Articoli relativi a ‘energia’

Energia dal passaggio dei treni

Dal calore corporeo, usato ad esempio in una stazione di Stoccolma, al movimento delle persone che ballano sfruttato da un club in Olanda, molte cose possono produrre energia, e secondo un’inventore italiano anche i treni possono essere sfruttati per generare elettricita’: T-box, il dispositivo ideato da Alessandro Leonetti Luparini in collaborazione con un designer cinese, ha appena vinto il secondo premio alla piu’ importante rassegna asiatica, e ora e’ in cerca di finanziamenti per passare dalla fase di progetto a quella di prototipo.
L’idea mi e’ venuta due anni fa – spiega Leonetti – e consiste in una serie di turbine sotto i binari, azionati dal movimento del treno. Per ora c’e’ solo un progetto, ma secondo me avrebbe le potenzialita’ per passare alla fase successiva, per cui servirebbero due milioni di euro. Il dispositivo sfrutta una turbina gia’ esistente, che puo’ essere incastrata nella traversina dei binari e che verrebbe mossa dal passaggio del treno. Secondo una simulazione un treno che viaggia a 200 chilometri orari produrrebbe, passando su un chilometro di turbine, circa 2,6 kilowatt di elettricita’: Questa quantita’ – spiega l’inventore – potrebbe essere usata ad esempio per dare energia a case o esercizi commerciali nelle vicinanze della ferrovia.

Fonte: Ansa

Parigi: l’Eliseo si riscalderà grazie alle fognature

Nientemeno che l’Eliseo e il presidente Sarkozy. A Parigi fanno strada i progetti per riscaldare gli edifici pubblici sfruttando il calore delle fognature.
Il concetto è il medesimo di quando si usa l’energia geotermica, cioè il calore naturalmente presente nel sottosuolo: si installano pompe per “condensare” questo calore e renderlo utilizzabile. Solo che, nella fattispecie parigina, il calore proviene dagli scarichi di docce e lavatrici. E da altro ancora. La notizia che Sarkozy si scalderà con le fognature viene dall’agenzia Reuters: ne parla a corredo di una visita effettuata dal sindaco Bertrand Delanoe alla scuola Wattignies (XII Arrondissement) in cui il sistema è già in funzione. L’Eliseo avrà un impianto analogo a partire dalla metà di quest’anno, ha annunciato un portavoce.
Nelle fognature di Parigi – un labirinto limaccioso di 2.400 chilometri immortalato ne “I Miserabili” e “Il fantasma dell’Opera” – ogni anno passano 285 milioni di metri cubi d’acqua, perlopiù tiepida. Infatti la temperatura è di 12-20 gradi. Solo il 10% degli edifici parigini è in posizione adatta a sfruttare il calore delle fognature. E’ necessario un investimento iniziale non indifferente: l’impianto alla scuola Wattignies è costato 400.000 euro, e copre il 70% del fabbisogno dell’edificio. In questo modo tuttavia è possibile sfruttare due volte l’acqua calda, risparmiando energia e inquinamento. Non ci sono puzze ed effetti collaterali olfattivi: gli studenti lo hanno già sperimentato e presto anche Sarkozy sarà in grado di testimoniarlo in prima persona.

