Articoli relativi a ‘fotovoltaico’

Fotovoltaico, biomasse, eolico: i preferiti dalle aziende italiane

La maggior parte delle aziende italiane attive nelle energie rinnovabili punta sul fotovoltaico. A confermarlo e’ uno studio realizzato da Agici sugli iscritti al progetto Corrente del Gse, un portale ad adesione volontaria aperto a tutte le imprese italiane operanti nella filiera delle energie rinnovabili.
In tutti i principali paesi del mondo sta nascendo una industria delle rinnovabili: un’industria ancora giovane e con identita’ e missione in divenire. Questo fenomeno sta ovviamente interessando anche l’Italia, dove la consapevolezza di avere un’industria nazionale e’ ancora poco diffusa. Le 128 aziende iscritte a Corrente e prese in esame generano un fatturato di oltre 21 miliardi di euro a fronte di 46mila persone occupate.
La maggior parte delle aziende iscritte si caratterizza per la localizzazione geografica nel Nord Italia e per la piccola dimensione. Sono poche, rispetto al totale degli aderenti, le imprese che superano la soglia dei 50 dipendenti e dei 50 milioni di euro di fatturato. La maggioranza degli iscritti, 87 aziende, ha puntato sul fotovoltaico, tecnologia emergente e con ampi margini di sviluppo. Seguono biomasse (49 aziende) ed eolico (47). Si rivelano invece settori molto consolidati, e quindi con un numero non elevato di player, idroelettrico e soprattutto geotermico. Da registrare, infine, le 24 aziende iscritte attive nel solare termodinamico, segno della presenza di molti attori italiani in tecnologie innovative.
A livello di presenza internazionale, emerge come il 61% degli iscritti sia presente in almeno un altro paese al di fuori dell’Italia, prevalentemente con filiali di tipo commerciale. Le aree piu’ attrattive per gli iscritti sono in paesi dell’Europa Occidentale, dell’Est Europeo e del Nord Africa e Medio Oriente. Guardando infine alle opportunita’ e alle prospettive, lo studio propone quattro direttrici lungo le quali lavorare: crescita dimensionale attraverso M&A o creazione di consorzi; supporto delle autorita’ governative con una politica industriale chiara e di largo respiro; investimenti in innovazione tecnologica; crescita nei Paesi in via di Sviluppo e in particolare nel bacino del Mediterraneo.

Fonte: BioEcoGeo

Esercito americano sperimenta il solare fotovoltaico a concentrazione

Il Dipartimento della difesa americano ha firmato un contratto con la società californiana Skyline Solar per promuovere una innovativa tecnologia fotovoltaica a concentrazione. L’iniziativa fa parte di un programma per le energie rinnovabili promosso dal Pentagono per ridurre la dipendenza delle forze armate dalle importazioni di petrolio, e rafforzare quindi la sicurezza nazionale.
La tecnica, una delle più recenti nel settore, unisce le due principali tecnologie di solare: il solare a concentrazione e il solare fotovoltaico. Consiste infatti di una serie di lunghi specchi, molto simili a quelli di una centrale a concentrazione con paraboloidi lineari, che però non servono per scaldare un fluido termovettore poi utilizzato per produrre vapore. Servono invece per concentrare la radiazione solare su una batteria di speciali pannelli fotovoltaici. In questo modo aumenta notevolmente l’energia prodotta dai pannelli. Il motivo per cui questa tecnica è stata poco sviluppata è il costo, rimasto finora piuttosto elevato: la Skyline Solar dichiara di essere riuscita a ridurlo usando materiali comuni, come vetro e acciaio, e fabbricando le varie componenti su larga scala con impianti automatizzati. In base all’accordo la Skyline Solar costruirà due impianti sperimentali da 100 kW in due zone desertiche, una in Texas e una in California. Questa tecnologia promette la maggiore efficienza fra tutti gli impianti fotovoltaici e con i costi più bassi, almeno nei climi desertici caldi, ha fatto sapere il Dipartimento della difesa, aggiungendo che sta valutando la possibilità di sfruttarla per realizzare impianti solari portatili.

