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Premio internazionale di restauro architettonico «Domus Restauro e Conservazione»

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Vista la grande omogeneità qualitativa delle migliori proposte nella sezione Opere Realizzate, la Commissione, dopo un difficile, ma interessante dibattito, ha deciso all’unanimità di premiare tre diversi progetti come medaglie d’oro ex-aequo e due come medaglie d’argento.

Il premio internazionale di restauro architettonico «Domus Restauro e Conservazione» è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Ferrara, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Ferrara e della Federazione degli Ordini degli Architetti, P.P e C. dell’Emilia Romagna.
Il premio, voluto ed ideato dall’Università degli Studi di Ferrara attraverso il dipartimento di Architettura e promosso dall’azienda Fassa Bortolo e ormai giunto alla sua quarta edizione, è stato pensato con il fine di selezionare e promuovere al grande pubblico le opere di restauro che siano riuscite a meglio interpretare i principi condivisi dalla comunità scientifica, anche ricorrendo a forme espressive contemporanee.

Questo premio vuole attestare anche la fondamentale importanza rivestita dal rapporto tra i professionisti e le imprese coinvolte nei lavori arrivando a premiare i progettisti del settore privato o pubblico e le stesse Ditte di restauro che hanno realizzato le opere.

Particolare interesse è rivolto anche nei confronti dei lavori di progettazione elaborati nell’ambito delle tesi di laurea presso le diverse Università, per i quali sono stati premiati anche i relatori. Le candidature a questa quarta edizione del Premio sono state oltre 100, provenienti per la maggior parte da paesi europei, ma anche da Sud America e Asia. Il progressivo aumento della partecipazione di concorrenti di provenienza non italiana, rispecchia un sempre più diffuso interesse verso la conservazione degli edifici storici e inoltre sottolinea l’importanza che il Premio «Domus Restauro e Conservazione» ormai ricopre nell’ambito del restauro del panorama internazionale.

La giuria, presieduta anche quest’anno dal Prof. Arch. Giovanni Carbonara, Ordinario di Restauro Architettonico e direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio all’Università la Sapienza di Roma, è stata composta dal Prof. arch. spagnolo Fernando Vegas, professore dell’Università Politecnica di Valencia, dall’arch. Francesco Scoppola, direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria, dal Prof. arch. Riccardo Dalla Negra, ordinario di Restauro Architettonico presso il dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e dal Prof. arch. Marcello Balzani, direttore del Centro Diaprem (Centro dipartimentale per lo sviluppo di procedure automatiche integrate per il restauro dei monumenti) dell’Università degli Studi di Ferrara, dipartimento di Architettura, e responsabile scientifico del TekneHub laboratorio in rete del Tecnopolo di Ferrara afferente alla Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna.

Vista la grande omogeneità qualitativa delle migliori proposte nella sezione Opere Realizzate, la Commissione, dopo un difficile, ma interessante dibattito, ha deciso all’unanimità di premiare tre diversi progetti come medaglie d’oro ex-aequo e due come medaglie d’argento.

Le medaglie d’oro

I vincitori della medaglia d’oro sono:

-Studio Sergio Sebástian Architects, Spagna, per la valorizzazione di uno Spazio Archeologico a Daroca, Saragozza, spazio ipogeo dedicato a funzioni culturali, hall per conferenze, sale riunioni, piccolo museo
-Arch. Leonardo Angelini per il restauro del Torchio e del Mulino di Baresi, Bergamo, che si dimostra come un intervento che ha avuto un forte impatto sociale che lo qualifica per la potenzialità di offrire spunti all’identificazione col patrimonio locale;
-Arch. Patrizia Valle per il restauro delle Mura di Cittadella, Padova, un’opera di restauro volta al recupero degli elementi significativi delle mura urbane nella loro attuale consistenza materica e valorizzata da due interventi «reintegrativi».

Le medaglie d’argento

I vincitori della medaglia d’argento sono:

-Studio Koko Architects per il recupero del porto per idrovolanti di Talllin, in pochi mesi il museo più visitato dell’Estonia, un intervento che si inserisce in un quadro di grande attenzione al restauro in tutta la città, nelle sue diverse parti e differenti epoche
-Jansana, De La Villa, De Paauw, Arquitectes + Aaup Jordi Romero i Associats volto al recupero delle Batterie antiaeree di Turó de la Rovira, Barcellona, un progetto che si qualifica anche e non secondariamente per la sua rarità e originalità anche sotto il profilo della tutela del «patrimonio immateriale».

Menzioni speciali

Nella stessa sezione «Opere Realizzate» la giuria ha inoltre ritenuto opportuno segnalare come menzioni speciali sei diverse opere: quattro provenienti dall’Italia, una dalla Svizzera e una dall’India.
Tra questi sei contributi molto interessante è la proposta dell’arch. Carlo Blasi per il restauro della Cittadella di Damasco, in Siria, un intervento sostanzialmente aggiuntivo ed eterogeneo rispetto alla struttura architettonica e urbanistica sulla quale si interviene.
Un’opera che testimonia una padronanza del progetto è quella dell’arch. Michele Bondanelli nel suo progetto di restauro della Chiesa di San Zeno ad Argenta, Ferrara.
L’arch. Andrea Oliva si segnala come menzione speciale per la riqualificazione e il riuso di un capannone per il Tecnopolo di Reggio Emilia, un intervento che ha avuto il merito di affrontare temi dai quali non si ricava particolare notorietà, ma che sono temi sui quali investire attenzioni.
Per quanto riguarda la menzione andata al progetto dell’Albergo Raas di Jodhpur (degli Studi Lotus + Praxis), nello stato indiano del Rajasthan, occorre dire che l’occasione del restauro e riadattamento di un complesso di valore storico, si è trasformata in un’esperienza di progettazione partecipata in maniera pluridisciplinare, aperta ad un intelligente recupero e reinterpretazione delle tecniche tradizionali dalla pietra, ai metalli, al legno.
Il progetto di ristrutturazione del Monastero di Santa Maria dei progettisti svizzeri Durisch + Nolli Architects si distingue invece per l’attenzione al trattamento delle superfici esterne, per il rispetto della volumetria storica e, di conseguenza, per la qualità del rapporto col paesaggio.
Una ulteriore menzione speciale è stata assegnata all’arch. Roberto Castellani per il restauro del Museo di storia naturale di Siena, un’opera che si segnala per la delicatezza e l’eleganza delle relative soluzioni architettoniche, curate fino nei minimi dettagli.

