Articoli relativi a ‘risparmio energetico’

La luce che imita il sole: progetto hi tech porta raggi in stanza senza finestre

8437231dea5fe5e091a7b64c1d1095ae In una stanza senza finestre, ma con la sensazione di essere baciati dal sole: a renderlo possibile è una finestra hi-tech che, grazie all’uso di Led e nanotecnologie, riproduce gli effetti fisici e ottici della luce in natura, simulando la diffusione e la trasmissione dei raggi solari attraverso l’atmosfera.

Il progetto Coelux, finanziato dall’Unione europea con 2,5 milioni di euro, integra la tecnologia Led a risparmio energetico di ultima generazione con un sofisticato sistema ottico che impiega materiali nanostrutturati.

”Così come per la fragranza di un profumo o il colore del sole ai tropici, è difficile spiegare l’effetto benefico della percezione di spazio infinito prodotta da questa tecnologia”, dice Paolo Di Trapani, coordinatore del progetto e fisico all’università dell’Insubria a Como. ”Le evidenze raccolte durante il progetto hanno dimostrato che persino i soggetti claustrofobici si sentono felici e rilassati quando esposti alla luce di Coelux nonostante una lunga permanenza in una stanza senza finestre di pochi metri quadri”.

La tecnologia è di proprietà della società CoeLux, una spinoff informatica dell’università dell’Insubria, ed è stata concepita per il settore sanitario. Secondo i ricercatori, tuttavia, può trovare applicazione in ambito commerciale, alberghiero, museale, aeroportuale, oltre che nei trasporti metropolitani, nelle palestre, negli uffici, in ambienti produttivi industriali e anche in appartamenti seminterrati. Il lancio commerciale è previsto entro la fine del 2014.

Fonte: ANSA

Riqualificare gli edifici per una ripresa economica del Paese

 

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Architetti e sindacati edili firmano protocollo

Riaprire i cantieri della riqualificazione del patrimonio edilizio e delle città è la strada prioritaria per tornare a creare lavoro, agganciare la ripresa e dare risposta ai problemi delle famiglie, sfruttando le opportunità dalle risorse previste dalla programmazione europea 2014-2020 proprio per l’efficienza energetica e le aree urbane. La pensano così gli architetti italiani – con l’Ordine di Roma e il Consiglio Nazionale – e le organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil che hanno firmato oggi a Roma il Protocollo d’Intesa sulla promozione della cultura del progetto sostenibile e dell’efficienza energetica, per la valorizzazione delle professioni e dei lavori green.

Il Protocollo prevede, inoltre, la realizzazione di progetti di formazione e di divulgazione dei criteri di efficienza e contenimento energetico per il patrimonio edilizio pubblico e privato e per la riqualificazione, la rigenerazione, la valorizzazione e l’ efficientamento energetico delle trasformazioni urbane e la riqualificazione statica e strutturale del patrimonio edilizio esistente. Investire nella rigenerazione urbana sostenibile e nelle città – che da oltre venti anni sono state private di interventi di valorizzazione rappresenta per Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil “una opportunità di promozione e di rinnovamento delle modalità di produzione, di crescita di lavoro qualificato ed innovativo anche per contribuire al riposizionamento dei professionisti, dei lavoratori e delle imprese italiane nello scenario economico nazionale, europeo ed internazionale”.

Per gli architetti italiani “le politiche di rigenerazione urbana sostenibile sono un’irripetibile ed improrogabile occasione per stimolare concretamente la riqualificazione architettonica, ambientale, energetica e sociale delle città italiane che può essere realizzata attraverso la trasformazione delle città ed il risparmio energetico”. Tra le finalità del Protocollo anche quelle di predisporre percorsi formativi e di alta specializzazione per i professionisti e i lavoratori del settore e di riconversione professionale e di promuovere presso le Amministrazioni comunali l’adozione di regolamenti edilizi sostenibili, nonché presso gli enti territoriali l’adozione di strumenti di programmazione territoriale e finanziaria e di pianificazione sostenibile.

