Articoli relativi a ‘Emilia-Romagna’

Reggio Emilia e le scuole fotovoltaiche

In tempi in cui la scuola italiana viene tirata in ballo solo per parlare di tagli al bilancio, c’è chi ha deciso di puntare sul fotovoltaico per far quadrare i conti, o per lo meno per risparmiare qualcosa sulla bolletta dell’energia elettrica.
Accade nella provincia di Reggio Emilia, nell’ambito di un più vasto progetto di riqualificazione energetica che, tra le altre cose, doterà dodici scuole di altrettanti impianti fotovoltaici, per una superficie complessiva di 9.600 metri quadrati.
Ad annunciarlo sono stati l’assessore provinciale alla Qualità dell’aria Alfredo Gennari e quello all’Istruzione Ilenia Malavasi, dopo che il bando pubblico per l’assegnazione dei lavori si era già concluso (a vincerlo, la ditta emiliana Gesta, nata dallo scorporo delle attività Gestione Servizi e Impianti di Orion S.C.).
A fronte di un investimento complessivo di 4.750.000 euro, gli impianti avranno una potenza di 1,2 MW e produrranno circa 1.320.000 KW/anno. Grazie agli incentivi del “Conto Energia 2011” – secondo gli assessori e il presidente di Gesta – il conseguente ritorno economico di una simile produzione basterà a ripagare fino all’ultimo centesimo i costi previsti, senza gravare quindi sul bilancio della provincia. Inoltre, la spesa per la bolletta elettrica delle scuole (100.000 euro l’anno circa) dovrebbe in questo modo azzerarsi.
Che i conti siano stati fatti attentamente o no, sta di fatto che gli impianti, se saranno davvero realizzati, oltre al valore economico e a quello ambientale (700 tonnellate di CO2 in meno ogni anno) ne avranno anche uno sociale e di educazione ambientale. Verrà infatti installato anche un pannello in cui sarà possibile visualizzare in ogni momento l’energia prodotta e l’anidride carbonica risparmiata. Ad oggi i lavori di installazione dei pannelli fotovoltaici sono già iniziati nell’istituto Cattaneo di Castelnovo Monti e nel Nobili di Reggio Emilia, dove termineranno entro il prossimo mese di dicembre. E chissà che Babbo Natale, invece dei doni, porti un po’ di sole.

Fonte: Greenme

CasaClima: il primo nido certificato dell’Italia centrale

Il primo asilo nido certificato CasaClima dell’Italia centrale è attivo ormai da un anno, in Emilia Romagna, in provincia di Modena.
Realizzato con intervento pubblico in un area ad alto potenziale in quanto precedentemente destinata ad un vivaio ormai dimesso, il progetto del nuovo asilo nido intercomunale Le Margherite di Spilamberto e Vignola si poneva come obiettivi di offrire spazi di alto livello qualitativo con un intervento il più possibile sostenibile sia in termini economici che, soprattutto, ambientali. Grazie al contributo delle educatrici e di pedagogisti, i progettisti hanno organizzato uno spazio strutturato in forme semplici che permetta ai bambini di interagire costantemente con l’esterno “inteso come luogo di espressione dei fenomeni naturali” (dalla relazione dell’ufficio tecnico). Per questo sono state pensati degli spazi verdi coperti su cui si affacciano direttamente le aule e si è cercato di salvaguardare il più possibile le preesistenze arboree presenti sul lotto e il bosco di tigli che occupa la zona ovest dell’area anche per garantire la protezione dai venti e quindi delle buone condizioni microclimatiche.
Le scelte tecnologiche hanno privilegiato l’utilizzo del legno come materiale principale perché permette di ottenere alte prestazioni energetiche e una notevole semplicità e quindi una maggiore velocità di esecuzione. E’ inoltre possibile utilizzarlo in abbinamento con diversi materiali ecocompatibili. Un impianto solare termico (con recupero del calore eventualmente non utilizzato) garantisce la produzione della necessaria acqua calda sanitaria e integra il riscaldamento prodotto da caldaie a condensazione ad alto rendimento collegate al sistema di pannelli radianti a pavimento.
L’energia elettrica è prodotta tramite pannelli fotovoltaici che alimentano lampade fluorescenti e per ridurre il più possibile il fabbisogno sono stati installati rilevatori di persona temporizzati che tolgono tensione alle zone non occupate e sensori di luminosità che regolano l’intensità dei corpi illuminanti. Questa attenzione all’utilizzo di tecnologie avanzate per ridurre i costi energetici e le scelte costruttive hanno permesso a questa struttura di essere il certificato in classe B secondo i parametri di CasaClima, con un consumo energetico nel periodo di riscalmento pari a 51,93 Kwh/mq anno.

