Articoli relativi a ‘Google’

Google è termo… dinamica

Una ne pensa e cento ne fa: ovviamente parliamo di Google, che da qualche tempo ha iniziato ad interessarsi concretamente al mondo delle energie rinnovabili.

Un settore nel quale la sua capacità di leggere il futuro potrebbe rivelarsi vincente.

L’ultima mossa della società di Mountain View riguarda il settore termodinamico.

Assieme al DOE, il dipartimento dell’energia statunitense, Google supporterà finanziariamente la costruzione di una grande impianto termodinamico, che sorgerà nel cuore del deserto della California (il celebre deserto del Mojave).

Il progetto, chiamato Ivanpah Solar Electric Generating System (ISEGS), realizzato dalla società statunitense BrightSource Energy ha dei costi enormi, si parla di una cifra superiore al miliardo e mezzo di dollari: circa 170 milioni di dollari verranno dalla società di Brin & Page, che, con questa cifra, fa segnare il suo personalissimo record di “contribuzione” per un progetto green.

Una volta operativa e a pieno regime, la centrale dovrebbe raggiungere una capacità di quasi 400 MW, più che sufficienti per coprire i fabbisogni energetici di oltre 150mila abitazioni. La California è all’avanguardia nel settore termodinamico, vuoi per il suo clima e ubicazione geografica, vuoi per l’attenzione che le amministrazioni locali, non ultima quella guidata dall’oramai nuovamente stella hollywoodiana Arnold Schwarzenegger, hanno dedicato alle energie rinnovabili

 

La centale dovrebbe essere completata nel giro di due anni.

Fonte: Liquida

 

Arriva Google Live Transit per sapere se il bus è in ritardo

Un aggiornamento dell’ultima ora permette di monitorare la situazione della mobilità urbana. In Europa sono Torino e Madrid le città pilota.

Aspettare il bus sotto il sole cocente di una pensilina non è mai piacevole. Molte città si sono attrezzate, grazie alle aziende di trasporti, di schermi che indicano (come in Metro) quanto manca all’arrivo di un determinato bus. Può capitare che i minuti siano solo indicativi e che l’autobus rallenti a causa di ostacoli o intoppi improvvisi.

Ed ecco che entra in gioco Google che ha rilasciato, qualche ora fa, un aggiornamento per Maps che ora permette di avere una visuale del transito di bus urbani in città.

L’update è disponibile per quattro città negli Stati Uniti (Boston, Portland, San Diego e San Francisco) e due città europee (Madrid e Torino), e vale per Google Maps desktop, per cellulari e per dispositivi Android. Presto la versione per iPhone, che intanto si può provare visitando Maps tramite browser mobile, senza alcun download separato.

Per utilizzare il nuovo servizio basterà cliccare una zona di interesse e si potranno visualizzare gli orari di partenza e di arrivo di una linea con eventuali avvisi relativi a ritardi nel percorso. In questo modo Google completa ancora di più i propri servizi di supporto a viaggiatori e cittadini che già potevano godere dei benefici delle visuali del traffico nelle proprie città. Con l’aggiornamento odierno Google aggiunge un surplus non da poco per tutti coloro che ogni giorno si spostano con i mezzi pubblici. Il servizio è particolarmente utile nel caso di chiusure temporanee di strade o di deviazioni particolari, e servirà anche per conoscere le varie fermate di una linea in superficie. Molto dipenderà dalla collaborazione che la stessa Google ha richiesto alle singole compagnie che gestiscono i trasporti nelle sei città pilota.

Google aveva già scelto Torino come una delle città europee dove lanciare il servizio “transit”, che permette di pianificare un percorso con l’automobile, autobus o a piedi. La città italiana fa ora parte del progetto pilota del nuovo “live transit”, che vede la collaborazione di Google con il Gruppo Torinese Trasporti.

 

Fonte: La Stampa

Google: un’autostrada subacquea per l’eolico

Google investe nell'eolicoCon una super-autostrada sottomarina di seicento chilometri Google sbarca nel campo dell’energia eolica e, dopo il primo investimento verde firmato “Google Energy” a dicembre, torna a concentrarsi su un progetto estraneo al mondo dell’hi-tech.
Il colosso di Internet si è unito ad un gruppo finanziario di New York per investire in un piano da 5 miliardi di dollari per la realizzazione off shore, lungo la costa atlantica degli Stati Uniti, di una «spina dorsale» per impianti eolici che potrebbe potenzialmente cambiare per sempre la mappa elettrica dell’intera regione.
La rete coprirà un’area di circa 630 chilometri dal New Jersey alla Virginia e sarà in grado di collegare turbine eoliche per 6.000 megawatt di potenza (ovvero circa il 60% dell’energia eolica prodotta negli Stati Uniti l’anno scorso e una quantità sufficiente a servire circa 1,9 milioni di case). Crediamo molto in questo tipo di progetti, capaci di coniugare affari e sviluppo, ha detto la società californiana in un comunicato.
La svolta verde di Google è stata benedetta dall’amministrazione Obama. Il segretario al Territorio Ken Salazar, che dovrà in ultima istanza dare il via libera al progetto, ha già diffusamente elogiato l’iniziativa parlando di «un pilastro» dal punto di vista energetico e di un punto di svolta per il settore eolico. Oltre al colosso di Mountain View, che ha un interesse del 37,5% nel progetto iniziale, prendono parte ad Atlantic Wind Connection anche la società di investimento Good Energies, la conglomerata giapponese Marubeni e l’azienda del Maryland Trans-elect. Sta cambiando pelle, Google, e lo dimostra anche l’investimento nel settore finanziario annunciato dal chief economist della società, Hal Varian, nel corso della Conferenza a Denver della “National Association of Business Economists”. Varian ha annunciato che gli esperti economico-finanziari del gruppo stanno studiando come mettere a punto il “Google Price Index”, un indice giornaliero per misurare l’inflazione in base ai dati degli acquisti effettuati online. Il manager ha precisato che al momento la società sta soltanto raccogliendo i dati per poter elaborare l’indice, e che non ha ancora deciso se pubblicarli o meno. Ma Google crede nel suo indice: il principale vantaggio del Gpi sarebbe quello di poter ottenere i dati economici in modo molto più rapido, utilizzando le risorse online. I dati ufficiali del “Consumer Price Index” (Cpi), infatti, vengono raccolti a mano nei negozi e pubblicati su base mensile con qualche settimana di ritardo. L’indice non sarebbe una soluzione alternativa al Cpi, perchè – ha precisato Varian – il mix di prodotti che vengono venduti su internet è diverso da quello dell’economia generale. Approfondisci anche qui.

Fonte: LaStampa

Google investe 39 milioni di dollari nell’eolico

Se la tendenza generale è investire sulle energie rinnovabili, Google segue l’onda annunciando il suo primo investimento in un progetto di energia rinnovabile su larga scala: 38,8 milioni di dollari investiti per implementare un parco eolico in Nord Dakota, fornendo l’energia necessaria ad alimentare più di 55mila case.

Approfondisci su: Liquida