Articoli relativi a ‘Mart’

Mart: a Rovereto una mostra sui musei del 21esimo secolo

1959: la città di New York inaugura il Guggenheim Museum. Attorno a quel singolare edifico, perfetta incarnazione dell’ “architettura organica” di Frank Lloyd Wright, s’innesca immediatamente un acceso dibattito culturale in merito a come debba apparire e cosa debba contenere un museo d’arte.
Gli anni Sessanta del Novecento vedono la realizzazione delle prime architetture a funzione museale dove “la sede fisica della collezione” è intesa come un’opera da tutelare e conservare alla pari del patrimonio ospitato, un’attrazione a sè stante.
Nei decenni successivi, con l’intento di parlare a un numero il più possibile alto di utenti, gli enti museali promuovono una gamma sempre più ampia d’iniziative culturali – dalle esposizioni temporanee ai concerti, passando per cineforum e conferenze – e di operazioni di brandig. Mutano radicalmente anche i criteri organizzativi ed espositivi nell’allestimento delle collezioni. Tutti questi fenomeni segnano la necessità di nuove funzioni a supporto delle più disparate attività: agli studi d’architettura spetta dunque il compito di sviluppare progetti del tutto innovativi.
Nel ventunesimo secolo i più celebri musei sono ospitati in edifici così spettacolari da esser spesso considerati come grandi sculture autonome (basti pensare al Guggenheim Museum Bilbao di Frank Gehry). Da tutte queste constatazioni prende forma la mostra itinerante, organizzata dall’Art Centre di Basilea (Svizzera) e curata da Suzanne Greub e Christine Gisi, “Museums in the 21st Century: Concepts, Projects, Building”, che in questi giorni fa tappa presso il Mart di Rovereto.
La mostra presenta ben 27 progetti, ideati da altrettanti atelier d’architettura e sparsi sui cinque continenti. L’esposizione indaga la complessa gamma di relazioni tra “collezione e struttura”, “esterni ed interni”, “paesaggio ed edificio”. Modelli, schizzi, rendering computer, fotografie e animazione forniscono un affascinante spaccato sul processo creativo alla base di queste opere architettoniche a funzione museale, alcune delle quali recentemente inaugurate, altre ancora in costruzione.
Tra gli edifici in mostra, il Zentrum Paul Klee a Berna (Svizzera) di Renzo Piano Building Workshop; il MART di Rovereto di Mario Botta; il MAXXI di Roma progettato da Zaha Hadid; il Museo dell’Acropoli di Atene di Bernard Tschumi – Michael Photiadis; Il museo d’arte dell’Università del Michigan di Brad Cloepfil ad Ann Arbor (Michigan); il Museé des Confluences di Coop Himmelb(l)au a Lione (Francia); il Nelson-Atkins Museum of Art di Steven Holl a Kansas City (USA); l’ampliamento del Denver Art Museum di Daniel Libeskind a Denver (USA); il Musée du quai Branly di Jean Nouvel a Parigi; Il nuovo MoMa di New York progettato da Yoshio Taniguchi; il Mercedes-Benz Museum di Stoccarda firmato Ben Van Berkel. Non si possono non ricordare, infine, i progetti berlinesi del ricostruito Neues Museum e della costruenda James Simon Gallery di David Chipperfield, opera, quest’ultima, che aprirà al pubblico nel 2012 segnando la completa restituzione dell’Isola dei Musei alla capitale tedesca.

Fonte: Archiportale

In mostra al Mart Rovereto: Mario Botta. Architetture 1960-2010

Il Mart Rovereto inaugura domani, 25 settembre, la mostra dal titolo “Mario Botta. Architetture 1960-2010”.
Interamente dedicata all’opera e alla figura del noto architetto svizzero, classe 1943, la rassegna ne presenta un corpus plurimo di opere realizzate: dalle prime residenze unifamiliari, progettate secondo gli insegnamenti della cosiddetta scuola ticinese, alle grandi architetture pubbliche: biblioteche, teatri, musei, chiese e sinagoghe, diverse delle quali costruite all’estero. Edifici a misura d’uomo – sviluppati con rigore e attenzione al contesto come premessa e punto fermo, con una particolare cura nella scelta dei materiali (laterizio e pietra in primis) – che hanno reso Botta uno degli prosecutori più convincenti della tradizione razionalista europea.
Disegni e modelli originali, fotografie e schizzi illustrano circa 60 architetture attraverso un itinerario espositivo strutturato in dodici sezioni, che indagano il percorso formativo di Botta, le collaborazioni artistiche e professionali, i progetti più recenti per i grandi spazi urbani, gli oggetti di design e l’allestimento degli interni.
Tra gli edifici in mostra la nuova sede Campari a Sesto San Giovanni (Mi), inaugurata nel 2009. L’edificio della nuova sede Campari è imponente ed articolato su due corpi di fabbrica principali incernierati tra loro. L’uno, denominato “torre”, ha 9 piani fuori terra e due piani interrati, mentre l’altro ha la conformazione di un ponte e ha due soli piani, il quarto e il quinto, oltre ai due interrati. I due volumi sono affiancati da due ulteriori porzioni, la prima costituita da un antico edificio industriale dell’inizio del secolo scorso che ospitava la vecchia fabbrica Campari e la seconda denominata lobby: una grande piazza caratterizzata da una copertura curvilinea che digrada verso uno specchio d’acqua e realizzata in legno lamellare con una copertura vegetale. La sapiente mescolanza dei materiali che caratterizza l’edificio rivela una grande creatività soprattutto per l’utilizzo di materiali molto tradizionali in modo innovativo (ad esempio la seconda facciata in cotto che caratterizza tutto l’insieme costituendo però anche un elemento funzionale). La scelta è stata molto rigorosa in quanto si è preferito introdurre un numero limitato di materiali per ottenere un risultato omogeneo. Nell’edificio si mescolano con grande armonia il vetro delle facciate e delle pareti mobili, il cotto toscano del brise soleil, il granito bianco utilizzato per pavimentare gli spazi comuni (reception, lobby, scale e vani ascensori fino al piano terreno), il gres porcellanato grigio antracite per gli uffici ed il legno del controsoffitto e delle boiserie che ricoprono i corpi interni dove si trovano i vani scala degli ascensori ed i locali tecnici. La mostra sarà visitabile fino al 23 gennaio 2011.

Fonte: Archiportale