Fonte: ArchitetturaEcoSostenibile

Emilia Romagna: online la mappa delle aree idonee al fotovoltaico a terra

Dopo il via libera, il 6 dicembre scorso, alla delibera che disciplina la localizzazione degli impianti fotovoltaici sul territorio (leggi), la Regione Emilia-Romagna mette ora a disposizione online una cartografia aggiornata e completa delle aree adatte all’installazione a terra degli impianti fotovoltaici. Realizzata alle scale 1:250.000 e 1:25.000, la carta unica dei criteri generali localizzativi degli impianti fotovoltaici è disponibile sul sito del Servizio Geologico, sismico e dei suoli della Regione. In particolare la cartografia segnala le aree idonee o meno all’istallazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati al suolo.
Per le singole zone sono indicati i diversi livelli di tutela, tenendo conto della presenza di vincoli di natura paesaggistica e ambientale e delle caratteristiche del territorio. La cartografia tiene conto dei criteri generali di localizzazione degli impianti, approvati dall’Assemblea legislativa regionale, che fanno riferimento a norme e piani in materia ambientale, paesaggistica, di tutela dei beni ambientali e culturali, prodotte da Stato, Regione e Province.
Alla base della normativa – spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo – c’è la convinzione che anche lo sviluppo e la valorizzazione delle fonti rinnovabili di energia debba avvenire assicurando le condizioni di compatibilità ambientale, paesaggistica e territoriale delle attività energetiche. Considerato che l’installazione di un impianto fotovoltaico con moduli ubicati sul suolo comporta la modifica dell’uso del suolo, la Regione ha ritenuto necessario dotarsi di uno strumento conoscitivo per una preliminare ricognizione sul proprio territorio delle aree idonee a tale uso.
Nella cartografia non si fa riferimento agli impianti collocati su edifici poiché questi possono essere montati sugli immobili esistenti, fermo restando il rispetto delle norme di tutela degli stessi e di sicurezza sismica. La carta (approvata con la delibera di Giunta n. 46 del 17/01/2011) è stata realizzata sulla base dei dati raccolti dal Servizio geologico, sismico e dei suoli e dal Servizio parchi e risorse forestali della Direzione ambiente, difesa del suolo e della costa e dai Servizi della Direzione generale programmazione territoriale e negoziata e della Direzione generale agricoltura.

Fonte: Casa&Clima

Fotovoltaico: Emilia Romagna perde posizioni, Ravenna scalza Rimini nella classifica regionale

Rimini diventa fanalino di coda tra le province dell’Emilia-Romagna per energia fotovoltaica installata. A fine 2010 viene superata anche da Parma, e ormai la capitale del turismo occupa l’ultimo posto in questa classifica di territori virtuosi. Il 2010 riserva un’altra sorpresa per la regione, con il cambio al vertice: Bologna perde la prima posizione che occupava da sempre, scavalcata da Ravenna che conferma il trend positivo del 2009 e chiude il 2010 diventando la provincia leader per fotovoltaico in Emilia-Romagna.
In Italia, l’Emilia-Romagna chiude il 2010 al quarto posto per potenza installata (perde una posizione rispetto al 2009) con 223 megawatt, preceduta da Puglia (468 MW), Lombardia (241 MW) e scavalcata dal Veneto (239 MW). In totale in Italia al 27 dicembre 2010 la potenza da fotovoltaico installata è di 2.314 MW: i 223 megawatt dell’Emilia-Romagna rappresentano il 9,6% del totale nazionale. Per impianti installati, l’Emilia-Romagna conserva il terzo posto del 2009: il totale è di 11.454 impianti, preceduta in Italia solo da Lombardia (18.993 impianti) e Veneto (14.878 impianti). In regione c’è un impianto fotovoltaico ogni 383 abitanti. Nella provincia di Ravenna la maggiore densità: un impianto ogni 256 residenti.
I dati elaborati dalla Ubisol sono quelli ufficiali del Gse, il Gestore dei servizi energetici, l’ente italiano che sovrintende alle installazioni degli impianti fotovoltaici. Il riferimento è al 27 dicembre 2010: tra le province dell’Emilia-Romagna il primo posto viene conquistato da Ravenna con 75.040 chilowatt installati (un aumento di ben 68.290 kWp rispetto al 2009) scalando ben quattro posizioni. Anche per quel che riguarda gli incrementi percentuali di potenza installata nel 2010, leader della classifica regionale è la provincia di Ravenna, che ha fatto un balzo impressionante, arrivando a superare quota mille per cento nei dodici mesi del 2010, arrivando al 1011% per l’esattezza. Il numero di impianti fotovoltaici rapportato agli abitanti sembra evidenziare la linea di demarcazione tra Romagna ed Emilia. Sono infatti le tre province romagnole a primeggiare in questa significativa classifica. C’è sempre Ravenna leader in graduatoria, con un impianto fotovoltaico ogni 256 abitanti, seguita da Forlì-Cesena, Rimini, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, Piacenza e, in ultimo, Parma.

