Articoli relativi a ‘Bologna’

Bologna: fanalino di coda per la raccolta differenziata?

Bologna ha due anime, una ecologista in periferia, una meno virtuosa nel centro storico. La prova è data dalle percentuali che riguardano la raccolta differenziata: fra il 40 e il 60 % nei quartieri residenziali e in collina, neanche il 20% nella zona centrale. La differenza è notevole ed è motivata principalmente da una conformazione urbana differente, grandi viali e spazi fuori dalle mura, vie strette e poco spazio all’interno.

Hera, la società che raccoglie e smaltisce i rifiuti, insieme all’amministrazione comunale, sta lavorando a un nuovo progetto che si adatti alla conformazione delle vie del centro. L’obiettivo è realizzarlo entro il 2011, ma le dimissioni del sindaco e il conseguente venire meno dei referenti in Comune ritarderanno l’operazione. Nel frattempo Hera ha avviato una serie di progetti che riguardano diversi quartieri della città (Borgo Panigale, Navile, San Donato, Savena e ilprossimo in lista è il quartiere Reno) dove è stata introdotta la raccolta monomateriale, in sostituzione della multimateriale: i rifiuti secchi non saranno più depositati nello stesso contenitore, ma in cassonetti differenziati – giallo per la plastica, blu per la carta, verde per il vetro e le lattine. Per l’organico, tutta la città, ad eccezione del centro storico, è dotata di cassonetti specifici. C’è un’altra scadenza importante: per legge entro il 2012 si dovrà raggiungere il 65% di smaltimento dei rifiuti. Due anni fa si registrava il 30,14%, l’anno scorso sono stati investiti 2,7 milioni di euro con l’obiettivo, entro dicembre 2008, di toccare il traguardo del 35%. Nel 2009 si è raggiunto e superato – di poco – con una media del 36% di raccolta differenziata. Se Bologna city non brilla per attenzione all’ambiente, la provincia si distingue con buoni risultati. Secondo i dati più recenti, la raccolta differenziata nel 2009 ha raggiunto il 40% (nel 2008 era del 37,9% ) e la produzione è calata del 2,5%. Si tratta di un percorso triennale, iniziato il 13 novembre, che dovrebbe portare all’approvazione, il 30 marzo, del PPGR, il Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti. Lo smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata verranno affidati ad aziende che si aggiudicheranno la gestione dei servizi attraverso delle gare (decreto Ronchi), i singoli comuni non prenderanno più decisioni autonome ma agiranno all’interno dell’autorità d’ambito e le gare dovranno garantire che si raggiunga l’obiettivo stabilito del 65%, in caso contrario le società aggiudicatarie saranno soggette a sanzioni.

Fonte: La Stefani, settimanale d’informazione bolognese

Bell’Italia dimenticata. La zona del Pilastro a Bologna.

C’è un quartiere densamente popolato a Bologna denominato Pilastro, situato all’interno del Quartiere San Donato. La sua progettazione ebbe inizio nel 1962, quando l’Istituto Autonomo Case Popolari propose la costruzione di una nuova zona di edilizia popolare, per rispondere alla necessità di offrire un alloggio alle ondate di immigrati meridionali giunti a Bologna in seguito al suo sviluppo industriale.

Il Villaggio del Pilastro nacque nel 1966 e nella zona si concentrarono consistenti insediamenti residenziali, vaste aree adibite a verde sportivo ed a parco pubblico e un centro commerciale. I primi 2500 abitanti, provenienti soprattutto dal sud Italia, trovarono un ambiente poco confortevole.

Tuttavia, la concezione del Pilastro come il “quartiere meridionale” della città va in parte rivista. Infatti, da un’indagine condotta nel marzo 1970, emerse che il 56% degli abitanti provenivano dal Nord. Negli anni ‘80 e ‘90 si verificarono altre due consistenti ondate d’immigrazione: quella magrebina e quella proveniente dal Kosovo, dalla Serbia e dal Montenegro.
Attualmente al Pilastro ha sede un C.d.A. nomadi, che accoglie soprattutto famiglie Rom provenienti dai paesi della ex-Yugoslavia.

La situazione di disagio è dovuta anche ad altre cause: il quartiere Pilastro, infatti, è sempre stato carente di luoghi e di momenti di socializzazione e di svago. Probabilmente per questo tende a essere concepito dai propri abitanti come “dormitorio”.

