Archivio della categoria ‘Auto&Moto’

Auto a idrogeno, al via a Bolzano il noleggio delle Hyundai fuel cell

Hyundai-ix35-idrogeno-rifornimento-BolzanoAffittare un’auto ad idrogeno: a Bolzano si può. Dalla fine di agosto, l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche di Bolzano, insieme alle Autostrade del Brennero, mettono a disposizione dieci Hyundai ix35 Fuel Cell, che potranno essere affittate anche dai privati a un canone mensile di 870 euro. Per i privati sono disponibili solo due vetture, noleggiabili per un periodo massimo di tre mesi, mentre il resto della flotta è destinata a ditte a aziende, che spendendo da 1.100 a 1.800 euro al mese per sponsorizzare l’iniziativa e personalizzare le vetture con i loro loghi.
Un piccolo esperimento, per ora, ma che dimostra che muoversi in auto senza inquinare è possibile. E questa volta sono “emissioni zero” per davvero: al distributore di Bolzano si può comprare soltanto quello che l’istituto IIT definisce “idrogeno verde”, cioè proveniente da fonti rinnovabili. “Produciamo idrogeno esclusivamente da elettricità con certificato verde”, ha detto a Ilfattoquotidiano.it il direttore Thomas Klauser. Il gas viene prodotto anche per stoccare energia che altrimenti andrebbe persa, come quella prodotta di notte da centrali non dotate di bacino o la sovrapproduzione del fotovoltaico: tramite l’elettrolisi, l’energia in eccesso viene trasformata in idrogeno che le celle a combustibile (fuel cell) a bordo delle vetture trasformano nuovamente in corrente elettrica per alimentare il motore.
Quello di Bolzano, in realtà, non è il primo tentativo di noleggiare auto a idrogeno: già nel 2006-2007 Mazda e BMW ci avevano provato, ma il punto debole dei progetti precedenti era la mancanza di distributori di idrogeno. Questa volta, invece, il distributore c’è: si trova all’uscita di Bolzano Sud dell’A22 e può rifornire 15-20 autobus (a Bolzano ne circolano già cinque grazie al progetto europeo Chic) oppure centinaia di automobili al giorno. Per fare rifornimento, gli utenti sono dotati di una tessera che permette loro di accedere al distributore 24 ore su 24 e di ricevere a fine mese la fattura per il pagamento del carburante. Il costo di gestione di una ix35 Fuel Cell, dice l’IIT, è simile a quello di un’analoga auto a gasolio: cioè, si deduce, di circa 10 euro di carburante ogni 100 km. Il serbatoio della vettura contiene circa 5,5 kg di idrogeno stoccato ad altissima pressione (700 bar, contro i 200 del metano) che garantiscono un’autonomia di circa 600 km.Per il momento, l’idrogeno è ancora una tecnologia nuova e costosa. Per questo, il progetto pilota dell’IIT di Bolzano è stato finanziato al 95% dal fondo europeo per lo Sviluppo Regionale (11 milioni di euro); l’Autostrada del Brennero ha messo a disposizione il terreno e gli edifici per costruire il distributore di idrogeno. Il punto di rifornimento di Bolzano fa parte di un progetto di ricerca più ampio, che si chiama HyFive (Hydrogne for innovative vehicles) e che coinvolge anche le città di Londra, Monaco, Stoccarda, Innsbruck e Copenaghen: lo scopo è quello di preparare, nei prossimi tre anni, il lancio sul mercato delle vetture a idrogeno. Non a caso, oltre alla Hyundai, partecipano al progetto anche BMW, Daimler, Honda e Toyota, tutte impegnate sul fronte delle nuove tecnologie. La Toyota, in particolare, ha già annunciato che l’anno prossimo inizierà a commercializzare la berlina FCV di cui Ilfattoquotidiano.it aveva guidato uno dei primi prototipi.
Per preparare infrastrutture e cittadini al lancio di massa dei veicoli a idrogeno, previsto non prima del 2030, il programma HyFive metterà a disposizione di privati e aziende 110 automobili in Europa e costruirà altre sei stazioni di rifornimento di idrogeno. Per quanto riguarda l’Italia, per ora il progetto riguarda soltanto l’A22 del Brennero. “Potremmo realizzare altri distributori in cui l’idrogeno non viene prodotto, ma stoccato in serbatoi per la distribuzione”, ha detto il direttore dell’Iit Klauser al Ilfattoquotidiano.it. In realtà, esiste un progetto per realizzare una sorta di “corridoio verde” da Bolzano a Modena, che, grazie ai distributori di Trento, Verona e Carpi, permetta di viaggiare dalla Germania all’Emilia su un’auto a fuel cell. “Non è ancora chiaro chi avrà l’onere di costruire le nuove stazione”, dice Klauser. “Noi renderemo disponibile il know how e coinvolgeremo la politica”.

