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Auto a idrogeno, al via a Bolzano il noleggio delle Hyundai fuel cell

Hyundai-ix35-idrogeno-rifornimento-BolzanoAffittare un’auto ad idrogeno: a Bolzano si può. Dalla fine di agosto, l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche di Bolzano, insieme alle Autostrade del Brennero, mettono a disposizione dieci Hyundai ix35 Fuel Cell, che potranno essere affittate anche dai privati a un canone mensile di 870 euro. Per i privati sono disponibili solo due vetture, noleggiabili per un periodo massimo di tre mesi, mentre il resto della flotta è destinata a ditte a aziende, che spendendo da 1.100 a 1.800 euro al mese per sponsorizzare l’iniziativa e personalizzare le vetture con i loro loghi.
Un piccolo esperimento, per ora, ma che dimostra che muoversi in auto senza inquinare è possibile. E questa volta sono “emissioni zero” per davvero: al distributore di Bolzano si può comprare soltanto quello che l’istituto IIT definisce “idrogeno verde”, cioè proveniente da fonti rinnovabili. “Produciamo idrogeno esclusivamente da elettricità con certificato verde”, ha detto a Ilfattoquotidiano.it il direttore Thomas Klauser. Il gas viene prodotto anche per stoccare energia che altrimenti andrebbe persa, come quella prodotta di notte da centrali non dotate di bacino o la sovrapproduzione del fotovoltaico: tramite l’elettrolisi, l’energia in eccesso viene trasformata in idrogeno che le celle a combustibile (fuel cell) a bordo delle vetture trasformano nuovamente in corrente elettrica per alimentare il motore.
Quello di Bolzano, in realtà, non è il primo tentativo di noleggiare auto a idrogeno: già nel 2006-2007 Mazda e BMW ci avevano provato, ma il punto debole dei progetti precedenti era la mancanza di distributori di idrogeno. Questa volta, invece, il distributore c’è: si trova all’uscita di Bolzano Sud dell’A22 e può rifornire 15-20 autobus (a Bolzano ne circolano già cinque grazie al progetto europeo Chic) oppure centinaia di automobili al giorno. Per fare rifornimento, gli utenti sono dotati di una tessera che permette loro di accedere al distributore 24 ore su 24 e di ricevere a fine mese la fattura per il pagamento del carburante. Il costo di gestione di una ix35 Fuel Cell, dice l’IIT, è simile a quello di un’analoga auto a gasolio: cioè, si deduce, di circa 10 euro di carburante ogni 100 km. Il serbatoio della vettura contiene circa 5,5 kg di idrogeno stoccato ad altissima pressione (700 bar, contro i 200 del metano) che garantiscono un’autonomia di circa 600 km.Per il momento, l’idrogeno è ancora una tecnologia nuova e costosa. Per questo, il progetto pilota dell’IIT di Bolzano è stato finanziato al 95% dal fondo europeo per lo Sviluppo Regionale (11 milioni di euro); l’Autostrada del Brennero ha messo a disposizione il terreno e gli edifici per costruire il distributore di idrogeno. Il punto di rifornimento di Bolzano fa parte di un progetto di ricerca più ampio, che si chiama HyFive (Hydrogne for innovative vehicles) e che coinvolge anche le città di Londra, Monaco, Stoccarda, Innsbruck e Copenaghen: lo scopo è quello di preparare, nei prossimi tre anni, il lancio sul mercato delle vetture a idrogeno. Non a caso, oltre alla Hyundai, partecipano al progetto anche BMW, Daimler, Honda e Toyota, tutte impegnate sul fronte delle nuove tecnologie. La Toyota, in particolare, ha già annunciato che l’anno prossimo inizierà a commercializzare la berlina FCV di cui Ilfattoquotidiano.it aveva guidato uno dei primi prototipi.
Per preparare infrastrutture e cittadini al lancio di massa dei veicoli a idrogeno, previsto non prima del 2030, il programma HyFive metterà a disposizione di privati e aziende 110 automobili in Europa e costruirà altre sei stazioni di rifornimento di idrogeno. Per quanto riguarda l’Italia, per ora il progetto riguarda soltanto l’A22 del Brennero. “Potremmo realizzare altri distributori in cui l’idrogeno non viene prodotto, ma stoccato in serbatoi per la distribuzione”, ha detto il direttore dell’Iit Klauser al Ilfattoquotidiano.it. In realtà, esiste un progetto per realizzare una sorta di “corridoio verde” da Bolzano a Modena, che, grazie ai distributori di Trento, Verona e Carpi, permetta di viaggiare dalla Germania all’Emilia su un’auto a fuel cell. “Non è ancora chiaro chi avrà l’onere di costruire le nuove stazione”, dice Klauser. “Noi renderemo disponibile il know how e coinvolgeremo la politica”.

