1,2 miliardi di euro, 42 discariche e 3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 evitate, è il contributo all’economia del Paese dellaraccolta-riciclo degli imballaggi in plastica. E’ questo il quadro che emerge dallo studio che il Gruppo Sanpellegrino ha commissionato ad Althesys. Dal 2000 al 2010 l’adozione di politiche di riciclo degli imballaggi in plastica ha portato all’Italia benefici complessivi, economici, sociali e ambientali, stimati in 2,7 miliardi di euro.
I dati sono stati presentati a Milano nell’ambito di una tavola rotonda che ha visto confrontarsi esperti sul tema provenienti da diversi settori: oltre a Stefano Agostini, presidente e amministratore delegato del Gruppo Sanpellegrino, Giuseppe Rossipresidente di Corepla, Daniele Fortini presidente di Federambiente, Piero Pacchiolisegretario nazionale di Movimento Consumatori, Alessandro Marangoni amministratore delegato di Althesys e Francois Briois, Packaging Materials & Sustainability Group Leader Nestlè Waters R&D Center.
“Le strategie per imballaggi si muovono lungo 3 direttrici che vedono la riduzione a monte, il riciclo e la ricerca di nuovi materiali. Soluzioni come il ciclo bottle-to bottle, che porta all’utlizzo di R-Pet (Pet riciclato) per la produzione di nuove bottiglie, siamo certi aiuteranno a far percepire al consumatore il valore del riciclo”, ha dichiarato Stefano Agostini. Negli ultimi undici anni (2000-2010) la raccolta e il riciclo di imballaggi in plastica ha comportato un costo pari a 1,9 miliardi di euro a fronte di benefici incrementali pari a 4,6 miliardi di euro; le voci di costo sono legate ai maggiori oneri necessari per organizzare la raccolta differenziata e la selezione, i benefici derivano, invece, dal minor ricorso a materie prime, dalla riduzione della produzione e quindi lo smaltimento dei rifiuti – 117 discariche evitate – e dalle attività economiche indotte. Quindi, grazie alla raccolta-riciclo degli imballaggi in plastica si sono evitate 8,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, si sono risparmiati 418,5 milioni di euro di costi di smaltimento rifiuti e si sono recuperati materiali per un valore di circa 493,7 milioni di euro.
“Oggi le plastiche sono prodotte dal carbone fossile. Tecnicamente è già possibile produrre plastica da risorse rinnovabili come piante e alghe. Il nostro centro di Ricerca & Sviluppo di Nestlè Waters sta lavorando a livello globale e con scienziati da tutto il mondo per sviluppare, testare e valutare queste tecnologie e materiali. Crediamo fortemente che le bioplastiche possano avere un grande futuro come materiali per il packaging. Attualmente siamo solo all’inizio della nuova era delle bioplastiche”, ha specificato Jean- Francois Briois.
Inoltre, la raccolta-riciclo degli imballaggi porta al Paese importanti ricadute economiche e industriali: l’avvio del sistema Conai e Corepla ha fatto nascere appositi impianti (Centri di selezione e stoccaggio) e crescere nuove imprese dedicate al riciclo, generando indotto e occupazione.
Non mancano, infine, benefici da prevenzione per un valore pari a 23 ml. di euro: la riduzione all’origine degli imballaggi implica minori volumi di rifiuti e mancati costi di raccolta, selezione e smaltimento, meno trasporti e minori emissioni di CO2. Nel complesso si è sviluppato un indotto, nuove attività economiche e occupazione, per circa152,8 milioni di euro, al netto dei relativi costi. Infatti, la raccolta differenziata, la selezione e il riciclo delle bottiglie di Pet contribuiscono, come si è visto, a creare ricchezza per il Paese. Ciò sia perché queste attività richiedono nuovi processi, aziende e occupazione, sia perchéi materiali recuperati hanno un significativo valore, tanto da essere ormai trattati sui mercati globali delle commodities.
Fonte: Greenews