Fonte: IlFattoQuotidiano

Svelata la nuova Mazda MX-5: sotto la pelle c’è la futura roadster Fiat

Mazda-MX-5-2014Compatta, leggera, decappottabile e a trazione rigorosamente posteriore: dal 1989, la Mazda MX-5 è così, e l’ultima generazione svelata mercoledì sera non delude le aspettative. La MX-5, o Miata, è un’icona per la Mazda: è il suo modello simbolo, e non a caso detiene il Guinness dei primati come due posti sportiva più venduta di tutti i tempi, essendo stata costruita in quasi un milione di esemplari negli ultimi 25 anni. Eppure il modello rappresenta solo l’1% delle vendite globali del marchio (l’anno scorso, 14.000 esemplari): per rendere economicamente sostenibile l’operazione, la nuova MX-5 condivide base meccanica e linea produttiva con un inedito modello Fiat, che potrebbe chiamarsi 124 Spider in onore della creazione di Pininfarina, datata 1966.
Quando sarà svelata al pubblico – probabilmente al Salone di Ginevra della prossima primavera – la roadster Fiat desterà senza dubbio un grande clamore, perché se non è comune vedere un modello Fiat totalmente nuovo, ancora più raro è trovare nello stand del marchio italiano una sportiva a due posti: l’ultima spider era stata la Barchetta del 1995, ma aveva la trazione anteriore.
In realtà, al tempo della firma dell’accordo fra i due costruttori (gennaio 2013), si era stabilito che il modello che avrebbe ereditato la base meccanica della MX-5 sarebbe stato a marchio Alfa Romeo. Ma a pochi mesi di distanza, a settembre 2013, l’amministratore delegato Sergio Marchionne aveva annunciato al Financial Times che non avrebbe costruito “mai le Alfa Romeo fuori dall’Italia“: una spia del fatto che, durante l’estate, i programmi erano cambiati. E infatti nell’ultimo piano quinquennale presentato lo scorso maggio la due posti appare nel programma del marchio Fiat, descritta semplicemente come “specialty”, senza ulteriori indicazioni.
Nonostante il cambio di marchio, comunque, la nuova roadster dovrebbe conservare tutti gli attributi descritti nell’accordo di inizio 2013: sarà prodotta nello stabilimento Mazda di Hiroshima in Giappone a partire dal 2015. Sarà sviluppata sull’architettura della nuova MX-5, ma “Mazda e Fiat svilupperanno due vetture a trazione posteriore distinte nel design, quali icone chiaramente riconoscibili del proprio marchio”. Anche i motori saranno diversi: secondo Automotive News Europe, fra gli attuali propulsori Fiat, l’unico che può essere ospitato nel cofano della versione italiana della MX-5 è il 1.4 turbo a benzina già montato sulla Giulietta.
Niente spider per l’Alfa Romeo, dunque? Sempre secondo Automotive News, anche il marchio del Biscione avrà una sportiva scoperta, anch’essa a trazione posteriore, che sarà però realizzata sulla piattaforma accorciata della futura berlina media Alfa: entrambe le vetture sono attese nel triennio 2016-2018. Per questa due posti la scelta dei motori sarà più ampia rispetto alla Fiat su base MX-5 e includerà quattro cilindri di 1.8 e 2.2 litri.

Fonte: Il Fatto

Padovafiere: 11 Grandi Marchi ad Auto e Moto d’Epoca 2014

auto“La passione per il mondo delle auto è più viva che mai. Serve solo il prodotto giusto che le permetta di esprimersi”. Il prodotto, per il patron Mario Carlo Baccaglini, “è Auto e Moto d’Epoca, la fiera padovana che ha saputo mettere assieme la grande tradizione delle vetture storiche con i modelli all’avanguardia delle case più prestigiose”. Un connubio vincente, “perché si tratta di due facce della stessa medaglia: il mondo dell’automobile è unico ed è fatto di bellezza, passione, tecnologia all’avanguardia e un passato ricco di fascino”.
Per questo le Case automobilistiche credono sempre di più nel Salone padovano che, per la 31^ edizione prevista tra il 23 e il 26 ottobre, ha visto salire da 9 ad 11 le presenze dei grandi marchi. Un dato in controtendenza nell’ambito delle fiere dedicate all’automotive. “Le Case più importanti credono nel legame con il classic” spiega Baccaglini: “Hanno capito che, per aver un buon futuro, bisogna avere anche un ottimo passato”.
Così i grandi nomi dell’automobilismo mondiale come Alfa Romeo, Abarth, Audi, BMW, Maserati, Mercedes Benz, Peugeot, Porsche, Volkswagen, Volvo e Toyota affiancheranno ai modelli di ultima generazione le vetture che hanno fatto la storia dell’automobilismo. “Il passato e la tradizione” dice Baccaglini “sono la garanzia della qualità. In un mondo che tende sempre più all’omologazione, rappresentano il veicolo identitario di ogni Casa”.

Fonte: Quotidiano.it

Bmw i3, il lusso elettrico

auto“L’unico pieno sarà quello di emozioni”: Bmw lancia così la sua attesissima auto elettrica, la i3 che ha già raccolto 9000 ordini in Europa e che a partire dalla metà di novembre sarà in vendita anche in Italia al prezzo di 36200 euro. Una macchina attesissima perché questa, di fatto, è la prima vera auto elettrica di lusso. O meglio, l’unica “Zev” di un marchio di lusso perché di fatto le auto a batteria sono tutte di lusso: non è una questione di listini, c’è la Smart, la Renault Zoe e la Nissan Leaf che ormai sono a circa 20 mila euro, ma un problema di utilizzo. Avendo infatti delle infrastrutture da terzo mondo in Italia siamo obbligati a ricaricarci le elettriche nel box di casa. E visto che per ora queste vetture hanno senso solo in città, chi ha un garage in una metropoli è ricco, non si discute…

Così in attesa di capire come si muoverà sua maestà Mercedes, per ora Bmw gioca da sola sul campo delle elettriche “alto di gamma”. Un battesimo di fuoco, organizzato però alla grande dal colosso di Monaco. Basti dire che tutta la progettazione qui è partita dal foglio bianco, per abbattere consumi ed emissioni. Un esempio per tutti: sulla i3 per la prima volta la famosa “super plastica”, quella rinforzata con fibra di carbonio, è utilizzata nella produzione

in serie di automobili, ossia in questo caso addirittura per la struttura della carrozzeria. Lo sforzo insomma è stato enorme. Basti dire che nel solo stabilimento di Lipsia sono stati investiti circa 400 milioni  in nuove strutture e macchinari per la produzione di questa stranissima macchina e così sono stati creati 800 nuovi posti di lavoro.

Ma il progetto i3 è talmente complicato che una sola fabbrica non poteva bastare: i suoi componenti chiave nascono presso impianti del Gruppo tedesco o in joint venture con altre aziente dislocati a Moses Lake negli Stati Uniti e a Wackersdorf, Landshut e Dingolfing in Germania. Così in aggiunta agli investimenti della fabbrica di Lipsia si scopre che Bmw ha investito un totale di circa 600 milioni nella rete produttiva della i3 ed ha creato più di 1.500 posti di lavoro. “La nostra Ultimate driving Machine – ha commentato il presidente del Gruppo tedesco Norbert Reithofer – è capace di aprire una nuova era, quella della mobilità ecosostenibile. Con la i3 il nostro Gruppo crea possibilità completamente nuove e innovative di muoversi nel traffico urbano con piacere di guida, sostenibilità e sempre in collegamento con la rete”.