Progetti elaborati come tesi di laurea

Nella sezione «Progetti elaborati come tesi di laurea» la medaglia d’oro va invece a Vincenzo Fresta dell’Università degli Studi di Pisa, facoltà di Ingegneria, (relatori prof. Pietro Ruschi, prof.ssa Ewa J. Karwacka, prof. Marco Giorgio Bevilacqua) per la proposta di restauro, recupero e valorizzazione del complesso di San Silvestro, Pisa.
In questa sezione come medaglie d’argento i pari merito sono stati ben sei provenienti da diverse università italiane (Catania, Roma Tre, Iuav, Politecnico di Bari) ma anche dal Brasile e dal Portogallo, evidenziando come il Premio Domus sia ormai ben conosciuto anche all’estero.

Fonte: Edilizia News

Ristrutturazione della biblioteca Hertziana a Roma: uno degli interventi più interessanti attuati in Italia.

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La ristrutturazione della Bibliotheca Hertziana di Roma è uno degli interventi più interessanti che siano stati attuati sul territorio nazionale. L’esecuzione delle opere è stata seguita dallo studio Da Gai Architetti con la supervisione di Juan Navarro Baldeweg.

Gli aspetti che rendono particolarmente interessante l’intervento di risrutturazione  della biblioteca Haertziana a Roma, posso essere individuati nella particolare localizzazione nei pressi di Trinità dei Monti, la vittoria del concorso di progettazione da parte di Juan Navarro Baldeweg, le soluzioni architettoniche  le difficoltà riscontrate in fase di realizzazione e le soluzioni messe a punto per la risoluzione di tali problematiche.
L’istituto di ricerca, uno dei più prestigiosi della storia dell’arte italiana, fondato nel 1912 da Henriette Hertz, che donò sia il palazzo Zuccari che il patrimonio librario posseduto al Kaiser Wilheim Gesellschaft, ente tedesco di promozione della scienza (confluito dal 1948 nella fondazione Max-Planck Gesellschaft), occupa un lotto di forma trapezoidale tra via Sistina e via Gregoriana, sul quale insistono il Palazzo Zuccari, l’edificio della biblioteca e il Palazzo Stroganoff (sede della fototeca).
La biblioteca esistente, costruita nel 1962 sull’area dell’originario giardino del Palazzo Zuccari, a murare il celebre portale detto del «Mascherone», non era più in grado di accogliere l’imponente consistenza del patrimonio librario (oltre trecentomila volumi in costante accrescimento di circa cinquemila volumi l’anno) e non era adeguata alle vigenti disposizioni normative in ambito di sicurezza e di antincendio.
L’istituto Max-Planck ha deciso allora di investire sulla rifunzionalizzazione della biblioteca, bandendo un concorso internazionale di progettazione che prevedeva la demolizione della struttura esistente e la ricostruzione degli spazi necessari.
Il concorso fu aggiudicato all’architetto madrileno Juan Navarro Baldeweg, con un progetto fortemente caratterizzato da un cortile centrale a cielo aperto su cui si affacciano, per mezzo di ballatoi degradanti, le aree di consultazione.
Il cortile è chiuso su tre lati da una vetrata in cristallo strutturale a tutta altezza e sull’altro da un muro inclinato in mattoni faccia a vista. Oltre al ripristino dell’ingresso scenografico del «Mascherone», il progetto prevedeva diversi piani organizzati secondo una distribuzione regolare con le librerie collocate nella zona verso via Sistina e le zone di lettura nella metà corrispondente a via Gregoriana, oltre a una sala lettura con terrazza al piano superiore.