Fonte: IlFattoQuotidiano

Overshoot Day 2014: il nostro debito con la Terra

focusSempre in anticipo. Sempre prima. Anche quest’anno è arrivata una data di cui non dobbiamo proprio andare fieri: il 19 agosto 2014 è l’Overshoot Day, il giorno nel quale sono terminate ufficialmente le risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di 365 giorni.
In meno di otto mesi (7 mesi e 19 giorni per la precisione) abbiamo fatto fuori la scorta di dodici e per il resto dell’anno dovremo vivere a sbafo. Consumando beni naturali che il nostro pianeta non è in grado di rigenerare, tagliando foreste che servono a riossigenare l’aria che respiriamo, pescando pesci che nei nostri mari già scarseggiano, prelevando acqua da fonti che non si ricaricano.
Ogni anno la natura ci mette a disposizione un “budget” ricco – ma non illimitato – di risorse naturali cui attingere: riserve ittiche, acqua, foreste, terre da coltivare. Fino a qualche decennio fa (in particolare fino al 1961) bastava per tutti, ma poi la crescita demografica e lo sviluppo economico hanno moltiplicato la domanda di cibo e altre riserve al nostro Pianeta. A calcolare questo spiacevole anniversario è il Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale no-profit con base in Stati Uniti, Belgio e Svizzera impegnata nella promozione di stili di vita sostenibili, tramite strumenti come il calcolatore dell’impronta ecologica di ogni nazione e, appunto, l’Earth Overshoot Day. Questa ricorrenza è stata ideata in collaborazione con la New Economic Foundation, un’organizzazione britannica indipendente impegnata nella diffusione di un’economia più equa e attenta all’ambiente.
Il primo Overshoot Day (to overshoot significa “andare oltre, passare il limite”) è stato il 19 dicembre 1987; nel 1990 si era spostato al 7 dicembre, nel 2008 al 23 settembre. Come si nota, la data di esaurimento scorte si sposta sempre più indietro e se all’inizio si collocava verso fine anno, negli ultimi tempi pende pericolosamente verso l’estate.Secondo le stime dell’organizzazione, per vivere con le risorse che attualmente utilizziamo avremmo bisogno di 1 pianeta e mezzo. Continuando di questo passo, le Terre necessarie a garantirci un rifornimento costante di risorse diventerebbero 2 entro il 2050.
L’Earth Overshoot Day viene calcolato confrontando le risorse biologiche terrestri con il consumo che ne facciamo, in base a questa semplice equazione: (capacità biologica mondiale / consumo ecologico mondiale ) x 365 = Earth Overshoot Day. L’86% dei paesi del mondo vive consumando più risorse di quanto gli ecosistemi entro i confini della propria nazione non possano rinnovare (nel 2012 era l’80%). I giapponesi, per esempio, stanno sfruttando le materie prime di 7 “Giapponi”, gli italiani di 4,4 “Italie”. Mentre i tesoretti dei pochi paesi “creditori” dal punto di vista ecologico, come Brasile, Australia, Indonesia e Svezia, vanno assottigliandosi. Ogni anno l’Overshoot Day si presenta con qualche giorno in anticipo rispetto all’anno precedente. Ma il vero problema è già solo il fatto che si presenta, e che ogni anno lo stiamo ad aspettare.
La ricorrenza di questa data simbolica dovrebbe bastare a farci riflettere sul nostro uso dissennato delle risorse ambientali.

Fonte: Focus.it

Solarexpo, via da domani alla 15esima edizione

okApproccio multi tecnologico per la mostra convegno in programma a Fiera Milano fino al 9 maggio

Inizia domani la quindicesima edizione di Solarexpo – The Innovation Cloud, la piattaforma espositiva internazionale dedicata a tutte le tecnologie energetiche innovative che sarà presente a Fiera Milano fino a venerdì 9 maggio.
L’esposizione sarà dedicata a tutte le tecnologie energetiche low carbon e alla loro ‘ibridazione’: dalle rinnovabili elettriche alle tecnologie per lo storage e le smart grid, dalla mobilità elettrica alle smart city, dalle rinnovabili termiche all’efficienza energetica in edilizia.

Secondo Luca Zingale, direttore scientifico di Solarexpo – The Innovation Cloud, anche quest’anno i fattori chiave del successo dell’evento saranno la specializzazione, l’approccio trasversale a tutte le tecnologie energetiche innovative e la loro integrazione, l’internazionalizzazione e i contatti di qualità.

La manifestazione, ha aggiunto Zingale durante la presentazione dell’evento, punta a sostenere le imprese anche nella loro proiezione internazionale, ma è anche la sede ideale per comprendere le tendenze in atto, condividere e rielaborare nuovi modelli di business e fare networking.

