Solo che il Piano d’azione europeo per le biomasse prevedeva nel 2010 la produzione di 149 milioni di tep. E anche considerando biocombustibili, biogas e rifiuti urbani si arriva a 110,5 milioni di tep in tutto, un dato ben al di sotto degli obiettivi.
Nel rapporto di EurObserver’Er si sottolinea la crescita dell’ elettricità prodotta con biomasse, che nell’ultimo decennio è aumentata in media del 14,7% all’anno, passando dai 20,8 miliardi di kWh del 2001 ai 62,2 miliardi del 2009. E in quest’ambito domina la cogenerazione (produzione contemporanea di elettricità e calore), con il 62,9% nel 2009 della capacità di generazione elettrica da biomasse. Secondo il rapporto, la crescita esponenziale della cogenerazione è dovuta al fatto che molte nazioni Ue hanno puntato su questa strada per raggiungere gli obiettivi di produzione energetica da fonti rinnovabili, che secondo gli impegni comuntari nel 2020 deve essere il 20% di tutta l’energia prodotta.
Germania, Francia, Svezia, Finlandia e Polonia si confermano anche nel 2009 ai primi cinque posti della classifica dei produttori di energia da biomasse e rappresentano insieme il 57% della produzione europea. L’Italia è in decima posizione, con 2,8 milioni di tonnellate bruciate nel 2009, che migliora all’ottavo posto per la sola generazione elettrica, mentre è al 23mo posto (su 27) nei consumi pro capite con 46 kg a testa, contro i 1.209 kg dei finlandesi, i 151 kg della Francia e i 137 kg della Germania.

Fonte: IlCorriere

 

 

Fusione nucleare a freddo. Bologna ci riesce.

Ci sono le guardie giurate a controllare l’accesso, devi firmare una dichiarazione in cui accetti i rischi nell’assistere all’esperimento che potrebbe rivoluzionare il settore della produzione di energia. Per la prima volta in Italia, davanti ad esperti, in un capannone avvolto dalla nebbia nella zona industriale di Bologna, è stato realizzato un processo di fusione nucleare fredda, utilizzando nichel ed idrogeno, capace di produrre una energia incredibilmente superiore a quella utilizzata per creare la reazione. E’ la strada per ottenere energia pulita. La novità assoluta sta nel fatto che tutto ciò viene prodotto da una macchina che funziona come una stufetta elettrica di casa, spiega l’inventore, Andrea Rossi, ingegnere. Con lui Sergio Focardi, professore emerito dell’Alma Mater, fisico di calibro, in passato preside della facoltà di Scienze. Di possibili fonti di energia con reazioni di fusione nucleare a bassa temperatura se ne parla da tempo nel mondo. L’annuncio nel 1989 degli scienziati Fleshmann e Pons suscitò speranze e illusioni. Focardi è stato pioniere in Italia di questo tipo di studi. Quello di ieri è stato il primo esperimento condotto a Bologna con osservatori esterni: giornalisti e fisici, in gran parte dell’Ateneo come Paolo Capiluppi, direttore del dipartimento di Fisica, Gianfranco Campari, Ennio Bonetti. L’esperimento, “industriale più che scientifico”, dicono i docenti universitari, è condotto in una stanzina di un capannone in via dell’Elettricista, dove è stato installato un catalizzatore di energia che occupa lo spazio di un tavolo. Dura alcune ore. Rossi spiega il funzionamento della macchina, il ricercatore Giuseppe Levi illustra una stima dell’energia prodotta sulla base della misura di quanta acqua viene vaporizzata al secondo. E al termine Rossi conclude: Si sono consumati 600 kilowattora e se ne sono prodotti 12mila. Il prototipo, già coperto da brevetto di proprietà di Maddalena Pascucci, moglie di Rossi, è ora pronto per la produzione industriale e la commercializzazione. Sarà il prossimo passo, dice Rossi. I fisici obiettano: Dovremmo poter riprodurre l’esperimento in un nostro laboratorio, ma c’è il segreto industriale sul processo. Ci vuole cautela, il metodo scientifico esigerebbe verifiche, ad oggi non sappiamo cosa avviene dentro la macchina, dicono Capiluppi e Bonetti. Siamo un’azienda, se mi chiedono di aprire la scatola dovrei pagare i danni agli investitori, replica Andrea Rossi. I costi? Posso dire che l’apparecchiatura costa duemila euro per Kilowatt di potenza e funziona con un grammo di nichel. Lo stesso ingegnere ammette: Dietro questo processo non c’è una base teorica: per quale motivo avvengono questi risultati lo abbiamo solo ipotizzato. Il professor Focardi spiega perché un esperimento simile avvenga fuori dai laboratori accademici: i miei colleghi non ci credono, sono scettici. Non so come un protone di idrogeno possa entrare nel nucleo di nichel, ma avviene. Ed è la strada dell’energia per l’umanità. Comunque sia, sembra un grosso passo avanti. Per dire addio al petrolio? Non sono in grado di rispondere, allarga le braccia l’ingegner Rossi.

