Articoli relativi a ‘Francia’

Pop, minimal o riciclata: la bicicletta solidale dei designer

Ci riuscirono gli inglesi, già qualche anno fa, a sdoganare la bicicletta nell’immaginario chic al punto da renderla bandiera dell’eco-sostenibile di classe. Niente sudore a nudo da Critical Mass o abiti stropicciati da studente trafelato, ma il caschetto politicamente corretto ed ecologicamente sostenibile del biondissimo sindaco di Londra Boris Johnson (che lo salvò più volte dal lancio inconsulto di oggetti dai finestrini dei Suv nel traffico). Allora i giornali britannici narravano indignati il ratto delle due ruote del futuro premier conservatore, David Cameron, e Vivienne Westwood arrivava pedalando al suo atelier milanese.
Adesso in Francia ci si sono messi anche 12 creativi di tutto il mondo a ricordare quanto è cool andare in bicicletta, soprattutto in edizione limitatissima. Il progetto charity si chiama Be Cycle and Fashion e fra i suoi organizzatori ha un portale multimediale internazionale dedicato alla solidarietà, La Chaine du Coeur. I proventi delle vendite saranno destinati ad Act Responsible, un’associazione che promuove campagne pubblicitarie di utilità sociale o ambientale.
Risultati molto diversi fra loro ma stessa base di partenza per tutti e 12: una “fixed gear” della Peugeot – per dirla con i tecnicismi un modello celebre di bici “a scatto fisso”, quelle nate per la pista da corsa e adattate alle strade di città. La più bella in assoluto (almeno se siete femmine, da piccole vi lasciavate vestire da confetto e tuttora possedete una Graziella con cestino) è quella disegnata dalla madrina del progetto, la spagnola Agatha Ruiz De La Prada, che sotto la canna ha appiccicato uno dei suoi cuori fuxia e l’ha abbinato con pedali arancioni. Chi invece la vorrebbe griffatissima, con buona pace del minimalismo, le preferirà probabilmente la bicicletta secondo Kenzo, con due fiori colorati al posto dei raggi. Per chi ha le gambe lunghe (molto lunghe) c’è la bici geometricamente modificata da Marithé+François Girbaud (i due francesi, moglie e marito, che fra il resto si sono inventati un modo di stingere i loro vendutissimi jeans evitando di sprecare acqua), e per le maniache della raccolta differenziata il trentenne Ylan Anoufa ha usato tappi di alluminio avanzati (più di 500). Se poi per voi la vita è una lotta e vi siete francamente stancate di scegliere, il designer di Peugeot, François Duris, ha inventato una bicicletta con due facce e due anime, mezza kitsch e mezza essenziale. Fra gli altri creativi che hanno partecipato al progetto – il cui prototipo però non è ancora stato svelato dagli organizzatori – c’è anche l’enfant prodige belloccio del design europeo, Ito Morabito (marchio Ora Ito), il ragazzo che divenne famoso per aver virtualmente creato una borsa ergonomica di Louis Vuitton che le clienti cercavano inutilmente nelle boutique monomarca. Guarda la galleria.

Fonte: Luxury24

Svolta energetica: la Spagna esporta energia pulita in Francia

La Spagna chiude il 2010 come leader del rinnovabile: per la prima volta esporta in Francia la propria energia pulita. Il grande slancio dell’ elettricita’ verde, che ha fatto soddisfare il 35% della domanda spagnola dal settore idroelettrico, eolico e solare, e’ riuscito anche a supplire ai deficit energetici del Paese confinante. Lo riporta il Guardian sottolineando che le forti perturbazioni meteorologiche dell’ultimo anno hanno portato la Spagna ad assumere un ruolo importante nel settore dell’energia biocompatibile.
Nel 2010 l’energia eolica e’ aumentata del 18,5% e copre, dopo il picco del 43% di novembre, in media il 16% della domanda energetica del Paese. Ma non solo. Le forti piogge hanno fatto aumentare la produzione idroelettrica del 59% rispetto al 2009, mentre l’energia solare e’ in ritardo rispetto alle altre ”solo” del 3%.
Un panorama ”roseo” che ha portato per la prima volta nella storia la Spagna, abituata ad importare energia elettrica dalla Francia come punto di sosta verso Marocco, Portogallo e Andorra, ad esportare oltre i Pirenei la propria energia. Nell’ultimi anno la Francia non ha aumentato la propria capacita’ energetica, ed anche la portata di esportazione e’ diminuita – ha spiegato Luis Atienza, amministratore delegato della rete elettrica spagnola . Inoltre il settore ha anche risentito dei conflitti industriali che durante gli scioperi hanno costretto decine di centrali francesi a chiudere: la produzione spagnola e’ servita a colmare il deficit.

Fonte: Ansa