Articoli relativi a ‘Design’

Mondo Juve: il progetto di Design International

Partiranno nel 2011 i lavori di costruzioni per lo shopping center MONDOJUVE, destinato a sorgere tra i comuni di Nichelino e Vinovo, sul sito confinante allo Juventus Training Center.
Lo scorso 1 dicembre è stato presentato ufficialmente il progetto sviluppato dallo studio Design International su commissione di Campi di Vinovo S.p.A., del Gruppo Finanziaria Gilardi S.p.A., che ha acquisito l’area dalla Juventus F.C. insieme al nome e al marchio stesso.
Il centro commerciale occuperà una superficie totale di 82.000 mq, su una superficie territoriale di circa 340.000 mq e conterà su uno staff commerciale di 1.500 persone. Sono previsti circa 4.000 parcheggi, la sistemazione a verde di 80.000 mq, dei quali 30.000 mq a bosco lungo la Debouchè con alberi d’alto fusto.
Dal punto di vista formale il progetto di Design International riprende le caratteristiche-chiave dell’architettura nordeuropea contemporanea: essenzialità e chiarezza compositiva, ricerca di interazione continua tra interni e paesaggio ed ampio impiego di materiali naturali.
Tra le soluzioni sostenibili che verranno inserite nel complesso sono previsti: sistemi di recupero energia, di produzione di energia pulita e di controllo energia consumata. La presenza di  pavimentazione drenante permetterà la raccolta delle acque piovane dai parcheggi, accumulata, insieme alle acque di prima pioggia, in apposite vasche e sfruttata per l’irrigazione e il sistema antincendio.
Il costo complessivo dell’intervento si aggira sui 220 milioni di euro, di cui circa 40 milioni destinati ad opere pubbliche per le modifiche necessarie alla viabilità dei comuni di Vinovo e Nichelino. Infatti, parallelamente alla costruzione del Parco Commerciale MONDOJUVE, a cura di CGG ‐Costruzioni Generali Gilardi S.p.A., saranno realizzate opere di viabilità connessa, disciplinate dall’Accordo di Programma sottoscritto nell’anno 2008 tra Regione Piemonte ‐comune di Nichelino – comune di Vinovo ‐Campi di Vinoso S.p.A.
Lo schema di progetto della nuova viabilità presenta una serie di articolazioni dovute a nuove infrastrutture stradali che si connettono a strade esistenti e a interventi di adeguamento e potenziamento di infrastrutture già presenti.
Oltre ad accogliere il traffico generato dal nuovo insediamento commerciale, il nuovo assetto viario contribuirà a risolvere alcune criticità già oggi presenti. In particolare gli Assi denominati Debouchè ‐Complanare – Rottalunga, si inscrivono in uno scenario volto ad eliminare il traffico veicolare di transito nel parco di Stupinigi. Contemporaneamente verrà realizzato anche un collegamento ciclopedonale con il parco di Stupinigi e i comuni di Vinovo e Nichelino.

Fonte: Archiportale

Mobi boom: l’esplosione del design in Francia, 1945-1975

I mobili in stile? Oramai facevano troppo vecchio. Già subito dopo la guerra, i nuovi e giovani borghesi francesi, fin dall’avvio delle «trente glorieuses», il trentennio successivo di crescita economica ininterrotta nel loro paese, come in gran parte dell’Occidente, cominciarono a disdegnare le imitazioni più o meno potabili dei mobili Napoleone III o Luigi XVI. Quella svolta e gli anni che vennero di florilegio, produttivo e creativo, del settore sono raccontati nella mostra «Mobi boom, l’esplosione del design in Francia, 1945-1975», al museo di arti decorative a Parigi. Sta avendo un incredibile successo.
Non è una sorpresa, perché già da qualche anno si stanno riscoprendo quelle sedie, poltrone, divani, scaffali dal sapore modernista, a tratti futuristico. Ritornano alla ribalta, pure nei negozi di antiquariato della capitale e nelle aste (fra qualche giorno Tajan ne dedica una agli oggetti di quel periodo). Sono designers, un tempo famosi, poi in fretta dimenticati, da quando, gli anni Settanta, l’industria del mobile nazionale entro’ in crisi. Agli editori francesi del settore, allora, si sostituirono gli italiani e gli svedesi.
1945-1975 è un lungo periodo: composito, difficile da sintetizzare. Diciamo che con la ricostruzione e la necessità di fabbricare molto, a prezzi più contenuti e per appartamenti sempre più piccoli, prevalsero l’aspetto funzionale e il razionalismo. Invece, tra gli anni 60 e 70, quelle esigenze cessarono di essere prioritarie. L’atmosfera divento’ più ludica, divertente, conviviale, osserva Dominique Forest, curatrice dell’esposizione. Insomma, si passo’ dagli interni (semplici, lineari, con tanto legno dalle tonalità chiare), concepiti prima da René Gabriel e poi da Marcel Gascoin per i nuovi palazzi di Le Havre, distrutta durante la guerra e completamente riedificata sulla base di un progetto dell’architetto Auguste Perret, ai divani Lounge e Dromadaire, vasti e modulabili, un po’ hippy, di Hans Hopfer per Roche Bobois: miti della borghesia urbana francese all’inizio degli anni Settanta. O alla chaise longue, dalle linee morbide e flessuose, Djinn, di Olivier Mourgue, del 1964. Che Stanley Kubrick utilizzerà nel film «2001, Odissea nello spazio». Siamo migrati dalla praticità iperfunzionale all’utopia, verso un edonismo quasi ingenuo. L’evoluzione avvenne in maniera progressiva, in parallelo all’apertura a nuovi materiali, come la plastica o le fibre di vetro. Tanti di questi oggetti sono finiti nelle cantine di numerose famiglie francesi, se non sono stati letteralmente buttati via. Da qualche anno, pero’, si è aperta la caccia al mobile delle «trente glorieuses». Il 23 novembre la galleria parigina Tajan ha dedicato un’asta a questo tipo di design. Se si scorre il catalogo, è chiaro come i prezzi di alcuni oggetti abbiano iniziato a decollare, in particolari quelli delle lampade (splendida un’applique , con bracci mobili, di Pierre Guariche, valore stimato 4-6mila euro). Per il design francese del periodo 1945-1975, alcune attenzioni si impongono. Certi prodotti sono unici o comunque rari (la chaise longue Djinn di Mourgue, ad esempio, almeno nel suo jersey originale, si vende sopra gli 80mila euro). In altri casi, invece, il valore crolla, perché si tratta di produzioni in serie.
Un altro problema da considerare – sottolinea Jean-Jacques Wattel, l’esperto di Tajan, che si occupa dell’asta – è che questi oggetti, pur interessanti per il disegno, sono stati spesso costruiti con materiali nuovi e più economici, non proprio pregiati, quali il compensato o la schiuma che riempie poltrone e divani. Resistono male al trascorrere del tempo. Infine, non è facile districarsi nella molteplicità dei nomi dei creatori. Alcuni sono ormai ridiventati delle vedette da tempo, soprattutto certi modernisti, più famosi negli anni 50, come Charlotte Perriand e Jean Prouvé. Tra i «giovani lupi», come vengono chiamati quelli che si imposero più tardi, Pierre Paulin, chiamato da Georges Pompidou e consorte a decorare l’Eliseo al principio degli anni 70, è ritornato alla ribalta negli ultimi anni. Ora si sta guardando con interesse a «nuovi» nomi – conclude Wattel – come Pierre Guariche, René Motte e Serge Mouille. Per chi non li conosce, è da consigliare (entro il 2 gennaio prossimo) un giro al museo delle arti decorative.