Fonte: LaRepubblica

Fotovoltaico in Italia: una strada ancora in salita

 

 La tecnologia fotovoltaica (FV) permette di trasformare direttamente l’energia solare in elettricità. Questi sistemi di impianti producono elettricità gratuita, hanno una vita media di 20-25 anni e una bassissima necessità di manutenzione (solitamente un controllo annuale).

La legge finanziaria 2008 stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2009, deve essere prevista per gli edifici di nuova costruzione l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo tale da garantire una produzione energetica non inferiore a 1kW per ogni unità abitativa, compatibilmente con la realizzabilità tecnica dell’intervento.

Grazie agli incentivi statali, l’anno 2010 ha visto un notevole incremento degli impianti installati. Il 2011 si apre con circa 127.000 impianti installati sul territorio nazionale per un totale di 2400 MW. Lombardia e Veneto, seguite di poco da Emilia Romagna e Piemonte, sono le Regioni che la fanno da padrone.

Abbiamo pensato allora di contattare il titolare di uno Studio Tecnico presente sul territorio Lombardo. Al Dott.Arch. Fausto Redondo (www.studioredondo.it) abbiamo posto alcune veloci domande:

Ci può raccontare quale è il suo ruolo attuale e come ha fatto ad avvicinarsi al mondo del fotovoltaico e delle energie alternative in generale?Sono titolare di uno studio tecnico a Ospitaletto, in provincia di Brescia, e da oltre 20 anni mi occupo di bioarchitettura; in quel periodo non c’erano incentivi ed era raro installare impianti FV per l’elevato costo; ricordo che solo alcuni rifugi alpini li installarono

Come valuta la situazione del fotovoltaico in Italia rispetto al resto dell’Europa e del mondo?Molto buona ed ancora in crescita

Quanto può costare mediamente un impianto fotovoltaico per le esigenze di una famiglia di 4 persone? Attualmente da 3200 a 3800 €/Kwp + iva

Come a visto cambiare il mercato del fotovoltaico in questi anni? In assoluta crescita!

Può spiegare brevemente come funzionano gli incentivi nel nostro Paese? Ci vorrebbe molto tempo per raccontare in dettaglio; vi rimando al link del GSE: http://www.gse.it/attivita/ContoEnergiaF/

Quali motivi indicherebbe ad un privato o ad una azienda per convincerli a passare al fotovoltaico? È un investimento a lungo termine: al posto degli investimenti finanziari usuali (fondi, BOT, ecc.,) attualmente e capitalizzato a oggi rende il 6-9 % a seconda dell’impianto

Quali sono i dubbi che la gente normalmente le evidenzia relativamente a questa tipologia di impianto? La gente si preoccupa per il costo elevato e per il lungo tempo di ammortizzamento

Relativamente al rendimento energetico (soprattutto nel periodo invernale e nelle ore notturne), l’Italia può essere considerata una unica zona oppure ci sono delle fasce di territorio dove gli impianti fotovoltaici sono molto più convenienti? Solo per le ore notturne si possono considerare una unica zona

Quale è secondo lei la preparazione tecnica dei venditori e negli installatori nel nostro Paese? Ci si può fidare tranquillamente oppure c’è ancora tanta strada da fare? Si possono trovare venditori ed installatori con vari gradi di preparazione; il mercato selezionerà …

