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Energia: Enel inaugura il primo impianto industriale a idrogeno al mondo

Enel inaugura il primo impianto industriale a idrogeno al mondo con una potenza di 16 megawatt totali e un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro. A inaugurare la struttura sono stati l’amministratore delegato Fulvio Conti e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. L’impianto consiste in un ciclo combinato alimentato con idrogeno per produrre energia elettrica e calore, sviluppando una potenza di circa 12 megawatt. Il rendimento del ciclo viene aumentato sfruttando il calore presente nei fumi di scarico per produrre vapore ad alta temperatura che inviato alla vicina centrale a carbone genera ulteriore energia per una capacità di circa 4 megawatt. La centrale, che utilizza 1,3 tonnellate di idrogeno all’ora, è sostanzialmente priva di emissioni di ogni tipo. L’energia prodotta, pari a circa 60 milioni di chilowattora l’anno sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di 20mila famiglie evitando di rilasciare in atmosfera oltre 17mila tonnellate di anidride carbonica. La centrale è adiacente al petrolchimico di Porto Marghera dal quale riceve idrogeno generato come by-product del ciclo produttivo. L’impianto sperimentale ad altissima efficienza si colloca nell’ambito dei progetti di Hydrogen Park, un consorzio nato nel 2003 su iniziativa dell’Unione industriale di Venezia e il sostegno della Regione Veneto e del ministero dell’Ambiente per circa 4 milioni di euro, allo scopo di promuovere nell’area di Porto Marghera lo sviluppo e le applicazioni delle tecnologie dell’idrogeno nel settore del trasporto e della generazione.
Oggi inauguriamo una perla – ha detto Conti – dal punto di vista ingegneristico che produrrà energia per 20mila famiglie. Conti ha sottolineato come ancora i costi per la produzione di energia da idrogeno siano molto alti ma come su questo fronte non bisogna fermarsi dal fare ricerca. Secondo l’amministratore delegato di Enel, questa tecnologia sarà esportabile quando i costi di approvvigionamento dell’idrogeno saranno ridotti: continuiamo a investire nella ricerca e per altri progetti simili ci vorranno alcuni decenni.

Fonte: LaStampa