Fonte: Blogeko

New York pubblica i dati sul consumo energetico di 25mila edifici commerciali

Quest’anno, per la prima volta, i proprietari di 25.000 immobili commerciali a New York hanno l’obbligo di rendere pubblico il consumo energetico dei loro edifici. I dati saranno pubblicati sotto forma di pagella e disponibili a tutti. I funzionari sperano in questo modo di stimolare le aziende a svolgere le riqualificazioni necessarie per migliorare i propri punteggi, onde evitare brutte figure a livello mediatico. Questo impegno nasce dalla ricerca di alternative al sistema di certificazione energetica Leed, che secondo molti ingegneri, architetti e proprietari di casa, non misura con precisione il consumo energetico e i costi.
Entro quest’anno, infatti, l’ American Society of Heating, Refrigeration and Air-Conditioning Engineers introdurrà un indice di utilizzo energetico per gli edifici. Lo scorso anno, invece, la Fondazione Greenprint ha rilasciato il suo primo indice per il monitoragio delle emissioni di 600 edifici. Ma il problema maggiore di questi sistemi è che non possono pubblicare i dati scoperti senza il consenso del proprietario. Un problema che affligge anche il Leed, il quale raccoglie dati dal 2009 ma non è autorizzato a rilasciarli e quindi ad utilizzarli in maniera costruttiva. La novità nella nuova legge di New York è proprio il fatto che potrà rivelare informazioni sulle performance energetiche degli edifici, con o senza il consenso dei proprietari.

Fonte: Casa&Clima

Polemica su lampadine verdi: basso consumo al mercurio

E’ polemica sulla decisione della Commissione Ue di procedere con l’interdizione progressiva delle lampadine incandescenti a favore di quelle a basso consumo di energia. Un test dell’Ufficio tedesco dell’ambiente ha confermato le preoccupazioni sollevate da un gruppo di eurodeputati tedeschi, secondo i quali le lampadine ‘verdi’ si rileva una presenza di mercurio, per quanto bassa.
Su pressione di una follia climatica, si è deciso rapidamente di interdire le lampadine incandescenti, senza tenere conto della presenza di mercurio in quelle a lungo consumo, ha protestato Silvana Koch-Mehrin, vice-presidente del Parlamento europeo, chiedendo la sospensione immediata del provvedimento. Il test ha segnalato che il livello di 0,35 microgrammi di mercurio per metro cubo tollerato potrebbe essere moltiplicato per venti in caso di rottura della lampadina. L’ufficio ha consigliato ai consumatori di privilegiare le lampadine che sono protette da un involucro di plastica ed ha sollecitato in generale l’eliminazione di questo tipo di prodotto a “medio termine”.
La Commissione europea ha confermato la decisione di procedere con l’interdizione progressiva delle vecchie lampadine, definendo “esagerate” le preoccupazioni degli eurodeputati. Le conclusioni degli studi fatti da esperti scientifici hanno escluso rischi per la salute per gli adulti anche in caso di rottura accidentale di una lampadina a basso consumo di energia, ha riferito la portavoce Marlene Holzner. Per le conseguenze sui bambini, invece, non ci sono dati sufficienti per giungere a conclusioni certe.
Mentre quindi la Commissione mantiene il programma di interdizione delle vecchie lampadine, ha deciso al tempo stesso di imporre ai produttori nuovi limiti sulla presenza di mercurio, che dovranno passare da 5,0 a 2,5 microgrammi al metro cubo entro il 2013, con un obiettivo intermedio di 3,5 microgrammi nel 2012. Sul mercato esistono però anche lampadine a basso consumo energetico prive di mercurio, ha aggiunto la portavoce. I consumatori che hanno questo tipo di preoccupazione, possono rivolgersi ad altri prodotti.

Fonte: Ansa

 

Secondo il programma per tutta la Ue, dopo l’interdizione per i 100 e i 75 watt, nel settembre del 2011 dovranno andare in pensione le lampadine a incandescenza a 60 watt ed entro la fine del 2012 dovranno sparire quelle di 40 e 25 watt. L’Ue stima che, sostituendo tutte le lampadine di vecchia generazione con quelle nuove si potranno risparmiare fino a 40 miliardi di KW/h l’anno, con conseguente risparmio 15 milioni di tonnellate di CO2. Per fare un paragone, il consumo di uno stato come la Romania in un anno intero.