Fonte: Luxury24

Il marchio Infinity presenta il concorso “Still life. Is your life still or…?”

Semaforo verde per il concorso Infiniti designStill life. Is your life still or…?” Rivolto a giovani creativi nati dopo il primo gennaio 1970 il concorso si propone di raccogliere idee originali e innovative relative a complementi d’arredo dedicati all’ambiente casa – non ufficio quindi – che assolvano la funzione di “classico del design per il domani”. Si richiede ai designer di dare vita, utilizzando qualsiasi materiale, a complementi che siano innovativi al giorno d’oggi ma che possano un domani rappresentare delle autentiche icone del design. Lo stesso, in sostanza, che è accaduto per diversi modelli di sedute create negli anni ’70 eppure ancora oggi assolutamente attuali e oggetto di continue riedizioni. Le categoria in questione sono 3:
– sedute
– sgabelli
– tavoli
Il concorso si concluderà con la presentazione ufficiale dei progetti scelti, che si terrà durante la settimana del Salone del Mobile di Milano, al Fuori Salone, dove saranno invitati i giornalisti delle principali riviste di design. Una Giuria qualificata selezionerà i migliori progetti inviati e decreterà per ogni singola categoria un progetto vincitore. Gli oggetti creati dai designer vincitori entreranno a far parte del catalogo Infiniti Design e i diritti di vendita saranno concordati con l’azienda con un regolare contratto da professionista.