Fonte: LaStampa

Eco-city 2020: in Siberia nasce la città sotterranea

Una città sottoterra per 100mila abitanti, al centro del nulla nella Siberia sterminata, là dove fino a qualche anno fa i minatori estraevano diamanti dalle viscere. È questo il progetto di Eco-City 2020, un luogo che ancora non esiste ma che già fa parlare di sé. L’inizio dei lavori non è ancora deciso, per ora in Rete circolano solo modellini, foto, descrizioni tecniche: tutta verticale, sarà ricoperta da una enorme cupola di vetro per riparare dal clima rigido della zona e portare all’interno energia dalla luce.
Sebbene si tratti solo di un progetto la cui realizzazione non ha certezza, i progettisti russi di Ab Elis hanno già pensato a tutto e hanno studiato la vita della comunità sotterranea su tre sezioni che si sviluppano in verticale. Ci saranno fattorie, foreste e coltivazioni costruite in altezza, spazi ricreativi per la socializzazione della comunità, aree con le abitazioni costruite su terrazzamenti, un po’ come avviene in terreni impervi anche in Italia, per esempio alle Cinque Terre. La città si potrà spingere fino a 525 metri sotto terra, tanto quanto è profonda oggi la miniera, e allargarsi per tutto il diametro della cava, oggi di 1.200 metri. E sarà ricoperta da una enorme cupola di cristallo, dotata di pannelli fotovoltaici per scaldare e dare energia al suo interno e permettere alla luce di filtrare all’interno. Lo spazio della miniera a cielo aperto di Mir, oggi in disuso e ufficialmente chiuso già nel 2001, è il secondo “buco” scavato nella terra più grande al mondo (il primo è una cava di rame nello Utah). Qui e nelle aree della repubblica siberiana di Jacuzia (o Repubblica di Sakha), dove l’inverno è così rigido da raggiungere i 25 gradi sotto lo zero, opera Alrosa, la società in mano al governo russo e oggi in fase di privatizzazione per via dei suoi debiti miliardari che detiene di fatto il monopolio per l’estrazione dei diamanti e che ne produce il 40 per cento a livello mondiale. Intorno all’estrazione mineraria (diamanti, ma anche oro) sono nati piccoli villaggi dove si sono insediati gli operai russi ucraini e nativi del luogo, soprattutto giovani, che sfidano il clima rigido e che oggi potrebbero divenire i primi abitanti della città del futuro.
La città che ancora non c’è è uno dei molti progetti che negli ultimi anni hanno immaginato villaggi interi racchiusi in strutture geometriche, dove tutto è contenuto in un gigantesco involucro futuristico autosufficiente: è il caso dell’enorme piramide proposta per New Orleans, che dovrebbe sorgere sulle rive del Mississippi. Ma il concetto di città racchiusa sotto una campana di vetro è caro anche al cinema, e ricorda film come The Truman Show o la sua parodia nel lungometraggio dei Simpson, così come è oggetto di trame fantascientifiche. L’ultimo romanzo di Stephen King, The dome, racconta per esempio di una cittadina ricoperta da una cupola e il prossimo anno diverrà una serie televisiva prodotta da Stephen Spielberg.

Fonte: IlCorriere

Torino: la prima sala cinematografica alimentata a energia solare

A Bardonecchia (TO)  la storica sala “Sabrina”  ha puntato sull’energia solare, installando sul tetto del condominio adiacente oltre 100 mq di pannelli solari per produrre energia fotovoltaica. Una scelta che  oltre a rispettare l’ambiente ha sua ragione economia, permettendo di risparmiare in modo sensibile sulla bolletta elettrica.
Il cinema Sabrina è la prima sala cinematografica Piemontese alimentata completamente ad energia solare. La produzione di energia pulita, che varia dai 10 ai 12 Kwh con picchi di 35, evita 8.553 kg di emissioni di anidride carbonica l’anno. Durante il giorno i pannelli solari producono energia pulita che viene accumulata dalla vicina centrale Enel. La sera, quando il cinema ne ha bisogno, la riprende dalla centrale stessa. Tramite il Conto Energia in ogni bolletta si conteggia la quantità di energia trasferita e di quella restituita al cinema. L’investimento, pari a circa 60 mila euro, verrà ammortizzato in 10 anni. Il progetto di conversione a energia fotovoltaica è stato reso possibiel anche possibile grazie ad un contributo Gse (Gestione Servizio Elettrico) per la promozione e sviluppo sostenibile che riconosce, per una durata di 20 anni, € 0,44  per ogni Kwh prodotto.