The Innovation Cloud, ha concluso Zingale, corrisponde appieno all’esigenza delle imprese del fotovoltaico di guardare con decisione all’integrazione fra tecnologie innovative, ma anche di incoraggiarle nella difficile fase di transizione dopo la fine della stagione degli incentivi.

Fonte: EdilPortale

Con i nuovi materiali nati in Italia la casa diventa un grande pannello solare

The International Photovoltaic Power Generation Expo in JapanNon più solo i tetti, ma tutte le parti di un edificio possono diventare pannelli solari, incluse finestre e facciate, grazie a lastre di plexiglass ‘drogate’ con speciali nanoparticelle fluorescenti che catturano e concentrano la luce del sole trasformando ogni elemento architettonico in un generatore di energia pulita. Questa tecnologia, descritta su Nature Photonics, è stata messa a punto dall’Università Milano-Bicocca in collaborazione con il Laboratorio nazionale di Los Alamos negli Usa. Per catturare la luce solare senza dispersione, i ricercatori hanno sviluppato dei concentratori solari luminescenti, ovvero dei dispositivi costituiti da una lastra plastica o vetrosa nella quale sono incorporate specie otticamente attive che assorbono parte della luce solare e la ri-emettono all’interno della lastra. La luce viene quindi convogliata verso i bordi sfruttando il fenomeno della riflessione totale interna e lì viene trasformata in energia elettrica da piccole celle solari poste lungo gli spigoli.

Scegliendo in modo opportuno il grado di trasparenza ed il colore del dispositivo, è possibile trasformare delle normali finestre in elementi fotovoltaici a tutti gli effetti senza sensibili aumenti di costo.

“Questa tecnologia, di cui noi abbiamo fornito la prova di principio – spiega Sergio Brovelli, del dipartimento di scienza dei materiali dell’università Bicocca – è immediatamente scalabile per l’industria e può essere utilizzata nella green architecture e nella building sustainability. Inoltre, la possibilità di realizzare dispositivi di qualsiasi forma e colore offre nuove eccitanti opportunità nel design di elementi architettonici intelligenti”.

Fonte: ANSA

La luce che imita il sole: progetto hi tech porta raggi in stanza senza finestre

8437231dea5fe5e091a7b64c1d1095ae In una stanza senza finestre, ma con la sensazione di essere baciati dal sole: a renderlo possibile è una finestra hi-tech che, grazie all’uso di Led e nanotecnologie, riproduce gli effetti fisici e ottici della luce in natura, simulando la diffusione e la trasmissione dei raggi solari attraverso l’atmosfera.

Il progetto Coelux, finanziato dall’Unione europea con 2,5 milioni di euro, integra la tecnologia Led a risparmio energetico di ultima generazione con un sofisticato sistema ottico che impiega materiali nanostrutturati.

”Così come per la fragranza di un profumo o il colore del sole ai tropici, è difficile spiegare l’effetto benefico della percezione di spazio infinito prodotta da questa tecnologia”, dice Paolo Di Trapani, coordinatore del progetto e fisico all’università dell’Insubria a Como. ”Le evidenze raccolte durante il progetto hanno dimostrato che persino i soggetti claustrofobici si sentono felici e rilassati quando esposti alla luce di Coelux nonostante una lunga permanenza in una stanza senza finestre di pochi metri quadri”.

La tecnologia è di proprietà della società CoeLux, una spinoff informatica dell’università dell’Insubria, ed è stata concepita per il settore sanitario. Secondo i ricercatori, tuttavia, può trovare applicazione in ambito commerciale, alberghiero, museale, aeroportuale, oltre che nei trasporti metropolitani, nelle palestre, negli uffici, in ambienti produttivi industriali e anche in appartamenti seminterrati. Il lancio commerciale è previsto entro la fine del 2014.

Fonte: ANSA

Riqualificare gli edifici per una ripresa economica del Paese

 

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Architetti e sindacati edili firmano protocollo

Riaprire i cantieri della riqualificazione del patrimonio edilizio e delle città è la strada prioritaria per tornare a creare lavoro, agganciare la ripresa e dare risposta ai problemi delle famiglie, sfruttando le opportunità dalle risorse previste dalla programmazione europea 2014-2020 proprio per l’efficienza energetica e le aree urbane. La pensano così gli architetti italiani – con l’Ordine di Roma e il Consiglio Nazionale – e le organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil che hanno firmato oggi a Roma il Protocollo d’Intesa sulla promozione della cultura del progetto sostenibile e dell’efficienza energetica, per la valorizzazione delle professioni e dei lavori green.