Fonte: Archiportale

L’arte di Gaetano Pesce per risollevare l’economia del design italiano

Posso mandare un messaggio al Presidente Napolitano? Dovrebbe cambiare la scenografia del discorso alla Nazione: design contemporaneo italiano al posto della solita libreria stile impero. Aiuterebbe l’industria.
Gaetano Pesce ha verve da vendere e sempre un’ idea nuova in testa. Mentre parla di come risollevare l’economia del design italiano – il migliore, sempre all’avanguardia – è a Milano per presentare Melissa+Gaetano Pesce uno stivaletto di plastica che ha realizzato per il marchio brasiliano, nato nel 1979 e fiore all’occhiello del gruppo Grendene.
L’archietto spezzino, da oltre vent’anni trapiantato nella Grande Mela, è uno dei designer italiani più amati. Nella sua carriera, cominciata sui banchi dello IUAV di Venezia dove si è laureato, Pesce ha sperimentato nuove linee e nuovi materiali, diventando un esponente del “Radical Design” negli anni Settanta. Oggi, a 71 anni, non ha smesso di guardare avanti e si è buttato a capofitto anche nella moda. L’incontro con Melissa – brand hi-tech e di successo, pronto a sbarcare negli Usa e in Europa con i suoi flagship store, a partire da New York – ha dato vita ad un modello fatto di dischetti di plastica. Il valore aggiunto della scarpa è quello di essere personalizzabile: la si può trasformare in una ballerina o in un sabot tagliando parte dei dischi. Melissa non è nuovo a collaborazioni di prestigio: ha lavorato con Jean-Paul Gaultier per ben due volte, con Thierry Mugler e Vivienne Westwood. Fino a gennaio 2011 la capsule è in vendita in esclusiva per l’Italia nel concept store milanese 10Corso Como, poi sarà acquistabile in tutti i retailer del marchio. Prendere un paio di forbici e modificare l’ opera di un grande artista: per realizzare completamente il concept di questa scarpa bisogna avere un bel coraggio…
È proprio questo il bello: partecipare al processo creativo significa appropriarsi dell’opera stessa. E per un prodotto di design credo che questo sia molto importante. Ho voluto ribadire un concetto: siamo tutti artisti, basta provarci. In Brasile il prodotto ha avuto un grande successo. È il punto di partenza per una collaborazione più ampia? Credo di sì. Per Melissa avevo pensato a una collezione molto varia: scarpe, sandali, borse, cinture. Questo modello ha fatto da apripista. Il ruolo della plastica sta cambiando: verrà bandita o quasi dall’uso quotidiano per motivi ambientali, ma è un materiale sempre più amato da moda e design. Cosa ne pensa? La plastica è un ottimo materiale da lavorare: versatile, funzionale. E comunque, secondo me, pensare di eliminarlo dalla vita quotidiana è sbagliato: il progresso avrà i suoi risvolti negativi, ma è necessario. Immagini se qualcuno si fosse messo a soppesare i rischi che derivano dall’ uso dell’elettricità e avesse deciso di eliminarla. L’essenza del design è sempre e comunque la pura sperimentazione? Oggi il design è un’espressione culturale adulta, è strettamente legato alla macchina economica. Il suo ruolo è quello di commentare la realtà. Io ho cercato di fargli assumere questo ruolo già in passato: alla fine degli anni Sessanta la mia Up Chair voleva simboleggiare la donna imprigionata in una rete di pregiudizi. Era un punto di vista sulla società. Se potesse dare un consiglio agli emergenti cosa direbbe loro? Rispondete alle vostre continue curiosità, cercando di non ripetervi. Cosa che ho sempre fatto anche io. Abita da anni a New York, ma per i 150 anni della Repubblica Italiana ha disegnato una collezione di tavoli con Cassina. Il legame con il nostro Paese è ancora forte? Vengo spesso in Italia. Vorrei però che l’immagine del Paese all’estero fosse diversa. All’ultima parata del Columbus day hanno sfilato quattro bersaglieri e dei bambini che sventolavano le bandierine tricolori. Avrebbero dovuto sfilare le Ferrari, le Tod’s, i mobili Made in Italy. Che progetti ha in cantiere? Un centro civico a Tel Aviv. E poi ho appena finito di realizzare una piscina coperta a San Pietroburgo. Poi ci sarà il salone: ho in mente una linea ispirata al circo e una a Thomas Jefferson. Ha scritto la dichiarazione d’Indipendenza: credo che sia uno stimolo interessante per il mercato americano.

Fonte: Luxury24

Pop, minimal o riciclata: la bicicletta solidale dei designer

Ci riuscirono gli inglesi, già qualche anno fa, a sdoganare la bicicletta nell’immaginario chic al punto da renderla bandiera dell’eco-sostenibile di classe. Niente sudore a nudo da Critical Mass o abiti stropicciati da studente trafelato, ma il caschetto politicamente corretto ed ecologicamente sostenibile del biondissimo sindaco di Londra Boris Johnson (che lo salvò più volte dal lancio inconsulto di oggetti dai finestrini dei Suv nel traffico). Allora i giornali britannici narravano indignati il ratto delle due ruote del futuro premier conservatore, David Cameron, e Vivienne Westwood arrivava pedalando al suo atelier milanese.
Adesso in Francia ci si sono messi anche 12 creativi di tutto il mondo a ricordare quanto è cool andare in bicicletta, soprattutto in edizione limitatissima. Il progetto charity si chiama Be Cycle and Fashion e fra i suoi organizzatori ha un portale multimediale internazionale dedicato alla solidarietà, La Chaine du Coeur. I proventi delle vendite saranno destinati ad Act Responsible, un’associazione che promuove campagne pubblicitarie di utilità sociale o ambientale.
Risultati molto diversi fra loro ma stessa base di partenza per tutti e 12: una “fixed gear” della Peugeot – per dirla con i tecnicismi un modello celebre di bici “a scatto fisso”, quelle nate per la pista da corsa e adattate alle strade di città. La più bella in assoluto (almeno se siete femmine, da piccole vi lasciavate vestire da confetto e tuttora possedete una Graziella con cestino) è quella disegnata dalla madrina del progetto, la spagnola Agatha Ruiz De La Prada, che sotto la canna ha appiccicato uno dei suoi cuori fuxia e l’ha abbinato con pedali arancioni. Chi invece la vorrebbe griffatissima, con buona pace del minimalismo, le preferirà probabilmente la bicicletta secondo Kenzo, con due fiori colorati al posto dei raggi. Per chi ha le gambe lunghe (molto lunghe) c’è la bici geometricamente modificata da Marithé+François Girbaud (i due francesi, moglie e marito, che fra il resto si sono inventati un modo di stingere i loro vendutissimi jeans evitando di sprecare acqua), e per le maniache della raccolta differenziata il trentenne Ylan Anoufa ha usato tappi di alluminio avanzati (più di 500). Se poi per voi la vita è una lotta e vi siete francamente stancate di scegliere, il designer di Peugeot, François Duris, ha inventato una bicicletta con due facce e due anime, mezza kitsch e mezza essenziale. Fra gli altri creativi che hanno partecipato al progetto – il cui prototipo però non è ancora stato svelato dagli organizzatori – c’è anche l’enfant prodige belloccio del design europeo, Ito Morabito (marchio Ora Ito), il ragazzo che divenne famoso per aver virtualmente creato una borsa ergonomica di Louis Vuitton che le clienti cercavano inutilmente nelle boutique monomarca. Guarda la galleria.

