Archivio della categoria ‘ENERGIE RINNOVABILI’

Biocarburanti. Al via primi sistemi volontari di certificazione Ue

 

Entro il 2020 l’Unione Europea ha stabilito l’obiettivo di coprire con le fonti rinnovabili almeno il 10% dei consumi del settore trasporti. Il che vuol dire soprattutto incrementare fortemente il ricorso ai biocarburanti, in sostituzione di quelli derivati dal petrolio. Tuttavia i biocarburanti utilizzabili per raggiungere questo risultato devono soddisfare specifici requisiti di sostenibilità: per esempio non possono essere originati da prodotti coltivati in aree protette o ad elevata biodiversità, oppure in aree ad alta concentrazione di carbonio, come boschi e foreste. Inoltre, le emissioni di gas a effetto serra generate dall’intera catena di produzione devono essere di almeno il 35% inferiori a quelle dei combustibili fossili. Questa soglia minima è peraltro destinata ad aumentare nel tempo: nel 2017 questo risparmio di emissioni dovrà essere portato al 50% per poi salire al 60% l’anno seguente. Sulla base di questi principi la Commissione Europea ha dato il via libera ai primi sette “sistemi volontari” per la certificazione della sostenibilità dei biocarburanti, tra i quali non figura nessuno messo a punto in Italia o da aziende italiane. Il ricorso allo strumento dei sistemi volontari è uno dei metodi previsti dalla direttiva Ue 2009/28 sui biocarburanti per certificare la sostenibilità e la tracciabilità dei prodotti considerati “rinnovabili” e per poter ricevere incentivi. L’applicazione di questi sistemi, che interesserà automaticamente tutti i 27 membri della Ue, consentirà di controllare in modo trasparente e affidabile la sostenibilità della produzione dei biocarburanti nell’intera filiera.

 

Fonte: http://www3.lastampa.it/

 

navi-generatori per produrre energia naturale dalle onde

 

L’energia marina (o oceanica) viene in genere concepita in questo modo: installato in mare aperto un impianto per produrre energia elettrica dal moto ondoso, lo si collega alla terraferma tramite cavi sottomarini lunghi diversi km. Visto però che la messa in opera di ogni km di cavi costa in media 500.000 dollari, c’è chi ha pensato bene di riformulare l’intero sistema, eliminando per l’appunto quella spesa fissa – il collegamento a terra – che più di ogni altra determina l’alto prezzo di mercato dell’energia marina. Come? Integrando cavi e impianti in un unico dispositivo: una nave-generatore che immagazzina l’energia prodotta e la trasporta a destinazione.

Il progetto è stato presentato
di recente alla conferenza ed expo Clean Technology 2011 di Boston e porta la firma del Professore e Direttore del Fraunhofer Center for Manufacturing Innovation Andre Sharon. Per coglierne appieno la semplicità – almeno teorica – basta dare un occhio all’immagine della nave-generatore: quattro piattaforme galleggianti, ancorate con potenti braccia meccaniche, convertono l’energia del moto ondoso in elettricità, immagazzinandola mano a mano che viene prodotta in apposite batterie.

 

Ciascuna nave, secondo i calcoli di Sharon e del suo team dell’Università di Boston, dovrebbe impiegare circa venti ore (1 h x MW, 20 MW totali) per ricaricare le batterie, garantendo poi, una volta a terra, “l’energia elettrica necessaria a soddisfare i consumi di un migliaio di case americane”.

In questo modo, sempre stando al progetto, il costo dell’energia scenderebbe dall’attuale 0,30-0,65 dollari per kW/h dei tradizionali generatori marini (compresi gli impianti eolici off-shore) a un molto più contenuto 0,15 dollari, cioé meno della metà. Il vantaggio economico, tuttavia, dovrà essere valutato anche in base a parametri esterni quali, ad esempio, la tenuta di queste navi alle tempeste, i costi di manutenzione, il danno ambientale in caso di naufragio, la costruzione di centrali per collegare le batterie alla rete… Insomma, l’idea è senza dubbio rivoluzionaria, ma i tempi e le possibilità concrete di vederla realizzata sembrano ancora piuttostolontani.