Il Protocollo prevede, inoltre, la realizzazione di progetti di formazione e di divulgazione dei criteri di efficienza e contenimento energetico per il patrimonio edilizio pubblico e privato e per la riqualificazione, la rigenerazione, la valorizzazione e l’ efficientamento energetico delle trasformazioni urbane e la riqualificazione statica e strutturale del patrimonio edilizio esistente. Investire nella rigenerazione urbana sostenibile e nelle città – che da oltre venti anni sono state private di interventi di valorizzazione rappresenta per Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil “una opportunità di promozione e di rinnovamento delle modalità di produzione, di crescita di lavoro qualificato ed innovativo anche per contribuire al riposizionamento dei professionisti, dei lavoratori e delle imprese italiane nello scenario economico nazionale, europeo ed internazionale”.

Per gli architetti italiani “le politiche di rigenerazione urbana sostenibile sono un’irripetibile ed improrogabile occasione per stimolare concretamente la riqualificazione architettonica, ambientale, energetica e sociale delle città italiane che può essere realizzata attraverso la trasformazione delle città ed il risparmio energetico”. Tra le finalità del Protocollo anche quelle di predisporre percorsi formativi e di alta specializzazione per i professionisti e i lavoratori del settore e di riconversione professionale e di promuovere presso le Amministrazioni comunali l’adozione di regolamenti edilizi sostenibili, nonché presso gli enti territoriali l’adozione di strumenti di programmazione territoriale e finanziaria e di pianificazione sostenibile.

Nel Protocollo viene anche indicato l’obiettivo di promuovere la diffusione e l’utilizzo di materiali ecocompatibili coniugati all’innovazione tecnologica nella progettazione ed esecuzione degli edifici il tutto per migliorare la qualità ambientale dei contesti territoriali e urbani oltre che l’impiego efficace ed efficiente delle risorse e delle conoscenze per la promozione, la diffusione della cultura del progetto sostenibile. Viene anche richiamato l’impegno – nell’ambito dei rispettivi obiettivi istituzionali – verso il recupero, la riqualificazione statica e strutturale del patrimonio edilizio pubblico e privato esistente, la valorizzazione immobiliare attraverso il risparmio e l’efficienza energetica, massimizzando gli effetti positivi sull’ambiente.

Fonte: ANSA

A Napoli torna Energymed, tre giorni su energia e riciclo

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Sodano, guardiamo a opportunità per ‘smart cities’.

Efficienza energetica, mobilità sostenibile, riciclo, nuove tecnologie. Questi i temi portanti della settima edizione di Energymed, la mostra-convegno organizzata dall’Anea (Agenzia Napoletana Energia e Ambiente) e che si svolgerà alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 27 al 29 marzo. Il 27 marzo è stato invitato anche il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti. La manifestazione, che rappresenta il principale appuntamento del settore dell’energia pulita del Mezzogiorno e dell’intera area del Mediterraneo, ospiterà quest’anno anche il settore della Cogeneration (tecnologia che prevede la combustione del biogas per la produzione combinata di energia elettrica e termica) e si svolge nella cornice del Salone della Responsabilità Sociale Condivisa.

Tra le principali novità di questa edizione l’evento Smart City MED, nato dall’accordo tra Comune di Napoli, Forum PA e ANEA, che contribuisce alla costruzione di un futuro smart delle città realizzando un’area dedicata alla presentazione di esperienze territoriali d’avanguardia sul tema delle Smart City, per rendere più vivibili le città con l’ausilio delle tecnologie innovative delle telecomunicazioni: “Sarà – ha spiegato il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano – un padiglione che guarda alle opportunità che le città intelligenti potranno offrire alla nostra città ed all’intero bacino del Mediterraneo”. Sono circa 200 gli espositori attesi alla Mostra d’Oltremare che, spiega il presidente della Mostra Andrea Rea “sposa il tema dell’energia sostenibile che si coniuga perfettamente con la nostra idea di un’isola green all’interno della città”.

Fonte: ANSA

Con gli “alberi” solari, rinnovabili più vicine al cittadino

'Alberi Solari' di Strawberry Energy

Dalla Serbia,stazioni pubbliche “verdi” per ricaricare cellulare.

Per educare le persone sui benefici dell’energia rinnovabile, dalla Serbia arrivano gli “alberi” che ricaricano i dispositivi mobili dei cittadini con la forza del Sole. L’innovativo progetto di Strawberry Energy è volto a rendere le fonti “pulite” più accessibili nella quotidianità.

Le particolari stazioni solari, sviluppate per il momento in cinque differenti modelli, sono state progettate per essere installate in modo permanente negli affollati luoghi pubblici.

Ognuno dei 12 “alberi di ricarica” attualmente installati in Europa (10 dei quali in Serbia e due in Bosnia-Erzegovina) è dotato di 16 cavi usufruibili per ricaricare con la potenza del Sole ogni tipo di dispositivo mobile, dal cellulare al lettore musicale, passando per l’ebook o il tablet. Le stazioni inoltre in alcuni casi possono servire come hotspot per la connessione Wifi.