Fonte: EarthcareMagazine

Emilia-Romagna: housing sociale, fondo da 100 mln

L’Emilia-Romagna punta su un programma di housing sociale per contrastare il disagio abitativo. Sono in arrivo circa 100 milioni di euro grazie a un protocollo di collaborazione tra sei Fondazioni bancarie e la Regione per la costituzione del Fondo immobiliare etico.
Opereremo perché questa nuova misura possa potenziare il Piano Casa dell’Emilia-Romagna, ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, assessore all’Edilizia della Regione, durante la conferenza stampa di presentazione. Siamo perfettamente consapevoli di quanto la casa sia centro degli affetti e luogo di vita per ognuno; a maggior ragione, in una fase di crisi come quella che stiamo attraversando, è necessario impegnarsi per dare risposte a chi è più esposto al disagio abitativo, e quindi giovani coppie e studenti. Grazie alle Fondazioni ha aggiunto l’assessore mettiamo in moto 100 milioni di euro, che consentiranno di riqualificare pezzi di città e mettere a disposizione circa 2000 appartamenti in più.
Il Comitato promotore del Fondo immobiliare etico, costituito da sei importanti Fondazioni bancarie regionali – Fondazione Carisbo, Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione CR Piacenza e Vigevano, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini – in accordo con la Regione sta perfezionando la costituzione di un fondo immobiliare chiuso per rispondere al disagio abitativo che colpisce fasce crescenti di popolazione (in prima battuta giovani coppie e studenti) con redditi medio-bassi, insufficienti per accedere alla casa in proprietà, ma anche per confrontarsi con il libero mercato dell’affitto. Il Fondo sarà gestito da una Società di gestione del risparmio (Sgr) con criteri etici e non speculativi.
 Con la sottoscrizione del protocollo, il Comitato si impegna a condividere con la Regione finalità e criteri che ispireranno l’attività del Fondo immobiliare. Il protocollo pone così le basi per definire la struttura e il funzionamento del Fondo, e per una valutazione dei modi e tempi di una partecipazione dell’amministrazione regionale alle operazioni. Il Fondo immobiliare avrà un patrimonio iniziale di 35 milioni di euro che consentirà di accedere al Sistema integrato di fondi nazionale e locale (con una dotazione di oltre 2,6 miliardi di euro, di cui 1 miliardo della Cassa Depositi e Prestiti, 150 milioni del ministero del Tesoro e 1,5 miliardi da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Generali, Allianz e una decina di casse di previdenza private) previsto dal cosiddetto “Piano Casa”. In questo modo si attiveranno ulteriori risorse per la partecipazione a Fondi immobiliari di carattere etico locali nella misura pari al 40% del patrimonio. Il Fondo si avvarrà inoltre di accordi con le amministrazioni locali per la disponibilità di aree e immobili da destinare a interventi di edilizia sociale come previsto dal Piano territoriale regionale. Complessivamente, a regime, il Fondo sarà in grado di attivare interventi per oltre 100 milioni di euro.