Nel Protocollo viene anche indicato l’obiettivo di promuovere la diffusione e l’utilizzo di materiali ecocompatibili coniugati all’innovazione tecnologica nella progettazione ed esecuzione degli edifici il tutto per migliorare la qualità ambientale dei contesti territoriali e urbani oltre che l’impiego efficace ed efficiente delle risorse e delle conoscenze per la promozione, la diffusione della cultura del progetto sostenibile. Viene anche richiamato l’impegno – nell’ambito dei rispettivi obiettivi istituzionali – verso il recupero, la riqualificazione statica e strutturale del patrimonio edilizio pubblico e privato esistente, la valorizzazione immobiliare attraverso il risparmio e l’efficienza energetica, massimizzando gli effetti positivi sull’ambiente.

Fonte: ANSA

Risparmio energetico: la faccia eco-sostenibile del Louvre

Il museo parigino del Louvre, ha siglato ieri un accordo con Toshiba Corporation per un intervento di riprogettazione luminosa di alcuni degli spazi più visitati del museo. Il Louvre ha deciso di sostituire l’attuale sistema di illuminazione rimpiazzandolo con dispositivi meno energivori e impattanti sull’ambiente. I Led Toshiba sostituiranno le luci allo xenon in zone celebri del museo parigino come la Piramide, la Cour Napoleon e la Cour Carrè, l’ingresso principale del museo. Secondo le previsioni l’installazione dei nuovi dispositivi a Led nella Cour Napoleon e nella Piramide sarà completato fine del 2011, mentre per la Cour Carrè i lavori proseguiranno fino a fine 2012. In totale è prevista la sostituzione di ben 4500 punti luce per le pareti e per il tetto. Compito di Toshiba sarà quello di preservare l’atmosfera e la carica emotiva delle sale del Louvre con una luce che conservi, intatto, il fascino enigmatico e senza tempo dei capolavori dell’arte.

Fonte: Il sostenibile

Detrazione fiscale fino al 55%: lo sconto può arrivare a 100mila euro!

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La detrazione fiscale del 55% per il risparmio energetico premia quattro tipi di interventi, per ognuno dei quali è previsto un tetto massimo di spesa (e quindi di sconto fiscale). Al momento – e salvo proroghe – il bonus è previsto per le spese sostenute fino al 31 dicembre di quest’anno e dovrà essere suddiviso in cinque rate annuali di uguale importo. Per le spese sostenute nel 2007 e nel 2008, la rateazione è diversa. La procedura per il 55% non richiede una comunicazione di inizio lavori all’agenzia delle Entrate (che è invece richiesta per il 36%), ma prevede l’invio telematico della documentazione all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori. La documentazione varia a seconda del tipo di intervento.

Riqualificazione globale. Occorre raggiungere determinati valori annui di fabbisogno di energia, che dipendono dal rapporto superficie/volume dell’edificio nonché dalla zona climatica attribuita al Comune in cui è situato. I parametri sono fissati dal decreto del ministero dello Sviluppo 11 marzo 2008. Si tratta di combinare interventi “attivi” sugli impianti e “passivi” di contenimento del calore sulle strutture, quindi di affrontare spese notevoli. E questo ne fa la categoria di opere meno “gettonata”, anche perché coinvolge quasi solo le villette o le case isolate: i condomìni sono penalizzati dal fatto che i limiti di detrazione previsti valgono per tutto il palazzo, e andrebbero quindi spartiti tra tutti i comproprietari, a differenza di quel che capita per le altre opere agevolate dal 55 per cento. La detrazione sulla riqualificazione non è cumulabile con le altre detrazioni previste (coibentazioni e caldaie a condensazione), fatta eccezione per l’installazione di pannelli solari termici. Il Dm 26 gennaio 2010 ha sciolto il nodo dei casi in cui la riqualificazione prevede impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (per esempio, a legna), identificandone i requisiti minimi.