 

Fonte: http://www.ecoo.it

 

Inaugurata in Lombardia la prima ‘super rete’ elettrica sostenibile

E’ stata inaugurata ieri in Lombardia la prima “super rete” elettrica sostenibile ‘Chignolo Po – Maleo’, tra Pavia e Lodi.
La rete permetterà il risparmio per il sistema di oltre 25 milioni di euro l’anno, via 225 vecchi tralicci per 64 km di elettrodotti, oltre 250 milioni di euro gli investimenti, più energia per 400 megawatt. Sarà l’elettrodotto più ecologico d’Italia,con oltre il 70% del tracciato realizzato con avveniristici sostegni tubolari “monostelo” a ridotto impatto ambientale.
Queste le caratteristiche della nuova linea elettrica aerea tra Pavia e Lodi, la prima “super rete” dell’energia sostenibile in Lombardia, in fase avanzata di realizzazione tra le stazioni elettriche di Chignolo Po (PV) e Maleo (LO). L’elettrodotto sarà completato entro la fine del 2011, con 6 mesi di anticipo rispetto alla tabella di marcia iniziale.

Molto importanti i benefici ambientali. A fronte della costruzione di 24 km di nuova rete, spariranno 64 km di vecchie linee esistenti per un totale di 225 vecchi tralicci: per ogni km di nuova linea aerea, 3 km di vecchi elettrodotti verranno dismessi. Complessivamente, l’opera di riassetto della rete nell’area interessata consentirà il recupero di 80 ettari di territorio pari a 130 campi da calcio e di 2000 tonnellate di materiale pari a 10 volte il peso della Statua della Libertà, nonché la riduzione delle emissioni di CO2 per circa 150 mila tonnellate all’anno.
L’elettrodotto “Chignolo Po-Maleo” sarà quindi la linea elettrica ad altissima tensione più ecologica d’Italia. Dopo l’elettrodotto “San Fiorano-Robbia” tra Italia e Svizzera – completato nel 2005 – e la linea “Turbigo-Rho” (2006) alle porte di Milano – operativa dal 2006 – è stata presentata oggi un’altra importante infrastruttura per il trasporto dell’energia elettrica in Lombardia che darà una marcia in più alla rete in un’area nevralgica del Paese, snodo cruciale del Centro Europa.

Il progetto e i lavori sono stati illustrati nella stazione elettrica Terna di Chignolo Po dal Presidente, Luigi Roth alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, che ha concluso i lavori.

I lavori entrano in questi giorni in una fase importante: prenderà il via, infatti, il montaggio dell’ultimo tratto della linea elettrica che sarà realizzato interamente con pali “monostelo” speciali, ideati per la prima volta da Terna. Si tratta di sostegni ad alte prestazioni, unici al mondo perché utilizzabili anche su tratti non rettilinei e su terreni impervi o montuosi: un primato internazionale e di eccellenza tecnologica. Oltre ad un ingombro al suolo inferiore di 15 volte rispetto quello dei tralicci classici, questi sostegni garantiscono un minor impatto visivo, maggiore velocità di montaggio, più sicurezza per le persone che vi operano perché vengono montati utilizzando soltanto apparecchiature meccaniche riducendo o eliminando i lavori in quota.

La “Chignolo Po-Maleo” è uno dei progetti più importanti di Terna in Lombardia, dove la società ha programmato investimenti per oltre 1 miliardo di euro – sui 7,5 miliardi programmati nei prossimi 10 anni a livello nazionale – per sviluppare e potenziare la rete elettrica della regione.
L’opera è destinata a rendere più efficiente il sistema elettrico in un’area nevralgica del Paese, che rappresenta da sola il 20% dell’intero fabbisogno nazionale, nonché polmone industriale tra i più importanti d’Italia e snodo cruciale del centro Europa. L’infrastruttura favorirà anche la crescita economica: 100 le persone occupate ogni giorno nei cantieri per circa un anno e mezzo, e 18 le imprese coinvolte nei lavori.