Fonte: Luxury24

As much as you need: la lampada touch

As much as you need un naming che lascia intendere molto di questa lampada! In un epoca touch non poteva non mancare anche una lampada touch! Design minimal ed utilizzo estremamente intuitivo. Basta un leggero sfioramento per attivare la lampada e scegliere il livello di intensità luminosa. Più si sfiora maggiore sarà il numero di LED attivati; in tutto 15 pronti a dare un tocco di luce all’ambiente, ad accompagnarci durante lo studio o la notte. Il concept è interessante e forse sarà nato osservando qualche altra lampada ad attivazione touch, ad esempio la PizzaKobra di Ron Arad. Qui assistiamo ad un concetto simile ma con un feeling d’uso estremamente migliorato. Se in PizzaKobra al tocco si attivavano tutti e sei i led in simultanea qui è possibile scegliere il numero di led da attivare. Si sfiora da destra verso sinistra, maggiore è la lunghezza del tocco maggiore è il numero di led che via via si accenderanno. Per spegnerla un solo tocco da sinistra verso destra. Un movimento familiare soprattutto per chi ha uno smartphone! Ideatore di As much as you need, il designer coreano Hong-kue Lee che, probabilmente, si sarà trovato spesse volte a desiderare una lampada con voltaggio regolabile e dal design più contemporaneo e iphoniano.

Fonte: Architettura&Design

Architettura di carta: Cardboard Banquet, il padiglione di fogli di cartone

Al dipartimento di Architettura dell’Università di Cambridge, gli studenti si danno da fare e già dai primi anni di studio fanno parlare di sé. E’ il caso di Tom Emerson e Max Beckenbauer che, dopo aver partecipato ad un workshop tenuto da Rentaro Nishimura, famosissimo designer di oggetti di carta, hanno progettato Cardboard Banquet, un padiglione di carta in grado di ospitare circa 80 persone. Applicando all’architettura le lezioni del maestro, i due giovani studenti hanno sperimentato le potenzialità della carta. Leggera, sostenibile e modulare, la carta si presta bene come elemento da costruzione ed è per questo che il padiglione di Tom e Max è realizzato esclusivamente con fogli di cartone. Eh sì, perché il progetto dei due studenti, dopo essere stato accuratamente disegnato, ma volutamente non riprodotto con strumenti di modellazione 3D, è stato anche realizzato e si trova presso il Fellows Garden, nel Kings College di Cambridge. Il tempo impiegato per tirarlo su dal nulla è stato minimo: solo tre giorni per vedere realizzato il Cardboard Banquet, un progetto che ha il fascino e la leggerezza degli origami.
Fonte: ArchitetturaEcosostenibile

Studioata e il progetto “Riluci”: lampade sostenibili da vecchie insegne

Studioata, studio di architettura torinese impegnato nel campo delle costruzioni, della grafica e del design ha ideato un sistema per riciclare le insegne dei negozi, continuamente sostituite e conferite in discarica.
Un’insegna assume un valore storico e affettivo, ricorda momenti ed emozioni vissuti in un paese, un quartiere o una città e sostituirla significa sradicarla dal suo contesto e allontanare gli abitanti dai ricordi ad essa collegati.
Studioata le fa  rivivere, trasformandole in corpi illuminanti e pezzi unici di design, con qualche modifica in chiave sostenibile, le vecchie lettere delle insegne diventano lampade, abatjour, luci d’arredo. Il progetto è stato intitolato Riluci: le vecchie insegne faranno luce di nuovo e saranno il simbolo di una nuova vita, all’insegna della sostenibilità ambientale.

Energia: boschi fotovoltaici ricaricano auto elettriche

Il parcheggio per auto elettriche E_TREE assomiglia a un boschetto: ogni albero ha una chioma fotovoltaica con cui produrre energia elettrica per ricaricare i veicoli. I pali su cui sono montati i pannelli solari hanno l’aspetto di tronchi e i pannelli stessi, piatti, hanno la forma di una fronda. I pannelli ruotano e si inclinano come enormi girasoli per ottimizzare la cattura della luce nell’arco del giorno. Il designer Neville Mars si è ispirato alla natura, applicandone forme e funzioni alle necessità urbane. Mars si è formato alla scuola olandese di design e le sue idee sulla trasformazione urbana sostenibile hanno poi trovato applicazione a Pechino. Dirige la Dynamic City Foundation progetto di dimensioni enormi per combattere la sproporzionata crescita degli agglomerati urbani in Cina.

Fonte: Ecowiki
Foto: BurbTv

Design 3: “Node chair” la nuova seduta di Steelcase

Presentate all’ultima edizione del NeoCon show di Chicago, le sedute Node Chair hanno fatto parlare molto di sè grazie al loro nuovo approccio progettuale.
La Steelcase è un’azienda produttrice di mobili per ufficio a livello mondiale, molto attenta ai cambiamenti della società e alle nuove esigenze. Proprio da questa costante attenzione e sensibilità nasce la seduta Node, la loro prima seduta dedicata all’istruzione. Diversamente dalle sedie che abbiamo sempre trovato nelle aule, pesanti, scomode, difficili da spostare e progettate secondo un modello di insegnamento ormai superato, le Node Chair permettono spostamenti rapidi, sono molto leggere ed ergonomiche. Il sedile girevole permette agli studenti di ruotare facilmente e visualizzare informazioni che vengono condivisi in tutta l’aula. Il disegno della seduta consente loro di cambiare posture e posizioni per un comfort maggiore. La sua base mobile offre la possibilità di muoversi avanti e indietro dalla modalità di apprendimento di gruppo alla didattica frontale senza interruzioni. La base e il bracciolo della seduta permettono di tenere zaini ed oggetti personali degli studenti. Inoltre, la sedia è dotata di un piano d’appoggio mobile -per computer portatili, libri e quaderni- che può essere disposto anche dal lato sinistro della seduta per un comfort maggiore per gli studenti mancini.
Leggi anche: Breathing chair; Mozzarella chair.