Sia i parapetti dei ballatoi che il muro inclinato in mattoni sono caratterizzati da un trattamento superficiale (una scialbatura bianca di calce) che permette una riflessione maggiore della luce entrante, non nascondendo la texture irregolare dei paramenti.
La riflessione della luce non è però accecante, in quanto la tipica conformazione dei mattoni in laterizio ne permette il parziale assorbimento e la graduale reimmissione nell’aria. Proprio la luce, al pari del laterizio, del travertino e del legno di acero, è protagonista indiscussa del progetto (Baldeweg usava ripetere «luz es materia»).
Le fasi di progettazione esecutiva della vetrata, infatti, sono state condotte con l’obiettivo di garantire la massima trasparenza del vetro, compatibilmente con le necessità statiche, climatiche e di illuminazione naturale. Sono state studiate le traiettorie del sole nelle diverse ore del giorno e nei diversi periodi dell’anno, in modo da avere un quadro completo di tutta la gamma delle incidenze dei raggi solari sulla vetrata.
La fase di ricerca sulla comprensione degli effetti della luce all’interno dell’edificio ha portato a definire scelte differenziate in base alla posizione delle lastre vetrate.
L’esecuzione delle opere è stata seguita dallo studio Da Gai Architetti con la supervisione di Juan Navarro Baldeweg.
Gli imprevisti e le difficoltà riscontrate in fase esecutiva hanno condizionato fortemente la realizzazione dell’opera e gli oltre 10 anni necessari per giungere all’inaugurazione dell’edificio ne sono una dimostrazione.La problematica maggiore era dovuta ai ritrovamenti, nel sottosuolo dell’area su cui insiste la nuova biblioteca, dei resti di una villa romana caratterizzata da mosaici parietali policromi, nicchie e strutture affrescate e una grande esedra in muratura con pavimentazione in pezzi di marmi di recupero.
Lo schema costitutivo messo a punto per la nuova biblioteca ha permesso di liberare il sottosuolo dell’edificio (solitamente occupato dalle fondazioni) per consentire l’uso e la fruizione del patrimonio archeologico: la biblioteca, infatti, non è dotata di fondazioni «canoniche», ma si appoggia su un «piano-trave» sorretto da un doppio allineamento di micropali realizzati in aderenza alle fondazioni delle facciate (in una zona già compromessa da interventi strutturali).
Il piano-trave è composto da due solette armate fra cui sono interposti setti in cemento armato precompresso e si appoggia su una serie di apparecchi idraulici regolabili; all’interno di esso si trovano alcuni depositi per i libri e al di sotto è in via di realizzazione un ballatoio sospeso di affaccio a diretto contatto con la vasta area archeologica rinvenuta.
 

Chi ha fatto Cosa

Oggetto: ristrutturazione della Bibliotheca Hertziana – Max Planck Insitut für Kunstgeschichte
Località: via Gregoriana, n. 28, Roma
Committente: Max Planck Gesellschaft zur Foerderung der Wissenschaften e. V. München (Rep. Fed. Germania)
Progetto architettonico: arch. Juan Navarro Baldeweg, Studio Da Gai Architetti
Collaboratori: arch. Elena Parducci, arch. Orante Paris, per. ind.le Corrado Becucci, per. ind.le Franz Steiner, Franco Rasori, arch. Veronica Scortecci, Andrea Viganò, arch. Fernando Pino, arch. Elena Barroso (N. Baldeweg Asociados)
Progetto strutturale: Tekno In (prof. ing. Alberto Parducci, ing. Alfredo Marimpietri, ing. Sergio Olivero, ing. Marco Mezzi)
Progetto impianti meccanici: Tecnisches Büro – Franz Steiner (Egna – Bz), ing. Jaeger, Mornhinweg + Partner (Stuttgart)
Impresa di costruzione: Consorzio Cooperative Costruzioni – Cdc Cooperative di Costruzioni (Modena)
Cronologia: 1995-2003-2012; superficie 2.150 m2
Costo complessivo: euro 20.000.000
Fotografie: Orante Paris.

Autore: Claudio Piferi
PhD, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Firenze.
Fonte: Edilizia news

Colosseo: si stacca pezzo d’intonaco

Un pezzo di malta di calce della struttura originale del Colosseo, di circa mezzo metro quadrato e di minimo spessore, è caduto da uno degli ambulacri al primo piano, dove vengono ospitate le mostre. Il pezzo di malta ha rotto la rete di protezione collocata tra gli anni ’70 ed ’80 degli ambulacri. A riferirlo è stato il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro che non si è detto preoccupato dell’accaduto.  L’episodio ripropone con forza il tema della manutenzione preventiva programmata, cui la struttura commissariale e la Sovrintendenza archeologica stanno lavorando, come unica procedura in grado di assicurare la conservazione del materiale archeologico, è scritto nella nota del Mibac. Si tratta di superfici per le quali in diverse parti della fabbrica sono in corso interventi di restauro e per altre, come quelle in questione, gli interventi sono già progettati e si è in attesa di poterli appaltare; la cause del cedimento, un’area inferiore ad un metro quadrato, sono riconducibili a variazioni termoigrometriche. Non è la prima volta che accade una cosa del genere e il fatto non viene sottovalutato, ma ora c’é una maggiore trasparenza rispetto al passato e quindi viene appalesato” . Giro ha ricordato che c’é un piano di restauro completo del Colosseo per 23 milioni di euro.

Fonte: IlportaledelRestauro

Firenze: iniziati i lavori al Museo dell’Opera del Duomo

Duomo di FirenzeSono iniziati i lavori per il nuovo Museo dell’Opera del Duomo a Firenze che dovrebbero concludersi nel 2016. Il museo è uno tra i più importanti al mondo non solo per la scultura medievale e rinascimentale, ma anche in quanto ospita capolavori di Donatello, Michelangelo, Lorenzo Ghilberti e Luca della Robbia. Anna Mitrano, presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, ha avviato la realizzazione del Museo e presentato al pubblico il progetto architettonico e di allestimento, il cui investimento ammonta a 25 milioni di euro.  La “Sala dell’Antica Facciata” è una delle grandiose novità introdotte all’interno del museo: ricostruzione al vero della facciata del 14esimo secolo del Duomo di Arnolfo di Cambio e la Porta del Paradiso del Ghilberti. Il museo contiene le opere eseguite nei secoli passati riguardanti il Battistero, il Campanile e il Duomo: erano state rimosse dalla loro collocazione originale per motivi di conservazione o durante modifiche o ammodernamenti.