Video originale dal canale ‘nonnaida‘ di Youtube.

Bologna inaugura la Casa dell’Energia: dibattiti, incontri e seminari

E’ stata inaugurata dall’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli e dal presidente della Commissione assembleare attività economiche Franco Grillini la Casa dell’energia, che per due mesi ospiterà dibattiti, incontri, seminari.
La Casa dell’energia è uno spazio espositivo in via Aldo Moro 46, a Bologna, in cui sino a metà dicembre si terranno numerose iniziative legate al tema energetico (il calendario completo è scaricabile qui). L’assessore Muzzarelli ha ricordato l’importanza del nuovo Piano attuativo triennale.
Lavoriamo per il Piano energetico in uno scenario europeo, la Regione Emilia-Romagna nel suo rapporto con il mondo trae le nuove opportunità di sviluppo – ha sottolineato – l’impegno per le fonti rinnovabili, per un ambiente che diventa la più importante ricchezza regionale è un caposaldo del nuovo Piano attuativo, in cui vogliamo alzare ancora l’asticella, sino ad arrivare entro questa legislatura ai 1000 Megawatt di energia prodotta da fonti rinnovabili. L’energia oggi è un fattore chiave per lo sviluppo economico, per la competitività e la sicurezza sociale – ha continuato l’assessore Muzzarelli – la Regione c’è e intende giocare questa partita: chiediamo a tutti coloro che in questi mesi vorranno confrontarsi insieme alla Regione su questi temi, di cogliere fino in fondo la sfida dell’economia verde, del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Nella convinzione che non ci sono altre strade da percorrere, e che solo questa strada confermerà l’Emilia-Romagna in un ruolo di leader in Europa e di locomotiva del Paese. Questa Casa dell’Energia diventerà un percorso nuovo per arrivare al Piano attuativo dell’energia per il triennio 2011-2013 – ha detto Grillini – è un metodo partecipato, con cui intendiamo coinvolgere tutti i soggetti interessati: cittadini, imprese, organizzazioni imprenditoriali, istituzioni. Vicende anche drammatiche come quelle che stanno avvenendo a Terzigno sono il segnale più evidente che occuparci di energia oggi significa occuparci di qualità ambientale e qualità della vita. E proprio in un momento difficile come questo anche per l’occupazione dobbiamo sostenere ricerca e innovazione, che devono essere i caratteri distintivi dello sviluppo.
 
 

Fusione nucleare a freddo. Bologna ci riesce.

Ci sono le guardie giurate a controllare l’accesso, devi firmare una dichiarazione in cui accetti i rischi nell’assistere all’esperimento che potrebbe rivoluzionare il settore della produzione di energia. Per la prima volta in Italia, davanti ad esperti, in un capannone avvolto dalla nebbia nella zona industriale di Bologna, è stato realizzato un processo di fusione nucleare fredda, utilizzando nichel ed idrogeno, capace di produrre una energia incredibilmente superiore a quella utilizzata per creare la reazione. E’ la strada per ottenere energia pulita. La novità assoluta sta nel fatto che tutto ciò viene prodotto da una macchina che funziona come una stufetta elettrica di casa, spiega l’inventore, Andrea Rossi, ingegnere. Con lui Sergio Focardi, professore emerito dell’Alma Mater, fisico di calibro, in passato preside della facoltà di Scienze. Di possibili fonti di energia con reazioni di fusione nucleare a bassa temperatura se ne parla da tempo nel mondo. L’annuncio nel 1989 degli scienziati Fleshmann e Pons suscitò speranze e illusioni. Focardi è stato pioniere in Italia di questo tipo di studi. Quello di ieri è stato il primo esperimento condotto a Bologna con osservatori esterni: giornalisti e fisici, in gran parte dell’Ateneo come Paolo Capiluppi, direttore del dipartimento di Fisica, Gianfranco Campari, Ennio Bonetti. L’esperimento, “industriale più che scientifico”, dicono i docenti universitari, è condotto in una stanzina di un capannone in via dell’Elettricista, dove è stato installato un catalizzatore di energia che occupa lo spazio di un tavolo. Dura alcune ore. Rossi spiega il funzionamento della macchina, il ricercatore Giuseppe Levi illustra una stima dell’energia prodotta sulla base della misura di quanta acqua viene vaporizzata al secondo. E al termine Rossi conclude: Si sono consumati 600 kilowattora e se ne sono prodotti 12mila. Il prototipo, già coperto da brevetto di proprietà di Maddalena Pascucci, moglie di Rossi, è ora pronto per la produzione industriale e la commercializzazione. Sarà il prossimo passo, dice Rossi. I fisici obiettano: Dovremmo poter riprodurre l’esperimento in un nostro laboratorio, ma c’è il segreto industriale sul processo. Ci vuole cautela, il metodo scientifico esigerebbe verifiche, ad oggi non sappiamo cosa avviene dentro la macchina, dicono Capiluppi e Bonetti. Siamo un’azienda, se mi chiedono di aprire la scatola dovrei pagare i danni agli investitori, replica Andrea Rossi. I costi? Posso dire che l’apparecchiatura costa duemila euro per Kilowatt di potenza e funziona con un grammo di nichel. Lo stesso ingegnere ammette: Dietro questo processo non c’è una base teorica: per quale motivo avvengono questi risultati lo abbiamo solo ipotizzato. Il professor Focardi spiega perché un esperimento simile avvenga fuori dai laboratori accademici: i miei colleghi non ci credono, sono scettici. Non so come un protone di idrogeno possa entrare nel nucleo di nichel, ma avviene. Ed è la strada dell’energia per l’umanità. Comunque sia, sembra un grosso passo avanti. Per dire addio al petrolio? Non sono in grado di rispondere, allarga le braccia l’ingegner Rossi.