Lei ha esperienze in molti settori; oltre al fotovoltaico, quali pensa siano i settori nei quali bisognerebbe investire maggiormente? Il settore dell’ impiantistica “evoluta” come ad esempio la trigenerazione (la trigenerazione è un particolare campo dei sistemi di cogenerazione che, oltre a produrre energia elettrica, consente di utilizzare l’energia termica recuperata dalla trasformazione anche per produrre energia frigorifera, ovvero acqua refrigerata per il condizionamento o per i processi industriali)

Pensa che dal punto di vista politico ci sia la giusta volontà di “spingere” verso le energie alternative? Non troppo

Che dal punto di vista politico si possa fare ancora molto è il pensiero di moltissime persone. E’ sicuramente vero che il 2010 ha visto un notevole incremento degli impianti installati ma è anche vero che sono aumentati notevolmente i grossi impianti, quelli cioè che richiedono un investimento non indifferente e che quindi vedono impegnati grossi gruppi privati. Bisognerebbe invece favorire maggiormente anche le persone comuni, quelle che vorrebbero fare qualcosa di ecologico senza però investire grosse cifre.

La strada è ancora in salita…e noi continueremo a monitorarla.

Autore: Roberto Conti

New York pubblica i dati sul consumo energetico di 25mila edifici commerciali

Quest’anno, per la prima volta, i proprietari di 25.000 immobili commerciali a New York hanno l’obbligo di rendere pubblico il consumo energetico dei loro edifici. I dati saranno pubblicati sotto forma di pagella e disponibili a tutti. I funzionari sperano in questo modo di stimolare le aziende a svolgere le riqualificazioni necessarie per migliorare i propri punteggi, onde evitare brutte figure a livello mediatico. Questo impegno nasce dalla ricerca di alternative al sistema di certificazione energetica Leed, che secondo molti ingegneri, architetti e proprietari di casa, non misura con precisione il consumo energetico e i costi.
Entro quest’anno, infatti, l’ American Society of Heating, Refrigeration and Air-Conditioning Engineers introdurrà un indice di utilizzo energetico per gli edifici. Lo scorso anno, invece, la Fondazione Greenprint ha rilasciato il suo primo indice per il monitoragio delle emissioni di 600 edifici. Ma il problema maggiore di questi sistemi è che non possono pubblicare i dati scoperti senza il consenso del proprietario. Un problema che affligge anche il Leed, il quale raccoglie dati dal 2009 ma non è autorizzato a rilasciarli e quindi ad utilizzarli in maniera costruttiva. La novità nella nuova legge di New York è proprio il fatto che potrà rivelare informazioni sulle performance energetiche degli edifici, con o senza il consenso dei proprietari.

Fonte: Casa&Clima

Spagna: certificazione Leed a centro commerciale passivo

Il centro commerciale Zielo Shopping Pozuelo ha ottenuto il livello di certificazione Gold ai sensi del sistema di valutazione LEED per la categoria Core & Shell (CS) dell’ente statunitense per l’edilizia verde denominato Green Building Council.
Un bel traguardo per la Spagna. A renderlo noto, la società Hines Spagna, personalmente attiva dal 2008 nello sviluppo del centro progettato da Alberto Martín Caballero nel comune di Pozuelo de Alarcón, vicino alla capitale spagnola. Si tratta di un record, per il centro di Pozuelo, primo tra i centri commerciale ad ottenere la certificazione LEED Core & Shell di livello Gold. Già precedentemente pre-certificato come centro commerciale con livello di certificazione Silver, quella di oggi è una grande soddisfazione per coloro che hanno investito e lavorato su questo progetto, come traspare dall’intervento rilasciato da Jamie Rea, amministratore delegato di Hines per la Spagna, ha dichiarato: Siamo molto compiaciuti dell’ottenimento di questa certificazione che stabilisce un nuovo standard di riferimento per la sostenibilità per il settore della vendita al dettaglio in Europa. La certificazione sarà accolta con favore da acquirenti, locatari e futuri investitori. Inaugurato nell’ottobre 2009 e oggi sviluppato su una superficie di 16.000 metri quadrati, Zielo Shopping vanta un parco FVdotato di 726 pannelli, apparecchi a basso flusso per ridurre l’uso d’acqua, una percentuale del 91% dei rifiuti da costruzione nelle discariche, appositi spazi di parcheggio per biciclette e veicoli a basse emissioni e un’acquisto di elettricità 100% verde.