Fonte: ProgettoRestauro

Firenze: restauro della Tribuna degli Uffizi

Coi lavori di restauro alla Tribuna prende ufficialmente le mosse uno degli interventi di restauro e di riordino museale storicamente più importanti che agli Uffizi siano stati condotti. Un evento assolutamente straordinario sia per l’eccezionale valore storico-artistico del complesso monumentale, sia per l’entità delle risorse economiche impegnate. Il Soprintendente Cristina Acidini ha commentato: Si apre in Galleria una stagione di grandi emozioni. Intervenire sulla Tribuna è come toccare il cuore del museo più antico d’Europa, e ha richiesto e richiederà da parte di tutti sensibilità e competenza. All’odierno restauro della Tribuna e al suo conseguente rinnovato allestimento è sottesa – dice il Direttore Antonio Natali – l’aspirazione a meglio tutelare ed esaltare le peculiari qualità di quest’ambiente antico e nobile. I lavori alla Tribuna, come gli altri interventi degli ultimi anni, saranno condotti in assoluta conformità col progetto degli Uffizi di domani, e nel rispetto del rigore filologico.

Fonte: ProgettoRestauro

Assisi: riaperta la cripta di San Francesco

Ha riaperto al culto la cripta che conserva le spoglie di San Francesco, dopo i lavori di restauro che l’hanno riportata al suo aspetto e ai suoi colori originari. Era il 1226 quando Francesco morì, dopo soli due anni la Curia pontificia avviava la costruzione della basilica assisiate a lui intitolata, in coincidenza con la canonizzazione.
Nel 1230, la basilica di San Francesco accoglieva le reliquie del Santo e veniva proclamata caput e mater di quel fenomeno religioso che a tutti gli effetti poteva essere appellato “francescanesimo”. Il sarcofago del Santo si trova nella cripta della basilica inferiore, ricavata ai primi del ‘900 con l’utilizzo di circa 15.000 conci di pietra rosata provenienti da una cava nei pressi di Assisi. Autore ne fu Ugo Tarchi, che diede forma a un’essenziale struttura neo-romanica con volta a crociera, in un insieme perfettamente integrato all’impostazione della chiesa. La riapertura della cripta è avvenuta alla presenza del Ministro per i beni e le attività culturali, Giancarlo Galan e seguita dalla celebrazione religiosa officiata dal cardinale Angelo Bagnasco.

Fonte: ProgettoRestauro

Teatro Romano d’Aosta: 600 mila euro per migliorarne la fruizione

Al Teatro Romano di Aosta sarebbero destinati 600 mila euro per finanziare i lavori necessari a migliorarne la fruizione. Il monumento è tornato alla sua funzione originaria, quella di luogo di spettacolo e dall’anno scorso, è il fulcro della programmazione culturale, ha spiegato l’assessore regionale all’Istruzione e alla cultura. Nell’area è stata realizzata una struttura per spettacoli all’aperto e sono già 43 le manifestazioni in programma. Tra gli interventi sono previsti quelli di installazione di un sistema conta ingressi e di messa in sicurezza della sottostante falda acquifera. Il teatro è diventato simbolo della politica culturale della Valle d’Aosta per promuovere il turismo culturale, i nostri beni culturali e la Valle d’Aosta come meta di questo tipo di turismo che crea, ha concluso l’assessore, ricadute molto interessanti anche economiche sul territorio, e che l’anno scorso per la sola programmazione estiva ha fatto registrare 450.000 presenze tra siti, mostre e eventi culturali.

Fonte: ProgettoRestauro

La town Hall di East London


Facciata metallica e tagliata al laser, con gli interni edwardiani rivisitati della Londra dei primi del ‘900.

Ristrutturare il vecchio municipio di East London ha significato non solo fissare un programma ben definito, ma dare una nuova e fresca identità allo storico edificio abbandonato. La struttura fu costruita nel 1910, e dotata di un’aggiunta nel 1937, essa cadde poi in disgrazia – fino alla sua odierna ristrutturazione in un moderno hotel per conferenze. Rare Architects, gli autori del progetto, hanno guardato da vicino il patrimonio del palazzo, sviluppando un arredamento moderno e una pelle suggestiva composto da una facciata in metallo tagliata al laser. Il risultato è una sintesi singolare di art deco e di design moderno che attraversa coraggiosamente la durata centenaria della costruzione. Il restauro mostra un interessante approccio al ripristino dell’architettura storica – esso è contemporaneo ma si rifà al design estetico originale.

Il municipio edwardiano situato su Cambridge Heath Road è caduto in disgrazia negli anni ’90, quando l’edificio neo-classico veniva usato raramente come location per shooting di film. E’ stato ora acquistato da un hotel developer, ragione per cui l’edificio ha subito una notevole metamorfosi che ha mantenuto intatti gli interni classici mentre si è avvolto l’esterno con una pelle di metallo moderno.

Gli interni riflettono il disegno classico degli edifici attraverso un attento restauro dei particolari architettonici e degli arredi eclettici. Ognuna delle 98 camere è unica in termini di dettagli e dimensioni, ma tutte condividono lo stesso particolare intarsio sulla facciata interna posta sotto il guscio metallico forato.

La pelle monolitica è realizzata in alluminio a taglio laser ed è stata sviluppata per portare coesione al progetto. Più integrazioni e ristrutturazioni nel corso degli anni hanno ignorato la storica presenza dell’edificio, ma la nuova facciata porta all’edificio un’identità contemporanea in un interessante contrasto con il disegno classico a lato della nuova strada, sottolineando la dignità del municipio.

La nuova facciata riduce il guadagno di calore interno all’albergo, mentre permette alla luce di filtrare attraverso le finestre così che il carico energetico globale risulta ridotto.