Fonte: http://www.ilsostenibile.it/

Energie rinnovabili nella Regione Umbria: per il 2013 previsto il 25%

 

Le energie rinnovabili arriveranno al 25% entro il 2013, parola della Regione Umbria: è questo il risultato che è emerso dall’incontro “Sviluppo economico, economia della conoscenza e green economy” che si è tenuto appena pochi giorni fa. La Regione ha quindi presentato la sua intenzione di investire per incrementare le fonti rinnovabili: alla base, chiaramente c’è un piano strategico da attuare.

 

 

 

Fonte: http://www.ecoo.it/

Parte il progetto MATS di ENEA in Egitto

 

L’ENEA ha ospitato il 25 luglio un convegno che ha dato avvio al progetto MATS (Multipurpose  Applications by Thermodynamic Solar)per la costruzione di un impianto solare termodinamico in Egitto, basato sulla tecnologia ENEA.

Nell’arco di 42 mesi e per un valore complessivo di circa 22 milioni di euro, di cui 12,5 stanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del 7° Programma Quadro, il progetto MATS intende realizzare un impianto in grado di produrre elettricità, calore, raffreddamento e acqua dissalata, utilizzando l’energia solare integrata con altre fonti energetiche localmente disponibili.

La tecnologia di riferimento sviluppata dall’ENEA, già utilizzata nell’impianto Archimede dell’Enel a Priolo Gargallo (SR), prevede l’utilizzo di sali fusi alla temperatura massima di 550°C, quale fluido di processo, e di un sistema di accumulo termico che permette didistribuire energia anche in assenza di fonte solare. Inoltre, l’integrazione dell’impianto solare con generatori alimentati a combustibili alternativi (preferenzialmente biomasse) rende l’intero sistema ancora più flessibile, garantendo una maggiore  continuità nella produzione di energia.

Il progetto MATS si articola in tre fasi: nella prima, ogni singolo componente dell’impianto viene sviluppato mediante sperimentazione e modellazione numerica; nella seconda si provvederà alla costruzione dell’impianto completo all’interno del Campus universitario della Città della Scienza e Tecnologia di Borg-el-Arab, vicino Alessandria d’Egitto. L’ultima fase del progetto sarà dedicata alla dimostrazione sperimentale dell’impianto, che avrà la capacità di co-generare 1 MW di energia elettrica e 4 MW di energia termica per alimentare apparecchiature di climatizzazione di edifici e un dissalatore da 250 metri cubi al giorno.

Coordinato dall’ENEA, il progetto MATS vede la partecipazione di altri enti di ricerca (il francese CEA, il tedescoISE del centro Fraunhofer e gli egiziani ASRTNREA), di università (la britannica University of Cranfield) e di partner industriali nazionali (Tecnimont KT,Ronda Group e Archimede Solar Energy) ed egiziani (Orascom Construction IndustriesDelft Environment).

Fonte: http://www.greenews.info/

Energie rinnovabili: in Inghilterra finanziamenti a chi sceglie i pannelli solari

 

Il governo inglese ha scelto di dare nuovo impulso alle energie rinnovabili: per le famiglie con disponibilità economiche più ridotte, infatti, sarà possibile ottenere un finanziamento per chi sceglie di installare fonti rinnovabili nella propria abitazione come, ad esempio, pannelli solari. Le previsioni dicono che l’iniziativa potrebbe riguardare più di quattro milioni di famiglie britanniche.

 

 

 

Fonte: http://www.ecoo.it

Energia in mostra nell’eco-museo italiano

Le energie vanno al museo. Non, come potrebbe sembrare, quelle antiche, ma al contrario le innovative energie rinnovabili.

Si chiamerà Mondo Energia e verrà inaugurato nel2012 Bolzano il museo delle energie alternative da fonti rinnovabili. La città, molto attiva a livello internazionale nel settore delle rinnovabili, consolida così il successo della fieraCasa-Clima che ha accolto nell’ultima edizione ben 40.000 visitatori.