Fonte: Casa&Clima

Fotovoltaico: Emilia Romagna perde posizioni, Ravenna scalza Rimini nella classifica regionale

Rimini diventa fanalino di coda tra le province dell’Emilia-Romagna per energia fotovoltaica installata. A fine 2010 viene superata anche da Parma, e ormai la capitale del turismo occupa l’ultimo posto in questa classifica di territori virtuosi. Il 2010 riserva un’altra sorpresa per la regione, con il cambio al vertice: Bologna perde la prima posizione che occupava da sempre, scavalcata da Ravenna che conferma il trend positivo del 2009 e chiude il 2010 diventando la provincia leader per fotovoltaico in Emilia-Romagna.
In Italia, l’Emilia-Romagna chiude il 2010 al quarto posto per potenza installata (perde una posizione rispetto al 2009) con 223 megawatt, preceduta da Puglia (468 MW), Lombardia (241 MW) e scavalcata dal Veneto (239 MW). In totale in Italia al 27 dicembre 2010 la potenza da fotovoltaico installata è di 2.314 MW: i 223 megawatt dell’Emilia-Romagna rappresentano il 9,6% del totale nazionale. Per impianti installati, l’Emilia-Romagna conserva il terzo posto del 2009: il totale è di 11.454 impianti, preceduta in Italia solo da Lombardia (18.993 impianti) e Veneto (14.878 impianti). In regione c’è un impianto fotovoltaico ogni 383 abitanti. Nella provincia di Ravenna la maggiore densità: un impianto ogni 256 residenti.
I dati elaborati dalla Ubisol sono quelli ufficiali del Gse, il Gestore dei servizi energetici, l’ente italiano che sovrintende alle installazioni degli impianti fotovoltaici. Il riferimento è al 27 dicembre 2010: tra le province dell’Emilia-Romagna il primo posto viene conquistato da Ravenna con 75.040 chilowatt installati (un aumento di ben 68.290 kWp rispetto al 2009) scalando ben quattro posizioni. Anche per quel che riguarda gli incrementi percentuali di potenza installata nel 2010, leader della classifica regionale è la provincia di Ravenna, che ha fatto un balzo impressionante, arrivando a superare quota mille per cento nei dodici mesi del 2010, arrivando al 1011% per l’esattezza. Il numero di impianti fotovoltaici rapportato agli abitanti sembra evidenziare la linea di demarcazione tra Romagna ed Emilia. Sono infatti le tre province romagnole a primeggiare in questa significativa classifica. C’è sempre Ravenna leader in graduatoria, con un impianto fotovoltaico ogni 256 abitanti, seguita da Forlì-Cesena, Rimini, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, Piacenza e, in ultimo, Parma.

Fonte: EarthcareMagazine

Philadelfia: metropolitana sostenibile, energia ricavata dalle frenate

L’efficienza di un mezzo di trasporto pubblico come la metropolitana, che ogni giorno porta da una parte all’altra di molte città milioni di persone, è già di per sé un buon sistema per evitare che le persone scelgano di spostarsi in automobile. Se poi l’efficienza del mezzo di trasporto è anche di tipo energetico, ancora meglio! La Southeastern Pennsylvania Transportation Authority (SEPTA) in collaborazione con la società Viridity Energy, ha annunciato che la metropolitana di Philadelfia contribuirà entro pochi mesi allaproduzione di energia elettrica. E’ stato studiato infatti, che sfruttando le frenate dei convogli metropolitani, e quindi l’energia cinetica da essi posseduta, è possibile generare energia da accumulare e all’occorrenza immettere nella rete elettrica cittadina. La società che gestisce i trasporti pubblici della città, ha investito in questo progetto 900 mila dollari. Soldi che dovrebbero portare vantaggi in termini sia economici che energetici. E’ stato stimato infatti che quando il sistema entrerà a regime, potrebbe comportare una riduzione delle emissioni di circa 1200 tonnellate e un taglio della bolletta energetica della SEPTA del 40%! Numeri che non lasciano indifferenti e fanno riflettere su quanto la ricerca sia importante nella salvaguardia del nostro prezioso Pianeta.