Ma cosa si nasconde sotto la pelle di tanta “svolta epocale nella mobilità”. Intanto come abbiamo visto l’utilizzo del materiale leggero per l’abitacolo che compensa il peso della batteria agli ioni di litio. Grazie alla ripartizione equilibrata delle masse tra gli assi nel rapporto 50 : 50, la posizione bassa e centrale dell’accumulatore di energia favorisce l’agilità della vettura. Non solo: l’erogazione lineare di potenza dell’elettromotore e la taratura rigida dell’assetto, lo sterzo ad alta precisione e il diametro di sterzata record (appena 9,86 metri) promettono meraviglie. Ma il cuore rimane il possente motore elettrico da 170 Cv e una coppia massima di 250 Newtonmetri che promette un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi e da 0 a 60 km/h in 3,7 secondi. Il tutto per un’autonomia di 130 – 160 chilometri, a seconda come al solito dallo stile di guida. A richiesta comunque la i3 è equipaggiabile con un sistema di “range extender” che durante la guida mantiene costante il livello di carica della batteria agli ioni di litio non appena esso è calato sotto un determinato valore. Questa funzione la svolge un motore bicilindrico a benzina da 25 kW/34 CV montato sopra l’asse posteriore, vicino al motore elettrico. Così l’autonomia massima nella guida giornaliera passa a circa 300 chilometri.

Ovvio una macchina del genere non può vivere di sola tecnica. Ecco quindi un design molto sofisticato, tutto giocato intorno alle enormi superfici vetrate: un trucco che non serve per aumentare la visibilità ma per regalare una grande luminosità nell’abitacolo e quindi una singolare sensazione di “ariosità”, di spazio e di grande qualità di vita a bordo.

Unico, e non poteva essere altrimenti, anche il sistema di vendita perché la commercializzazione passa attraverso un modello “multichannel” costituito dai partner autorizzati Bmw, da un Customer Interaction Center (CIC), nonchè da una piattaforma online. Tutti i canali di vendita saranno collegati in rete ed i clienti potranno personalizzare l’intero processo di acquisto a seconda delle loro necessità. Alcuni mercati introdurranno anche una struttura mobile di vendita, un team che sarà disponibile per i clienti al di fuori degli autosaloni tradizionali. D’altra parte la i3 è una macchina che impone un forte cambio di abitudine, di mentalità, di approccio all’uso dell’auto. Qui la vettura da sola conta poco. Quello che conta è il “pacchetto” vettura-sistema di ricarica. Così Bmw – seguendo una strada già battuta con grande successo da Nissan e Renault – ha messo a punto un sistema di ricarica domestica, la “Wallbox” da montare nel proprio garage per fare “il pieno” alla macchina. Sempre che i clienti non dimentichino di attaccare l’auto alla spina ogni sera. Proprio come si è obbligati a fare con un qualsiasi palmare…

Fonte: La Repubblica

LOTUS

Come una grande foglia che nasce dal terreno, Lotus dà vita ad un intrigante arredo urbano di design, dotato di sedute e pensiline fotovoltaiche per parchi e aree di sosta. Un unico elemento tubolare di 14cm di diametro per 260cm di altezza, montato a raggiera ne genera la forte ed elegante struttura modulare portante che, crescendo, dona forza vitale a molteplici configurazioni in grado di riparare dalla pioggia, illuminare l‘ambiente circostante (con tecnologia LED) e generare energia: dalla soluzione base con un’unica foglia piccola da 4Mq di superficie fotovoltaica per una produzione di 500W fino a quella con foglia grande da 19Mq per 2.8KW. Lotus è anche punto di ricarica per auto elettriche, grazie ad un sistema centralizzato ogni posto auto è dotato di info point, con presa Scame a tenuta stagna, dal quale è possibile ricaricare pagando l’approvvigionamento con bancomat o carta di credito. Inoltre, grazie alle infinite combinazioni cromatiche offerte da una vasta gamma di verniciature rigorosamente ecologiche, Lotus si inserisce nel perfetto rispetto della natura adattandosi ai colori ambiente circostante: dalle fresche tonalità verdi per i contesti naturali, alle tonalità neutre per i contesti urbani, con possibilità di ulteriori scelte alternative a discrezione del cliente. Un progetto innovativo firmato dell’architetto Giancarlo Zema per la bergamasca LumineXence e sponsorizzato da un pool di aziende leader nel settore della produzione di soluzioni tecnologiche al servizio del sostenibile, quali Solarday, Siderpali, Eurozeta, Nord Zinc, Scame Parre.

Like a big leaf that comes out from the ground, Lotus gives life to an intriguing urban design shelter, endowed with seats and integrated photovoltaic panels, perfect for green parks and parking areas. A unique tubolar element of 14cm in diameter and 260cm in height, radially arranged, generates the modular strong and elegant backbone, able to cover from the rain, to light the ambient with LED technology and to produce energy: from the small leaf of 4Mq photovoltaic surface for a 500W production to the big leaf of 19Mq for 2.8KW. Lotus is also an electric car charging point: thanks to a centralized system each parking owns an info point, with a waterproof electrical outlet by Scame, from wich is possible to recharge the car, just paying with bancomat or credit card. Thanks to its endless combination of colours, offered by a wide range of strictly ecological paints, Lotus fits in perfectly with nature adapting to the colours of the enviroment; the fresh green tones for natural environments, neutral tones for urban contests, and other customizable possibilities. An innovative project by the architect Giancarlo Zema for the LumineXence from Bergamo, and sponsored by a pool of leading companies in the production of technological solution for the eco-sustainable field, like Solarday, Siderpali, Eurozeta, Nord Zinc, Scame Parre.

Auto elettriche: ricarica Wireless da HaloIPT

La inglese HaloIPT sta sviluppando un sistema di ricarica Wireless per auto elettriche. L’idea in sè non è nuova e diverse aziende stanno sperimentando in questa direzione: abbiamo recentemente parlato di un progetto analogo di Bmw-Siemens e non mancano altri esempi analoghi, visto l’interesse per le auto elettriche a la disponibilità in alcuni paesi di finanziamenti per la ricerca.