“Il modo migliore per aumentare la consapevolezza sui temi delle energie pulite è quello di presentare i loro benefici attraverso l’esempio pratico”, scrive la società di Belgrado.

Obiettivo è “dimostrare che tali tecnologie ‘verdi’ non sono più un concetto astratto”.

Come riporta Tree Huggher, la Strawberry Energy ha recentemente siglato un accordo di distribuzione negli Stati Uniti con una società californiana che potrebbe ora aprire la porta per una più ampia distribuzione degli alberi a ricarica solare.
Fonte: ANSA

Ecco le lampadine a Led del futuro

Lampadine a Led, in futuro saranno più piccole e luminose

Studio,con transistor di nitruro di gallio costeranno anche meno

Le lampadine a Led in futuro saranno più compatte e luminose, ma anche più economiche e in grado di consumare meno energia. Lo assicurano i ricercatori dell’Istituto Fraunhofer di Friburgo, che hanno messo a punto una lampadina dove il silicio dei transistor è sostituito dal nitruro di gallio.

Le Lampadine a Led non contengono sostanze nocive, consumano poca energia e durano dalle 15mila alle 30mila ore. Tuttavia hanno un punto debole: sono molto sensibili alle variazioni e ai picchi di potenza e per questo hanno bisogno di un driver che assicuri una fornitura di energia costante. Il driver, che prende la corrente alternata dalla rete elettrica di casa e la trasforma in corrente continua a un voltaggio ridotto, influenza sia il rendimento luminoso sia la durata delle lampadine.

I ricercatori hanno sostituito i transistor standard di silicio con quelli di nitruro di gallio, scoprendo che i driver sviluppati con questo semiconduttore sono risultati in grado di lavorare a corrente, tensione e temperatura più elevate.

Inoltre, la velocità di commutazione è risultata 10 volte superiore a quella dei transistor in silicio, consentendo di ridurre le dimensioni di bobine e condensatori incorporati nei driver per l’immagazzinamento dell’energia.

Grazie a questo, spiega Michael Kunzer dell’Istituto Fraunhofer, ”la lampadina a Led può diventare più economica, leggera e compatta, fornendo più illuminazione”. Se il flusso luminoso delle lampadine a Led con componenti di silicio è di mille lumen, con il nitruro di gallio si arriva a 2.900 lumen.

”Il 20% del consumo di energia a livello mondiale può essere attribuito alla luce”, sottolinea Kunzer. ”In linea di principio, maggiore è il rendimento luminoso, minore è il consumo energetico. Se si pensa che nel 2020 i Led si saranno ritagliati una quota di mercato vicina al 90%, si capisce quale ruolo possano svolgere nel proteggere l’ambiente”.

Fonte: ANSA

Fukushima: dal 25 novembre al 4 dicembre missione Aiea

Fukushima Daiichi Nuclear Power StationTOKYO, 19 NOV – Un team dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) sarà in Giappone dal 25 novembre al 4 dicembre, nell’ambito del confronto sulle attività di medio e lungo termine per lo smantellamento della centrale di Fukushima.

E’ la seconda missione, si legge in una nota del ministero degli Esteri di Tokyo, dopo quella di aprile, che ha per scopo la revisione del “decommissionamento delle unità 1, 2, 3 e 4” secondo le linee adottate a dicembre 2011 e integrate in parte a giugno scorso.(ANSA).

 

 

 

 

 

 

FONTE: ANSA

“STEFFTURBINE”: Energia Elettrica con Miniturbine Idrauliche

steffturbinePROGECO, con la divisione Waste Water, è un partner italiano di WRH Walter Reist Holding AG, multinazionale svizzera specializzata da oltre 50 anni nello sviluppo e produzione di componenti e sistemi per il coinvolgimento meccanico, che oggi presenta sul mercato italiano la turbina “STEFFTURBINE”.

“STEFFTURBINE” è ideale per il posizionamento allo scarico in impianti di depurazione dove sfrutta il salto dell’acqua per la produzione di energia elettrica che altrimenti non sarebbe recuperata, rendendo possibile, ed economicamente vantaggiosa, la produzione di energia elettrica in impianti di depurazione di piccola taglia sfruttando bassi salti e portate inferiori a quelle normalmente richieste dalle tecnologie sino ad ora presenti sul mercato.

VANTAGGI:

  • Produzione di energia elettrica sino a 12 kWh per turbina
  • In impianti di depurazione si adegua ad ogni canale di scarico senza particolari opere civili.