 

Fonte: Architetti.info

 

 

Napoli: basiliche in comodato d’uso a chi le restaura

Offrire le basiliche in comodato d’uso a imprenditori e associazioni che volessero restaurarle e aprirle al pubblico con attività culturali, artistiche, sociali, di formazione e laboratori teatrali.
Questa l’iniziativa lanciata dal cardinale Crescenzio Sepe per l’apertura del Giubileo per Napoli e del mese di marzo che sarà dedicato alla cultura. Cento le chiese coinvolte, come afferma il cardinale stesso: Sono centinaia gli edifici della Curia che potrebbero essere adottati. Penso San Giovanni Maggiore, San Giorgio dei Genovesi, Santa Maria in Cosmedin, Sant´Agostino alla Zecca, Santa Maria Vertecoeli. Ma è lungo l´elenco delle meravigliose chiese napoletane ancora chiuse dal terremoto del 1980 e che, per una ragione o per un´altra, non sono state ancora riaperte. L’invito del cardinale è aperto a chiunque voglia partecipare al recupero delle chiese – prosegue – imprenditori, associazioni, insomma tutti coloro che hanno progetti interessanti non solo al recupero delle chiese, che in molti casi sono delle vere e proprie opere d’arte, ma anche a progetti di sviluppo territoriale.
Gli edifici utilizzabili secondo la Curia sarebbero oltre cento e rientrano nel patrimonio della Diocesi e delle Arciconfraternite. A sostenere questa iniziativa ci sono anche la Soprintendenza e la facoltà di Architettura dell´Università Federico II. Nel progetto del cardinale le chiese saranno concesse in comodato d´uso per alcuni anni a coloro che le riapriranno. Sepe ha infine inviato una lettera aperta alle diocesi di altri paesi perché siano coinvolti nel progetto.

Fonte: ProgettoRestauro

Pompei: crolla la Domus dei Gladiatori

La Domus dei Gladiatori del sito archeologico di Pompei, situata nella centralissima via dell’Abbondanza, è crollata il 6 novembre 2010. I custodi hanno trovato l’intera struttura polverizzata: il monumento, così chiamato perché al suo interno vi si allenavano gli atleti nell’antica Pompei, era stato rinvenuto durante gli scavi della città e ritenuto una delle rovine più importanti.
Il presidente dell’ ANA, Associazione Nazionale Archeologi, Tsao Cevoli, ha così denuciato questo avvenimento: Stavolta il crollo è di proporzioni clamorose, è una ferita insanabile al sito archeologico più importante del mondo. Come denunciamo da tempo, sono l’incuria e la mancata manutenzione ordinaria del patrimonio archeologico a provocare danni irreparabili come questo.
Ci si auspica che il governo attui presto una politica di prevenzione nel settore dei beni culturali e preservi al meglio le grandi meraviglie del patrimonio culturale italiano. Inoltre è stato predisposto un percorso alternativo per i molti turisti, in quanto la Domus è situata sulla via principale.

Fonte: ProgettoRestauro

Pompei a pezzi: crollano altri muri

Pompei si sbriciola giorno dopo giorno. Dopo il crollo del muro di contenimento della Casa del Moralista, nella notte si sono staccate altre due pareti che però, secondo le prime informazioni, non sarebbero affrescate. La notizia è stata confermata dal sindaco di Pomepi, Claudio d’Alessio. Ieri si era staccato un muretto grezzo di sei-sette metri nel giardino della Casa del Moralista, la domus pompeiana che deve il nome alle frasi moralizzatrici che il proprietario aveva fatto incidere sui muri per i suoi ospiti. Niente di che, se si pensa alla recente ferita del crollo della vicina Schola Armaturarum, ben più imponente, ma quanto basta per svelare le magagne di un sistema di manutenzione che vede una tra le aree archeologiche più importanti del mondo impotente rispetto alle piogge abbondanti. Gli ultimi crolli riaccendono le polemiche nei confronti del ministro Sandro Bondi. Viviamo una emergenza continuadice il soprintendente degli Scavi di Pompei Jeannette Papadopoulos – Pompei è una città fragile e se continua a piovere così tutti i muri senza copertura sono a rischio. Purtroppo sono due mesi che sto qui e non fa che piovere.
Per il futuro l’impegno è quello di procedere con la mappatura dell’area, ma si capisce che di fronte al perdurare delle piogge non si possono escludere nuovi crolli: Spero di no, stiamo lavorando per evitarli è la replica. I carabinieri, intanto, hanno acquisito una serie di documenti negli uffici della Soprintendenza degli Scavi: l’obiettivo è ricostruire la gestione recente e verificare la correttezza degli interventi.
Bondi è sulla graticola. Contro di lui si scaglia il Pd con Bossa, Marcucci e Vaccaro e l’Idv con Belisario. Per Casini (Udc) il ministro non ha colpa ma questi crolli sono la metafora dello stato in cui versano i beni culturali. Dalla Regione Campania si leva la voce dell’assessore al Turismo Giuseppe De Mita che chiede al ministro un’azione più efficace e concreta. Occorre – è la replica di Bondi evitare ogni inutile allarmismo. La situazione a Pompei è continuamente monitorata dalla soprintendenza: il cedimento non ha coinvolto alcun manufatto di pregio storico, artistico o archeologico.