Mondo Energia aprirà a partire da gennaio 2012 e potrà accogliere circa 300.000 visitatori all’anno traingegneri, professionisti, professori, studenti e cittadini. La sede del museo, tappa importante nel percorso di eccellenza energetica della città di Bolzano, potrà beneficiare anche della vicinanza con la Torre del Ventoedificio ipertecnologico totalmente autosufficiente a livello energetico, in cui oltre un centinaio di professionisti effettueranno studi e ricerche allo scopo di potenziare lo sfruttamento delle energie rinnovabili.

All’interno un circuito virtuoso accompagnerà i visitatori nella conoscenza del mondo dell’energia alternativa e nella presentazione di scenari futuri legati all’esaurimento totale delle fonti fossili, come il petrolio e il carbone.  Entrando in una camera buia, il visitatore potrà rendersi conto di ciò che accadrebbe se non vi fosse più energia e sarà dunque stimolato dalle dimostrazioni pratiche di come si produce l’energia rinnovabile e di come avviene il processo ecologico della produzione di energia dal riciclo.

Durante  il percorso verranno illustrate le buone pratiche per risparmiare energia e per mantenereatteggiamenti virtuosi che si potranno applicare nella propria quotidianità. Le sezioni del vento e dell’acqua completeranno il percorso espositivo. Un appuntamento da segnare in agenda.

Fonte: http://gogreen.virgilio.it

Solare/ Governo Usa punta su mega impianti a concentrazione

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha annunciato stanziamenti di 1,9 miliardi di dollari sotto forma di garanzia sui prestiti a sostegno di due impianti solari a concentrazione. Si tratta del Mojave Solar Project, che la spagnola Abengoa Solar intende costruire nella Contea di San Bernardino, e del Genesis Solar Project, che l’americana NextEra Energy Resources ha progettato nella contea di Riverside, in questo caso su un’area di proprietà del demanio pubblico. In particolare, l’impegno del DOE prevede uno stanziamento di 1,2 miliardi di dollari a favore del Mojave Solar Project, e di circa 682 milioni di dollari per il progetto Genesis Solar.

La realizzazione dei due impianti, da 250 MW di potenza ciascuno, consentirà agli USA di raddoppiare la capacità installata sul territorio nazionale con la tecnologia del solare a concentrazione. In entrambi i casi la tecnologia prevista è quella a concentrazione con specchi parabolici lineari. Si utilizzano cioè lunghi specchi a forma di parabola per concentrare la radiazione solare su un fluido termovettore (cioè che trasporta calore). La temperatura di questo fluido viene così portata a valori molto alti (anche più di 500 gradi centigradi) in modo da poterlo utilizzare per produrre il vapore necessario a generare elettricità attraverso convenzionali turbine termoelettriche.

“Questi progetti – ha dichiarato il segretario del DOE, Steven Chu – rappresentano un passo avanti importante nello sviluppo della tecnologia solare. Si tratta infatti dei primi impianti di taglia realmente commerciale, che prevedono anche significative innovazioni rispetto agli impianti realizzati sinora. Ciò consentirà di aumentare l’efficienza degli impianti solari e di abbassare il costo dell’energia prodotta da questa fonte, rafforzando sul piano internazionale la nostra competitività in un settore chiave per lo sviluppo energetico sostenibile”.

Si stima che l’energia elettrica generata dai due impianti sarà sufficiente a soddisfare la domanda di oltre 100.000 famiglie americane, evitando l’emissione in atmosfera di 670.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno.

Fonte : virgilio.notizie.it

 