Coibentazioni e finestre. Occorre raggiungere particolari requisiti di “trasmittanza termica”, stabiliti per il biennio 2009-10 dal decreto dello Sviluppo 11 marzo 2008, come modificato da quello del 26 gennaio 2010. I limiti dipendono dalla zona energetica, nonché da quattro tipi di strutture coibentate: pareti, tetti, pavimenti e finestre comprensive di infissi. Ogni singolo intervento è agevolato: ciò ha reso questo tipo di opera la più popolare tra quelle per cui si chiede l’agevolazione. Queste opere prevedono, come quelle di riqualificazione globale, la compilazione dell’attestato di qualificazione energetica (Aqe) rintracciabile sul sito dell’Enea, nonché di quello di certificazione energetica (Ace), da conservare in caso di controlli. Fanno eccezione gli infissi, per cui basta la certificazione del produttore, nonché la compilazione dell’allegato F al decreto Economia e finanze 19 febbraio 2007. Dall’11 ottobre 2009 non è più necessaria la certificazione dei singoli componenti (vetri e profilati) e ora sono incluse anche le porte che danno sull’esterno o su locali non riscaldati.

Pannelli solari termici. Lo scopo è la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali. I pannelli e i bollitori devono avere garanzia di almeno cinque anni e gli accessori e i componenti di due anni. Così come per gli infissi, anche l’installazione dei pannelli solari termici non serve la compilazione dell’Aqe ma solo della scheda informativa (allegato F) che richiede i dati dei metri quadrati dei pannelli, il tipo (piani o sottovuoto), la modalità di installazione (su tetto piano o falda), l’accumulo di litri d’acqua.

Sostituzione di caldaie. Dal 2008 è ammesso sostituire i vecchi apparecchi non più solo con caldaie a condensazione, ma anche con «pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia». Le prestazioni delle pompe di calore sono riportate negli allegati H e I al Dm 19 febbraio 2007, (modificato dal Dm 6 agosto 2009). Per l’installazione di caldaie a condensazione, ad aria o ad acqua, il decreto pone requisiti aggiuntivi. Occorre che l’apparecchio abbia una certa «potenza termica utile nominale». Devono essere installate valvole termostatiche su tutti i caloriferi, con unica eccezione per gli impianti a pavimento. L’impianto deve essere dotato di bruciatore di tipo modulante, regolazione climatica sul bruciatore, pompa di tipo elettrico a giri variabili. Si tratta di dispositivi che mirano a far sì che il bruciatore non funzioni al massimo regime, ma quanto basta. È infine esclusa la trasformazione dell’impianto da centralizzato a individuale o autonomo. È stato abrogato, dal 16 ottobre 2009, l’obbligo di produrre l’Aqe (allegato A al decreto Economia e finanze 19 febbraio 2007) in caso di sostituzione di caldaie.

Fonte: Casa24-Ilsole240re

Energia: un italiano su due ristruttura

Secondo una ricerca condotta da Casa.it, a proposito del rapporto tra gli italiani e il risparmio energetico, 1 proprietario di immobile su 2 progetta lavori di riqualificazione energetica per la propria abitazione entro i 5000 euro.
Gli interventi sono così ripartiti: al Nord, li farà il 47%, al Sud il 30,2% e al Centro il 21,8%. Per le spese il 37,25% pensa di restare entro i 2000 euro; il 29% entro i 5000 euro e il 13% entro i 10mila euro. Perciò agli italiani piace contenere i consumi energetici in casa, specie se sostenuti dagli incentivi statali (ossia la detrazione Irpef del 55% su 10 anni) conosciuti dal 57% degli intervistati, mentre per un 30% sono piuttosto complessi da ottenere. Ma di fatto quali sono le ristrutturazioni che gli italiani pensano di fare in casa?
Eccole: infissi isolanti (30,7%), serramenti isolanti (11,2%) e tecniche di coibentazione (10,7%). Nonostante l’entrata in vigore del nuovo Conto Energia 2011 – che prevede una riduzione degli incentivi statali con abbassamenti quadrimestrali del 6% fino a un taglio del 30% previsto per il 2013 – l’8,4% degli intervistati ha dichiarato di prevedere nell’arco di quest’anno l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Forse però la tendenza al risparmio andrebbe ulteriormente sostenuta per quanto riguarda il riscaldamento dove appena il 22,9% ha installato una caldaia a condensazione. Maggiore attenzione è rivolta verso l’illuminazione per cui il 40% degli intervistati fa ricorso a lampade a basso consumo e il 25,7% usa lampadine alogene o fluoro-compatte o LED.