Fonte: ArchitetturaEcosostenibile

Algeria: entro 2030 investiti 60 mld Usd in energie rinnovabili

L’Algeria investirà circa 60 miliardi di dollari entro il 2030 per sviluppare la produzione di energie rinnovabili. Lo ha annunciato l’amministratore delegato del gruppo pubblico algerino Sonelgaz, Noureddine Boutarfa. L’investimento, che potrà arrivare anche a 70 mld di dollari, sarà consacrato alla produzione di 12.000 Mw di elettricità solare destinata al mercato nazionale, ha precisato Boutarfa, citato dall’agenzia Aps. Sonelgaz, gruppo pubblico algerino di elettricità e gas, è stato incaricato della realizzazione di questo programma e prevede di arrivare a 650 Mw di elettricità da energie alternative nel 2015. La società vuole arrivare a produrre 2.700 Mw nel 2020 e 12.000 Mw nel 2030, ha precisato l’amministratore delegato della azienda algerina.

Fonte: LaStampa

Normandia: progetto per un impianto eolico nel 2015

Nel 2015 un parco eolico sorgerà a soli 11 chilometri di distanza dalla costa dove il 6 giugno del 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, sbarcarono gli Alleati. Il progetto, denominato “Fierville”, avrà un costo complessivo di 10 miliardi di euro; sarà composto da 80 turbine da circa 400MW dislocate su altrettanti torri di 160 metri di altezzezza. Le torri, nonostante la loro imponenza, saranno poco visibili in quanto posizionate a 11 chilometri dalla spiaggia.
Il progetto Fierville dovrà comunque superare l’esame di impatto ambientale per una importante area costiera che il governo francese ha intenzione di promuovere all’Unesco come patrimonio dell’Umanità.

Fonte: BlogEcologia

Greenpeace: Italia leader nel fotovoltaico

L’energia solare potrà soddisfare il 5% del fabbisogno elettrico mondiale entro il 2020 e il 9% della domanda globale di energia elettrica al 2030, secondo il rapporto ‘Solar generation 2010’ pubblicato da Greenpeace International e EPIA (Associazione europea delle industrie fotovoltaiche).
Il solare fotovoltaico è una soluzione che risponde all’esigenza urgente di produrre energia pulita e rispettosa dell’ambiente – dice Domenico Belli, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace – Gli investimenti mondiali sul solare fotovoltaico hanno raggiunto il record di 35 miliardi di euro nel 2009 e si prevede di arrivare a 70 miliardi nel 2015. L’Italia è tra i Paesi più attivi, con quasi 1 miliardo di investimenti.
Nei prossimi cinque anni il costo dei moduli fotovoltaici scenderà del 40%, dopo essere già sceso della stessa percentuale dal 2007 a oggi. In questo modo, il prezzo dell’energia prodotta dal solare potrà competere con quello delle altre fonti energetiche, anche senza gli incentivi pubblici e la ‘grid parity’. Nei prossimi tre/cinque anni, quindi, il fotovoltaico sarà una realtà per la maggior parte dei Paesi industrializzati, dove il costo dell’energia è sempre molto alto. Il solare sarà determinante anche per la fornitura di energia globale, specie nei Paesi in via di sviluppo. Entro il 2030, infatti, oltre 2,5 miliardi di persone potranno accedere all’energia elettrica grazie a questa tecnologia. Non solo, per ogni Kwh prodotto dai pannelli, si calcola un risparmio di 0,6 Kg di CO2 immessa in atmosfera, un contributo importante per la lotta al cambiamento climatico.
Il solare fotovoltaico si dimostra una tecnologia chiave nella lotta al cambiamento climatico che assicura l’accesso diffuso all’energia da fonti rinnovabili – continua Belli -. I miglioramenti tecnologici e l’abbassamento dei costi faranno raddoppiare entro 5 anni l’incidenza del fotovoltaico nella fornitura di energia primaria. Oltre ai benefici ambientali, il solare fotovoltaico assume un ruolo sempre più importante sia come strumento di stabilizzazione dei costi energetici, sia come creatore di nuova occupazione. Ad oggi, sono 230.000 le persone occupate nel mondo nel settore fotovoltaico e saranno 1.5 milioni nel 2015; in Italia, secondo un rapporto Ires/Cgil, a metà del 2009 gli occupati nel settore erano circa 6.000 e, ad oggi, se ne calcolano circa 10.000.