Fonte: BlogEcologia

Il più grande impianto fotovoltaico europeo a Trino Vercellese

Il fascino del fotovoltaico ha ammaliato anche il piccolo paese piemontese di Trino Vercellese, storicamente conosciuto come simbolo del nucleare italiano. Il progetto prevede un investimento da 250 milioni per la realizzazione di una centrale di dimensioni importanti (70 megawatt) che ambisce a diventare una delle più grandi in Europa: attualmente i maggiori impianti europei si trovano in Spagna, a Olmedilla de Alarcón con una potenza di 60 megawatt e in Germania, lo Strasskirchen Solar Park con 54 megawatt. L’amministratore delegato dell’Agatos Energia, società che si occuperà della realizzazione del progetto,  stima che l’impianto di Trino Vercellese sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di energia di una città di circa centomila abitanti. Secondo le previsioni del Gse (Gestore Servizi Energetici) entro la fine del 2010 la capacità fotovoltaica installata in Italia riuscirà a superare i 2.500 megawatt. Per ora la Lombardia, conta oltre 15 mila impianti fotovoltaici, seguita dal Veneto (con 11 mila impianti) e dall’Emilia Romagna (con oltre 9 mila impianti). Per quanto riguarda la potenza installata, è la Puglia in testa con una produzione di 320 megawatt, seguono Lombardia ed Emilia Romagna con, rispettivamente, 185 e 140 megawatt. Il successo del fotovoltaico, bisogna ammetterlo, è dovuto anche all’industria manifatturiera cinese (Suntech Power,  JA Solar,  Yingli Green Energy e Trina Solar coprono il 55% delle celle prodotte su scala mondiale) e alla conseguente riduzione dei prezzi; secondo un recente studio realizzato da A. T. Kearney il costo dei moduli potrebbe scendere dagli 1,5 – 2 dollari a 1 dollaro per watt nel vicino 2015. Insieme al calo dei prezzi, trainante negli ultimi anni è stata anche la crescente efficienza delle celle, mercato in cui prevalgono americani e giapponesi: l’americana SunPower, dallo scorso giugno ha avviato una produzione industriale di celle con un’efficienza del 24,2%; le celle della giapponese Sharp (molto più care delle altre), con un sistema basato su lenti ottiche, hanno raggiunto un’efficienza del 42,1%, che potrebbe arrivare al 45 per cento entro il 2014.

Fonte: FotovoltaicoBlog

A Reggio Emilia: il primo negozio fotovoltaico

A Reggio Emilia nasce il primo negozio interamente rivolto al settore del fotovoltaico ed energie rinnovabili.
I diversi prodotti saranno caratterizzati dall’essere realizzati in modo da sfruttare l’energia solare: le prese di corrente sono sostituite dai raggi del sole. Non servirà più, infatti, la presa di corrente per ricaricare, ad esempio, la propria fotocamera o il proprio cellulare, ma basterà l’energia prodotta dal sole.  Grazie a questa iniziativa il cittadino ha la possibilità di rendersi conto in maniera concreta dei vantaggi che caratterizzano il settore del fotovoltaico e di cui potrebbe usufruire, considerando anche le proprie esigenze. Il negozio avrà una grande risposta sia per la curiosità dei visitatori, sia considerando la sempre crescente necessità di limitare il livello di inquinamento. La speranza è che queste iniziative diventino sempre più frequenti, in modo da dare la possibilità a tutti di usufruire del fotovoltaico e, in generale, delle energie rinnovabili così da far “tirare un sospiro di sollievo” al nostro meraviglioso pianeta.

