Articoli relativi a ‘Led’

La luce che imita il sole: progetto hi tech porta raggi in stanza senza finestre

8437231dea5fe5e091a7b64c1d1095ae In una stanza senza finestre, ma con la sensazione di essere baciati dal sole: a renderlo possibile è una finestra hi-tech che, grazie all’uso di Led e nanotecnologie, riproduce gli effetti fisici e ottici della luce in natura, simulando la diffusione e la trasmissione dei raggi solari attraverso l’atmosfera.

Il progetto Coelux, finanziato dall’Unione europea con 2,5 milioni di euro, integra la tecnologia Led a risparmio energetico di ultima generazione con un sofisticato sistema ottico che impiega materiali nanostrutturati.

”Così come per la fragranza di un profumo o il colore del sole ai tropici, è difficile spiegare l’effetto benefico della percezione di spazio infinito prodotta da questa tecnologia”, dice Paolo Di Trapani, coordinatore del progetto e fisico all’università dell’Insubria a Como. ”Le evidenze raccolte durante il progetto hanno dimostrato che persino i soggetti claustrofobici si sentono felici e rilassati quando esposti alla luce di Coelux nonostante una lunga permanenza in una stanza senza finestre di pochi metri quadri”.

La tecnologia è di proprietà della società CoeLux, una spinoff informatica dell’università dell’Insubria, ed è stata concepita per il settore sanitario. Secondo i ricercatori, tuttavia, può trovare applicazione in ambito commerciale, alberghiero, museale, aeroportuale, oltre che nei trasporti metropolitani, nelle palestre, negli uffici, in ambienti produttivi industriali e anche in appartamenti seminterrati. Il lancio commerciale è previsto entro la fine del 2014.

Fonte: ANSA

Ecco le lampadine a Led del futuro

Lampadine a Led, in futuro saranno più piccole e luminose

Studio,con transistor di nitruro di gallio costeranno anche meno

Le lampadine a Led in futuro saranno più compatte e luminose, ma anche più economiche e in grado di consumare meno energia. Lo assicurano i ricercatori dell’Istituto Fraunhofer di Friburgo, che hanno messo a punto una lampadina dove il silicio dei transistor è sostituito dal nitruro di gallio.

Le Lampadine a Led non contengono sostanze nocive, consumano poca energia e durano dalle 15mila alle 30mila ore. Tuttavia hanno un punto debole: sono molto sensibili alle variazioni e ai picchi di potenza e per questo hanno bisogno di un driver che assicuri una fornitura di energia costante. Il driver, che prende la corrente alternata dalla rete elettrica di casa e la trasforma in corrente continua a un voltaggio ridotto, influenza sia il rendimento luminoso sia la durata delle lampadine.

I ricercatori hanno sostituito i transistor standard di silicio con quelli di nitruro di gallio, scoprendo che i driver sviluppati con questo semiconduttore sono risultati in grado di lavorare a corrente, tensione e temperatura più elevate.

Inoltre, la velocità di commutazione è risultata 10 volte superiore a quella dei transistor in silicio, consentendo di ridurre le dimensioni di bobine e condensatori incorporati nei driver per l’immagazzinamento dell’energia.

Grazie a questo, spiega Michael Kunzer dell’Istituto Fraunhofer, ”la lampadina a Led può diventare più economica, leggera e compatta, fornendo più illuminazione”. Se il flusso luminoso delle lampadine a Led con componenti di silicio è di mille lumen, con il nitruro di gallio si arriva a 2.900 lumen.

”Il 20% del consumo di energia a livello mondiale può essere attribuito alla luce”, sottolinea Kunzer. ”In linea di principio, maggiore è il rendimento luminoso, minore è il consumo energetico. Se si pensa che nel 2020 i Led si saranno ritagliati una quota di mercato vicina al 90%, si capisce quale ruolo possano svolgere nel proteggere l’ambiente”.