Fonte: Architettura&Design

Design 2: nasce la “mozzarella chair”

 

Bianca e densa come una mozzarella, ecco la “mozzarella chiar” di Tatsuo Yamamoto si presenta agli occhi dei visitatori del Salone del Mobile con una leggerezza stilistica unica, un design leggero e soffice impreziosito da un elemento in acciaio, spesso 2mm, che abbraccia tutta la seduta creando un armonioso gioco di contrasti materici e cromatici. Da un lato l’acciaio freddo e rigido e dall’altro un morbido tessuto elasticizzato soffice e confortevole.

L’unico aspetto negativo pare essere la mancanza di sostegno alla parte lombare della schiena e risulta impossibile utilizzare i lati della seduta come braccioli. Guarda anche la: Breathing chair

Visita il sito di Tatsuo Yamamoto

Fonte: Architettura&Design

Design: nasce la “breathing chair”

Semplice ma d’impatto è la sedia della designer Wu Yu-Ying vincitrice del premio Red Dot Award 2009.  L’ispirazione è arrivata osservando al microscopio un piccola sezione di corteccia di albero cambium. Wu Yu-Ying è ha scoperto il cuore di questo albero e il gioco di celle a diversa dimensione e forma impossibili da percepire a occhio nudo.

Nasce così Breathing Chair, una seduta in schiuma di lattice a densità controllata. Il disegno delle celle precedentemente osservato al microscopio è stato trasferito alla seduta sotto forma di texture 3D con diverse forme e grandezze. Grazie alla densità controllata (più soffice verso l’estremità superiore e più compatta verso il cuore e la base) è possibile essere avvolti da questo cubo che si modella sotto il peso del nostro corpo, trasformando le estremità del cubo in comodi braccioli. Un prototipo che ha destato l’attenzione di molte case produttrici di elementi d’arredo e che a breve probabilmente troveremo anche sul mercato. Peccato che il lattice dopo qualche tempo inizia a deteriorarsi. Guarda anche la “mozzarella chair”

Visita la pagina di Wu Yu-Ying

Vedi il video di Breathing Chair

Fonte: Architettura&Design

Il fascino dell’analogico

L’allarme acustico progettato da Jamie McMahon

I suoni delle sveglie diventano giorno dopo giorno più fastidiosi. Tantissimi sono coloro che ad esempio utilizzano la funzione sveglia all’interno del proprio cellulare, sempre meno scelgono la radio sveglia e inutile dire che canto del gallo è un ricordo svanito o forse sempre appartenuto al mondo delle favole.
Ma progresso non sempre significa abbandonare per sempre strumenti e oggetti del passati. E di questo avviso sembra essereJamie McMahon, product designer formatosi presso l’Università di Dundee, in Scozia, che, per allietare il risveglio ha riproposto un suono acustico e non digitale.

Ecco così sviluppato un modello dal fascino antico, non solo nell’aspetto ma anche nel segnale acustico, più piacevole e meno invasivo. Si chiama The Acoustic Alarm e si ispira a diversi strumenti musicali. L’allarme acustico utilizza un plettro per pizzicare delle corde che ricordano quelle della chitarra.
Tre sono i materiali che compongono The Acoustic Alarm: legno di betulla, legno di noce e acciaio inox. L’allarme acustico è stato interamente lavorato a mano. Il corpo, fatto con la betulla, è stata rifinito con una cera trasparente per mantenere il colore naturale del legno. I piroli sono stati realizzati invece in noce per dare un contrasto nelle tonalità del legno, così come dare forza ai pezzi con più tensione. Le manopole sono invece in acciaio inox.

A proposito della sua creazione Jamie McMahon affrema: “Le emozioni umane sono influenzate da molti fattori, e uno di questi fattori che più infastidisce le persone è il suono della loro sveglia. The Acoustic Alarm sostituisce i fastidiosi suoni analogici con una melodia rilassante e acustica, che è stata progettata dando all’utente la possibilità di scegliere il tono dell’allarme, regolando i piroli ai quali sono legate le corde.”

 

Fonte: Tecnici.it

L’italia festeggia i 150 con il design!

L’Italia festeggia i 150anni di unità nazionale e sono moltissime le iniziative, anche nel campo del design, per celebrare al meglio questo speciale anniversario. L’Italia festeggia il tricolore e il design lo celebra in ogni sua declinazione.
Cassina, Moroso, Vitrum, Effebiquadro, Foscarini, Jacuzzi, Bialetti, Faber, Natuzzi…. gli omaggi all’Italia aumentano ad ogni minuto che passa. I tre colori simbolo dell’Italia vengono interpretati da designer ed aziende italiane per ricordare la storia del nostro paese.
Una piccola anteprima la vedemmo allo scorso Salone del Mobile con i tavoli Cassina editi da Gaetano Pesce.
Quest’anno al coro si aggiungono a grande voce moltissime altre aziende. A breve sarà disponibile anche il secondo numero di Inventario*, bookzine diretto da Beppe Finessi, promosso e sostenuto da Foscarini ed edito da Corraini, la cui copertina sarà dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia: un vero e proprio omaggio al Tricolore e al significato dei suoi colori. Non mancano neanche le installazioni. Milano centrale si sveglia in questi giorni con tre porte aperte da cui sono passate decine di persone, in prevalenza stranieri. Per tutti un caloroso benvenuto nel segno dell’accoglienza, in occasione dell’anniversario dell’unità d’Italia. Celebrazioni un po’ forzate o omaggi sentiti, non ci resta che festeggiare sempre e comunque con il design!