Pizza con gli amici? Sì, ma ecologica

Rosso pomodoro, bianco mozzarella e verde come l’energia pulita usata per produrla: arriva lapizza ecologica, interamente creata a partire dafonti rinnovabili, simbolo di un’Italia che si apre sempre di più a scelte sostenibili.E’ la svolta green di Roncadin – azienda friulana leader nella produzione di pizze surgelate – che ha inaugurato un significativo impianto fotovoltaicosulla superficie di copertura dello stabilimento di Meduno (Pordenone). Più di 5400 pannelli di silicio monocristallino disposti su oltre 6800 mqche cattureranno raggi solari per la produzione di circa 1 milione e 200mila kWh annui.La creazione delle pizze sarà quindi totalmenteecologica, con un risparmio per l’ambiente pari a6.785 tonnellate di Co2, corrispondenti a 2.134 tonnellate di petrolio (Tep) ed equivalenti al consumo elettrico annuale medio di circa 4.185 nuclei familiari.«Un ulteriore traguardo nell’articolato processo di investimenti avviato da due anni per lo sviluppo di un quadro d’impresa attento anche adaspetti ambientali, di risparmio energetico, di sicurezza del lavoro, di clima organizzativo, oltre che focalizzato su aspetti di efficienza e di continua ricerca di standard qualitativi elevati» ha commentato Gianmarco Zanchetta, direttore generale di Friulia, la Finanziaria regionale che nel 2010 ha investito nella Roncadin, supportando la famiglia nel progetto di rilancio dell’azienda di Meduno.Roncadin punta ora al consolidamento delle quote di mercato italiano, attraverso la distribuzione a proprio marchio delle pizze sviluppate in collaborazione con le firme AuricchioBerettaNostromoWueber. Incoraggianti i segnali anche dalmercato estero, che attualmente costituisce più del 70% del fatturato dell’azienda.

Fonte: http://gogreen.virgilio.it

Biocarburanti, da Ue dovranno avere certificazione “doc”

Esistono molti tipi di biocarburanti, quelli che consumano suoli e materie prime edibili e quelli che favoriscono un sano ciclo del carbonio e lo sviluppo sostenibile. La Commissione Europea ha studiato e valutato una serie di sistemi di autenticazione per garantire che i biofuel possano rappresentare un’alternativa ecocompatibile ai combustibili fossili. I certificati dovranno soddisfare specifici requisiti di sostenibilità, garantendo che i combustibili verdi non minaccino foreste e praterie.

 

Fonte: http://ambiente.liquida.it

Fotovoltaico in Campania: 80 milioni di euro faranno fruttare il sole

La Campania torna agli onori della cronaca, questa volta, però, grazie a novità rinnovabili: la regione sarà teatro di un investimento milionario, 80 milioni di euro, per la precisione, destinati a sviluppare 5 grandi impianti fotovoltaici a terra, per una potenza complessiva pari a 26,64 MW.

A darne notizia in anteprima, uno dei maggiori studi professionali multi-disciplinari del mondo, Rödl & Partner, che, in collaborazione con lo Studio Legale e Tributario CBA, ha assistito la società spagnola acquirente, Hikari Solar S.A.,insieme ai partner commerciali Heliosolar S.L., Sogef S.r.l e il venditore Econvert S.r.l., con Mari Ingegneria Sviluppo S.r.l., nella cessione della società di scopo EC Solar C1 S.r.l., titolare dei progetti fotovoltaici.
Un grosso investimento che pone le basi di una nuova prospettiva con cui rileggere le potenzialità regionali: l’operazione si configura infatti come una delle più recenti iniziative finanziarie volte alla cessione di grandi impianti a terra in Italia.
Resta solo da valutare se, a lungo termine, le prospettive di crescita sapranno trovare terreno fertile nel territorio campano, pesantemente sminuito dall’“affare rifiuti” e dalla complessa gestione di un’eterna emergenza.
Fonte: http://gogreen.virgilio.it

Rinnovabili al centro di fusioni e acquisizioni: sole e vento al top

Rödl & Partner, studio legale e tributario internazionale, in collaborazione con mergermarket, gruppo di intelligence finanziaria, ha recentemente svolto un’indagine sullo sviluppo del settore delle energie rinnovabili nel mondo: “M&A in Renewable Energy Global Outlook 2011”.