Fonte: Ansa

Moda autunnale: in arrivo guanti e cappelli fotovoltaici

 

Per i freddi più intensi e le giornate sulla neve, ecco due accessori immancabili. Ci piacciano o meno, siano all’ultima moda o out, guanti e cappello non possiamo lasciarli a casa!
La novità nel campo, arriva da Yiran Qian, un designer tedesco che partecipando al Green Life nella categoria Green Design per le persone, ha presentato Endless Warm: guanti e cappello con qualcosa in più.
Si tratta di piccoli e sottili pannelli fotovoltaici a forma di fiocchi di neve che accumulano tutta l’energia che riescono a catturare dal sole e la rilasciano gradualmente sulle mani e sulle orecchie sotto forma di tepore. La bellezza di questo progetto di eco design sta nel fatto che fa capire come il sole, seppure così lontano, ci possa essere d’aiuto anche nelle piccole cose e ci possa essere vicino, raggiungendo la punta delle nostre dita per riscaldarcele. Dopo la borsa fotovoltaica, Endless Warm, è un accessorio green di cui non si può proprio fare a meno! Peccato però che non sia ancora in commercio. Per ora, infatti, è solo un concept e non è ancora stato realizzato.

Fonte: ArchitetturaEcosostenibile

Enel e Coldiretti: accordo per energia verde dai campi italiani

Un protocollo di intesa per collaborare nella realizzazione di progetti agro energetici finalizzati alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e, in particolare, da biogas e biomasse solide di origine agricola. Lo hanno firmato Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale di Enel, e Sergio Marini, presidente di Coldiretti. Questa collaborazione sarà in grado di valorizzare modelli di produzione sostenibili – alimentati da accordi di filiera – e di promuovere tecnologie innovative, con importanti ricadute sui sistemi economici locali, anche attraverso specifici progetti di ricerca.
In particolare, Enel Green Power, per Enel, e Consorzi Agrari d’Italia, quale soggetto indicato da Coldiretti, svilupperanno congiuntamente progetti mirati a favorire lo sviluppo di filiere agro energetiche locali, secondo un modello di generazione di energia distribuita da biomasse, in modo da sostenere lo sviluppo di veri e propri distretti agroenergetici. A tale scopo, verrà creata una nuova joint venture – partecipata al 51% da Enel Green Power e al 49% da CAI – che sarà dedicata prevalentemente alla promozione e all’implementazione di progetti di generazione di energia elettrica da biomassa solida da filiera nazionale, e che potrà sviluppare anche progetti fotovoltaici su tetti e terreni dei Consorzi Agrari. I singoli progetti a biomassa saranno messi a punto attraverso società di progetto dedicate, partecipate integralmente dalla nuova joint venture.

Fonte: LaStampa

Cipra: Alpi puntino ad autosufficienza energetica

Rendere le Alpi indipendenti dal punto di vista energetico e’ possibile.
Ne e’ convinta la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (Cipra), ong trasfrontaliera – a cui aderiscono piu’ di 100 associazioni e organizzazioni attive in sette paesi Stati alpini – che ha presentato  al Forte di Bard (Aosta) il documento Le Alpi verso l’indipendenza…energetica. In concomitanza con lo svolgimento del vertice mondiale sul clima di Cancun, in Messico, la Cipra lamenta il fatto che e’ prevista solo la discussione dei punti di riferimento di una convenzione per la riduzione dei gas a effetto serra. Gli Stati tergiversano, anziche’ stabilire obiettivi vincolanti. In questo campo le Alpi possono giocare la propria partita: Esse sono particolarmente colpite dai cambiamenti climatici – ha spiegato  il climatologo Luca Mercalli, a margine del Meteolab, corso sui temi della meteorologia alpina e del cambiamento climatico nelle Alpi – ma le stesse hanno anche le carte in regola per diventare un territorio modello per la tutela del clima, a patto pero’ che non perda tempo.
In questa direzione si stanno gia’ muovendo alcune regioni alpine. Ad esempio, il Parlamento del Land federale austriaco del Vorarlberg ha deciso che, entro il 2050, la regione dovra’ essere autonoma dal punto di vista energetico. La citta’ italiana di Bolzano ha in progetto qualcosa di simile: vuole diventare clima-neutrale entro il 2030.
Il cuore di questi progetti – spiega Francesco Pastorelli, direttore di Cipra Italia – consiste nel coprire il fabbisogno con fonti energetiche rinnovabili regionali, nel risparmiare energia e nell’utilizzarla in maniera piu’ efficiente. Ora, spiegano i responsabili della Cipra, e’ necessario un salto di qualita’ potendo contare su vasti progetti riguardanti la mobilita’, la pianificazione territoriale e l’edilizia: non si puo’ solo fare affidamento sulle fonti rinnovabili, ma occorre anche una gestione efficiente e parsimoniosa dell’energia, sostiene Andreas Gotz, direttore della Cipra Internazionale.