Fonte: Architettura&Design

Natural Born Object: sostenibilità, natura, design

Parlare di ecologia significa prima di tutto capire questo termine, che porta con sé un significato più ampio di quello che gli è comunemente attribuito. Infatti, anche se oggi questa parola definisce una serie di comportamenti e misure per contrastare l’inquinamento, ha una valenza ben più ampia e profonda. L’ecologia è infatti scienza che studia il rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Dunque, se gli oggetti costituiti da materiale riciclato, piuttosto che quelli progettati per un ciclo di vita sostenibile, sono necessari per ridurre l’impatto della produzione industriale sull’economia e sulla società, bisogna considerare che raramente soddisfano il crescente bisogno dell’uomo di riunirsi all’ambiente in cui si è evoluto. A questo scopo esiste però una nuova generazione di oggetti, identificati come “Natural Born Object”. Questi sono mobili, lampade, sedute di utilizzo comune, che ospitano piante viventi al loro interno.
Questo tipo di oggetti, raccolti per la prima volta con tale denominazione pochi anni fa sulla rivista italiana Nemeton Magazine, sta prendendo piede in diversi paesi dell’unione europea, fino all’estremo oriente. Sono quasi sempre giovani progettisti a trovare idee interessanti che coniughino funzionalità e verde, creando oggetti spesso provocatori che vogliono portare, come avviene già da tempo in architettura, il verde in primo piano nell’ideazione di nuovi prodotti. Gli esempi sono diversi, già presentati in occasioni di prestigio come il Salone del Mobile di Milano. Questo è il caso di Mathieu Lehanneur, che con il sistema notte Once Upon a Dream, ma anche con il suo purificatore d’aria Andrea, ha già portato diversi esempi di Natural Born Object in esposizioni di alto livello. Altri progetti sono invece già stati portati agli occhi di grande aziende del settore, come Saturnia di Philippe Nigro per PibaMarmi, o il concept di cucina-allevamento proposto da Philips. Questa nuova sensibilità apre strade innovative alla progettazione in termini ecologici, e introduce un nuovo tipo di rapporto con gli oggetti di tutti i giorni; da oggetti, talvolta emozionali, funzionali a prodotti che ospitano una pianta vivente dalla quale trarre benessere e piacere.

Fonte: ArchitetturaEcoSostenibile

Design atipico dei Fratelli Campana alla Triennale di Milano

Il design atipico dei Fratelli CampanaFernando e Humberto Campana sono due designers atipici.  A cominciare dal fatto che solo uno dei due è architetto (Humberto, 49 anni) mentre il fratello (Fernando, 57) è laureato in legge. Il che non ha impedito loro di diventare i più acclamati designers brasiliani – e non solo – degli ultimi 15 anni. Una fama tutt’altro che usurpata, come potranno osservare i visitatori della grande mostra  Anticorpi-Antibodies 1989-2010  esposta alla Triennale di Milano dal 14 ottobre al 16 gennaio prossimo. Una mostra ricchissima che comprende studi, modelli, prototipi dei due geniali artisti del riciclo. Perché per le loro creazioni i Campana brothers usano principalmente materiali poveri o di uso comune come cartone, cordame, apuì (una pianta tipica della foresta pluviale), ma anche peluche, plastica, legno, vetro, in un contino rimando alla realtà che li circonda: una terra, il Brasile, dove convivono estrema povertà e progresso economico, grandi metropoli e foreste selvagge. I loro oggetti sono divertenti ma seri: la fusione di materiali diversi – per esempio la resina sintetica e i rami d’albero delle grandi installazioni come dei piccoli vasi d’arredamento – sembrano un richiamo al melting pot di un paese dove convivono culture ed etnie differenti. I grovigli di peluche che formano ardite poltrone sono un omaggio alla fauna locale, così come i coloratissimi divani, tavolini, tappeti rimandano alle lussureggianti foreste brasiliane. I fratelli Campana dicono di aver imparato il loro modo di fare design dalla vita di strada e dalle lussuose penthouse delle grandi capitali,  dalla storia dell’arte e dai graffiti. Corteggiati dalle grandi gallerie e collezionati da amatori sparsi in tutto il mondo, non si atteggiano troppo ad artisti ma mantengono un saldo contatto con la realtà produttiva: la bellezza sta sì nel momento creativo, ma la parte più integrante di un oggetto va cercata nelle fasi di produzione dicono.
Così molti dei loro prototipi diventano oggetti di design grazie alla collaborazione con i laboratori esterni e aziende internazionali come Alessi, Edra o Vitra. E proprio al Vitra Design Museum di Weil am Rehin (Svizzera) è stata allestita originariamente la mostra ora esposta in Triennale e che  si sviluppa in diverse sezioni rappresentative del percorso dei Campana brothers. Si comincia con le due sedie, Negativo e Positivo, che diedero il via alla collaborazione fra i due fratelli, per proseguire con Frammenti, la sezione dove sono esposte opere nate dall’assemblaggio di elementi fra loro simili per materiali e dimensioni, come la poltroncina Favela, un colorato groviglio di animali di peluche. Si continua con Ibridi (combinazione di materiali diversi), Objets trouvés (sugli influssi di altri artisti), Linee morbide linee rette (le linee che connotano il panorama brasiliano), Organics (la natura riprodotta in oggetti d’arredamento come il divano Boa), Flexed planes (oggetti funzionali realizzati con materiali industriali), Paper pieces (oggetti di carta), Knots (intrecci di filo metallico con altri materiali, come il tavolino Fios).
Nella libreria sono in vendita alcuni degli oggetti d’arredamento firmati Campana: due bellissime lampade (da terra e da tavolo) in listelli di legno e anima al neon, una serie di vasi (resina e ramoscelli) e un’altra di braccialetti (resina e altri materiali). Tutti molto belli e piuttosto cari.