L’idea di HaloIPT, tuttavia, si spinge ben oltre perchè non si limita a considerare l’idea di un parcheggio capace di ricaricare le auto grazie a sistemi senza fili, ma ipotizza la costruzione di strade vere e proprie dotate di piattaforme annegate nell’asfalto: questo, teoricamente, porterebbe la vettura a ricaricarsi durante l’utilizzo, rendendo di fatto “infinita” l’autonomia del veicolo stesso. Ciò risolverebbe i problemi che affliggono le attuali auto elettriche: autonomia ridotta, tempi di ricarica troppo lunghi e scarsa reperibilità di stazioni di rifornimento, evitando di ricorrere ai carburanti fossili come nel caso delle elettriche EREV per ottenere autonomie paragonabili a quelle delle auto tradizionali.

Gli ostacoli, ovviamente non mancano, a partire dai costi di installazione di un simile sistema, almeno nei tratti principali percorsi dal traffico, ma resta comunque un progetto molto interessante da seguire nel suo futuro sviluppo: l’azienda dovrebbe esporre il prototipo del sistema al prossimo salone di Francoforte, secondo le informazioni raccolte da LeftlaneNews.com.

Auto elettriche: ricarica Wireless da HaloIPT é stato pubblicato su Autoblog.it alle 12:30 di sabato 06 agosto 2011.

Amis de la 2CV, il raduno francese degli amanti della intramontabile due cavalli targata Citroën –

La 19esima edizione del raduno si tiene in Francia nei pressi di Salbris su un’area di 60 ettari. Se ne vedono di tutti i colori e di tutte le versioni: oltre alle 5.300 automobili degli iscritti, Citroën espone quattro modelli prebellici e la concept REVOLTe, city car compatta, lussuosa e tecnologica, la cui linea si ispira alla 2 CV. Quando uscì negli anni ’30 si proponeva di “trasportare 4 persone e 50 kg di patate, alla velocità massima di 60 km/h”.

 

 

 

 

 

Fonte: http://auto.liquida.it/photogallery/24842/citroeen-2cv-il-mito/

La BMW ha presentato a Francoforte il concept della nuova auto elettriche i3 e i8

Bmw Group ha svelato oggi a Francoforte,i due modelli “born electric” che fanno parte del nuovo sub brand Bmw i e che caratterizzerà le vetture e i servizi di mobilità del futuro proposti dalla Casa di Monaco in tutti i mercati mondiali. Il debutto commerciale arriverà nel 2013, inizialmente con la city car e l’anno successivo con la 2+2 sportiva. La propulsione esclusivamente elettrica è stata progettata e costruita su misura per offrire una mobilità intelligente in città.

 

 

 

Fonte: http://auto.liquida.it/focus/2011/07/29/la-bmw-ha-presentato-a-francoforte-il-concept-della-nuova-auto-elettriche-i3-e-i8/

 

Auto elettriche, ecco la prova della loro convenienza

Tata Indica Vista EvNissan LeafRenault Kangoo ZERenault Fluence ZERenault TwizyRenault ZoePeugeot iOnFord Focus EvVolvo C30 Bev e poi ancora Chevrolet Volt(Opel Ampera), Smart fortwo electric drive,Citröen C-Zero e Mitsubishi i-MiEV. Queste sono le principali marche e modelli di auto elettrichedisponibili in Italia tra il 2011 e 2012.

Il loro costo va dai 20.000 euro del veicolo commerciale Kangoo Express ZE ai 36.000 dellai-MiEv, passando dai 7.000 euro della Twizy(classificata come quadriciclo) ai 35.960 euro dellaC-Zero.

Prezzi importanti per un mercato ancora in attesadegli incentivi – la media europea si attesta sui5.000 euro a veicolo.

Scegliere un’auto elettrica non è solo una buona occasione per l’ambiente, ma rappresenta anche un scelta per risparmiare.

Sorgenia ha calcolato il risparmio che si ottiene scegliendo un veicolo elettrico rispetto a uno a benzina tenendo conto di un costo mensile riferito alla totale fornitura di elettricità esclusivamente per la ricarica dell’auto e includendo le imposte e l’iva. Gli eventuali oneri di installazione dei sistemi per la ricarica del veicolo elettrico non sono invece stati presi in considerazione.

Calcolando un basso utilizzo dell’autovettura – ossia 77 ricariche/pieni all’anno per un costo mensile di 40 euro e una percorrenza di 10.000 km – il risparmio di combustibile è di 720 euro ogni anno, mentre quello di anidride carbonica è di 1.050 kg/anno.

Nel caso di un utilizzo medio . 154 ricariche/pieni annuali, un costo mensile di 60 euro e 20.000 km di percorrenza – il risparmio sale a 1.700 euroall’anno (2.100 kg/anno di risparmio CO2).

Infine, se l’utilizzo è alto – 231 pieni per 80 euro di spesa mensili e 30.000 km di percorrenza – il risparmio totale annuo è di 2.700 euro per 3.140 kg di CO2 non emessi nell’atmosfera.

La percorrenza, il risparmio sul combustibile e sulla CO2 sono stati calcolati al ribasso in base a un’autonomia di 130 km per ricarica (in media sono 150 km), vetture a benzina dal consumo medio di 8,7 l/100 km in percorso urbano e emissione di CO2 rispetto alla media nazionale su elaborazione di dati Terna del 2009.

 

Fonte: http://gogreen.virgilio.it/news/green-design/auto-elettriche-convenienza.html

La prova dello Scarabeo 200 i.e.

18 anni di Scarabeo
Il progetto Scarabeo
nasce nel 1990 nei laboratori tecnici di Aprilia e viene presentato al pubblico
nel 1993 nella versione da 50 cc. Da lì, una lunga dinastia di modelli di tutte
le cilindrate ha fatto sì che il celebre scooter a ruote alte possa vantare ben
750.000 unità prodotte in questi 18 anni di presenza sul mercato.
Ad oggi, la
gamma Scarabeo – che da tempo è diventato un brand in seno ad Aprilia, un po’
come Vespa in seno a Piaggio – comprende 7 modelli che coprono cilindrate da 50
a 500 cc:  50 Street, 50 4Valvole, 100 4T, 125 i.e., 200 i.e., 300 Special e 500
i.e..