Fonte: EcoBlog

Natale e i regali sostenibili

Natale energetico e sostenibile. Tante sono le proposte per un regalo attento al risparmio energetico, tra le tantissime la redazione ne ha scelte tre.
Andare in bicicletta e contemperaneamente ricaricare le batterie del telefonino o dell’iPod. L’idea è venuta al designer cinese Fandi Meng, che ha inventato un semplice aggeggio che, facendo girare una ventola grazie all’aria che fende la bicicletta nel suo moto, carica un piccolo accumulatore sufficiente a ricaricare le batterie del cellulare. L’apparecchio viene montato sul telaio della bici e pesa pochissimo, quindi non va a intaccare le prestazioni del ciclista. Semplice e «verde», anche se nulla di veramente innovativo in quanto questi sistemi esistono da decenni, ma Meng ha dato un tocco da designer.
Secondo una ricerca del gruppo 7Pixel nel periodo 14 novembre-13 dicembre sui suoi portali per lo shopping online Trovaprezzi e Shoppydoo, nella top ten dei prodotti più ricercati a sorpresa ci sono due prodotti eco-sostenibili: al secondo posto il gasatore per l’acqua di rubinetto Imetec e al terzo il caminetto a bioetanolo.

Fonte: CorriereDellaSera

 

 

Bulb box: progetto promosso da Ikea, Ecolight e Wwf per il riciclo delle lampadine a risparmio energetico

È possibile compiere un passo in più per aiutare l’ambiente grazie alla Bulb box Ikea che contribuisce al corretto riciclo e recupero delle lampadine a risparmio energetico esauste.
Il progetto è stato ideato e promosso da Ikea, Wwf Italia e dal consorzio Raee Ecolight.
Presso tutti i 18 punti vendita Ikea in Italia è possibile ritirare la Bulb box, una semplice scatola dove raccogliere le lampadine a basso consumo che ormai non funzionano più e riconsegnarla nei negozi.
Un gesto semplice che produrrà almeno tre vantaggi: le lampadine a risparmio energetico così raccolte saranno avviate verso un corretto percorso di smaltimento e recupero dal consorzio Ecolight; per ogni scatola consegnata, Ikea donerà al Wwf un euro per i suoi progetti di conservazione e, infine, in cambio della Bulb box ai clienti IKEA Family verrà dato un buono per una confezione di tre lampadine a basso consumo “Sparsam E27” da 11W.
L’obiettivo è raccogliere almeno la metà delle scatole che sono in distribuzione, precisa in una nota Riccardo Giordano, environmental manager di Ikea Italia. Che significa, riciclare oltre 100mila lampadine evitando così la dispersione nell’ambiente di una quota significativa di sostanze inquinanti pericolose come mercurio e polveri fluorescenti, ma anche permettendo il recupero di quasi 7 tonnellate di vetro.
L’iniziativa, la prima in Italia di questo genere, è già stata proposta con successo in Norvegia.
Vogliamo fare un altro passo avanti nell’attenzione per l’ambiente – prosegue Giordano – stimolare i nostri clienti a recuperare correttamente le lampadine a risparmio energetico. E stimolare, nel contempo, all’uso di lampadine che consumano l’80% in meno delle tradizionali lampadine a incandescenza e hanno una durata circa dieci volte superiore. Secondo la normativa le lampadine a risparmio energetico sono a tutti gli effetti dei Raee, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Contrariamente alle tradizionali lampadine a incandescenza quelle a risparmio energetico devono essere trattate con attenzione: per il loro contenuto di mercurio -in media ne hanno un milligrammo, ma tanto basta a contaminare 4mila litri d’acqua-, sono classificate come rifiuti pericolosi, spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio che si occupa della gestione e dello smaltimento dei Raee che ritirerà la lampadine esauste raccolte. Un loro corretto trattamento permette non solamente di smaltire le componenti inquinanti, ma anche di recuperare vetro che viene riutilizzato, per esempio, nella creazione di oggetti in vetro, nuove lampadine, ma anche piastrelle. L’anno scorso, in Italia, sono state raccolte più di 900 tonnellate tra lampadine a risparmio energetico e neon. Nei soli primi sei mesi di quest’anno, la raccolta sta raggiungendo le 1.400 tonnellate, facendo così presagire almeno un raddoppio rispetto al 2009. Per il Wwf si tratta di un’iniziativa che va nel percorso di sensibilizzazione dei cittadini su un corretto uso dell’energia e smaltimento dei rifiuti. Con un semplice ed efficace gesto si può contribuire in prima persona a ridurre le emissioni di gas serra responsabili dei cambiamenti climatici ed evitare la dispersione di sostanze tossiche dell’ambiente causate da un non corretto smaltimento delle lampade fluorescenti compatte. Il Wwf ricorda che ormai siamo in piena fase di transizione nell’uso delle vecchie lampadine a incandescenza in virtù della normativa europea che ha sancito la progressiva messa al bando delle vecchie lampade a incandescenza: già oggi sono fuori mercato quelle con potenza da 100 e da 75 watt , entro il 2011 toccherà a quelle 60W e da settembre 2012 tutte le altre di inferiore potenza.
L’Unione Europea, attraverso l’eliminazione delle lampade inefficienti, conta nel 2020 di arrivare a risparmiare, nel solo settore domestico, circa 39 miliardi di kWh all’anno (rispetto ai consumi stimati per quella data) e questo eviterà l’emissione di oltre 15 milioni di tonnellate di CO2.