Fonte: Il FattoQuotidiano

Eventi: le fiere di Novembre 2010, tutto per la casa

Un numero notevolmente alto di fiere ed eventi per la casa caratterizza il mese di novembre 2010. Nella stragrande maggioranza si tratta di appuntamenti tradizionali, ma c’è anche qualche new entry:

Habitat
Ferrara, fino al primo novembre 2010

Manifestazione fieristica dedicata all’arredamento per Ferrara e provincia. E’ dedicata in particolare a coloro che hanno in previsione acquisti di articoli dei settori merceologici presenti nelle 4 aree espositive (Arredare, Abitare, Design, Fiori d’Arancio), a chi vuole vedere le ultime novità nel campo dell’arredamento e ai futuri sposi che devono organizzare il giorno del matrimonio.

Tuttinfiera
Padova, fino al primo novembre 2010

Il più grande centro commerciale della città, con migliaia di visitatori interessati, curiosi, motivati e pronti a scegliere i regali per il prossimo natale.

SALON INTERNATIONAL DU BATIMENT
Casablanca (Marocco), 1-7 novembre 2010

Matériel de construction, travaux publics, sanitaire, climatisation, finition et revêtement, équipement électrique, matériel et outillage du bâtiment, décoration, gros œuvres, menuiserie et fermetures, promotion immobilière….

World Architecture Festival
Barcelona, 3-5 novembre 2010

Ecomondo 2010
Rimini, 3-6 novembre 2010
In mostra la più ampia gamma di opportunità tecnologiche, sistemi e attrezzature, servizi per risolvere i complessi e specifici problemi ambientali. Un appuntamento straordinario per confrontarsi sulle novità e sulle potenzialità di questo settore in continua espansione con la più alta aspettativa di investimenti e profitto nel prossimo decennio.

KEY ENERGY
Rimini, 3-6 novembre 2010

Affronta per il secondo anno i temi più caldi di uno scenario energetico in rapida evoluzione affiancandosi ad ECOMONDO, fiera leader per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.

Casa Mia
Polo Fieristico Morbegno (SO), 5-7 novembre 2010

Casa, Benessere, Tempo libero
Informazioni: 0342 615502

BENè
Vicenza, 5-8 novembre 2010

BENè, la fiera dedicata ai molteplici comparti del settore benessere, al quinto anno si evolve e diventa il principale luogo di incontro fra chi, per cultura e per business, contribuisce all’affermazione del wellness lifestyle: dalla vacanza alla progettazione SPA, dal relax della mente ai trattamenti estetici, dalla cura del corpo all’abitare eco-compatibile.

Domu Noa
Cagliari, quartiere fieristico, 5-14 novembre 2010

MOSTRA MERCATO DELL’ARREDAMENTO E SOLUZIONI ABITATIVE

Salone dell’arredamento
Piacenza, 6/7  – 12/14 novembre 2010

Dal 1980 vetrina delle tendenze nell’arredo Casa. Nel corso delle sue edizioni è diventato l’appuntamento fieristico più importante di un ampio e ricco territorio, quello medio-padano, che richiama ogni anno più di 15.000 visitatori, provenienti anche dalle provincia limitrofe, alla ricerca di idee per realizzare e rinnovare la propria casa.

ArredoCasa
Cesena, 6-14 novembre 2010

SITE
Fiera di Roma, 11-14 novembre 2010

Salone dell’Impiantistica Termoidraulica ed Elettrica, perché l’innovazione nell’impiantistica rappresenta una valida soluzione alle crescenti necessità di un moderno edificio offrendo contemporaneamente agli utenti elevati standard di comfort, sicurezza, modernità e risparmio energetico.

Expoedilizia
Fiera di Roma, 11-14 novembre 2010

Il mercato dell’edilizia del Centro-Sud d’Italia ha caratteristiche peculiari dettate dalla specificità del territorio; a questo, si unisce la necessità sempre più vitale per le aziende di avere occasioni che le avvicinino ai loro potenziali interlocutori.

SITE
Fiera Roma, 11-14 novembre 2010

Salone dell’impiantistica termoidraulica ed elettrica
All’interno: Elettro Domotica Expo

Moscow International Properties Show
Mosca, 12-13 novembre 2010

The 11th Moscow International Property Show will take place in Moscow in T-Modul exhibition hall 12-13 November 2010 and will be a superb opportunity for you to present your developments and properties directly to a carefully selected audience of high net income prospective Russian clients.