Nuovo look
Molti gli
interventi stilistici che Scarabeo si è regalato per la maggiore età, a partire
dallo scudo con la nuova griglia ovale che va a richiamare lo stile classico
della gamma, così come le frecce, che tornano alla base dello sterzo in modo da
risultare meglio visibili.
Cambia la forma del parafango anteriore, che ospita ora una scanalatura atta ad
ottimizzare il flusso d’aria verso il radiatore.
Anche la coda è stata
alleggerita: il disegno del fanale posteriore, ora trasparente, è stato rivisto
e modernizzato; la sella stessa, sdoppiata in due sedute indipendenti, gode di
una nuova schiumatura interna, oltre che di un disegno tutto nuovo, snellito
nella parte anteriore dove ha sede l’immancabile gancio “portatutto”.
Il
comfort su Scarabeo è  garantito anche dal parabrezza solidale allo sterzo e
dalla pedana piatta che, insieme al leggero portapacchi in alluminio e al vano
sottosella (che può accogliere un casco jet), consente di aumentare la capacità
di carico del piccolo ruota alta.
La strumentazione  analogico/digitale offre
un computer di bordo gestibile direttamente dal manubrio, tra le cui opzioni
disponibili troviamo anche l’indicatore della temperatura esterna, dotato di
segnale “ice warning” che allerta sulla possibile presenza di ghiaccio sulla
strada.

Sottopelle
Il motore è stato
progettato e sviluppato espressamente per Scarabeo; leggero e pulito, promette
prestazioni ottimali e consumi contenuti, per ottenere i quali è dotato anche di
una mappatura “Eco”: riduce i consumi del 7% ed è l’ideale per spostarsi in
città.
La versione da 200 cc, così come il 125 cc,  è raffreddata a liquido e
adotta una distribuzione a quattro valvole con con doppio albero a camme in
testa. Eroga 19 cavalli (14 kW) a 9.000 giri, con una coppia massima di 17,1
Nm a 7.000 giri.

La
ciclistica
La forcella telescopica idraulica ha steli da 35 mm di
diametro, mentre al posteriore, chiaramente,  è lo stesso gruppo
motore-trasmissione, coadiuvato da un braccio secondario in alluminio, ad
assolvere il ruolo di forcellone, appoggiandosi a una coppia di ammortizzatori
con precarico molla regolabile su quattro posizioni.
Le ruote a cinque
razze da 16 pollici sono gommate con gli ottimi Michelin City Grip, tubeless a
spalla alta da 100/80 davanti e 120/80 dietro.
L’impianto frenante è
composto da un disco anteriore da 260 mm con pinza flottante a triplo
pistoncino, e dal posteriore da 220 mm, con pinza fissa a due pistoncini
contrapposti, accordati da un sistema di frenata integrale: giusto per
ricordarlo, quindi,  la leva sinistra sul manubrio aziona la pinza posteriore ed
il pistoncino centrale anteriore, mente la destra si occupa solo dei due
pistoncini esterni  anteriori. Il tutto per garantire un buon bilanciamento del
mezzo in frenata guidando normalmente – ottima cosa, specie sul bagnato – e
chiamando in causa tutta la potenza della pinza anteriore solo quando si vuol
guidare sportivamente, o comunque in casi di necessità contingente.

In sella
Il nome sarà anche di buon auspicio,
come ci insegna l’antica cultura egizia, ma non è poi così appropriato: al primo
sguardo, più che uno scarabeo, il piccolo 200 ricorda infatti una libellula.
Anche in sella la sensazione è esattamente quella di leggerezza, dote
chiaramente ricercata dal pubblico che predilige gli scooter a ruota alta.
La
posizione di guida è ben studiata, l’abitabilità ottima anche per i più alti e
l’altezza del piano sella, a 810 mm da terra, dà una grande sensazione di
controllo, altro aspetto fondamentale per questo genere di mezzo che, per
vocazione, nasce per muoversi alla svelta nel traffico cittadino. Per questa
“mission” viene in aiuto anche il motore, la cui cubatura e la notevole potenza
permettono spunti e riprese brillanti senza strappi, grazie anche alla
trasmissione davvero fluida e silenziosa.
La nuova ergonomia offerta dalla
sella gioca a favore del comfort, soprattutto nelle manovre “piedi a terra”,
mentre l’imbottitura più efficace va ad ammortizzare gli effetti di un pacchetto
sospensioni che sullo sconnesso in effetti è piuttosto rigido.

Impressioni di guida
Le strade della Versilia,
che hanno fatto da cornice alla nostra prova, non sono esattamente paragonabili
a dei circuiti, a livello di fondo stradale: i frequenti rattoppi di cemento e
il tipico asfalto “lucido” delle zone di mare non hanno tuttavia messo in crisi
il nostro Scarabeo, merito anche delle sue efficaci Michelin City Grip.

Forte di tutta questa sicurezza percepita e curiosa di testare il nuovo ruota
alta ad una velocità un pochino più sostenuta, mi allontano dal gruppo,
seleziono dal manubrio la modalità “Sport” e mi immetto sul lungomare di
Viareggio con un’andatura allegrotta.
Appena il tempo di notare che la
velocità e la brezza marina non provocano sbacchettamenti al manubrio né
incertezze o vibrazioni, ed ecco che la mia corsa viene fermata da un posto di
blocco della Polizia Municipale. Mentre sono ferma per il rituale controllo dei
documenti vedo passare tutti i miei “compagni di test” che rientrano godendosi
il lungomare.
È proprio vero che chi va piano…
L’apparizione della paletta
a lato della strada mi ha però permesso di testare al meglio anche l’impianto
frenante: l’importante disco da 260 mm all’anteriore ha bisogno di una strizzata
decisa della leva per dare il meglio di sé, ma nell’insieme la frenata offre una
buona modulabilità e fa il suo dovere in tutte le situazioni senza mai mettere
in crisi il guidatore, grazie anche al sistema di frenata combinata di cui
abbiamo parlato poco sopra.