Fonte: LaStampa

L’ecodoccia

Uno tra gli oggetti più pubblicizzati per il rismarmio di risorse è il manico doccia. Il diffusore che miscela acqua ed aria è uno dei sistemi più semplici per ridurre il consumo d’acqa senza intaccare le nostre abitudini. Ecco quindi l’Ecodoccia Irisana IR15, un classico manico-doccia che si monta in maniera semplice: basta svitare il vecchio terminale grazie alla filettatura standard che non crea problemi di compatibilità. Il getto erogato da Ecodoccia permette di tagliare i consumi energetici e idrici fino al 65%!

Fonte: BlogEcologia

Bulb Box per lo smaltimento dei rifiuti elettronici

Insegnare ai ragazzi il corretto smaltimento dei rifiuti elettronici (Raee), in particolare delle lampadine a risparmio energetico, che presto andranno interamente a sostituire quelle a incandescenza: con questo intento WWF, Ecolight e Ikea portano nelle scuole di Carugate (MI) la Bulb Box, la scatola di cartone ideata per recuperare le lampadine usate.

Non tutti sanno infatti che, sebbene l’Unione Europea abbia messo al bando le vecchie lampadine, che da settembre 2012 saranno interamente sostituite con quelle a risparmio energetico, queste ultime sono classificate come Raee e devono essere recuperate e smaltite in modo appropriato per evitare che venga disperso nell’ambiente il mercurio che contengono (pensate che un solo milligrammo è in grado di inquinare 4.000 litri d’acqua) e per permettere il riutilizzo delle parti in vetro e plastica. Per questo è importante sensibilizzare i consumatori e i cittadini, incominciando proprio dalle nuove generazioni: 140 ragazzi di terza elementare delle scuole di Carugate saranno così coinvolti il 4 maggio in una giornata di animazione e informazione, guidata dalla cooperativa Idea, che spiegherà l’importanza e le modalità di smaltimento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
I ragazzi riceveranno l’ormai famosa Bulb Box, presentata in occasione dell’Earth Hour e già sperimentata con successo in Norvegia e nel nostro Paese: si tratta di una scatola di cartone dove poter raccogliere le lampadine fluorescenti compatte (quelle a basso consumo, per intenderci) che, una volta riempita, potrà essere consegnata dagli alunni alla piattaforma comunale per la raccolta differenziata oppure allo store IKEA più vicino. I rifiuti così raccolti verranno poi conferiti ad Ecolight, il consorzio che gestisce il corretto smaltimento e il recupero delle lampadine a basso consumo nel nostro Paese.