Fonte: ANSA

Risparmio energetico: la faccia eco-sostenibile del Louvre

Il museo parigino del Louvre, ha siglato ieri un accordo con Toshiba Corporation per un intervento di riprogettazione luminosa di alcuni degli spazi più visitati del museo. Il Louvre ha deciso di sostituire l’attuale sistema di illuminazione rimpiazzandolo con dispositivi meno energivori e impattanti sull’ambiente. I Led Toshiba sostituiranno le luci allo xenon in zone celebri del museo parigino come la Piramide, la Cour Napoleon e la Cour Carrè, l’ingresso principale del museo. Secondo le previsioni l’installazione dei nuovi dispositivi a Led nella Cour Napoleon e nella Piramide sarà completato fine del 2011, mentre per la Cour Carrè i lavori proseguiranno fino a fine 2012. In totale è prevista la sostituzione di ben 4500 punti luce per le pareti e per il tetto. Compito di Toshiba sarà quello di preservare l’atmosfera e la carica emotiva delle sale del Louvre con una luce che conservi, intatto, il fascino enigmatico e senza tempo dei capolavori dell’arte.

Fonte: Il sostenibile

Torraca: quando il sud sceglie la virtù e scarta il vizio!

Avete mai sentito parlare di Torraca? Parliamo di sud, provincia salernitana, un esempio virtuoso di comune che punta all’efficienza energetica e all’eco-sostenibilità. Un paese di poco più di mille abitanti, nel cuore del Cilento, dove strade, parchi, gallerie sono illuminate da Led. Il comune così riesce a ottenere un considerevole risparmio (circa il 70% dei consumi energetici), una riduzione del 70% dei costi di manutenzione, e l’eliminazione dell’inquinamento luminoso. Il sindaco Daniele Filizola:  l’idea di sostituire le lampadine a incandescenza con i led mi è venuta visitando un’azienda privata, la Elettronica Gelbison. Con loro abbiamo avviato la sperimentazione e, da una sola piazza, siamo passati a tutto il paese. Questo ci ha reso famosi nel mondo, ma sono molte altre le soluzioni che stiamo adottando: dagli impianti fotovoltaici alla centralina di biomassa. Persino la piscina comunale è autosufficiente! Abbiamo avviato anche una collaborazione con l’Università di Napoli per un corso di laurea dedicato proprio alle problematiche energetiche e ambientali.
Torraca è una nota meta turistica, che gode della vicinanza di Sapri, da cui è in progetto una monorotaia per collegare la piscina comunale, alla pista di kart e alla stessa Torraca, alimentata da un impianto fotovoltaico di 50 kilowatt.
A proposito di piscina comunale, alimentata da un impianto di 50 kilowatt di pannelli fotovoltaici la struttura è stata collegata a un impianto solare termico da circa 25 metri quadri, ridotti i consumi per evaporazione di oltre il 50% con un sistema di copertura isotermica per piscine, e l’impianto d’illuminazione interno ed esterno alla piscina adotta la tecnologia a Led.
Per quel che concerne il fotovoltaico già impiantanto sul territorio: Torraca conta quattro impianti fotovoltaici da 45,5 kilowatt ciascuno, con una produzione annua di circa 200.000 kilowattora (ciascuno) che provvedono all’illuminazione della pista go-kart e della piscina comunale, e non solo, si riesce a vendere il surplus di energia elettrica alla rete elettrica oltre che a recuperare i benefici economici dalla vendita di certificati verdi nazionali e usufruire degli incentivi del conto energia (122 tonnellate di anidide carbonica in atmosfera in meno). Ancora: la società a partecipazione pubblica Sviluppo Torraca srl ha intrapreso la realizzazione di una fabbrica che produrrà moduli fotovoltaici, creando nuovi posti di lavoro e diventando un laboratorio di studio per giovani ricercatori. Torraca, inoltre aderisce al progetto “Comuni AzzeroCO2” promosso dall’omonima AzzeroCO2.