Condotta su un campione di 100 professionisti senior dell’M&A, appartenenti al mondo delle imprese, degli advisory finanziari, del private equity di Europa, Africa, Asia, America centrale, Nord e Sud America che operano nel settore delle energie rinnovabili, la ricerca ha documentato una buonafiducia nel settore, con attività in significativa crescita nei prossimi 12 mesi.
Il 67% degli intervistati ha dichiarato infatti di prevedere un ruolo di primo piano per l’Europa in virtù della varietà delle risorse disponibili: i paesi nordici per l’eolico, l’Italia, la Spagna e la Grecia per il solare, mentre l’Europa continentale per ilgeotermico e le biomasse. Questa avanzata sarà resa possibile da un’interconnessione di diversi fattori, tra cui l’impatto negativo del disastro di Fukushima sul settore dell’energia nucleare, che sembra spingere gli investimenti verso le energie alternative.
Gli esperti di Rödl & Partner sottolineano a questo punto un dato fondamentale: nei primi mesi del 2011 il settore delle rinnovabili ha registrato 51operazioni per un valore totale di 10,6 miliardi di euro: «l’offerta di Iberdrola per rilevare il 20% di Renovables SA Iberdrola è stato stimato il più grande affare dell’ anno per un valore di 2.6 miliardi di Euro, seguito dai 1.5 miliardi di Euro offerti da France SA Electricite per il controllo del 50% di EDF Energies Nouvelles SA».
Il rapporto evidenzia ulteriori dati significativi: molti intervistati hanno commentato il disastro recente diFukushima, dichiarando che questo porterà alla revisione complessiva degli investimenti in energia nucleare, rendendo così il settore delle energie rinnovabili un’alternativa attraente.
Maggiore distribuzione si rileva invece nelle opinioni in merito all’impatto che le rivoluzioni nord africane potrebbero avere sul settore: solo il 44% ha infatti dichiarato che questo influenzerà gliinvestimenti in energie alternative per quei paesi, mentre il 41% dichiara di non prevedere particolari influenze. Più dei due terzi degli intervistati (67%) ha messo in evidenza l’importanza dei mercati emergenti nelle attività di M&A per il settore delle rinnovabili. Nelle quali emergeranno con predominanza eolico solare, mentre le biomasse guadagneranno sempre maggiore rilevanza.
Il campione coinvolto ha evidenziato come le operazioni di acquisizione avvengano molto più frequentemente attraverso l’SPV, mentre le più classiche operazioni di acquisizione stiano evolvendo verso il declino. E ancora, quasi tre quarti del bacino di indagine (72%) crede che gli appoggi governativi saranno un driver esterno importantissimo per lo sviluppo delle attività di M&A nell’ambito delle energie rinnovabili per il prossimo anno;  il 31% ha dichiarato che l’istituzione delle tariffe incentivanticostituiranno la politica di governo più efficace per determinare gli investimenti nel settore delle rinnovabili
F0nte: http://gogreen.virgilio.it

 

Le nanoantenne che si costruiscono da sole: ecco la nuova frontiera del fotovoltaico

Dall’Università di Toronto potrebbe arrivare la vera svolta per il fotovoltaico: i professori Shana Kelley e Ted Sargent hanno costruito una nanoantenna generatasi “spontaneamente” da particelle artificiali in grado di aggregarsi autonomamente secondo i principi della fotosintesi. Spiegano i due scienziati: “Esattamente come le antenne reali nelle radio e cellulari, le nostre strutture complesse catturano energia sparsa e la concentrano nel punto desiderato, così come le piante cercano la luce”.

 

 

Fonte: http://ambiente.liquida.it/

Phoenix, l’auto usa e getta

 

Mentre il mondo dell’automobile s’infervora sull’auto elettrica e tutti i costruttori principali hanno almeno un modello in rampa di lancio destinato al grande pubblico, c’è anche chi s’inventa unamacchina che si costruisce in pochi giorni, dura un lustro e, dopo un intenso utilizzo… si ricicla.

L’idea è venuta ad un duo di ingegneri e designer, Kenneth CobonpueAlbrecht Birkner, che hanno declinato all’estremo il co

ncetto di auto green ed ecosostenibile. La loro vettura è infatti realizzata utilizzando materiali naturali come bambùpalmenylonacciaio (ok, questo non è prettamente naturale, ma bisogna pure tenere insieme tutte le parti).

Il parto delle loro menti si chiama Phoenix, un’auto quasi totalmente biodegradibileuna monoposto a tre ruote con un design molto accattivante, che può ospitare un motore elettricoe resistere all’uso, secondo i costruttori, fino a cinque anni nei paesi industrializzati e oltre dieciin tutti gli altri.