I 18 anni di esperienza si sentono tutti,
tant’è che Scarabeo non smentisce le qualità estetiche e dinamiche che l’hanno
reso un must nel suo genere: le finiture sono ottime e tutto è curato nel minimo
dettaglio.
Il prezzo del 200 è di 3.210 euro franco concessionario, contro
i 3.050 della la versione da 125 cc.
I nuovi Scarabeo sono disponibili in
sei colorazioni, tutte metallizzate: Nero Aprilia, Bianco Flair, Silver Crowd,
Blu Couture, Rosa Silk e Rosso Luxury.

Fonte: http://www3.lastampa.it/

Mercedes lancia la speciale S Grand Edition

 

Per celebrare il 60° anniversario della Classe S, Mercedes Italia presenta la serie speciale Grand Edition, disponibile su tutta la gamma, ad eccezione della divisione AMG. Comprende anche la S 250 CDI biturbo 4 cilindri da 204 CV e 149 g/km di CO2, versione già scelta dal 15% dei clienti della S nel primo semestre.

 

La Grand Edition va ad arricchire una Classe S che rimane leader assoluta nel segmento di appartenenza per prestigio, comfort, tecnologia ed innovazione. In commercio dal 1951, la Classe S è stata fino ad oggi immatricolata globalmente in 3,5 milioni di esemplari, 384.878 dei quali dell’ultima generazione. Ha introdotto per prima straordinarie novità tecnologiche come la cellula abitacolo e la deformazione programmata nel 1959, le serrature a due scatti nel 1964, l’ABS nel 1978, l’airbag nel 1981, l’ESP nel 1995 e il Pre-Safe nel 2002. La trazione integrale, disponibile dal 1996 sulla S, è scelta dall’80% dei clienti italiani. E proprio nel nostro Paese, l’ammiraglia di lusso della Stella è stata venduta in 6.300 unità negli ultimi sei anni (da autunno 2005) con una quota del 33% nel segmento. La versione più apprezzata dagli italiani è la S350 BlueTec 4Matic.

 

La nuova Classe S Grand Edition si affianca alle varianti Elegance ed Avantgarde. Rispetto alla prima costa circa 1.500 Euro in più (il listino va da 79.710 a 110.980 Euro) con un vantaggio reale per il cliente di 8.000 Euro. Si basa proprio sull’allestimento Elegance con l’aggiunta di equipaggiamenti al top targati AMG. Il design dello spoiler anteriore accentua l’impatto visivo nella parte frontale dove la Grand Edition presenta una presa d’aria che si allarga alla base, mentre i cerchi in lega AMG da 19 pollici ne accentuano il carattere sportiveggiante. All’interno, spiccano inserti in frassino nero, volante in pelle e legno, pedaliera sportiva in lega d’acciaio spazzolato con inserti in gomma e il meglio che possa offrire il mercato soprattutto in termini di infotainment.

 

Tra le dotazioni base, Parking Pack (non presente sulla S 250 CDI biturbo), luci diurne anteriori a Led, sistema di abbaglianti adattivi e Intelligent Light System che offre cinque diverse modalità di illuminazione bi-xeno tarate sulle condizioni atmosferiche e di marcia. La gamma motoristica della S Grand Edition si articola su due diesel e due benzina. Tra i propulsori a gasolio debutta il 4 cilindri biturbo della S 250 CDI da 204 CV che si aggiunge al V6 di 3 litri della S 350 BlueTec da 258 CV (consumi ridotti del 9%). Proprio l’adozione del BlueTec con additivo AdBlue consente alla Classe S di essere tra le auto diesel più pulite al mondo rispettando già le severe normative Euro6 che entreranno in vigore nel 2014. I motori a benzina sono invece il V6 della S 350 BlueEfficiency da 306 CV e il nuovo V8 di 4,6 litri della S 500 da 435 CV (+12% sulla versione precedente), 700 Nm di coppia e consumi abbattuti del 23% a 9,4 litri/100 km. Con la Grand Edition, la Mercedes Classe S si conferma all’avanguardia per l’innovazione e per l’elegante design.

 

Fonte: http://www3.lastampa.it/

navi-generatori per produrre energia naturale dalle onde

 

L’energia marina (o oceanica) viene in genere concepita in questo modo: installato in mare aperto un impianto per produrre energia elettrica dal moto ondoso, lo si collega alla terraferma tramite cavi sottomarini lunghi diversi km. Visto però che la messa in opera di ogni km di cavi costa in media 500.000 dollari, c’è chi ha pensato bene di riformulare l’intero sistema, eliminando per l’appunto quella spesa fissa – il collegamento a terra – che più di ogni altra determina l’alto prezzo di mercato dell’energia marina. Come? Integrando cavi e impianti in un unico dispositivo: una nave-generatore che immagazzina l’energia prodotta e la trasporta a destinazione.

Il progetto è stato presentato
di recente alla conferenza ed expo Clean Technology 2011 di Boston e porta la firma del Professore e Direttore del Fraunhofer Center for Manufacturing Innovation Andre Sharon. Per coglierne appieno la semplicità – almeno teorica – basta dare un occhio all’immagine della nave-generatore: quattro piattaforme galleggianti, ancorate con potenti braccia meccaniche, convertono l’energia del moto ondoso in elettricità, immagazzinandola mano a mano che viene prodotta in apposite batterie.

 

Ciascuna nave, secondo i calcoli di Sharon e del suo team dell’Università di Boston, dovrebbe impiegare circa venti ore (1 h x MW, 20 MW totali) per ricaricare le batterie, garantendo poi, una volta a terra, “l’energia elettrica necessaria a soddisfare i consumi di un migliaio di case americane”.