Fonte: FotovoltaicoBlog

La Capitale cerca 200 capannoni da bonificare (gratis) con pannelli solari

La Capitale anti-amianto, sia in città che in provincia,  ha dato il via al programma “Roma Provincia Eternit Free”. Grazie ai fondi stanziati dal decreto del 19 febbraio 2007, la Legambiente Lazio, la Provincia di Roma e AzzeroC02 hanno dato il via al progetto che mira a censire tutte le coperture e i tetti eternit cancerogeni ancora presenti per bonificarli in tetti fotovoltaici. “L’accordo firmato lunedì 27 settembre a Palazzo Valentini – ha fatto sapere Cristiana Avenali, la direttrice di Legambiente Lazio – è di grande concretezza e di straordinaria importanza, considerato il legame virtuoso che viene a crearsi tra la bonifica dell’amianto e il contemporaneo sostegno alle energie rinnovabili”.

Fonte: FotovoltaicoBlog

Giappone: parcheggi solari per ricaricare le biciclette elettriche

Parcheggi dotati di tetto solare per le biciclette elettriche ibride, che si ricaricano in modo completamente ecologico quando rimangono inutilizzate. Sanyo, gigante giapponese dell’elettronica, ne ha costruiti due a Tokyo, e un altro è in arrivo. Secondo me, è la strada giusta e dovrebbe essere imboccata anche per le auto elettriche, che altrimenti solo fino a un certo punto sono migliori di quelle con motore a scoppio.
Ed ecco cosa succede in Giappone. Le bici ibride elettriche sono note anche come “pedelec” o “biciclette a pedalata assistita”. Quando si pedala, entra in funzione un motore elettrico in grado di diminuire la fatica del ciclista e aumentare un po’ la velocità. Comodissimo soprattutto per affrontare le salite. I parcheggi solari di Sanyo sono accanto alle stazioni di Sakura Shinmachi e Sakura Josui. Il terzo sarà alla stazione di Odakyu Line Kyodo. Sono destinati alle bici pubbliche a noleggio. Al bike sharing, se preferite. Il colpo d’occhio si presenta così. Il tetto di ogni parcheggio è coperto da 46 metri quadrati di pannelli fotovoltaici, della capacità di 7,56 kilowatt, e corredati da batterie agli ioni di litio in grado di stoccare l’energia e di renderla disponibile anche quando piove e di notte: in quest’ultimo caso non solo per ricaricare le bici, ma anche per alimentare l’illuminazione a Led dell’area. Viene raggiunta così la completa indipendenza dalla rete elettrica e dall’energia prodotta a partire dai combustibili fossili o dalle centrali nucleari. I due parcheggi già operativi sono in grado di provvedere alla ricarica di 40 bici ciascuno. Il terzo sarà per 20 biciclette.
Il comunicato stampa e le foto di Sanyo: in Giappone parcheggi solari per le biciclette elettriche

Fonte: Blogeko

Siena: boom del fotovoltaico

La provincia di Siena ha registrato un vero e proprio boom nella produzione di energia pulita da fonti rinnovabili e, quella da impianti fotovoltaici traina il settore.
Ad oggi, infatti, l’amministrazione provinciale senese ha erogato ben un milione e mezzo di euro, per la realizzazione di 351 impianti fotovoltaici che permettono di raggiungere una potenza totale pari a 2.099,20 Kwp. L’energia prodotta da questi impianti permette di ottenere una consistente riduzione del ricorso all’uso di combustibili fossili e, quindi, di evitare le dannose emissioni di CO2. Si tratta di una riduzione ingente, pari a circa 490 tonnellate di combustibile risparmiate e 1.443 di CO2 che non vanno disperse nell’atmosfera. Tutto questo è stato possibile grazie all’ingente volume degli investimenti che complessivamente sono stati attivati, oltre 12 milioni e 239 mila euro. Gli impianti installati sono distribuiti su tutto il territorio senese e, in particolare, in 31 comuni, tra cui quelli con il maggior numero di impianti sono Montepulciano (con 45 impianti fotovoltaici), Siena (con 29 impianti), Chiusi (25), Colle Val d’Elsa (18), Poggibonsi e Monteriggioni (16). Ma nonostante gli ottimi risultati, la Provincia non intende fermarsi e ha deciso di indire un ulteriore bando per cui sono già stati stanziati ben 200 mila euro, finalizzati all’erogazione di altri contributi in conto capitale, sempre per la realizzazione di impianti fotovoltaici. Ai contributi possono accedere i privati, che risiedano in condominio o in unità abitative di piccole e medie dimensioni, oltre che le imprese con sede operativa nella provincia di Siena.