INFO: Barbara Forlani segreteria commerciale barbara.forlani@progecosrl.com

Energia: intesa Toscana-Gse per collaborazione su efficienza

AMBIENTE: ECO-INNOVAZIONE UE, PMI ITALIANE SEMPRE IN POLEFIRENZE, 18 NOV – Collaborare insieme allo sviluppo dell’efficienza energetica e alla diffusione delle energie rinnovabili in ambito regionale. E’ quanto prevede, spiega una nota, una convenzione siglata oggi tra la Regione Toscana e il Gestore dei servizi energetici (Gse). Il Gse metterà a disposizione le proprie competenze tecniche per supportare la Regione Toscana nell’analisi delle politiche energetiche, nello sviluppo dei sistemi di monitoraggio delle rinnovabili e nell’elaborazione di una normativa regionale, con particolare attenzione alle misure di efficienza energetica negli edifici.

L’intesa, inoltre, intende anche favorire la ricerca e lo sviluppo tecnologico di prodotti.

Tra le attività congiunte si prevede anche la programmazione di percorsi formativi sui temi dell’efficienza energetica anche con riferimento al tema della certificazione energetica degli edifici. ”Con la firma di questo protocollo – ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi – la Toscana si pone l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la propria vocazione di regione energeticamente all’avanguardia. Abbiamo intenzione di migliorare il nostro profilo energetico dando ulteriore sviluppo non soltanto alla produzione di energia da fonti rinnovabili, oggi ad oltre il 31%, ma di migliorare l’efficienza energetica del sistema-Toscana e di dare al contempo sviluppo alla green economy. L’accordo con il Gse e la reciproca collaborazione rappresentano da questo punto di vista una sicura garanzia per il raggiungimento di questo obiettivo condiviso”.

FONTE: ANSA 

Nuovi materiali per celle solari più efficienti

1384242823788_ferrTriplicare e perfino aumentare di sei volte l’efficienza delle attuali celle solari diventa possibile grazie a nuovi materiali messi a punto negli Stati Uniti, poco costosi e non inquinanti.

Ottenuti nell’università della Pennsylvania e descritti sulla rivista Nature, sono materiali che hanno proprietà ferroelettriche, ossia hanno una grande ‘empatia’ con le cariche elettriche. Da molti anni materiali con queste proprietà sono al centro dell’attenzione dei ricercatori che lavorano per sviluppare celle solari più efficienti. Sono infatti materiali la cui particolare conformazione chimica e fisica li rende potenzialmente molto adatti all’impiego su scala industriale.
Finora avevano però il problema di non riuscire a garantire un rendimento confrontabile a quello delle tradizionali celle a base di silicio.

I ricercatori statunitensi potrebbero aver ora superato buona parte di questi problemi, in particolare il cosiddetto ‘bandgap’ o vuoto di banda. Sono infatti riusciti a ‘sintonizzare’ i classici materiali ferroelettrici permettendo loro di assorbire molta più luce: una quantità da tre a sei volte superiore rispetto a quella possibile attualmente.

La scoperta potrebbe quindi aprire le porte a un nuovo tipo di celle solari e contemporaneamente potrebbe mettere al bando l’impiego di materiali costosi e di difficile smaltimento.

 

FONTE: ANSA 

Seat al Sol, maxi-impianto FV in Spagna

Seat al Sol, più grande stazione fotovoltaica dell'automotiveROMA – Seat presenta il progetto più importante della propria strategia a favore dell’ambiente, della quale ha appena conclusa la terza e ultima fase, Seat al Sol: 53.000 pannelli solari installati sui tetti degli edifici del quartier generale spagnolo e sulle strutture per il deposito delle vetture.

Complessivamente – precisa la compagnia – sono stati ricoperti con i pannelli oltre 276.000 metri quadrati di superficie, l’equivalente di 40 campi da calcio. In questo modo, l’installazione fotovoltaica sui tetti dello stabilimento della Seat è la più grande dell’industria automobilistica mondiale.

”La storia della Seat è una storia di successo e d’impegno” ha sottolineato il ministro spagnolo dell’Interno, Jorge Fernandez Diaz, all’inaugurazione, ricordando che ”la Seat è un’azienda pioniera, innovativa e che punta alla qualità”.

Il progetto ‘Seat al Sol’, sviluppato in collaborazione con Gestamp Solar, ha l’obiettivo di generare localmente energia elettrica pulita, su grande scala, in modo tale da poter consumare in loco. Il risparmio raggiunto in termini ambientali si attesta attorno alle 7.000 tonnellate di emissioni di CO2, l’equivalente a 8,5 volte il diossido di carbonio che assorbe ogni anno il Central Park di New York. L’installazione prevede una potenza nominale di circa 11 MW e di 12 MW di potenza massima, che generano 15 milioni di kWh annuali, ovvero il 25% dell’energia necessaria per produrre la SEAT Leon, con un impatto ambientale nullo.