Fonte:http://next.liquida.it

Alla scoperta dell’auto elettrica con Peugeot e Sorgenia

Alla scoperta dell’ Le due società hanno avviato una originale campagna di informazione attraverso una serie di serate esclusive aperte a tutti, in cui sarà presentata un’analisi dei vantaggi della mobilità sostenibile e delle “zero emissioni” ed esposta la strategia ambientale della casa transalpina.
Il marchio del leone ha pianificato infatti una politica di sviluppo tecnologico ed innovazione basata sulle basse emissioni di carbonio, sulla base dei mutamenti e delle evoluzioni degli ultimi anni, tenendo conto di fattori come il sorpasso della popolazione urbana rispetto a quella rurale e la Convergenza mondiale degli obiettivi di abbattimento delle emissioni di CO2.

Peugeot persegue da tempo l’obiettivo della riduzione delle emissioni nocive e lo ha già applicato ottimizzando le prestazioni ambientali della sua gamma di vetture, per arrivare a fornire “un’auto pulita per ogni cliente”.
Slogan propagandistici a parte il processo di innovazione avviato dalla casa ha già reso disponibili veicoli come la 207 Diesel 99g, capace di 99 g/km di emissioni di CO2/km , il motore e-HDi Stop&Start, la 3008 Hybrid4 e, l’ultima arrivata, la citycar iOn, vettura compatta, 100% elettrica che lancia la sfida a una mobilità urbana realmente priva di emissioni.

Proprio la piccola iOn sarà la protagonista dei quattro appuntamenti tra Milano e Roma organizzati da Peugeot in collaborazione con Sorgenia. La casa francese offre quindi la possibilità

di prendere parte ai tre appuntamenti milanesi mediante la semplice iscrizione al sito di Peugeot http://eventiion.peugeot.it/ specificando la data e la location preferita (21/06 via Gallarate 199; 23/06 Sesto S. Giovanni (Mi) – via Carducci 299; 28/06 via Viviani 12).

Nel corso delle serate ai partecipanti verrà offerto un aperitivo e riceveranno in regalo un gadget elettronico targato Peugeot & Sorgenia oltre ovviamente ad avere la possibilità di provare su strada la iOn e di conoscere tutti i vantaggi

della mobilità elettrica. (m. r.)

Fonte: la Repubblica.it

Pale eoliche: in arrivo le nuove turbine invisibili

 

Pale eoliche che eludono l’occhio vigile dei radarvicino agli aeroporti e alle basi militari e che potrebbero consentire di sfruttare un grande quantitativo di energia prodotta dal vento finora inaccessibile.

Sì, perché si stima che in tutto il mondo ci siano ben 20mila MW di potenza eolica non sfruttativicino a questi siti sensibili a causa dell’interferenza che gli impianti creano alle stazioni di controllo. I radar, infatti, scambiano le turbine per aerei in movimento a bassa quota e, per motivi di sicurezza, generano dei blocchi senza che però ci sia un reale pericolo.

Con la nuova tecnica, messa a punto dopo 5 anni di studio da Vestas – azienda specializzata in alta tecnologia per i parchi eolici – in collaborazione con la società aerospaziale britannica QinetiQ, gli esperti sono riusciti a realizzare il primo prototipo diturbina a grandezza naturale invisibile alla radiolocalizzazione.

Il segreto sta nei particolari materiali utilizzati che assorbono, anziché riflettere, le onde elettromagnetiche.

I test condotti in Gran Bretagna hanno mostrato che, rispetto alle normali pale eoliche, quelle “invisibili” riducono del 99% la “radar cross section“, cioè la proprietà che misura la visibilità di un oggetto da parte dei radar.

«I risultati dimostrano che siamo riusciti ad adattare la tecnologia militare degli aerei invisibili“Stealth”: abbiamo realizzato turbine adatte a essere posizionate in molti siti finora proibiti a causa delle interferenze con i radar», ha commentato Finn Strøm Madsen, presidente del settore ricerca e sviluppo della Vestas.