Fonte: Ansa

 

Cina: l’aria condizionata e’ rinnovabile

Un climatizzatore alimentato con l’energia fornita da un pannello solare termico.
La Shandong Vicot, un’azienda cinese, ha presentato ufficialmente un prototipo di questo innovativo sistema. Si tratta di un passo in avanti nell’industria della climatizzazione, verso produzioni più verdi e un atto dimostrativo della Cina decisa a percorrere la strada delle rinnovabili. In questo caso, il progetto è condiviso tra Cina e Usa, i cui ingegneri lavorano da anni alla sua realizzazione.
E’ un progetto che presenta standard altissimi sia dal punto di vista delle prestazioni ambientali, che da quello del rendimento con un’efficienza di conversione raffreddamento e riscaldamento dell’85% e una potenzialità di utilizzazione dell’energia solare 27 volte superiore rispetto alla media di un sistema per la produzione di acqua calda. L’unità di condizionamento, tra l’altro, fornisce anche calore e acqua calda, con la possibilità di integrare il gas naturale come fonte supplementare di energia.

Fonte: Ansa

Investimenti record nel 2010: grazie a Cina e micro impianti

Cinque volte la cifra del 2004, il doppio del 2006 e un +30% rispetto al 2009. Con un totale di 243 miliardi di dollari investiti nel 2010, la corsa mondiale all’energia rinnovabile sembra non conoscere ostacoli. A certificare il nuovo record toccato nel corso dell’anno appena chiuso è l’ ultimo rapporto  di Bloomberg New Energy Finance. Si tratta di un risultato spettacolare – si entusiasma il direttore generale dell’agenzia Michael Liebreich – il precedente record di investimenti è stato battuto con un netto margine di 50 miliardi di dollari. Un dato – prosegue – che va a sbattere dritto in faccia allo scetticismo sul settore dell’energia pulita e alle tante difficoltà dell’anno passato: dai dubbi sulla sostenibilità degli incentivi europei, al fallimento dell’amministrazione Obama a legiferare in materia, fino alle crescenti e infondate perplessità sulla gravità dei cambiamenti climatici.
Il rapporto di Bloomberg entra anche nel dettaglio geografico del flusso del denaro e delle sue destinazioni settoriali. A trainare i nuovi investimenti – si legge – sono state la crescita delle attività in Cina e i settori europei dell’eolico offshore e del piccolo fotovoltaico. Il dato più soprendente e carico di ripercussioni sulle tendenze di lungo termine è proprio quest’ultimo. Bloomberg rileva infatti come gli investimenti in centrali di piccole dimensioni per la produzione distribuita di energia sono cresciuti del 91% in un anno, toccando quota 59,6 miliardi di dollari. A dominare questo settore – precisa il rapporto – sono state in particolare le installazioni di pannelli fotovoltaici sui tetti e altri impianti di piccola taglia soprattutto in Germania, ma anche negli Stati Uniti, nella Repubblica Ceca e in Italia.
Una tendenza che è quanto di più lontano possa esistere dal gigantismo delle maxi centrali, in particolare nucleari, e che sembra dare credito al sogno di chi, come lo scomparso Hermann Scheer, lega lo sviluppo delle rinnovabili a quello della democrazia attraverso l’abbattimento dei monopoli energetici. Stiamo osservando con particolare entusiasmo quanto sta accadendo alla generazione distribuita – dice ancora Liebreich – la sua crescita straordinaria lo scorso anno ci ha sorpreso e dobbiamo capire cosa accadrà ora con la riduzione delle tariffe incentivanti per il solare in Germania. Per quanto gli investimenti destinati ai piccoli impianti contino ormai per un sesto del totale, a fare la parte del leone sono ancora i grandi progetti messi in campo nell’eolico, in particolare in Cina (sulla terraferma) e in Europa (al largo del Mare del Nord). L’altro fattore che si impone all’attenzione del rapporto Bloomberg riguarda proprio l’Asia e soprattutto Pechino. Con 51,1 miliardi di dollari investiti nel 2010, un +30% rispetto al 2009, la Cina è ora la nazione regina nelle rinnovabili. Una spinta che ha trascinato con sé un intero continente. La cifra totale degli invetimenti in energia verde in Asia e Oceania ha superato infatti quello messo in campo dalle Americhe e si sta avvicinando sempre più alla leadership europea. Altra notizia molto positiva che emerge dallo studio è il record di investimenti destinati alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie, passati dai 15,8 miliardi di dollari del 2009 ai 21 dello scorso anno. Per anni – ricorda Liebreich – ci siamo ripetuti che per raggiungere il picco delle emissioni di anidride carbonica nel 2020 e poi iniziare a ridurle occorrono investimenti per 500 miliardi di dollari l’anno in energia pulita. Quello che ci dicono i nuovi dati – conclude – è che siamo a metà strada e si tratta di un’ottima notizia.