Fonte: FotovoltaicoBlog

Bio-LED: e gli alberi diventano lampioni

Riuscite ad immaginare come sarebbe passeggiare di notte in parco illuminato da…alberi? Per quanto possa sembrare fantascientifica, l’idea non appare così assurda alla luce di quanto recentemente scoperto da un gruppo di scienziati dell’Academia Sinica e dell’universitàT di Cheng Kung di Taipei, capitanati da Yen Hsun Su. L’inaspettata scoperta, cui ha già dedicato particolari attenzioni la Royal Society of Chemistry, è stata fatta nell’ambito di una ricerca sulle alternative ai LED. L’utilizzo dei LED (diodi ad emissione luminosa) per l’illuminazione è, infatti, molto diffuso in quanto essi presentano una maggiore efficienza rispetto alle lampadine tradizionali: durano più a lungo, consumano meno ed hanno un’elevata luminosità (a tal proposito vi consigliamo di leggere i 10 motivi per scegliere l’illuminazione a LED). Il rovescio della medaglia è rappresentato però dalla notevole tossicità dei componenti chimici dei diodi, in particolare la polvere di fosforo: un problema che nel tempo ha indotto gli scienziati a ricercare soluzioni alternative per garantire un’illuminazione altrettanto efficiente, ma un maggiore rispetto per l’ambiente. Proprio nel corso di esperimenti a tal fine, il gruppo di Taiwan si è imbattuto in un fenomeno inaspettato: impiantando delle nanoparticelle d’oro dalla forma simile ai ricci di mare in piante di Bacopa caroliniana gli studiosi hanno infatti osservato che le foglie producono un’aura luminosa rossastra.
In realtà il fenomeno si spiega abbastanza facilmente, anche se nessuno avrebbe mai pensato di generare luce facilitando la bioluminescenza della clorofilla attraverso particelle auree: è noto infatti che la linfa vitale delle piante, che di solito assorbe luce e colora di un verde brillante il fogliame, emette spontaneamente una luminescenza di colore rosso se esposta ad una lunghezza d’onda superiore ai 400 nm (nello spettro elettromagnetico tra i 400 ed i 100 nm abbiamo i raggi ultravioletti, mentre la luce visibile si colloca tra i 700 ed i 400 nm); le particelle d’oro emettono invece una fluorescenza violetta proprio intorno ai 400 nm. Ed ecco che in modo del tutto casuale nel corso degli esperimenti si è osservato come la diffusione delle nanoparticelle nella clorofilla faciliti la sua naturale emissione luminosa e induca la produzione di una diffusa fluorescenza rossastra. Per quanto lo studio sia ancora in fase iniziale, le prospettive sono decisamente interessanti: Yen Hsun Su è convinto che il “bio-LED” potrebbe essere utilizzato in futuro per illuminare le strade di notte. Oltre a registrare un notevole risparmio energetico, l’utilizzo di alberi-lampioni aumenterebbe anche l’assorbimento di anidride carbonica, in quanto la luminescenza stimolerebbe i cloroplasti a svolgere la fotosintesi. Insomma: niente inquinamento, nessun consumo e riduzione di CO2 per 24 ore al giorno. Vedremo davvero gli alberi brillare di luce propria? Di sicuro ci vorrà del tempo per appurarlo, ma nell’attesa che si “faccia luce” sull’effettiva possibilità di indurre il medesimo processo anche in altre piante nonché sui possibili effetti collaterali dell’impianto, a noi rimane il sogno di una notte di aria pulita, alberi e stelle.