Il Comune di Carugate è stato scelto dal WWF, insieme a Monopoli (Ba) e Corchiano (Vt), in virtù del suo impegno nella tutela ambientale, dimostrato con progetti sulla raccolta differenziata, la mobilità sostenibile e l’illuminazione pubblica: “Il tema ambientale è tra le priorità dell’amministrazione comunale”, spiega infatti l’assessore all’Ecologia di Carugate, Giovanni Villa. “Siamo stati il primo Comune in Italia ad avere un regolamento edilizio sostenibile. Sul fronte dei rifiuti, abbiamo raggiunto il 70% nella raccolta differenziata e, per quanto riguarda i Raee, abbiamo addirittura anticipato gli attuali obblighi di legge coinvolgendo nella raccolta sia i ragazzi sia i negozi”. E l’impegno verso l’ambiente ha da tempo contagiato anche le scuole della città: “Promuoviamo ormai da cinque anni la raccolta differenziata delle cartucce della stampanti”, ricorda Marinetta Virgilio, docente delle primarie di Carugate. “Con la Bub box andremo a sensibilizzare i nostri ragazzi anche sul recupero delle lampadine a risparmio energetico”.

I ragazzi di Carugate sono pronti, voi cosa aspettate? Trovate la vostra Bulb box in tutti i punti vendita IKEA e riportandola piena avrete 3 lampadine in omaggio!

 

Fonte: GreenMe

M’illumino di meno: special edition per i 150 anni dall’Unità

Il 18 febbraio 2011 torna M’illumino di meno, la più radiofonica campagna sul risparmio energetico mai escogitata sul globo terracqueo. La Giornata del Risparmio Energetico 2011, special edition per i 150 anni dall’unità d’Italia, è fissata per il 18 febbraio 2011. Anche quest’anno Caterpillar invita comuni, associazioni, scuole, aziende e case di tutt’Italia ad aderire all’iniziativa creando quel “silenzio energetico” che ha coinvolto le piazze di tutt’Europa negli anni scorsi, per fare spazio, dove possibile, ad un’accensione virtuosa, a base di fonti rinnovabili.
Per il 18 febbraio cerchiamo, contestualmente agli spegnimenti simbolici, accensioni originali di luci pulite a tema tricolore. Turbine, lanterne, Led o biciclette, che alimentino tricolori luminosi su tutto il territorio nazionale. Impariamo a risparmiare, a produrre meglio e a pretendere energia pulita per tutti.
Allo stadio attuale della ricerca tecnologica è già possibile produrre energia con il sole, il vento, il mare, il calore della terreno o con le biomasse. Facendo appello all’inesauribile ingegno italico invitiamo tutti, dagli studenti ai precari, dalle aziende in crisi alle amministrazioni comunali, a misurarsi con la green economy adottando un sistema pulito per spegnere lo spreco e accendere una scenografia tricolore il 18 febbraio 2011. Segnalateci la vostra intenzione di ideare eventi che riuniscano più persone, privilegiando luoghi aperti e pubblici, particolarmente visibili, trovando modi creativi e poco dispendiosi per accendere luci rosse bianche e verdi nelle piazze spente di tutt’Italia, per testimoniare la necessità di una gestione più “illuminata” del nostro futuro. Durante la campagna racconteremo per radio le buone pratiche di produzione e di consumo intelligente di energia, e daremo voce alle adesioni più interessanti.
Nella puntata speciale per M’illumino di meno, in onda il 18 febbraio dalle 17 alle 19,30 dall’interno del Castello di Rivoli, prevediamo collegamenti telefonici con le più prestigiose adesioni all’iniziativa di quest’anno; durante la diretta 150 sindaci s’impegneranno ad amministrare le proprie città con oculatezza nel segno della sostenibilità ambientale. L’idea è quella di sottoscrivere una sorta di “giuramento” per ridurre i consumi e sostenere con ogni mezzo le energie alternative. Tutti con fascia tricolore per l’occasione. Parallelamente, il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli organizzerà un grande evento collettivo nell’ambito del progetto Italiae. 150 eventi in piazza per ri-disegnare l’Italia. Anche all’estero cercheremo esperienze di razionalizzazione dei consumi e di amministrazioni virtuose dal punto di vista della gestione sostenibile delle risorse energetiche. Su www.caterpillar.rai.it è possibile segnalare la propria adesione e trovare tutti i materiali per diffondere l’iniziativa nei posti di lavoro, a scuola o nella propria città.