Fonte: LaRepubblica

2° appuntamento all’Urban center di Bologna: architettura, progetto, spazio pubblico

Da ottobre a dicembre 2010 Urban Center e Salaborsa ospitano quattro appuntamenti dedicati dedicati ai temi dell’architettura, del progetto, dello spazio pubblico.

Prossimo appuntamento giovedì 11 novembre ore 17.30 sala atelier di Urban Center Bologna, presentazione del 5 volume della Collana Leggere e Scrivere la città
LE CITTÀ DEGLI ALTRI. SPAZIO PUBBLICO E VITA URBANA NELLE CITTÀ DEI MIGRANTI .

Urban Center Bologna, Istituto Nazionale di Urbanistica Emilia-Romagna, Istituto Beni Culturali Emilia-Romagna in collaborazione con Salaborsa presentano:
ARCHITETTURE IN CITTA’ – convegni, premi e libri dedicati ai temi dell’architettura, del progetto, dello spazio pubblico.

1° appuntamento
martedì 26 ottobre 2010 ore 15:30 Auditorium Biagi di Salaborsa
ARCHITETTURA, PIANO, CITTA’
tavola rotonda con Alfonso Femia (studio 5+1AA femia Peluffo), Nicolò Privileggio (Politecnico di Milano), Antonio De Rossi (Politecnico di Torino), Francesco Isidori e Maria Claudia Clemente (Studio Labics), Nicola Rimondi (Diverserighe studio) – Modera Nicola Marzot (studio Performa) – Introduce Francesco Evangelisti (Urban Center Bologna)

2° appuntamento
giovedì 11 novembre ore 17:30 sala atelier di Urban Center Bologna
LE CITTÀ DEGLI ALTRI. SPAZIO PUBBLICO E VITA URBANA NELLE CITTÀ DEI MIGRANTI
presentazione del nuovo libro della collana “leggere e scrivere la città” di Urban Center Bologna, curato da Marco Guerzoni per le edizioni Edisai di Ferrara.

Nel libro Le città degli altri. Spazio pubblico e vita urbana nelle città dei migranti, oltre 20 autori (di provenienza disciplinare e nazionalità diversa) sono riuniti per una comune missione: mostrare come la città possa essere, nel suo complesso, un dispositivo d’integrazione; come l’architettura e l’urbanistica possano contribuire all’integrazione sociale, tramite l’organizzazione di spazi urbani interculturali, inclusivi, aperti. Un’attività operativa alla cui base sta la necessità di saper cogliere gli elementi “comuni” che non hanno distinguo a nessuna latitudine: il vivere insieme, il bene comune, la dimensione pubblica delle relazioni.
Con gli autori ne discuteranno Matteo Agnoletto (architetto e ricercatore presso l’Università di Bologna) e Angelo Miotto (giornalista e caporedattore di Peacereporter).
Introduce e modera: Marco Guerzoni (Provincia di Bologna)