In questo modo, sempre stando al progetto, il costo dell’energia scenderebbe dall’attuale 0,30-0,65 dollari per kW/h dei tradizionali generatori marini (compresi gli impianti eolici off-shore) a un molto più contenuto 0,15 dollari, cioé meno della metà. Il vantaggio economico, tuttavia, dovrà essere valutato anche in base a parametri esterni quali, ad esempio, la tenuta di queste navi alle tempeste, i costi di manutenzione, il danno ambientale in caso di naufragio, la costruzione di centrali per collegare le batterie alla rete… Insomma, l’idea è senza dubbio rivoluzionaria, ma i tempi e le possibilità concrete di vederla realizzata sembrano ancora piuttostolontani.

 

Fonte: http://www.ecoo.it

 

Auto elettriche utili anche ferme

 

Mitusbishi guarda avanti. E visto che le auto sono spesso ferme, parcheggiate e immobili, ha pensato di farle lavorare per la collettività. Così ha potenziato l’attuale capacità di erogazione (100 Watt) della i-Miev 100% elettrica (oggi sufficiente per la ricarica di un cellulare) ed arrivare ad almeno 1.500 Watt, un livello “che potrebbe essere sufficiente – ha detto Yoshikazu Nakamura, a capo del settore auto elettriche della Mitsubishi – per un bollitore per il riso o un forno a micro-onde”.

Per consentire l’utilizzazione della i-Miev con fonte energetica domestica Mitsubishi ha messo in vendita al corrispettivo di 200 euro un’apposita prolunga che termina con una presa femmina analoga a quelle che si trovano nelle abitazioni giapponesi. Anche Nissan sta valutando le possibilità di utilizzazione delle auto elettriche come fonte energetica di emergenza, per risolvere almeno parzialmente i problemi di blackout elettrico che si erano manifestati dopo gli eventi dell’11 marzo e che stanno ancora affliggendo parzialmente il Giappone.

Le batterie della Nissan Leaf hanno una capacità di 2.400 Watt, valore più che sufficiente per il funzionamento in emergenza di diverse applicazioni domestiche. Anche Toyota si è adeguata alle richieste dei clienti giapponesi nell’ambito di questa nuova utilizzazione delle auto elettriche e ibride. Da qualche giorno la Prius in vendita in quel Paese viene già fornita a richiesta con una presa di corrente a cui collegare gli apparecchi domestici.

 

Fonte: http://www.repubblica.it

 

Opel Ampera: tre motori per viaggiare in tutta sicurezza

OPEL AMPERA – Opel ha presentato nello stupendo Louwman Museum de L’Aia un nuovo capolavoro tutto ecologico, l’Ampera di ultima generazione. Infatti grazie al motore elettrico da 150 CV insieme al gruppo batterie da 16 kWh in grado di essere ricaricate con una normale presa elettrica in circa quattro ore, questa quattro ruote è in grado di percorrere tra i 40 e gli 80 km. Di conseguenza è perfetta per tutti coloro che necessitano di un veicolo da utilizzare per il più classico dei tragitti, ossia casa ufficio e viceversa.

 

 

Fonte: http://www.tuttomotoriweb.com/

 

GranCabrio Sport: più potenza e un sound unico

 

Con la nuova GranCabrio Sport, in commercio da settembre a 141 mila Euro, Maserati innalza ulteriormente l’asticella del piacere di guida en plein air sportivo. Si affianca idealmente ai modelli più prestazionali della Casa quali GranTurismo S e Quattroporte Sport GT S e si propone nell’inedito colore di carrozzeria Rosso Trionfale, studiato per valorizzare il carattere volitivo della vettura conservandone l’eleganza e la linea affusolata. La nuova tinta si ispira ai trionfi delle Maserati da corsa degli anni cinquanta, in particolare il titolo iridato in Formula 1 conquistato nel 1957 dal mitico Juan Manuel Fangio, del quale quest’anno ricorre il 100° anniversario della nascita.I designer del Centro Stile Maserati hanno studiato per la nuova GranCabrio Sport un aspetto aggressivo ed elegante allo stesso tempo con linee integrate e dinamiche. Quella inconfondibile della calandra acquista un carattere ancor più marcato grazie al nuovo colore nero, mentre il tradizionale tridente al centro della griglia è arricchito di fregi rossi. Gli splitter angolari anteriori e le minigonne speciali sono in tinta con la carrozzeria e le appendici aerodinamiche ai lati del paraurti anteriore permettono di ridurre il Cx di mezzo punto. Lo stile grintoso e la personalità sono esaltate dalla shadow line che contraddistingue anche la linea alla base del cristallo. Il carattere dinamico della GranCabrio Sport è completato dai nuovi cerchi da 20” Astro design.

 

Una volta saliti a bordo si è accolti da un’atmosfera elegante e lussuosa, esaltata dagli interni in pelle disponibili in due nuove varianti di colore: Bianco Pregiato e Grigio Chrono. I sedili sono stati completamente ridisegnati, così come i pedali in alluminio marchiati MC. Importanti modifiche anche al sistema di cambio equipaggiato con le palette Trofeo design in carbonio. Tutti e 4 i sedili (realizzati nel più pregiato pellame Poltrona Frau) sono caratterizzati dalle nuove cuciture M-Design che riproducono le linee della classica calandra del Tridente.

 

Sotto il cofano un propulsore all’altezza delle aspettative dell’esigente clientela Maserati. Il V8 di 4,7 litri è quello adottato dalla GranTurismo MC Stradale, un aspirato da 450 CV a 7.000 giri, 10 CV in più rispetto alla GranCabrio. Aumentati di 20 Nm anche i valori della coppia, saliti al picco massimo di 510 Nm a 4.750 giri, ma l’80% della coppia è già disponibile a soli 2.500 giri. A fronte di un incremento di potenza (che permette di toccare i 285 km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 100 in 5,2 secondi), i consumi sono stati ridotti del 6% a 14,5 litri/100 km. Il “sound” Maserati è davvero unico grazie al tastino Sport ed ai nuovi terminali di scarico ovali neri. Il motore è abbinato alla trasmissione automatica a sei rapporti che adotta il nuovo software MC Auto Shift, già utilizzato sulla Quattroporte Sport GT S. È più veloce del 50% (cambiate in 200 millisecondi) in modalità Auto Sport Mode. La modalità manuale è ottimizzata per l’uso sportivo con un aumento del regime massimo in scalata, eliminando il kick down automatico e riportando sul cruscotto il momento ideale di cambiata.