Fonte: Caterpillar

Genova aspira a diventare una smart city

Genova si candiderà al bando Smart Cities finanziato dall’Unione Europea, un progetto integrato che coinvolge grandi città europee, attraverso una gestione sostenibile di rifiuti e trasporti. La mobilità sostenibile è uno dei cardini su cui gira l’intero progetto. Entro fine 2010 la Commissione Europea predisporrà il bando per investire circa 11 miliardi di euro nei prossimi dieci anni su 30 città del continente capaci di proporre nuovi progetti di sviluppo di trasporti, costruzioni, elettricità e riscaldamento, fondati sulla sostenibilità ambientale. Le adesioni scadranno a fine luglio.  A novembre sarà presentata la candidatura europea di Genova in rappresentanza dell’Italia. Il Comune di Genova sta attualmento lavorando per predisporre una candidatura forte e di qualità, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria, Confindustria, Ance – Assedil Genova, SIIT Distretto tecnologico, Enel, IBM, ABB. Sono stati organizzati workshops di presentazione del progetto rivolti alle istituzioni, alle imprese, alla finanza, alle parti sociali in un’ottica di partecipazione e forte coinvolgimento degli stakeholders. Sono già più di sessanta le adesioni raccolte, che vanno da istituzioni ad imprese di grandi dimensioni, da associazioni a piccole, medie e micro imprese, a istituti di credito e fondazioni, sia genovesi che nazionali.

Fonte: Liquida; IlSostenibile

Nokero: nasce la lampadina solare

Una società di Honk Kong ha ideato una lampadina alimentata da quattro mini pannelli solari, con la quale i produttori sperano di raggiungere i milioni di persone che non hanno ancora accesso all’elettricità, oppure zone momentaneamente al buio a causa di una calamità naturale.  L’omonima azienda produttrice della Nokero N100 stima che oltre 1,6 miliardi di persone utilizzano il fuoco come fonte principale di illuminazione, soprattutto tramite lampade a kerosene che emettono ogni anno in atmosfera 190 milioni di tonnellate di CO2. 
Questa piccola lampadina, secondo l’azienda, fornisce cinque volte la luce delle lampade a petrolio utilizzando una minima quantità di energia. Ha le stesse dimensioni di una lampadina a incandescenza standard a cui sono stati aggiunte le celle solari, 5 led e una batteria NiMH (nichel-metallo idruro) sostituibile e ricaricabile. Le condizioni meteorologiche, le stagioni, e la latitudine possono ovviamente influenzare i tempi di ricarica. Ma l’azienda afferma che una giornata di ricarica al sole è in grado di fornire circa due ore di luce. Con la ricarica completa, che si ottiene con due giorni di esposizione al sole, le ore di luce prodotte dal bulbo solare diventano quattro. Sembra poco, ma secondo quanto afferma Tom Boyd, rappresentante della Nokero, uno studio realizzato dalle Nazioni Unite riferisce che l’utilizzo medio di una lanterna di kerosene è di 1,5 ore al giorno. Basterebbero quindi i raggi solari di un solo giorno per sostituire l’uso quotidiano di una lanterna a petrolio. Boyd afferma infine che la batteria è sostituibile a basso costo, il che significa che può durare molto di più di 2 anni, soprattutto se si considera che i pannelli solari sono fatti per durare 10 anni e i led possono essere usati da 50.000 a 100.000 ore. In definitiva la vita della lampadina dovrebbe essere di circa 5-10 anni. Il costo di una singola lampadina è di 15 dollari ma una scatola da  48 costa 480 dollari.