Fonte: FotovoltaicoBlog

Cremona: l’agricoltura sceglie il fotovoltaico

L’agricoltura diventa sempre più verde, sono sempre di più infatti le aziende agricole che scelgono di convertire  la produzione di energia elettrica tramite fotovoltaico  per l’integrazione del reddito aziendale. La produzione di energia come integrazione del reddito delle aziende zootecniche sarà uno dei temi principali della prossima Fiera Internazionale del Bovino da Latte, in programma a Cremona dal 28 al 31 ottobre 2010. Come conferma Ernesto Folli, presidente del Consorzio Agrario di Cremona, negli ultimi mesi abbiamo avuto oltre sessanta richieste, e sono in continuo aumento. Ciò è anche dovuto al fatto che,  a breve, sarà obbligatorio lo smaltimento dell’amianto collocato in gran parte delle coperture delle aziende agricole. La legge non è ancora entrata in vigore, ma in previsione che lo diventi a breve, la tendenza è quella di sostituire le vecchie coperture con pannelli fotovoltaici.

Fonte: FotovoltaicoBlog

Forlì e Cesena: i bus sono fotovoltaici

La mobilità pubblica è alimentata dal sole per le città romagnole di Forlì e Cesena. Il progetto si chiama Green 2 Transportation e prevede  l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei depositi del Consorzio ATR Cesena-Forlì. Il completamento dei lavori è previsto per la fine settembre è previsto, mentre per dicembre la messa a pieno regime degli impianti. L’impianto di Forlì produrrà 120. 000 KW/h all’anno a fronte di un fabbisogno di 100.000KW/h/anno da parte dei mezzi a trazione elettrica. Quello di Cesena  115.000 per un fabbisogno di 235.000. Grandi vantaggi ambientali per le due città dovuti alle minori emissioni di CO2 ed economici grazie agli incentivi statali e al mancato acquisto di carburante.

Fonte: FotovoltaicoBlog

Fotovoltaico che bonifica l’amianto!

La bonifica dall’amianto rappresenta la priorità assoluta per l’amministrazione del comune di Casale Monferrato. L’Assessore all’Ecologia, Vito De Luca, ha presentato, da pochi giorni il protocollo Amianto + Fotovoltaico, il progetto che unisce la bonifica dei tetti all’energia solare. Questo è un progetto innovativo – ha spiegato il Sindaco Giorgio Demezzi– che ha coinvolto le aziende e gli istituti bancari in un obiettivo strategico per la nostra città e per l’intero territorio: la bonifica dall’amianto. Un’idea che è stata ben accolta dai Sindaci del sito di interesse nazionale, tanto che è stato chiesto che venga illustrato in specifici incontri nei 48 Comuni. L’ Assessore De Luca spiega: da una parte il Comune creerà un elenco – disponibile sul sito istituzionale  – delle ditte che si impegnano a fornire un pacchetto di servizi certificati per la rimozione dell’amianto e l’installazione del fotovoltaico, dall’altra creerà un elenco degli istituti bancari che diano prodotti di finanziamento a condizioni favorevoli per i cittadini che affronteranno le spese di bonifica e di interventi per il risparmio energetico. Nello specifico, le aziende che vorranno iscriversi all’elenco dovranno essere sottoposte alle verifiche tecniche dell’Apevv (Agenzia provinciale per l’energia del vercellese e della valsesia) e garantire i seguenti servizi:

  • bonifica copertura in cemento-amianto;
  • realizzazione manto sostitutivo e installazione impianto fotovoltaico;
  • pratiche amministrative e autorizzazioni necessarie;
  • consulenza finanziaria per la copertura dell’investimento;
  • manutenzione impianto e assicurazioni.

Accanto a questo, il cittadino potrà usufruire dei prodotti di finanziamento delle banche iscritte nell’elenco comunale per ottenere prestiti anche fino al 100% dell’investimento a condizioni vantaggiose.