Fonte: LaStampa

Roma: Diego Della Valle restaura il Colosseo

E’ stato firmato a Roma l’accordo per il restauro del Colosseo grazie ai sostanziosi contributi messi a disposizione da Diego Della Valle.
Tod’s spa si impegna a finanziare la realizzazione del Piano degli Interventi mettendo a disposizione una somma in denaro omnicomprensiva pari a 25 milioni di euro. Il pagamento del contributo sarà erogato alle imprese appaltatrici sulla base degli stati di avanzamento lavori approvati dal Commissario delegato e dalla Soprintendenza. Il Piano degli Interventi, elaborato dal Commissario delegato per la realizzazione degli interventi urgenti nelle aree archeologiche di Roma e Ostia antica, prevede otto ambiti di lavoro. Le funzioni di direzione scientifica e di vigilanza su tutte le attività relative agli interventi saranno assunte dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma ed è stato assicurato che le visite del pubblico non subiranno interruzioni nel corso dei lavori. Sarà inoltre costituita una fondazione senza fini di lucro denominata “Amici del Colosseo” che potrà, in esclusiva, promuovere e pubblicizzare, a livello nazionale e internazionale, i lavori di restauro del Colosseo, anche quale simbolo del patrimonio artistico italiano nel mondo.

Fonte: ProgettoRestauro

Restauro: lavori sull’Appia Antica

Sono quattro gli interventi sul patrimonio archeologico dell’Appia Antica nel programma del Commissario delegato per la realizzazione degli interventi per le aree archeologiche di Roma e Ostia Antica, Roberto Cecchi, concordato con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
Si tratta del restauro di due tratti della strada antica, al IV miglio e all’VIII miglio, per garantire la sicurezza e la conservazione del percorso viario; del restauro e messa in sicurezza di un nuovo settore di recente scoperta della Villa dei Quintili; del restauro, recupero e utilizzazione nel complesso di recente acquisizione di Santa Maria Nova, un complesso archeologico e monumentale di circa 4 ettari, con la realizzazione di un accesso dalla Via Appia Antica al V miglio, utile anche al complesso della Villa dei Quintili, con il quale la nuova proprietà è confinante.