Fonte: Casa&Clima

L’Ostello sostenibile

Hostelsclub.com suggerisce una serie di ostelli europei sostenibili dove scegliere le prossime vacanze ecofriendly, nel rispetto del pianeta e dei protocolli di salvaguardia ambientale. Alcuni esempi:

A Milano, lo storico ostello Piero Rotta ha deciso di abbinare i lavori di restauro con lo sviluppo di strategie e tecniche per convertire la struttura in un ostello a impatto zero puntando a ottenere la Green Key, la certificazione rilasciata da FEE (Foundation for Environmental Education). I lavori di adeguamento sono stati realizzati con la consulenza del Politecnico di Milano e gli interventi riguardano risparmio energetico, bioedilizia, sostenibilità ambientale e materiali innovativi e sono già presenti centrali geotermiche per il riscaldamento del’acqua, e saranno installati pannelli solari e fotovoltaici sul tetto per sfruttare l’energia del sole e produrre energia elettrica.

A Barcellona, l’ Urbany Hostel è nuovo di zecca, e la sostenibilità ecologica è il suo fiore all’ occhiello: facciata in grado di assorbire il livello di rumore; sistema di raccolta dell’ acqua piovana; riciclo e riutilizzo del 50% delle acque; impiego di impianti ad elevata efficienza energetica e lampade a basso consumo; costruzione con i materiali maggiormente ecocompatibili; illuminazione interamente ricavata da energia prodotta da pannelli solari.

A Monaco si trova un ostello che da anni si distingue per il suo impegno nel rispetto dell’ ambiente: il 4 you Munich. La tecnologia è qui al servizio della natura, tra pannelli solari, arredamenti ecologici, sistemi a risparmi energetico, di acqua, di detergenti, ed un rigoroso sistema di raccolta differenziata a cui gli ospiti devono attenersi.

Nel centro di Edimburgo, a due passi dalla  Royal Mile, si trova l’ High Street Hostel, uno storico ostello scozzese (è stato aperto nel 1985 e si trova in un antico edificio, risalente al 1564) che ha deciso di puntare tutto sull’ ecocompatibilità. L’ High Street ha compensato le sue emissioni grazie all’ acquisto di una foresta di più di 75 ettari, che assorbe una quota maggiore delle emissioni di CO2 prodotte dalle attività dell’ ostello. Inoltre pratica con metodicità il riciclo dei rifiuti e utilizza elettricità ricavata soltanto da fonti rinnovabili e non nucleari.

A Zurigo si segnala lo Zurich Youth Hostel, uno degli ostelli più moderni al mondo, ricavato dalla ristrutturazione di un edificio anni ‘60. Lo Zurich Youth Hostel è in grado di vantare diversi riconoscimenti nel campo dello sviluppo economico e sociale, ma soprattutto per il suo impegno in campo ambientale. Questo splendido ostello ha ottenuto il Capricorn Label ed il marchio ambientale dell’ UE, che certificano la riduzione nei consumi di energia, acqua e rifiuti, l’ utilizzo di materiali ecologici e l’ acquisto di merci ecocompatibili. L’ ambiente è elegante, le stanze private partono da 90 euro e il posto in camerata da 30 euro.

In Irlanda infine si può soggiornare in uno degli ostelli della catena Sleepzone. Lo Sleepzone Galway, lo Sleepzone Connemara e lo Sleepzone – The Burren sono tre ostelli accomunati da ottimi servizi, location in contesti naturali e grande attenzione all’ ambiente. Pannelli fotovoltaici, utilizzo di energia elettrica esclusivamente prodotta da sistemi eolici, lampadine ed elettrodomestici a basso consumo, isolamento termico, incentivi al trasporto pubblico per i clienti e adesione ai principi promossi dalla campagna Leave No Trace che punta ad una maggiore sensibilità nei confronti della salvaguardia del territorio irlandese.