 

La taratura delle sospensioni Skyhook è più sportiva con molle irrigidite del 15% e le barre antirollìo maggiorate di 1 mm (+20% la rigidità alla ruota). L’architettura monoscocca in acciaio è la stessa della GranTurismo con rinforzi strutturali in alluminio sotto il pavimento. La reattività della GranCabrio Sport è garantita anche dai dischi freno maggiorati. Lo spazio di arresto a 100 km/h è limitato a 35 metri. Al lancio, sarà disponibile in opzione con i pacchetti MC Sport Line che comprendono elementi in fibra di carbonio per interni ed esterni. In definitiva, la GranCabrio Sport è più agile e stabile, accusa un minor sottosterzo, ha maggiore aderenza posteriore in curva, il rollìo è ridotto e più aggressivo, l’handling è ancor più preciso in modalità sport.

 

Fonte: http://www3.lastampa.it/

Potenza e prestazioni senza troppi consumi

Potenza e prestazioni fanno rima con riduzione dei consumi grazie alla tecnologia della F1. L’incarnazione dell’applicazione del know-how maturato in Formula Uno da Mercedes prende forma nel nuovo propulsore messo a punto dalla factory Amg: un otto cilindri a V da 5.500cc che riesce a regalare tutte le performance di un V8 con i consumi ridotti di un 4 cilindri. Il segreto si chiama “Amg Cylinder Management”, un nuovo sistema di esclusione automatica dei cilindri derivato direttamente dalle vetture di Formula 1. Grazie a questa tecnologia, sviluppata in esclusiva da Mercedes-Amg, il risparmio nei consumi raggiunge il 30% rispetto al precedente equivalente propulsore, mentre al tempo stesso è stato possibile ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 (199 g/km Nedc combinato, dati provvisori).

Così nonostante un aumento della potenza di circa 62 cavalli, che ora sono 422, e della coppia, passata da 510 a 540 Nm, i consumi di 8,5 l/100 km (Nedc combinato, dati provvisori) risultano più bassi di circa 3,5 litri rispetto al modello precedente, dimostrando in questo modo l’alta efficienza del propulsore.

Purtroppo, almeno inizialmente, il nuovo motore V8 da 5.500cc, con esclusione automatica dei cilindri “Amg Cylinder Management” e iniezione diretta, sarà disponibile esclusivamente sulla nuova SLK 55 Amg, che sarà presentata il prossimo settembre in anteprima mondiale al salone dell’auto di Francoforte.

Questo innovativo propulsore è frutto del progetto “Amg Performance 2015” con

il quale la casa di Stoccarda si era impegnata a sviluppare un costante contenimento di consumi e delle emissioni sui modelli che sarebbero stati lanciati negli anni successivi senza però dimenticare lo slogan “Driving Performance” che accompagna le sue vetture più sportive.

Il nuovo motore aspirato V8 si basa sull’M157 V8 da 5.500cc litri impiegato dal 2010 sui modelli, tutti Amg, E 63, CLS 63, S 63 e CL 63, con cui condivide vari sistemi e componenti come cilindrata, rapporto corsa/alesaggio, distanza tra i cilindri, sistema start/stop e iniezione diretta di benzina. Le differenze principali rispetto all’M 157 sono invece da ricercare tra elementi come il nuovo condotto di aspirazione dell’aria, le nuove testate cilindri, le modifiche al sistema di distribuzione, l’adattamento del sistema di lubrificazione e l’ottimizzazione del basamento.

Soddisfazione per i risultati ottenuti con questo propulsore è stata espressa da Ola Källenius, presidente di Mercedes-Amg: “Contenimento dei consumi e prestazioni di livello superiore: con il nuovo motore AMG V8 da 5,5 litri e 310 kW abbiamo creato un autentico capolavoro. L’M 152 è un propulsore esemplare in termini di efficienza che dimostra, al tempo stesso, la creatività e la competenza dei nostri ingegneri, ispirati dalla Formula 1 nell’adottare l’esclusione automatica dei cilindri. Ecco perché è il propulsore perfetto per la nuova SLK 55 AMG, che sarà presentata in autunno al salone dell’automobile di Francoforte”.

Secondo Friedrich Eichler, responsabile Powertrain di Mercedes-Amg: “Grazie all’innovativo sistema di esclusione automatica dei cilindri AMG Cylinder Management e altri componenti ad elevato contenuto tecnologico, il nostro motore V8 aspirato vanta consumi pari a quelli di un quattro cilindri, garantendo tuttavia la potenza e il sound tipici di un otto cilindri. Una sportiva con soluzioni provenienti dalla Formula 1: sono sicuro che la nuova SLK 55 AMG sarà all’altezza delle aspettative di tutti gli appassionati delle Roadster ad elevate prestazioni”.

 

Fonte: http://www.repubblica.it/

Svelata al World Design Contest la Ferrari del futuro

Sono stati gli studenti della scuola di Hongik di Seul a conquistare il primo posto del Ferrari World Design Contest, il concorso che ha coinvolto 50 scuole e università di tutto il mondo con l’obiettivo di immaginare le vetture del futuro del Cavallino Rampante. Durante la premiazione il Presidente della Ferrari Luca di Montezemolo ha dichiarato che “la creatività dei giovani rappresenta un patrimonio fondamentale, in ogni settore dell’attività umana”.

 

 

 

Fonte: http://auto.liquida.it/

Renault Frendzy: tra lavoro e famiglia, due mondi in un solo concept

Renault Frendzy si annuncia come una delle novità principali del 2011. Pronta per il debutto al salone di Francoforte, Frendzy è un’elettrica che cerca di coniugare le necessità differenti di chi si serve della macchina come mezzo “da diporto” e di chi utilizza invece l’auto per lavoro. Una suddivisione che parte dalle aperture e prosegue all’interno, con funzioni equamente divise. Tra le chicche la personalizzazione del suono del motore e lo schermo esterno che proietta messaggi pubblicitari.

 

Fonte: http://auto.liquida.it