Fonte: Greenme

L’ illuminazione del futuro è il LED

Una normativa della Comunità Europea ha recentemente bandito l’impiego delle comuni lampadine ad incandescenza, obbligandone la totale sostituzione con altri sistemi  a partire dal 1°settembre del 2016. Valide alternative in ambito illuminotecnico sono rappresentate dal LED. Le comuni lampadine ad incandescenza convertono in luce solo una minima percentuale (il 5%) dell’elettricità di cui si servono; il resto è calore. Al contrario  il LED (diodo ad emissione di luce) consente un notevole risparmio energetico, (es. led da 3 watt produce la stessa luminosità di una comune lampadina ad incendescenza da 25 watt. Oltre  al basso consumo energetico, anche la durata del led è estremamente vantaggiosa (100.000 ore rispetto alle 2.000 di una lampadina ad incandescenza);  assenza di mercurio,  insensibilità a umidità e vibrazioni, ininfluenza del numero di accensioni e spegnimenti, rappresentano ulteriori vantaggi.
Inizialmente, negli anni ’70,  l’impiego dei led era limitato alle spie di strumenti elettrici (la classica spia rossa); dagli anni ’90 in poi la loro efficienza venne costantemente migliorata, ottenendo una più ampia gamma di colori, e il loro l’impiego venne esteso ai semafori, agli stop delle auto, ai lampeggianti dei mezzi d’emergenza, alla cartellonistica stradale  e soprattutto all’attuale illuminazione domestica.  Una rivoluzione  in materia di risparmio energetico ed ecosostenibilità.

Fonte: BlogEcologia

As much as you need: la lampada touch

As much as you need un naming che lascia intendere molto di questa lampada! In un epoca touch non poteva non mancare anche una lampada touch! Design minimal ed utilizzo estremamente intuitivo. Basta un leggero sfioramento per attivare la lampada e scegliere il livello di intensità luminosa. Più si sfiora maggiore sarà il numero di LED attivati; in tutto 15 pronti a dare un tocco di luce all’ambiente, ad accompagnarci durante lo studio o la notte. Il concept è interessante e forse sarà nato osservando qualche altra lampada ad attivazione touch, ad esempio la PizzaKobra di Ron Arad. Qui assistiamo ad un concetto simile ma con un feeling d’uso estremamente migliorato. Se in PizzaKobra al tocco si attivavano tutti e sei i led in simultanea qui è possibile scegliere il numero di led da attivare. Si sfiora da destra verso sinistra, maggiore è la lunghezza del tocco maggiore è il numero di led che via via si accenderanno. Per spegnerla un solo tocco da sinistra verso destra. Un movimento familiare soprattutto per chi ha uno smartphone! Ideatore di As much as you need, il designer coreano Hong-kue Lee che, probabilmente, si sarà trovato spesse volte a desiderare una lampada con voltaggio regolabile e dal design più contemporaneo e iphoniano.

Fonte: Architettura&Design

Unione Europea: addio alle vechie lampadine da 75 Watt

Procede senza sosta il progressivo addio dell’Europa alle vecchie lampadine a incandescenza: da oggi escono dal mercato quelle da 75 Watt. Potranno essere vendute solo quelle rimaste in magazzino, quindi nel giro di pochi mesi dovrebbe essere praticamente impossibile trovarle sugli scaffali dei negozi. La decisione di sostituire le vecchie lampade con prodotti più moderni ed efficienti, come le lampade a risparmio energetico fluorescenti o a led, è stata presa dall’ Unione europea che, esattamente un anno fa, aveva tolto dal mercato quelle da 100 Watt. Tra un anno esatto toccherà a quelle da 60 Watt, poi a quelle da 40 da 25 Watt nel settembre 2012.
L’Ue ha fatto due calcoli e stima che, sostituendo tutte le lampadine di vecchia generazione con quelle nuove si potrebbero risparmiare fino a 40 miliardi di KW/h l’anno, con conseguente risparmio 15 milioni di tonnellate di CO2. Per fare un paragone: quanto consuma uno stato come la Romania in un anno intero. Vantaggi, oltre che per l’ambiente, anche economici: una abitazione media europea, quando avrà cambiato tutte le lampadine, potrà risparmiare dai 25 ai 50 euro l’anno sulla bolletta dell’energia elettrica. Valori modesti, se confrontati al vantaggio ambientale, ma che vanno ad affiancare quelli realizzati aggiornando il “parco elettrodomestici” con lavatrici, forni e frigo più efficienti. Tra le tecnologie sostitutive della vecchia lampadina a filamento l’Europa consiglia i Led: fino all’80% in meno di consumi a parità di luce prodotta e una vita media immensamente più lunga. Ed è su questo fronte, in realtà, che gli europei otterranno i maggiori risparmi.

Fonte: EcoBlog