Per l’occhio umano, invece, non cambierà nulla. I nuovi generatori non saranno molto diversi dalle grandi girandole che siamo abituati a vedere di consueto.

Fonte: http://gogreen.virgilio.it

Il made in Italy dell’auto elettrica

Le notizie arrivate dal Salone dell’automobile di Parigi confermano che la corsa alla mobilità elettrica è lanciata: non solo scooter, ma anche tante auto a partire da Volkswagen e BMW, fino ad arrivare ai progetti avveniristici di Porsche per una supercar elettrica. Le più grandi case automobilistiche del pianeta cominciano a muoversi in un solco sempre più sostenibile.

E in Italia? Qual è il punto della situazione?

È in atto un progetto per una grande alleanza del made in Italy, alla quale collaboreranno tutte le più grandi aziende del Belpaese: Fiat, Ferrari, Brembo, Piaggio, Pininfarina, Dallara, fino a Eni ed Enel, ma non solo. Anche Università e centri di ricerca saranno coinvolti in questo piano ambizioso per mettere al servizio dell’innovazione l’eccellenza italiana.

Un accordo per la mobilità elettrica e per l’innovazione siglato al Ministero dell’Università e della Ricerca: un’iniziativa che coinvolge quasi 70 imprese e 17 tra Università e centri di ricerca, con il supporto dei ministeri dell’Ambiente, dell’Università e della Ricerca e dello Sviluppo Economico.

I marchi più rappresentativi dell’innovazione italiana hanno pensato che la via migliore fosse quella di poter lavorare in gruppo, condividendo studi ed esperienze. Un modo per “fare sistema” e recuperare il terreno perso negli ultimi anni, in prospettiva del tutto futura, visto che entro il 2015 si stima che l’elettrico possa occupare il 10% di tutto il mercato dell’auto.

Fonte: http://next.liquida.it

Il ponte eolico-solare, un progetto made in Italy

Quando si parla della Salerno-Reggio Calabria, vengono in mente pensieri più angoscianti, legati alla incredibile serie di ritardi legati all’estensione di quel tratto di autostrada.

A smentire questo status quo, arriva il concorso bandito della Regione Calabria per la realizzazione del Parco Solare Sud: tra le tante idee proposte, ha colpito particolarmente quella dei designer Francesco Colarossi, Giovanna Saracino e Luisa Saracino e intitolata Solar Wind.

L’idea è quella di trasformare un ponte sospeso sull’autostrada in un parco capace, non solo trovare da solo il modo di approvvigionarsi di energia, ma anche di crearne abbastanza per rifornire le case dei centri che si trovano nelle sue vicinanze. L’energia verrebbe quindi dall’utilizzo di turbine ubicate tra gli spazi ricavati tra i pilastri del ponte che sfrutterebbero le correnti che scorrono nella valle sottostante.

Secondo i calcoli dei designer il ponte, che andrebbe realizzato nell’area tra Bagnara Calabra e Scilla, in Calabria, riuscirebbe a produrre 36 milioni di kWh all’anno, mentre altri 12 milioni deriverebbero dallutilizzo di pannelli solari posti lungo l’asfalto (che andrebbero ovviamente protetti con una pellicola speciale ad elevata resistenza) .

L’energia totale prodotta potrebbe servire per soddisfare i bisogni energetici di 15mila famiglie. L’idea ai designer è valsa, come detto, il secondo premio, consistente in un assegno di 7.500 euro, ma restano alcuni dubbi sulla fattibilità pratica del progetto, visto che i pilastri, che dovrebbero reggere anche le turbine, dovrebbero essere davvero super resistenti per non crollare, dovendo sopportare anche il peso delle auto e, anche se il dettaglio può far sorridere, resterebbe il problema degli uccelli che rischierebbero la vita, passando attraverso le turbine (e immaginiamo le lamentele degli ambientalisti).

In ogni caso, visto che in America esistono già soluzioni simili, trovare la via di uscita da questi problemi non dovrebbe essere difficile. L’ingegno nostrano sarà finalmente premiato con la costruzione del ponte? Ai posteri…

Fonte: next.liquida.it