Fonte: ProgettoRestauro

A Torino: Restructura 2010, dal 25 novembre al Lingotto Fiere

Parte oggi, 25 novembre la XXIIIedizione di RESTRUCTURA. In corso fino al 28 novembre al Lingotto Fiere di Torino, Restructura si rivolge al pubblico di operatori e privati con l’aggiornamento sui nuovi materiali, i sistemi costruttivi, le attrezzature e i servizi. Una vetrina su tutta la filiera dell’edilizia e delle costruzioni, dai progettisti ai produttori, quest’anno con un repertorio espositivo esteso anche alle decorazioni artistiche, e un programma di iniziative di approfondimento dedicate a chi sceglie di costruire e abitare consapevolmente. Le aree di prodotto si estendono dalle macchine da cantiere ai produttori di materiali e manufatti da costruzione, dai sistemi costruttivi alle finiture fino ai prodotti ecologici e alla bioarchitettura. Il settore dell’impiantistica ospita i sistemi per la produzione alternativa di energia e calore, sistemi per risparmio e riciclo acqua, impianti elettrici, di sicurezza, illuminazione e building automation. Infine il comparto dei servizi è rappresentato da produttori di hardware e software per la progettazione, servizi finanziari e assicurativi, studi di progettazione, fornitori di servizi specifici per la professione. Restructura è organizzata da GL events Italia-Lingotto Fiere con il contributo di Regione Piemonte, Uniocamere Piemonte e Camera di commercio di Torino e il supporto delle sezioni territoriali di Cna, Confartigianato e CasArtigiani.
Gestiti con una nuova formula, i workshop saranno un momento concreto in cui i progettisti potranno ricevere le prime indicazioni per dimensionare e pre-valutare gli impatti nella progettazione delle nuove tecnologie legate al risparmio energetico, e termineranno con le visite “sul campo” a opere realizzate.
I tre workshop di questa edizione sono dedicati alla sostenibilità e al risparmio energetico
, affrontando il tema da tre punti di vista differenti: l’impiantistica termica basata sulle biomasse, le costruzioni in legno e la domotica applicata alla gestione degli impianti energetici negli edifici. Per valutare gli argomenti di ciascun workshop è possibile ascoltare le interviste ai relatori che presentano il loro programma: www.restructura.com. Sempre sul sito è necessario effettuare l’accreditamento ai workshop e ai RestrucTour.
I RestrucTour Professional, dedicati ai progettisti, sono strettamente correlati agli argomenti dei workshop del mattino. Si ha quindi l’opportunità di visitare i cantieri di una casa in legno e di un edificio a emissioni zero, vedere una centrale termica a biomassa in funzione e assistere all’utilizzo in tempo reale di programmi domotici per la gestione energetica degli edifici.
Il calendario di incontri e seminari proporrà i temi più importanti per l’aggiornamento tecnico: normative, sicurezza, incentivi fiscali, dimostrazioni di tecnologie e materiali innovativi. Argomenti di grande interesse per i professionisti saranno trattati nei due Convegni specialistici: giovedì 25 novembre alle 10, si parlerà con CNA della Nuova Legge Piano Casa Regionalee venerdì 26, dalle 10 alle 14, di Certificazione energetica: un’opportunità per i progettisti. A RESTRUCTURA per la prima volta verranno messe a confronto le potenzialità e le differenze dei vari metodi di certificazione attraverso l’analisi delle norme a cui sono sottoposti i progetti e con il supporto di esempi applicativi. Esperti di ciascun processo di certificazione porteranno le loro esperienze attraverso case story dimostrative e le certificazioni CasaClima, CasaUnica, LEED, Protocollo ITACA, SB100 AN saranno discusse e raffrontate con la guida dell’Arch. Umberto Andolfato.
Nel Padiglione 3 un’area è dedicata a CNA ed EnviPark con dimostrazioni di prodotti innovativi a disposizione dei visitatori che desiderano ampliare le loro conoscenze tecnologiche e normative. Inoltre il programma di seminari e convegni offrirà approfondimenti su tutti i temi che riguardano l’eco- sostenibilità ed energia. Saranno esposti e trattati da esperti del settore temi quali: il recupero energetico degli edifici, gli edifici in legno ad alta efficienza energetica, i sistemi di monitoraggio degli edifici, isolamento acustico e vibrazioni, i sistemi costruttivi a secco e facciate e coperture verdi, ma anche pile a combustibile e sistemi solari.
Come già la scorsa edizione, Restructura si sposta fuori-salone con i RestrucTour e accompagna i visitatori alla visita di edifici sostenibili. I RestrucTour, della durata di circa tre ore, si svolgono nella mattina di giovedì 25, venerdì 26 e sabato 27 novembre, dalle 10,15 alle 13,30. La partecipazione è gratuita per i visitatori del Salone, ma limitata a 50 persone con prenotazione obbligatoria tramite il sito restructura.com. Le visite saranno guidate dai progettisti stessi, che rimarranno a disposizione del gruppo per illustrare i particolari costruttivi e motivare le scelte che hanno portato alla realizzazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico. L’itinerario prevede tre tappe con la visita a tipologie diverse di edifici, dove vengono considerate sia la tecnica costruttiva sia l’impiantistica energetica. Questo l’itinerario di visita: Grugliasco, visita al cantiere di un edificio residenziale in corso di ristrutturazione con struttura in legno; Piobesi Torinese, visita alla nuova Scuola Elementare dove sono state utilizzate tecnologie innovative coordinate per realizzare un edificio a basso consumo; Torino, Via Onorato Vigliani, visita ad una centrale termica ibrida (gas/cippato). E continua a Restructura l’appuntamento che i visitatori attendono per risolvere i loro quesiti di progettazione, costruzione, ristrutturazione, ma anche di bilancio energetico, certificazione e norme fiscali: i 5 Sportelli Utenza a disposizione per i primi consigli di progettazione, gestiti dall’Associazione Giovani Architetti Torino. Ogni pomeriggio, secondo gli orari a calendario (giovedì 25 novembre dalle 15 alle 19,30, venerdì 26 novembre dalle 16 alle 21 e sabato dalle 15 alle 19,30 e domenica dalle 15 alle 19,30) i visitatori potranno incontrare su appuntamento i professionisti più competenti a risolvere i dubbi e rispondere alle domande che vorranno porre. E’ necessario prenotare i colloqui di mezz’ora attraverso il sito restructura.com. L’eccellenza della manualità è una presenza fissa a Restructura: gli Artigiani, col supporto della Regione Piemonte, Camera di commercio di Torino, Cna, Confartigianato e CasArtigiani, sono in mostra con le loro produzioni tradizionali. Come consuetudine, a completamento dell’area a loro riservata, vengono organizzate dimostrazioni pratiche e altre iniziative di sicuro interesse per il pubblico e gli operatori. Restructura per gli artigiani è anche il momento dei riconoscimenti: giovedi 25, dalle 14 alle 20, si assisterà alla premiazione delle Eccellenze Artigiane a cura della Regione Piemonte, Assessorato all’Artigianato, Direzione Attività Produttive, Settore Promozione e Sviluppo e Disciplina dell’Artigianato e domenica 28, alle 17.45, si assisterà alle premiazioni dei concorsi Eccellenza Artigiana e Artigianato Artistico, Idee Nuove per Effetti Decorativi d’interni ed esterni, La Calce nelle Finiture e nel Restauro. All’interno del percorso di sostenibilità che Lingotto Fiere-GL events Italia sta implementando per ridurre l’impatto ambientale delle manifestazioni fieristiche, si applicheranno anche all’organizzazione di Restructura le norme già utilizzate nel corso del Salone Internazionale del Gusto e Artissima per la limitazione dei consumi energetici, con l’impiego di una illuminazione ad alta efficienza dei padiglioni che aumenta l’illuminamento a terra di un 25% circa, a fronte di riduzioni sui consumi elettrici diretti superiore al 60%. Un’altra importante azione riguarda l’impiego di materiali di allestimento eco-compatibili e la riduzione dello smaltimento dei rifiuti. Per le parti comuni dei padiglioni, infatti, non verrà utilizzata moquette, evitando così il conferimento in discarica di materiale non facilmente riciclabile per un peso complessivo di almeno 7,44 tonnellate ed evitando l’emissione in atmosfera di quasi 1 tonnellata di CO2.

Fonte: ArchiPortale

Roma restaura: riaprono al pubblico templi ed edifici storici

Roma restaura: riaprono al pubblico templi ed edifici storiciNell’ultimo periodo Roma ha riportato alla luce alcuni dei suoi tesori più grandi, esordendo con l’apertura eccezionale dei sotteranei del Colosseo.
Per metà novembre è prevista la riapertura del Tempio di Venere, grande opera archeologica che è stata chiusa causa lavori per circa 30 anni. Costruito dall’imperatore e architetto Adriano, è dedicato alla dee Venus Felix e Roma Aeterna.
Di prossima apertura (probabilmente entro il 15 dicembre) è anche la Casa delle Vestali al Foro Romano. Questo luogo era di particolare importanza perché vi risiedevano le sei sacerdotesse custodi del sacro fuoco di Vesta, garante della vita dello stato romano.
Segue poi la Casa di Alberto Moravia, che aprirà i battenti il 28 novembre: residenza dello scrittore dal ’63 fino alla morte nel ’90, ospita anche la collezione di quadri dell’autore, la biblioteca e l’archivio.
Infine il 10 dicembre sarà il turno del Palazzo di Propaganda Fide a piazza di Spagna, sede di lavoro di 2 maestri del ‘600, Bernini e Borromini: chiuso per sei anni, il suo restauro è costato 15 milioni di euro.