Fonte: Corriere

Fotovoltaico: nasce il telescopio solare

La Fondazione Scientifica dell’Arizona (SFAZ) ha annunciato di aver finanzianziato con una sovvenzione di un milione di dollari il progetto di fotovoltaico a concentrazione portato avanti da Roger Angel, uno dei più famosi ricercatori a livello internazionale nel campo dell’ottica e dell’energia solare. Si tratta di un telescopio solare volto a trasformare la produzione di energia elettrica dal Sole su larga scala rendendola più economica ed efficiente.
Il telescopio energetico di Angel, infatti, lavora essenzialmente come una grossa lente di ingrandimento in grado di inseguire la luce del sole secondo i principi dell’ottica e di concentrarla, moltipilicata per 1000, sulle celle fotovoltaiche che convertiranno poi la luce in elettricità. Questa tecnologia presenta diversi vantaggi a partire dalle dimensioni ridotte e dal bassissimo impatto ambientale in quanto produce un elevato volume di energia elettrica con una ridotta superficie di terreno utilizzata per le apparecchiature. Una tecnologia, dunque particolarmente efficace nel deserto e in alte regioni del mondo con molto sole diretto, come l’Arizona. I fondi messi a disposizione della Fondazione verranno utilizzati per completare la ricerca e massimizzare l’efficienza del telescopio solare. Questi verranno concessi alla REHnu, la società fondata da Angel con una licenza esclusiva dell’Università dell’Arizona per portare la tecnologia sul mercato.
Siamo grati al Science Foundation Arizona per questa concessione, che ci porterà un passo più vicino dal rendere l’energia solare abbastanza economica e competitiva con i combustibili fossili, ha dichiarato Angel.
Le tecnologie innovative – come il telescopio di energia – rappresentano la chiave per sostenere l’economia del nostro Stato e la creazione di posti di lavoro attraverso la promettente ricerca e sviluppo di prodotti sostenibili, ha detto William C. Harris, presidente e CEO di SFAz. Come molti altri progetti sostenuti attraverso SFAz, questo ha il potenziale per fare dell’Arizona un Hub della scienza e dell’innovazione. Sono lieto che SFAz finanzierà Roger Angel per continuare lo sviluppo del suo nuovo metodo per catturare la luce solare e convertirla in energia elettrica in modo più efficiente – e più a buon mercato – ha dichiarato Leslie Tolbert, UA vice presidente per la ricerca, gli studi universitari e per lo sviluppo economico. Roger ha una storia e un esperienza impressionante in questo campo che ci porta a pensare che egli è davvero la persona in grado di creare quell’innovazione necessaria per rendere l’energia solare economica. Per maggiori informazioni:  www.rehnu.com e il sito dell’Università dell’Arizona

Fonte: GreenMe