Archivio della categoria ‘ENERGIE RINNOVABILI’

Nuovo piano europeo per efficienza energetica: obiettivo risparmio

All’inizio del nuovo anno verra’ presentato ufficialmente il nuovo piano europeo sull’efficienza energetica, questa volta dedicato agli interventi su ”scala minore”. Se e’ nelle abitazioni che si concentra il 40% dei consumi, e’ necessario che quello del risparmio sia un obiettivo condiviso dai cittadini coinvolti nelle misure, nelle strategie e nei piani nazionali e locali mirati a ridurre gli sprechi, nel settore dell’edilizia, in quello abitativo privato, in quello pubblico, ma anche in quello dei trasporto. Proprio per questo il piano prevede di mettere a punto una rete di accordi con autorita’ e poteri locali. Che potranno coinvolgere anche un altro pubblico cui si indirizzera’ il programma, quello delle piccole e medie imprese che non sempre hanno compreso la valenza economica di integrare nei loro piani di sviluppo del business il contenuto della riduzione degli sprechi e dell’inserimento di fattori di innovazione ed efficienza. Per enti, utenze private, cosi’ come le piccole e medie aziende verranno dunque studiate oltre che misure di incoraggiamento ed incentivazione, campagne di sensibilizzazione che riguarderanno l’efficienza, le misure per combattere la dispersione oltre che strategie ”dedicate” al miglioramento dei trasporti, altro fronte cruciale delle battaglie del risparmio come di quella contro il cambiamento climatico.

Fonte: Ansa

Obama e la centrale solare da 1.000 megawatt e 7.600 posti di lavoro

L’amministrazione Obama sta per annunciare l’approvazione della costruzione della più grande centrale di energia solare al mondo. Come riporta il Wall Street Journal, il dipartimento del Territorio ha dato il via libera ad un progetto di una centrale solare da 1.000 megawatt su un territorio controllato dal governo vicino a Blythe, in California. Il progetto costerà 6 miliardi di dollari ed è affidato a Solar Trust America, una joint venture tra le società tedesche Solar Millenium e Ferrostaal. La costruzione dovrebbe cominciare già quest’anno. Secondo le stime il progetto dovrebbe creare circa 7.600 posti di lavoro.

Fonte: LaStampa

Bologna inaugura la Casa dell’Energia: dibattiti, incontri e seminari

E’ stata inaugurata dall’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli e dal presidente della Commissione assembleare attività economiche Franco Grillini la Casa dell’energia, che per due mesi ospiterà dibattiti, incontri, seminari.
La Casa dell’energia è uno spazio espositivo in via Aldo Moro 46, a Bologna, in cui sino a metà dicembre si terranno numerose iniziative legate al tema energetico (il calendario completo è scaricabile qui). L’assessore Muzzarelli ha ricordato l’importanza del nuovo Piano attuativo triennale.
Lavoriamo per il Piano energetico in uno scenario europeo, la Regione Emilia-Romagna nel suo rapporto con il mondo trae le nuove opportunità di sviluppo – ha sottolineato – l’impegno per le fonti rinnovabili, per un ambiente che diventa la più importante ricchezza regionale è un caposaldo del nuovo Piano attuativo, in cui vogliamo alzare ancora l’asticella, sino ad arrivare entro questa legislatura ai 1000 Megawatt di energia prodotta da fonti rinnovabili. L’energia oggi è un fattore chiave per lo sviluppo economico, per la competitività e la sicurezza sociale – ha continuato l’assessore Muzzarelli – la Regione c’è e intende giocare questa partita: chiediamo a tutti coloro che in questi mesi vorranno confrontarsi insieme alla Regione su questi temi, di cogliere fino in fondo la sfida dell’economia verde, del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Nella convinzione che non ci sono altre strade da percorrere, e che solo questa strada confermerà l’Emilia-Romagna in un ruolo di leader in Europa e di locomotiva del Paese. Questa Casa dell’Energia diventerà un percorso nuovo per arrivare al Piano attuativo dell’energia per il triennio 2011-2013 – ha detto Grillini – è un metodo partecipato, con cui intendiamo coinvolgere tutti i soggetti interessati: cittadini, imprese, organizzazioni imprenditoriali, istituzioni. Vicende anche drammatiche come quelle che stanno avvenendo a Terzigno sono il segnale più evidente che occuparci di energia oggi significa occuparci di qualità ambientale e qualità della vita. E proprio in un momento difficile come questo anche per l’occupazione dobbiamo sostenere ricerca e innovazione, che devono essere i caratteri distintivi dello sviluppo.
 
 

Roma: architettura verso il solare

Nella cornice del Maxxi a Roma, premiati i tre migliori progetti italiani che hanno inserito il fotovoltaico in complessi edilizi.
Una struttura ricettiva a San Martino di Badia, un’abitazione privata a Pordenone e la Cittadella delle imprese sede della Camera di Commercio di Taranto sono i tre progetti vincitori del premio ‘tecnologie solari e qualita’ del progetto: integrazione del fotovoltaico in architettura’ promosso dal gestore dei Servizi Energetici (Gse) e dalla Direzione Generale per il Paesaggio, Belle Arti e Architettura del Ministero per i beni Culturali (Pabaac). Il premio rientra in un protocollo d’ intesa siglato tra il Gse e Pabaac per promuovere le sinergie tra architettura e le rinnovabili.
Il progetto vincitore riguarda una piccola struttura turistica inserita nel complesso sciistico di Pian de Corones: Abbiamo realizzato una copertura con lastre di vetro temprato e inserito all’interno le celle fotovoltaiche – spiega il progettista Matteo Ruzza – con un’autoproduzione di energia elettrica di 9mila kw all’anno. Per il prossimo anno, Gse, Pabaac e il Maxxi hanno Annunciato un Concorso di idee rivolto all’architettura bio. Bisogna puntare sempre di più sull’architettura sostenibile, dichiara l’architetto Cinzia Abbate, responsabile scientifico del premio Gse e Mininistero Beni culturali che oggi ha ‘incoronato’ i tre progetti italiani legati al fotovoltaico.
Il premio è stato finanziato dal secondo Conto Energia Gse: Un progetto che ha visto 1.467 megawatt di energia prodotti dal fotovoltaico – sottolinea Abbate – e che registra come il 62% di energia fotovoltaica venga proprio dall’architettura sostenibile.
In quest’ottica, si inserisce il Concorso di Idee lanciato da Gse-Beni Culturali-Maxxi, il cui bando uscira’ il prossimo anno e che intende sollecitare l’industria di settore, gli istituti di ricerca e i professionisti a investire nella ricerca progettuale per migliorare l’efficienza energetica. Oltre ai tre premi conferiti , anche 6 menzioni tra le quali figura la nuova Fiera di Roma.