 

Energia: su mercato libero si risparmia meno che nel 2010

Le famiglie che si rivolgono al mercato libero per la fornitura di energia elettrica nel 2011 hanno opportunita’ di risparmio medio rispetto al 2010. Lo rileva uno studio di Federconsumatori, secondo cui i risparmi, a seconda della categoria di consumi, vanno dal -5,5% al -7,5%, vale a dire tra il 3 il 5% in meno rispetto al 2010.
E’ vero, prosegue lo studio presentato nel corso del convegno ‘Politiche e mercato dell’energia post liberalizzazione’, che dall’avvio della liberalizzazione nel settore elettrico, decollata nel luglio del 2007, sono oltre 4 milioni le famiglie che hanno cambiato, passando dal mercato tutelato a quello libero: tuttavia 2/3 hanno comunque mantenuto lo stesso operatore, a dimostrazione di una certa difficolta’ di affidarsi alle diverse offerte commerciali. Per accelerare il processo, secondo l’indagine, ci vorrebbero maggiori benefici economici: in sostanza, i risparmi dovrebbero essere nell’ordine della doppia cifra. Ancora piu’ problematica e’ la situazione del settore gas, dove in otto anni di libero mercato solo l’8% ha cambiato venditore, con risparmi medi che oscillano per le offerte piu’ convenienti dall’1,9% al 3,9%, troppo poco per sollecitare un cambio di rotta da parte dei consumatori. Le offerte per il gas, inoltre, vengono pubblicizzate molto meno rispetto a quelle relative all’elettricita’.
Molte le proposte messe sul tavolo dell’associazione dei consumatori per invertire la rotta e approfittare realmente delle opportunita’ offerte dalla liberalizzazione. Sul fronte gas si chiede per esempio la riduzione ”dell’eccessiva imposizione fiscale, che incide su ogni metro cubo di mercato consumatori per il 37%”, nonche’ ”la sterilizzazione automatica degli aumento dell’Iva con il crescere del costo della materia prima, che si generano automaticamente a ogni aumento trimestrale della medesima come si sta verificando dall’inizio del 2010 ad oggi, dove si sono accumulati aumenti per ben 126 euro a famiglia”. Per l’elettricita’, Federconsumatori si schiera contro l’eventuale ridimensionamento dell’Acquirente Unico in rappresentanza del mercato tutelato ”senza fornire adeguate tutele”.
Un tema, quest’ultimo, su cui si e’ soffermato anche il presidente dell’Autorita’ per l’Energia, Guido Bortoni, che ha sottolineato l’importanza del sistema informativo integrato promosso dalla stessa Autorita’ e sviluppato dall’Acquirente unico: uno strumento ”cardine per lo scambio delle informazioni tra i vari soggetti superando cosi’ problemi legati alla gestione della misura, dello switching e della morosita”’.
Secondo l’amministratore delegato dell’Au, Paolo Vigevano, il sistema di tutela del consumatori ”garantisce i consumatori, ma serve piu’ informazione”.
Anche il mercato elettrico delle micro, piccole e medie imprese mostra qualche rigidita’. Donato Berardi del Ref ha infatti illustrato una indagine su questo tema, svolta presso 5.500 aziende, pari a 2 miliardi e 300 milioni di chilowattora di consumo comparato. Basti pensare che, alla domanda su quale sia la disponibilita’ a cambiare fornitore per uno sconto sulla bolletta, oltre la meta’ dichiara che il risparmio dovrebbe essere almeno del 10% e il 37% punta addirittura al 15%.
Obiettivi molto lontani dalla realta’, visto che il risparmio stimato e’ invece del 5%. Per i piccoli, inoltre, e’ difficile orientarsi tra le mille offerte: il principale canale di conoscenza e’ infatti il ‘Porta e porta’, vale a dire l’agente commerciale e 4 su 10 si fermano alla prima offerta sottoscritta. Comportamento ben diverso e’ quello che caratterizza i grandi consumatori energivori, che possono andare alla ricerca investendo di piu’ e ricorrendo a canali dedicati come energy manager e consulenti.

Fonte: Ansa