Le tre fasi del progetto hanno visto l’installazione dei pannelli solari su strutture già costruite, evitando così l’ulteriore occupazione del territorio dello stabilimento destinato alla produzione. Oltre a generare energia elettrica pulita, l’installazione dei pannelli solari funge anche da tettoia per le vetture, proteggendole così dalle avverse condizioni meteorologiche. La realizzazione del progetto Seat al Sol, iniziato a metà del 2010, ha richiesto un investimento complessivo di 35 milioni di euro.

FONTE: ANSA

Energia fai-da-te, Legambiente festeggia le rinnovabili

1700a008c80bb27780f4818d76e1cb83Autoproduzione di energia. Questa la parola d’ordine della ‘eco-festa’ per le rinnovabili che Legambiente, insieme con altre 40 associazioni, organizza sabato 26 ottobre ai Fori imperiali a Roma. Ed è con l’autoproduzione da rinnovabili – spiega proprio Legambiente – che è possibile avere bollette più leggere fino al 50%, aria più pulita, tagliare i gas serra, investire in ricerca e innovazione. Dall’altra parte, “le lobby del carbone e del petrolio che vogliono fermare un cambiamento a vantaggio dei cittadini, dell’ambiente e dell’imprese”.

I modelli da seguire ci sono. Si vive meglio, si crea sviluppo e si risparmia, per esempio, a Prato allo Stelvio in provincia di Bolzano, dove grazie ad una vecchia legge viene consentito a una cooperativa di cittadini di gestire la produzione e la vendita ai soci dell’energia realizzata grazie a un mix di fonti rinnovabili; e le famiglie risparmiano il 30% per l’elettricità e il 50% per il riscaldamento. E’ un caso, ma che si potrebbe ripetere nelle case e nei condomini delle città italiane o al servizio di piccole e medie imprese.

I risultati degli ultimi anni danno il segno di quanto sia accaduto in Italia: più di 600 mila impianti e una produzione che supera il 35% dei consumi elettrici da energie pulite nel 2013. Ma sembra “impossibile” poter fare interventi per l’autoproduzione, cioè poter “scambiare energia con la rete elettrica”. Su questo si concentrerà la manifestazione di sabato perché è “ormai dimostrato che oggi è possibile aprire una fase nuova nella generazione energetica. Ma per farlo bisogna permettere alle famiglie e alle imprese italiane di accedere a questi vantaggi”.

 

FONTE: ANSA

Erg: guarda eolico in Brasile

8073172808c355e7295ab39169dcc19dVIENNA – Erg, ormai numero uno in Italia nell’eolico e fresca di due acquisizioni in Romania e Bulgaria, punta al Brasile e si lascia aperta la porta della Russia, se mai si aprirà a Mosca un mercato per l’energia del vento, da sfruttare nel caso col partner Lukoil, cui il gruppo genovese ha appena ceduto la raffineria in Sicilia.

Nella Penisola Erg guarda invece al settore del ‘waste to energy’ consapevole di avere lunga esperienza in impianti difficili: ”una raffineria è più complicata da gestire in un inceneritore”, spiega il presidente Edoardo Garrone. Nella distribuzione di carburanti, dove il gruppo intende mantenere il 51% in TotalErg, la joint venture coi francesi, già attiva con 3.300 pompe di benzina, sta intanto valutando l’acquisto delle 800 stazioni di servizio messe in vendita da Shell per passare da una quota di mercato del 12% al 18 per cento.

‘Abbiamo cambiato pelle. Il 2013 in particolare rappresenta la fine di un’era: abbiamo chiuso con la raffinazione dopo 70 anni. Da oggi non potrete più chiamarci petrolieri”, osserva Edoardo Garrone, tornando a incontrare la stampa, dopo quattro anni di crisi e cambiamenti, per una panoramica a tutto tondo. Escluso solo un tema, quello calcistico, con la Sampdoria in coda alla classifica.

Su un alta questione, Banca Carige, interviene il fratello Alessandro Garrone, vicepresidente di Erg, per negare un interesse della famiglia a entrare nel capitale coi Malacalza o altri: ”Non abbiamo mai lavorato molto con Carige per varie ragioni e per nostre esigenze” e ora ”Fare un investimento in un pool di imprenditori non è un tema che ci interessa”.

”Oggi la sfida è la crescita – afferma l’a.d di Erg, Luca Bettonte -. Nell’eolico dobbiamo muoverci fuori dai confini nazionali in aree meno dipendenti dagli incentivi. Stiamo parlando con potenziale partner locali in Brasile e non disdegniamo l’Europa occidentale dove la Spagna potrebbe essere un Paese interessante. In Russia è prematuro, ma siamo pronti a cresce con Lukoil se si dovesse aprire all’eolico”.