Fonte: FotovoltaicoBlog

A Catania: la più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici d’Italia

Partono i lavori per la fabbrica di pannelli fotovoltaici di Catania, destinata ad essere la più grande d’Italia.
Enel Green Power, Sharp e STMicroelectronics hanno finalizzato gli estremi di un accordo di project financing per 150 milioni di euro ed entra nella fase operativa, in linea con l’accordo firmato dai tre partner il 4 gennaio 2010, la joint venture paritetica 3Sun, che ha come obiettivo la messa in opera dello stabilimento a Catania per la produzione di celle e moduli fotovoltaici innovativi.
La capacità produttiva iniziale di pannelli fotovoltaici dello stabilimento siciliano, pari a 160 MW all’anno, sarà finanziata mediante una combinazione di capitale proprio, finanziamenti del Cipe, che ha deliberato uno stanziamento di 49 milioni, e project financing con primari istituti di credito. Ogni partner ha sottoscritto un terzo del capitale, con un impegno di 70 milioni di euro ciascuno e detiene un terzo delle azioni della joint venture. La fabbrica, la cui produzione si prevede possa essere incrementata nel corso dei prossimi anni a 480 MW all’anno, dovrebbe avviare la produzione nel secondo semestre 2011. Enel Green Power e Sharp hanno inoltre costituito un’ulteriore joint venture, la Enel Green Power & Sharp Solar Energy (Esse), che ha come obiettivo la realizzazione e gestione di campi fotovoltaici per la produzione e commercializzazione di energia elettrica da fonte solare – per una capacità installata totale di oltre 500 MW nella regione mediterranea entro il 2016 – utilizzando i pannelli prodotti dallo stabilimento etneo. La produzione della fabbrica catanese sarà inoltre destinata a soddisfare la domanda dei mercati del solare in Europa, Medioriente e Africa, con particolare riguardo all’area mediterranea, nella quale Enel Green Power e Sharp contano già su un’importante rete di vendita.

Fonte: Ansa

Out amianto – In fotovoltaico

Out amianto – In fotovoltaico è il programma sperimentale di Casa S.p.A. per la sostituzione delle coperture in amianto con impianti fotovoltaici dei fabbricati di edilizia residenziale pubblica. La società Casa S.p.A. è responsabile della gestione del patrimonio edilizio pubblico dell’area fiorentina. Finora, grazie a Out amianto – In fotovoltaico sono già stati sostituiti quasi 9mila metri quadrati di coperture, garantendo così una produzione annua di circa 900mila kWh. Il prossimo intervento riguarderà 3.400 metri quadrati di coperture in amianto che saranno sostituiti con 2.250 metri quadrati di pannelli fotovoltaici in alcuni edifici di edilizia residenziale pubblica di via Canova che produrranno rispettivamente 173.672 e 157.298 kwh/annui di energia elettrica. Il progetto ha già ricevuto il via libera della giunta. Il costo complessivo dell’intervento è di 1.420.000 ed è interamente a carico della società Casa Spa, grazie all’accensione di un mutuo con Banca Etica.  I costi saranno recuperati attraverso gli incentivi del Conto Energia e con la vendita dell’energia elettrica prodotta. Ulteriori informazioni sul progetto: CasaS.p.A.

Fonte: BlogEcologia

Energia marina: potenziale doppio del nucleare

Uno studio realizzato da Frost & Sullivan mette in luce che l’energia tratta dal mare (moto ondoso, le maree, le correnti) costituisce una risorsa più affidabile e prevedibile rispetto a fonti come l’eolico e il solare, con un potenziale in grado di soddisfare il 20 per cento dell’attuale domanda elettrica mondiale. A livello mondiale l’energia da mare ha un potenziale stimato in 6.000 terawattora annui (ossia il doppio di quanto produce tutto il nucleare del mondo) per gli impianti a moto ondoso e di altri 700 TWh per quelli alimentati dalle maree: un mercato che potrebbe arrivare a mille miliardi di dollari. Tra i vantaggi di questa fonte, rispetto alle altre rinnovabili come eolico e solare, c’è la maggiore prevedibilità della produzione. Già ora governi e aziende stanno investendo molto nel settore: come Gran Bretagna, dove si dedicano decine di milioni di sterline in diversi progetti e nella ricerca. Con la crisi finanziaria però c’è stato un rallentamento e alcuni progetti sono stati messi in stand-by o abbandonati, come l’impianto da 9 milioni di euro per sfruttare il moto ondoso che doveva essere realizzato ad Agucadoura in Portogallo da Pelamis Wave Power e Babcock & Brown. Occorreranno almeno altri 5-10 anni, stima il rapporto, prima che le tecnologie escano dalla fase dimostrativa e i costi inizino a scendere. L’ostacolo maggiore sono i grossi investimenti necessari: attualmente il costo di un megawatt di potenza per un impianto a moto ondoso è di circa 2,4 milioni di euro.