Fonte: ProgettoRestauro

Tradizione Devozione Ambizione: concorso nazionale per il restauro dell’architettura 2010

Dal mondo delle Pro Loco e del volontariato ecco un premio per il restauro architettonico
TDA: Tradizione, Devozione, Ambizione, giunto alla 2° edizione nazionale e a tutt’oggi esperienza unica nel suo genere in Italia, premia i migliori interventi di restauro inteso come attività di recupero e conservazione del patrimonio, anche in funzione della restituzione dei beni alla comunità.
Il desiderio di riscoperta e fruizione del patrimonio storico, artistico e architettonico presente sul nostro territorio sta diventando un’esigenza che non può e non deve essere sottovalutata. La combinazione di tutela, conservazione e recupero dei beni architettonici in un’ottica di fruizione sostenibile è la premessa per la loro continuità storica e garantisce  un’opportunità per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese. Il concorso premia i migliori interventi di recupero di edifici architettonici e beni immobili, sia pubblici che privati, realizzati nel territorio nazionale e nella Repubblica di San Marino e appartenenti alle seguenti 4 categorie:
– Dimore storiche: ville, castelli, palazzi, capitelli, ecc;
– Edifici di culto: chiese, basiliche, conventi, capitelli, ecc;
– Aree “pubbliche”: piazze, monumenti, fontane, ecc;
– Aree per la cultura: gallerie, musei, sedi espositive, ecc.
Per partecipare al concorso a iscrizione gratuita, è necessario presentare la candidatura entro e non oltre il 6 settembre 2010, proponendo un intervento di restauro che sia stato iniziato non prima del 1 gennaio 2005 e sia terminato entro il 30 giugno 2010. Possono candidare opere Associazioni, Consorzi e Comitati Pro Loco, Comuni e Province, Scuole, Università, Associazioni culturali e ricreative, Enti ecclesiastici, nonché architetti, progettisti e proprietari di beni restaurati. L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere la cultura della tradizione, della devozione e dell’ambizione, che si esprimono nella trama ricchissima ma poco conosciuta del patrimonio culturale del nostro Paese e che rimangono vive grazie ai soggetti che recuperano e restituiscono i beni alla comunità locale.

Fonte: Archiportale

Restauro, dopo 4 anni riapre la scuola dell’Iscr: 18 posti al S. Michele

Riapre i battenti, dopo quattro anni, la Scuola di alta formazione dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr, ex Icr). Il nuovo bando, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 2 aprile e destinato ad aspiranti allievi restauratori di età compresa fra 18 e 30 anni, mette a disposizione alle due aree formative messe quest’anno a concorso 18 posti: 12 per il restauro dei materiali lapidei, dei dipinti murali e dei mosaici e sei per i materiali ceramici e vitrei e i reperti e le opere in metallo. Scade oggi il bando (3 maggio), la prima delle due prove pratiche, quella di disegno, si svolgerà verso la fine di maggio, mentre la seconda (tratteggio verticale e modellato) si terrà tra la fine di giugno e l’inizio di luglio e l’orale verso la metà di settembre. Le lezioni, che inizieranno nella seconda metà di ottobre e saranno sia pratiche che teoriche, si svolgeranno nella sede “riunificata” dell’Iscr del complesso del San Michele (via di San Michele 23). Fra le novità, l’allungamento dei tempi di studio (passati da quattro a cinque anni) l’equiparazione del titolo di studio alla laurea specialistica o magistrale e un contributo annuo a carico degli allievi oscillante tra 750 e 1800, a seconda del reddito Isee. In conformità col passato, invece, i caratteri tradizionali della scuola dell’Istituto: selettività delle prove di concorso, carattere fortemente interdisciplinare degli studi, prevalenza della didattica in laboratorio e cantiere su quella teorica, obbligo assoluto di frequenza, contatto quotidiano con le opere d’arte e la presenza di docenti altamente specializzati. La domanda di partecipazione, senza alcuna necessità di allegare documenti formali, può essere redatta su un semplice modulo scaricabile dal sito web dell’Iscr, dove è consultabile anche il bando di concorso.

Fonte: IlportaledelRestauro

“Restauro”: da oggi a Ferrara la XVII edizione

Da oggi 24 a sabato 27 marzo 2010 il quartiere fieristico di Ferrara ospiterà la XVII edizione di Restauro – Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali la prima e unica rassegna in Italia interamente dedicata al Restauro, alla Conservazione e alla Tutela del patrimonio storico – artistico, architettonico e paesaggistico. Quattro giornate di eventi e approfondimenti per una formula fieristica capace di coniugare l’area commerciale ad una cospicua agenda di conferenze promosse e organizzate dalle più illustri ed accreditate aziende / istituzioni nell’ambito del restauro, per affrontare le tematiche più attuali ed urgenti, presentare tecnologie e nuovi procedimenti, dare vita a riflessioni e dibattiti su sviluppi e scenari, discutere risultati e stato avanzamento lavori degli interventi di restauro più importanti e interessanti. Visita il sito dell’evento: Restauro