Fonte: Casa&Clima

Emilia Romagna: piano per promuovere le agroenergie

Sei azioni, dall’informazione all’assistenza tecnica; dai contributi in conto capitale ai crediti agevolati delle banche, allo snellimento delle procedure di autorizzazione e di allacciamento, per sostenere la produzione di energia verde dai campi. Riducendo l’utilizzo di combustibili fossili, contrastando l’effetto serra e fornendo un reddito integrativo alle aziende agricole.
Parte il Piano regionale dell’Emilia Romagna per lo sviluppo delle agro energie che, da qui a quattro anni, si dà due obiettivi importanti: incrementare di 100 MW la produzione di biogas da reflui zootecnici e scarti delle coltivazioni e di 400 MW la produzione di energia e calore attraverso il fotovoltaico. Dunque complessivamente 500 MW, partendo da un produzione di biogas e fotovoltaico agricolo che oggi si aggira sui 33 MW.
Proprio per informare le imprese agricole, il Piano prevede innanzi tutto un programma di incontri tecnici in tutte le province, rivolti espressamente agli imprenditori agricoli. Verrà attivato anche uno sportello informativo on line, cui si potrà accedere attraverso il  numero verde 800662200 o  l’e-mail urp@regione.emilia-romagna.it per le prime informazioni di base. In programma anche  servizi di formazione tecnica e consulenza professionale acquistabili a condizioni di particolare favore  tramite voucher, utilizzando il “Catalogo verde” regionale, consultabile sul sito: www.ermesagricoltura.it.
Il Piano prevede inoltre la semplificazione e la velocizzazione degli adempimenti burocratici. Per fare questo la Regione ha fissato procedure omogenee su tutto il territorio regionale e un programma di seminari informativi con i tecnici comunali e provinciali che devono autorizzare la realizzazione degli impianti. Procedure più veloci sono previste anche per gli allacciamenti dei nuovi impianti alla rete nazionale. A tale scopo la Regione sta procedendo in questi giorni a un’intesa con Enel e i principali distributori operanti in Emilia-Romagna.
Con il Piano nel 2011 sono in arrivo per promuovere le agroenergie risorse pari a 9 milioni di euro. Verranno erogate attraverso un bando in uscita ad aprile e il contributo previsto coprirà fino al 50% del costo dell’intervento sia per il biogas che per il fotovoltaico con un massimo di 200 mila euro per impianto. Per la parte dell’intervento a carico dell’imprenditore agricolo sono previste forme di prestiti a tassi agevolati da parte del sistema bancario. Per l’imprenditore agricolo che deciderà di realizzare impianti per il biogas o fotovoltaici vi sono poi i vantaggi legati alle tariffe per la produzione di energia elettrica. Per chi realizza impianti per la produzione di biogas fino ad 1 MW di energia, questa viene ripagata dal GSE con la cosiddetta “tariffa onnicomprensiva”, al prezzo complessivo di 0,28 centesimi per KW. Per gli impianti fotovoltaici valgono invece le norme del “Conto Energia” con tariffe diverse a seconda dei casi e che arrivano fino a 0,40 centesimi per KW prodotto.

Fonte: EdilPortale

Bando INUlab: Laboratorio di urbanistica 2010

L’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) dell’ Emilia-Romagna promuove la formazione di laboratori di urbanistica rivolti a giovani laureandi o laureati interessati a fare un’esperienza di workshop sui temi della progettazione dello spazio pubblico. Il laboratorio, che si svolgerà da maggio a ottobre 2010 (presso la sede INU-ER, in Via Castiglione n.41, a Bologna) si propone di sperimentare idee e soluzioni volte al miglioramento e alla qualificazione dello spazio pubblico. Per partecipare è necessario presentare la domanda entro il 30 maggio 2010. Per info: qui.

Fonte: UrbanCenterBologna

Io partecipo

La Regione Emilia-Romagna si fa promotrice di un’iniziativa che rientra in un più ampio progetto che porterà la Regione a presenziare nel maggio 2010 alla Conferenza europea della città sostenibili in programma a  Dunkerque, in Francia, dove sarà presentato un primo bilancio delle iniziative promosse per realizzare gli obiettivi di sostenibilità fissati nel 2004 in Danimarca, con la sottoscrizione da parte di numerosi enti e istituzioni degli Aalborg Commitments.

Il primo passo del percorso di partecipazione sarà la prossima attivazione di un sondaggio volto a selezionare un tema specifico cui dedicare una successiva fase di dialogo e confronto, alla quale prenderanno parte anche esperti della Regione, finalizzata sia a recepire osservazioni, proposte e idee da parte dei cittadini, sia a evidenziare quanto finora è stato realizzato in Emilia-Romagna, con particolare attenzione alla definizione di indicatori e criteri di valutazione del loro impatto. La consultazione sarà aperta a quanti sono iscritti o si iscriveranno nei prossimi giorni al portale Io Partecipo, dando l’assenso alla partecipazione ai sondaggi. Contestualmente all’attivazione del sondaggio, sarà fornita on line una prima documentazione di riferimento sulle tematiche che saranno oggetto di discussione. Informazioni su Io Partecipo