3° appuntamento
giovedì 18 novembre 2010 ore 15:00 Auditorium Biagi di Salaborsa
SELEZIONE ARCHITETTURA 2010 EMILIA-ROMAGNA – PRESENTAZIONE DEI PROGETTI VINCITORI
L ’Istituto dei Beni Culturali (IBC) della Regione Emilia-Romagna ha promosso nei mesi scorsi, in collaborazione con il Festival dell’Architettura, una selezione biennale riservata ai progettisti che abbiano completato negli anni precedenti interventi (nuove costruzioni, ampliamenti, restauri, trasformazioni urbane e territoriali comprensive delle componenti ambientali ed infrastrutturali) in Emilia-Romagna, anche al fine di raccogliere e pubblicizzare in un repertorio on line le realizzazioni architettoniche più significative.
Su 180 opere pervenute ne sono state selezionate 12, che verranno presentate anche attraverso una mostra, in occasione di questa iniziativa.

Programma
Saluti: Massimo Mezzetti – Assessore a Cultura e Sport della Regione Emilia-Romagna

Presentazione: Piero Orlandi – Responsabile Servizio Beni Architettonici e Ambientali IBC

Tavola rotonda:
Carlo Quintelli – Università di Parma
Nicola Marzot – Università di Ferrara
Alessandro Marata – Università di Bologna
Mario Piccinini – Presidente INU Sezione Emilia-Romagna

Coordina: Giordano Conti – Consigliere IBC

A seguire dibattito con pubblico e progettisti

In mostra le 12 opere selezionate:
Gianluca Brini – Casa bianca in via Riva Reno a Bologna
Cristofani & Lelli – Residenze Fornace del Bersaglio a Faenza (RA)
diverserighestudio – Isolati liquidi (residenze) a S. Vincenzo di Galliera (BO)
Francisco Giordano – Recupero del Ponte della Bionda a Bologna
Nuovostudio – Galleria Lercaro a Bologna
Andrea Oliva – Torri dell’Acqua a Budrio (BO)
Piazzi e Tundo – Restauro del palazzo Santa Margherita a Modena
Lamberto Rossi Associati – Campus universitario a Forlì
Lucio Serpagli – Rifugio e centro servizi a Bedonia (PR)
Teprin Associati – Terme di Punta Marina a Ravenna
Andrea Trebbi – Edificio residenziale in via degli Orti a Bologna
Bertani & Vezzali ufficio progetti associati – Centro culturale ad Albinea (RE)

4° appuntamento
mercoledì 1 dicembre 2010 ore 17:00 sala atelier di Urban Center Bologna
OGGETTI, ARCHITETTURE, TERRITORI. TRE RIFLESSIONI SUL RAPPORTO TRA AUTORGANIZZAZIONE E FORME DEL PROGETTO”
presentazione dei volumi:
Low Cost Design di Daniele Pario Perra
Architettura parassita. Strategie di riciclaggio per la città di Sara Marini
Città latenti. Un progetto per l’Italia abusiva di Federico Zanfi

Interventi di Daniele Pario Perra, Sara Marini, Federico Zanfi
Introduce e modera Piero Orlandi (IBC)

Fonte: UrbanCenterBologna

Bacheca: proposta di tesi magistrale

 

Università di Bologna – Facoltà di Ingegneria

Proposta di Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio

Valutazione ambientale tramite metodologia LCA di un intervento di reinsediamento post-­‐sisma in Abruzzo: l’edificio in balle di paglia dell’Eco‐villaggio di Pescomaggiore.

RELATORE: Prof. Ing. Alessandra Bonoli

CORRELATORI: Ing. Cristian Chiavetta, Ing. Sara Rizzo

DESTINATARI DELLA TESI: Laureandi magistrali in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio.

TIPOLOGIA DI TESI: Tesi sperimentale con utilizzo di software. Sono previsti sopralluoghi in sito (Pescomaggiore -­ L’Aquila) e contatti con le associazioni locali che sviluppano il progetto (sito web: eva.pescomaggiore.org).