Nel frattempo l’impianto siciliano potrebbero fornire energia elettrica anche a Malta. La Valletta ha infatti annunciato un cavo sottomarino con l’isola. C’è poi in prospettiva il business dell’energia dai rifiuti: ”siamo curiosi per le enormi potenzialità del settore”, spiega Bettonte indicando che l’idea iniziale non è quella di costruire inceneritori, piuttosto di ”acquisire impianti esistenti che hanno bisogno di un innalzamento delle performance operative”.

Da qui a fine anno infine il manager conferma l’obiettivo di un margine operativo lordo ”sopra i 500 milioni” ed esclude di distribuire sotto forma di extra-dividendo i 400 milioni incassati con la vendita dell’ultimo 20% dell’Isab di Priolo a Lukoil.

 

FONTE: ANSA 

Arriva Apollon, impianto fotovoltaico “girasole”

e884d2e36cdc0e8464355d35ff0b0e2c_37364MILANO – Un impianto fotovoltaico ‘girasole’, capace di muoversi per inseguire la nostra stella, il Sole, e catturare i suoi raggi concentrandoli fino ad una intensità pari a quella di oltre 750 soli: ecco Apollon, il frutto di un progetto di ricerca europeo che ha coinvolto 17 partner pubblici e privati di otto Paesi tra cui l’Italia, in prima fila con Rse (Ricerca sul Sistema Energetico). Il prototipo è stato presentato a Parigi in occasione della 28esima conferenza europea su energia solare e fotovoltaico.

Il ‘cacciatore’ di soli Apollon è sempre in movimento, come spiega Luigi Mazzocchi, direttore del dipartimento tecnologie di generazione di Rse: ”il sistema è dotato di due motori che gli consentono di muoversi su due assi” per ‘mirare’ con precisione il Sole. In questo modo Apollon riesce a far cadere nella sua ‘rete’ i raggi solari che colpiscono in modo diretto e perpendicolare la sua superficie. Da qui vengono fatti scivolare lungo degli specchi simili a tegole che concentrano la luce sulle celle fotovoltaiche, più piccole di una moneta da un centesimo. Grazie a questa soluzione, si ottengono due importanti vantaggi: un’efficienza più alta e costi più contenuti. ”I moduli presentano valori di efficienza superiori al 30%, mentre i sistemi tradizionali si fermano al 18% circa.

Inoltre – aggiunge l’esperto – dentro il modulo fotovoltaico a concentrazione, l’area attiva per la conversione dell’energia solare in elettrica è circa 750 volte più piccola dell’area esposta: così le celle solari, che sono la componente più preziosa, pesano per una piccolissima parte sul costo complessivo del sistema”. Si è così raggiunto un target di costo pari a 2 euro per watt installato: Apollon è dunque un sistema competitivo che, se impiegato in zone con bassa nuvolosità (come nel Sud Italia e nel Nord Africa) consente di produrre ”fino al 40% di energia in più rispetto al fotovoltaico tradizionale a parità di spazio occupato”.

 

FONTE: ANSA 

L’India inaugura l’Istituto Nazionale dell’Energia Solare

KAncora una volta è il sole al centro degli obiettivi energetici dell’India. Dopo i nuovi obiettivi della Solar Mission, il ministro delle energie nuove e rinnovabili, Farooq Abdullah, ha infatti annunciato la creazione di un nuovo ente di ricerca dedicato esclusivamente alla tecnologia fotovoltaica. Il Gabinetto Indiano ha approvato ieri in via ufficiale i piani per trasformare l’attuale Centro di Energia Solare di Haryana – istituito nel 1982 per lo sviluppo, la sperimentazione e la valutazione delle tecnologie solari – nel nuovo “National Institute of Solar Energy” (NISE), il cui compito sarà di affiancare il Ministero nel compito di far progredire la capacità fotovoltaica a livello nazionale.

L’operazione di “ristrutturazione” dell’ente si concentrerà sull’efficienza dei costi di celle e moduli e sulla fase di commercializzazione al fine di motivare i progettisti ad utilizzare in maniera preferenziale apparecchiature “Made in India” e tenere così il passo con i concorrenti internazionali. Una mossa con cui il Governo di Nuova Delhi spera anche di poter anche allentare le tensioni nate in seguito alle accuse dei produttori fotovoltaici nazionali di pratiche di dumping sull’import solare. Secondo quanto rivelato dal Ministero, il centro sarà finanziato attraverso partnership pubblico-private. “Le tecnologie energetiche solari – ha spiegato un funzionario governativo – sono in costante evoluzione e la proposta di istituire l’Istituto nazionale dell’energia solare è un’idea innovativa che accelererà il processo a sostegno della sperimentazione delle più recenti tecnologie”.

 

FONTE: www.rinnovabili.it