Fonte: LaStampa

Energia: boschi fotovoltaici ricaricano auto elettriche

Il parcheggio per auto elettriche E_TREE assomiglia a un boschetto: ogni albero ha una chioma fotovoltaica con cui produrre energia elettrica per ricaricare i veicoli. I pali su cui sono montati i pannelli solari hanno l’aspetto di tronchi e i pannelli stessi, piatti, hanno la forma di una fronda. I pannelli ruotano e si inclinano come enormi girasoli per ottimizzare la cattura della luce nell’arco del giorno. Il designer Neville Mars si è ispirato alla natura, applicandone forme e funzioni alle necessità urbane. Mars si è formato alla scuola olandese di design e le sue idee sulla trasformazione urbana sostenibile hanno poi trovato applicazione a Pechino. Dirige la Dynamic City Foundation progetto di dimensioni enormi per combattere la sproporzionata crescita degli agglomerati urbani in Cina.

Fonte: Ecowiki
Foto: BurbTv

Il pallone da calcio del futuro sarà fotovoltaico

Greendix, società di Taiwan, ha presentato il pallone da calcio fotovoltaico.  Il momento per il lancio del prodotto non poteva essere dei migliori,  coincidente con lo svolgimento dei Mondiali di calcio. Nel pallone solare i classici pentagoni in pelle sono sostituiti da celle fotovoltaiche, della stessa forma e dimensione, in silicio policristallino.
L’obiettivo principale di questo progetto – spiega Joseph Lin, Presidente di Greendix –  è stato quello di dare prova che i moduli solari possono essere integrati in qualsiasi oggetto con cui interagiamo giornalmente, spingendo oltre i limiti di ciò che è possibile fare con il fotovoltaico. Il presidente della società taiwanese guarda a sviluppi futuri e dice che, con l’inserimento nel pallone di sensori di movimento e dispositivi audio, alimentati dal sole, si potrebbe dare la possibilità di giocare a calcio anche ai non vedenti. Michael Yu di Sonelis Technologies, società californiana che si occupa della distribuzione dei prodotti Greendix spera che questo pallone colpisca la fantasia dei progettisti di tutto il mondo su come l’energia solare possa essere perfettamente integrata in qualsiasi dispositivo immaginabile. La società ha già proposto gadget dalle forme originali, un esempio è la cella solare a forma di foglia, con un efficienza del 13%, disponibile in diverse colorazioni, presentata nel mese di maggio.

Fonte: FotovoltaicoBlog

Europa: 22 mila chilometri quadrati per il fotovoltaico

L’European Photovoltaic Industry Association (EPIA), ha recentemente pubblicato uno studio in cui si rende noto che in Europa vi sarebbe spazio per la realizzazione di superfici di sfruttamento dell’energia solare sui tetti per almeno 22 mila chilometri quadrati. Se queste aree venissero sfruttate a pieno si potrebbero  generare 1.500 GW di energia fotovoltaica. Attualmente negli stati dell’Unione Europea, 4 tetti su 10 e 15 facciate su 100 sarebbero pronti all’uso. Bioedilizia e  bioarchitettura, sono chiavi importanti di sviluppo per migliorare l’apporto energetico del fotovoltaico. Lo sviluppo ecocompatibile all’interno degli edifici, oltre a generare un virtuoso impatto ambientale del settore edile, porterebbe un innalzamento  della qualità della vita.

Fonte: FotovoltaicoBlog