DURATA DELLA TESI: 4-­6 mesi.

STRUMENTI: Software specifici per LCA (Life Cycle Assessment).

OBIETTIVI: L’obiettivo della Tesi è la valutazione dell’impatto ambientale di un edificio realizzato con metodologie eco-­‐sostenibili. A valle dell’analisi il laureando potrà proporre strategie che comportino sia un contenimento del danno ambientale che un efficientamento delle prestazioni energetiche. La tesi intende anche valutare le ricadute di carattere sociale ed economico derivanti da un’azione ricostruttiva post-­sisma che faccia ricorso a tecnologie appropriate in ambito edilizio.

CONTATTI:

Sara Rizzo 349 5648721 sara.rizzo2@unibo.it 

Cristian Chiavetta 329 3077350 cristian.chiavetta2@unibo.it  

Design Per 2010: a Bologna, dal 5 al 9 ottobre, la settimana internazionale della grafica

Aiap – Associazione Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva, presenta Design Per 2010 un’intera settimana dedicata al design della comunicazione visiva.
Alimenti Grafici è il tema pensato per l’edizione di Bologna, una città che (come sappiamo bene) ha una forte tradizione nel settore alimentare. L’opportunità, proposta da Aiap e accolta dalla città, è quella di offrire a tutti gli interessati un’occasione di confronto e riflessione per approfondire i temi legati alla comunicazione visiva dei consumi alimentari e al design per l’editoria, il packaging e l’ambiente.
Salaborsa è il cuore delle tante attività – mostre, workshop, tavole rotonde, conferenze – che coinvolgono anche il Mambo, il Design Center, l’ Accademia di Belle Arti di Bologna, la Cineteca e tanti altri luoghi. La Piazza Coperta ospita la mostra Pre-visioni per Bologna servizi, idee, pensieri, oggetti, azioni, luoghi, alimenti e qualunque cosa sia utile a Bologna, proposto attraverso il linguaggio sintetico del manifesto come omaggio e stimolo alla cittadinanza. Oltre a una ricca serie di incontri – conversazioni, focus on, conferenze – l’Auditorium Enzo Biagi accoglie la mostra Erberto Carboni e Barilla nella quale i manifesti, il progetto d’identità e gli allestimenti prodotti dal sodalizio tra il celebre designer e l’azienda emiliana sono esposti a dimostrazione di quanto il design sia strumento e volano per lo sviluppo competitivo dell’impresa. L’atelier dell’Urban Center (secondo piano) ospita infine alcuni workshop, tra cui quello di Gordon Young dedicato all’ambiente. Durante la settimana della grafica Biblioteca Salaborsa presenta tutti i libri disponibili al prestito su design, comunicazione visiva, progettazione grafica e altro ancora, normalmente raccolti negli scaffali della 741.6 al piano interrato. Clicca qui per vedere il calendario completo giorno per giorno.

Fonte: BibliotecaSalaborsa

Un ecovillage a Roma: dal 3 luglio al 3 agosto 2010

Dal 3 luglio al 3 agosto 2010 a Roma verrà allestito l’ecovillage, prima manifestazione dedicata all’ecologia della capitale. L’ ecovillage sarà allestito in piazza San Giovanni Battista della Salle, e si tratterà di un villaggio ecologico nel quale i cittadini potranno ricevere informazioni sulle energie rinnovabili, l’istallazione di pannelli solari, lo smaltimento dei rifiuti, l’ecoturismo, la green arte, i gruppi di acquisto solidali e tutto ciò che ha a che fare con l’ambiente e l’essere green. I principali obiettivi dell’istallazione dell’ecovillage sono di informazione e sensibilizzazione sul mondo dell’ecologia e delle energie rinnovabili, attraverso un percorso di divertimento e di svago; durante la permanenza del villaggio ecologico a Roma, saranno organizzate diverse iniziative (spettacoli, mostre, convegni, aperitivi biologici e appuntamenti per i bambini in modo da farli approcciare fin da piccoli con il mondo dell’ecologia). L’ecovillage è nato grazie alle iniziative della Green Generation, movimento nato su Facebook nel 2004, che si basa su uno stile di vita ecologico ed ecosostenibile, patrocinato dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma e dal XVIII Municipio.

Fonte: FotovoltaicoBlog