Articoli relativi a ‘idroelettrico’

Idroelettrico: presto avvio mega progetto cileno di HydroAysen

La duplice esigenza di soddisfare una domanda di energia in rapida crescita – ma utilizzando tecnologie competitive e che non hanno emissioni di gas serra – sta dando un forte impulso al settore idroelettrico, praticamente ovunque la risorsa sia disponibile.
In Cina sono stati annunciati progetti per circa 120.000 MW da mettere in cantiere entro i prossimi 5 anni; grandi progetti sono in corso di realizzazione in India, Laos e Buthan.
In Africa, l’Etiopia ha iniziato la costruzione di una centrale da 6.000 MW sul Nilo, mentre la Repubblica democratica del Congo ha tirato fuori dai cassetti l’ipotesi del progetto di Gran Inga, che, con una potenzialità di 39.000 MW, sarebbe in grado di rifornire di elettricità mezzo continente africano.
In Sudamerica, il Brasile ha iniziato i lavori per gli 11.200 MW di Belo Monte, oltre ad avviare diversi altri grandi progetti, che peraltro sono in corso anche in Venezuela, Colombia, Perù e Cile. Proprio in quest’ultimo Paese si stringono i tempi per il grande complesso di HydroAysén, che vede coinvolto in prima persona il nostro Enel, tramite la controllata Endesa, in un investimento di oltre 3,5 miliardi di dollari. Il progetto prevede la realizzazione di 5 distinti sbarramenti, per una potenza complessiva di 2.730 MW, lungo i fiumi Baker e Pascua, nella regione di Aysen (Patagonia cilena). È prevista anche la realizzazione una linea di trasmissione lunga circa 1.500 km (di cui 160 sottomarini) per collegare l’Aysén alla capitale cilena.
Il progetto è stato ed è tuttora oggetto di forti contestazioni per ragioni ambientali (come tutti i grandi progetti idroelettrici, senza eccezioni), ma è considerato dal governo di rilevanza strategica per il futuro energetico del Cile. Che si trova oggi nella necessità di soddisfare una domanda elettrica in rapida crescita in una situazione di forte dipendenza dalle importazioni di fonti fossili. L’approvazione definitiva del progetto, che gli osservatori danno per scontata, è attesa per metà maggio, mentre il primo dei cinque impianti dovrebbe entrare in esercizio nel 2019, e l’ultimo nel 2025.

Fonte: LaStampa

Ch2oice: nasce etichetta Ue per idroelettrico

Nasce l’etichetta europea che certifica l’idroelettrico che rispetta fiumi e ambiente per produrre energia in modo piu’ sostenibile. Il ‘bollino’ amico dell’ambiente di cui e’ partner anche il Wwf Italia, presentato al Maxxi, si chiama Ch2oice ed e’ stato sviluppato per gli impianti che rispettano elevati standard ambientali.
Il bollino – spiega Giulio Conte di Ambiente Italia, coordinatore del progetto – vuole contribuire ad armonizzare gli obiettivi delle due direttive europee”, producendo ”non solo energia rinnovabile ma anche energia rispettosa degli ecosistemi acquatici, mantenendo le dinamiche naturali dei corsi d’acqua.
L’energia idroelettrica e’ la fonte rinnovabile piu’ importante in Italia: costituisce oltre il 16% della produzione elettrica. Molti impianti – afferma Andrea Goltara, direttore del Centro italiano per la riqualificazione fluviale, partner del progetto – hanno pero’ un notevole impatto sugli ecosistemi fluviali alterando la portata naturale dei fiumi, interrompendo la loro continuita’ ecologica, e mangiando habitat e specie. L’eco-certificazione – frutto di tre anni di lavoro tra associazioni ambientaliste, produttori ed esperti di ecologia dei fiumi – e’ stata testata su 4 impianti tra Trentino Alto-Adige e Veneto e 4 in Slovenia. All’interno di Ch2oice ci sara’ un Comitato scientifico di alto livello e un Comitato di garanzia, mentre la gestione sara’ di Ambiente Italia.

Fonte: Ansa

Energie rinnovabili: in Nicaragua un progetto da 250 mw di Brito

Confermata in Nicaragua la realizzazione del progetto idroelettrico di Brito, che, secondo fonti governative, verrà realizzato entro i prossimi 4 anni con un investimento di 600 milioni di dollari. Sono previste due dighe lungo il corso del fiume San Juan, per una potenza elettrica complessiva di 250 MW. Si tratta del maggior impianto di generazione elettrica del Paese. La realizzazione dell’opera comporterà benefici anche in altri settori, ad esempio consentendo l’irrigazione di 12.000 ettari di terreno e apportando miglioramenti alla navigazione sul lago Nicaragua. Preoccupazioni per le possibili ripercussioni sulla navigabilità del San Juan a valle delle dighe sono invece state espresse dal Costa Rica.
Il Nicaragua ha un potenziale idroelettrico che secondo calcoli governativi ammonta a 3.300 MW, di cui attualmente solo 98 MW sono sfruttati. La differenza tra le due cifre costituisce un ampio margine su cui il Paese spera di attirare investitori esteri, anche in vista dell’ambizioso obiettivo di sviluppo delle rinnovabili che il Paese si è dato. Attualmente, infatti, tale fonti soddisfano il 34% della domanda elettrica nicaraguense, percentuale che il governo si è impegnato a portare al 94% entro il 2017. In particolare per il settore idroelettrico, nel giugno scorso il Ministero dell’Energia e delle Miniere ha annunciato che ci sono 18 progetti in fase di studio, oltre ai 6 in via di realizzazione con l’impegno di completarli entro i prossimi 4-5 anni.

Fonte: LaStampa

Energia: l’idroelettrico salverà l’India

In India il 40% della popolazione non ha accesso alla rete elettrica e un terzo degli imprenditori lamenta la scarsa affidabilità del sistema elettrico e l’alto costo dell’energia elettrica. Ma, al tempo stesso, l’economia indiana è oggi al secondo posto al mondo per tasso di crescita, e il Paese è al sesto per consumi energetici, pari al 3,4% della domanda totale mondiale. Per sostenere la crescita economica e superare le difficoltà attuali è  urgente un sensibile incremento della capacità di generazione elettrica. Il settore idroelettrico potrebbe fornire un rilevante contributo. Attualmente il 64% del fabbisogno elettrico del Paese viene soddisfatto da circa 99.600 MW di impianti termoelettrici, prevalentemente a carbone. La potenza idroelettrica installata è di 37.000 MW e soddisfa il 24% della domanda. Inoltre le risorse potenziali sono molto elevate e guardate con favore per le preoccupazioni ambientali legate all’inquinamento degli impianti a carbone e alle emissioni di CO2. Si stima che il potenziale realizzabile ammonti ad almeno 84.000 MW da grandi impianti e a 6.870 MW da mini-impianti. Inoltre le agenzie governative hanno già individuato 56 potenziali siti per l’eventuale realizzazione di impianti a pompaggio, mentre sono non meno di 85 i progetti di impianti in via di realizzazione o proposti.

Fonte: LaStampa