Bontà
Cremona, 12-15 novembre 2010

Pasta fresca Pasta secca Salumi Prodotti caseari Confetture Prodotti da forno Vini e liquori Pasticceria secca Mostarde Funghi Uova Succhi di frutta Aceto balsamico Riso Verdure Prodotti di gastronomia Prodotti e attrezzature enologiche Prodotti di pasticceria Preparati per prodotti alimentari Mosto cotto Miele Conserve Condimenti Aceto balsamico tradizionale di Modena e Reggio Torrefazione Utensili da cucina professionali Arredamenti e attrezzature per la ristorazione Elettrodomestici professionali (affettatrici, bilance, cucine, lavastoviglie, macchine caffè) Forniture alimentari per catering.

Cheese
Cremona, 12-15 novembre 2010

Un campionato mondiale in cui si aggiudica l’ambito primo premio solo il formaggio che sa rispondere ai palati di una giuria esperta e severa: questo è il Cheese Of The Year, un appuntamento che, dopo solo una edizione, è diventato un evento atteso da tutti i migliori produttori del settore, che arrivano a Cremona per dimostrare l’alta qualità del proprio lavoro

Salone del mobile e del complemento d’arredo
Bergamo, 12-15/19-21 novembre 2010

Un Salone ‘in movimento’ sempre più qualificato e attento alle esigenze dei visitatori che raccoglie, di edizione in edizione, sempre maggiori apprezzamenti.

PVTECH 2010
Fiera Milano Rho, 17 novembre 2010 a 19 novembre 2010

Salone internazionale dei macchinari e delle tecnologie produttive per l’industria fotovoltaica

ENERSOLAR+ 2010
Fiera Milano Rho, 17 novembre 2010 a 19 novembre 2010

Il mondo dell’energia solare

ROBOTICA 2010
Fiera Milano Rho, 17 novembre 2010 a 19 novembre 2010

Robot Umanoidi e di Servizio

GREENERGY Expo 2010
Fiera Milano Rho, 17 novembre 2010 a 19 novembre 2010

La fiera per produrre energia risparmiando il pianeta

MAPIC
Cannes, 17-19 novembre 2010

MAPIC è il mercato principale della crescente industria internazionale dell’insediamento commerciale. Attrae attori di spicco, dagli investitori ai commercianti, passando dagli shopping centre e le città, creando in un solo luogo e allo stesso tempo un’unica comunità.

Fiera d’Autunno
Bolzano, 17-21 novembre 2010

Cercate idee per rinnovare la Vostra casa? Vi piace l’artigianato? Amate il biologico? Cercate idee regalo per le feste? La Fiera d’Autunno, con 300 espositori su una superficie di 25.000 mq., ha una soluzione per Voi.

Ecolife
Biella Fiere, 19-20-21 novembre 2010

Manifestazione, dove il filo conduttore è “l’uomo e il rispetto per il mondo che lo circonda” torna a Biella Fiere. La manifestazione sarà interattiva e prevede l’aspetto espositivo-commerciale con una vetrina di soluzioni concrete, idee, novità, prodotti e servizi unito a quello convegnistico e informativo con la collaborazione di vari ordini professionali.

Sia Guest 2010
Rimini, dal 20 al 23 novembre 2010
Evento di riferimento per tutte le realtà industriali e i fornitori di servizi collegati al mercato dell’ospitalità.

Restructura
Torino, Lingotto Fiere, 25-28 novembre 2010

Al Lingotto Fiere di Torino Restructura, la rassegna dedicata al mondo dell’edilizia, osservatorio privilegiato sulle ultime novità del settore, rinnovamento, e tutela di antichi mestieri e conoscenze, tradizione.

Fonte: QuotidianoCasa

Design Per 2010: a Bologna, dal 5 al 9 ottobre, la settimana internazionale della grafica

Aiap – Associazione Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva, presenta Design Per 2010 un’intera settimana dedicata al design della comunicazione visiva.
Alimenti Grafici è il tema pensato per l’edizione di Bologna, una città che (come sappiamo bene) ha una forte tradizione nel settore alimentare. L’opportunità, proposta da Aiap e accolta dalla città, è quella di offrire a tutti gli interessati un’occasione di confronto e riflessione per approfondire i temi legati alla comunicazione visiva dei consumi alimentari e al design per l’editoria, il packaging e l’ambiente.
Salaborsa è il cuore delle tante attività – mostre, workshop, tavole rotonde, conferenze – che coinvolgono anche il Mambo, il Design Center, l’ Accademia di Belle Arti di Bologna, la Cineteca e tanti altri luoghi. La Piazza Coperta ospita la mostra Pre-visioni per Bologna servizi, idee, pensieri, oggetti, azioni, luoghi, alimenti e qualunque cosa sia utile a Bologna, proposto attraverso il linguaggio sintetico del manifesto come omaggio e stimolo alla cittadinanza. Oltre a una ricca serie di incontri – conversazioni, focus on, conferenze – l’Auditorium Enzo Biagi accoglie la mostra Erberto Carboni e Barilla nella quale i manifesti, il progetto d’identità e gli allestimenti prodotti dal sodalizio tra il celebre designer e l’azienda emiliana sono esposti a dimostrazione di quanto il design sia strumento e volano per lo sviluppo competitivo dell’impresa. L’atelier dell’Urban Center (secondo piano) ospita infine alcuni workshop, tra cui quello di Gordon Young dedicato all’ambiente. Durante la settimana della grafica Biblioteca Salaborsa presenta tutti i libri disponibili al prestito su design, comunicazione visiva, progettazione grafica e altro ancora, normalmente raccolti negli scaffali della 741.6 al piano interrato. Clicca qui per vedere il calendario completo giorno per giorno.

Fonte: BibliotecaSalaborsa