Articoli relativi a ‘Ecosistema urbano’

Madrid e l’asilo “Ecopolis Plaza”

Progettata da “Ecosistema urbano”, uno studio spagnolo che attraverso interventi di riqualificazione urbana caricati di una forte componente sociale, si è posto come obiettivo il miglioramento dell’ambiente urbano e la sensibilizzazione dei cittadini sui loro comportamenti, “Ecopolis Plaza” non è semplicemente una scuola materna: è un luogo per la comunità dove è possibile percepire e vedere realizzato il rapporto tra sostenibilità e vita quotidiana.
L’edificio, in cui le aule sono affiancate da una sala giochi, presenta un’interessante particolarità: lo spazio esterno, pubblico, è trattato come una “classe all’aperto” che può essere utilizzata dai residenti della zona e che diventa, di fatto, un programma di istruzione per trasmettere ai bambini valori che li renderanno adulti più responsabili. Una parte della struttura (circa il 50%) è interrata e può, in questo modo, sfruttare l’inerzia termica del terreno; la parte fuori terra è caratterizzate da ampie vetrate orientate a sud che beneficiano della radiazione solare diretta controllata con un sistema di tende mobili con funzionamento a sensori che captano la posizione del sole.
Parte dei processi tecnologico-funzionali sono stati collocati all’esterno in modo che siano visibili da tutti: la rete fognaria, ad esempio, viene convogliata in un laghetto artificiale posto di fronte all’edificio in cui un sistema di piante macrofite applica la fitodepurazione a tutte le acque reflue, compresa l’acqua piovana, che, una volta depurate, vengono immagazzinate in un serbatoio e poi utilizzate per l’irrigazione della piazza. Per l’elevato livello di attenzione alle questioni ambientali, che ha consentito ai progettisti di ottenere il marchio di qualità ecologica di grado A (il più elevato della legislazione spagnola), questo intervento è stato selezionato per partecipare al premio Buckminster Fuller Challenge, un programma annuale volto a sostenere lo sviluppo di soluzioni significative per risolvere uno dei problemi più urgenti della nostra contemporaneità.
L’idea che un sistema di biofitodepurazione possa essere applicato anche in contesti urbani magari sfruttando spazi residuali o di interscambio non altrimenti utilizzati offre la possibilità di riflettere su una tematica attuale formando così una nuova cultura dell’acqua e propone un sistema che potrebbe, se non sostituire quello attuale, almeno implementare i modelli di gestione delle acque utilizzati convenzionalmente. L’architettura è legata alla qualità di ogni popolo e le condizioni umane di vita. Da questo punto di vista riteniamo rilevanti per lo sviluppo di innovazioni che incidono direttamente sulla qualità della vita e promuove la coscienza ambientale. (dal sito dello studio Ecosistema urbano).

Fonte: ArchitetturaEcosostenibile

Rapporto annuale di Legambiente: vince Belluno, ultima Catania, peggiorano i grandi centri, risorge la Campania

Sul podio ci sono Belluno, Verbania e Parma. In fondo alla classifica, invece, Palermo, Crotone e Catania. Ma l’allarme arriva soprattutto dalle grandi città. Ad eccezione di Torino, infatti, tutti i centri urbani con più di mezzo milione di abitanti hanno peggiorato il loro stato di salute ambientale: tra questi Milano, Roma, Napoli e Palermo. È quanto emerge dalla 17/a edizione di Ecosistema urbano, annuale ricerca di Legambiente e Ambiente Italia, realizzato in collaborazione con Il Sole 24ore.
La graduatoria si basa su diversi parametri: trasporto pubblico, isole pedonali, zone a traffico limitato, depurazione delle acque, raccolta differenziata. Nella top ten ci sono anche Trento, Bolzano, Siena, La Spezia, Pordenone, Bologna e Livorno. Il dossier evidenzia però la “pessima aria” che si respira a Milano: (63/a in classifica, era 46/a nel 2009) che peggiora in tutti gli indici della qualità dell’aria; e mentre Napoli (96/a, -7 posizioni) e Palermo (101/a, -11) «soccombono» sotto i cumuli di rifiuti nelle strade, a Roma (75/a, -13) i cittadini patiscono gli «effetti dannosi di una mobilitazione scriteriata». La vera emergenza nelle nostre città – ha sottolineato il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – è rappresentata spesso dalla mancanza di coraggio e modernità da parte di chi le governa. Ci sono però anche segnali positivi. La conferma di Salerno (19ª, era 34ª nella passata edizione) e la comparsa di Avellino (29ª, 80ª lo scorso anno), ad esempio, avvengono principalmente per un impressionante balzo in avanti nei numeri della raccolta differenziata dei rifiuti, messo insieme a performance complessivamente buone. Segno indiscutibile che qualcosa di buono, con fatica, riesce ad emergere tra le tante difficoltà di un pezzo fondamentale del Paese, il Meridione.

Fonte: Corriere