Fonte: Ansa

Udine: un ospedale gioiello di sostenibilità

Che il sistema sanitario italiano non sia esempio di virtuosità credo non sia il caso di sottolinearlo, tuttavia fa piacere sapere che, nonostante tutto, da qualche parte del nostro Paese ci si stia attivando per invertire questo poco piacevole trend. Parliamo dell’ospedale di Udine, il cui progetto (presentato nei giorni scorsi) è considerato un vero e proprio gioiello di efficienza energetica senza eguali fra gli edifici della sanità nel nostro Paese.
Quali le particolarità? In sostanza sarà un centro sanitario capace non soltanto di essere autosufficiente sul piano energetico, ma anche di alimentare energeticamente parte della città. A consentire questo particolare mix di risparmio-produzione sarà una centrale tecnologica di trigenerazione che sarà realizzata nell’ospedale e garantirà la produzione di energia termica, frigorifera ed elettrica. Nello specifico “la centrale ospedaliera” garantirà energia termica a edifici esterni, tra i quali l’università, alcune scuole e una serie di condomini privati: in questo modo saranno di fatto eliminate le caldaie in 17 edifici scolastici e 16 palazzi.

Fonte: EcoBlog

Reggio Emilia e le scuole fotovoltaiche

In tempi in cui la scuola italiana viene tirata in ballo solo per parlare di tagli al bilancio, c’è chi ha deciso di puntare sul fotovoltaico per far quadrare i conti, o per lo meno per risparmiare qualcosa sulla bolletta dell’energia elettrica.
Accade nella provincia di Reggio Emilia, nell’ambito di un più vasto progetto di riqualificazione energetica che, tra le altre cose, doterà dodici scuole di altrettanti impianti fotovoltaici, per una superficie complessiva di 9.600 metri quadrati.
Ad annunciarlo sono stati l’assessore provinciale alla Qualità dell’aria Alfredo Gennari e quello all’Istruzione Ilenia Malavasi, dopo che il bando pubblico per l’assegnazione dei lavori si era già concluso (a vincerlo, la ditta emiliana Gesta, nata dallo scorporo delle attività Gestione Servizi e Impianti di Orion S.C.).
A fronte di un investimento complessivo di 4.750.000 euro, gli impianti avranno una potenza di 1,2 MW e produrranno circa 1.320.000 KW/anno. Grazie agli incentivi del “Conto Energia 2011” – secondo gli assessori e il presidente di Gesta – il conseguente ritorno economico di una simile produzione basterà a ripagare fino all’ultimo centesimo i costi previsti, senza gravare quindi sul bilancio della provincia. Inoltre, la spesa per la bolletta elettrica delle scuole (100.000 euro l’anno circa) dovrebbe in questo modo azzerarsi.
Che i conti siano stati fatti attentamente o no, sta di fatto che gli impianti, se saranno davvero realizzati, oltre al valore economico e a quello ambientale (700 tonnellate di CO2 in meno ogni anno) ne avranno anche uno sociale e di educazione ambientale. Verrà infatti installato anche un pannello in cui sarà possibile visualizzare in ogni momento l’energia prodotta e l’anidride carbonica risparmiata. Ad oggi i lavori di installazione dei pannelli fotovoltaici sono già iniziati nell’istituto Cattaneo di Castelnovo Monti e nel Nobili di Reggio Emilia, dove termineranno entro il prossimo mese di dicembre. E chissà che Babbo Natale, invece dei doni, porti un po’ di sole.

Fonte: Greenme

Parco eolico del Brennero: produrrà anche idrogeno

Sarà destinata alla generazione di idrogeno l’energia prodotta nelle ore notturne dal parco eolico del Brennero.
Posto a 2.300 metri di quota, dove l’Alpine jet, vento che soffia costantemente garantisce condizioni perfette, il progetto di energia rinnovabile sarà realizzato dall’altoatesina Leitwind, in collaborazione con Ae (Azienda energetica) Bolzano e Merano. Il parco eolico sarà composto da 22 rotori, i quali produrranno circa 100 milioni di chilowattora di energia elettrica.
Il Brennero – ha detto il titolare di Leitwind, Michael Seeber, presentando il progetto – si rivelerà un sito di produzione di energia rinnovabile di grande efficienza e crediamo che possa diventare un corridoio verde, con la produzione di idrogeno grazie all’energia che verrà ricavata.

Fonte: Casa&Clima

Enel Green Power realizza impianto fotovoltaico a Cancun

In occasione della conferenza delle parti (COP16) della ‘Framework Convention on Climate Change’ dell’Onu, che si terra’ a Cancun a fine novembre, Enel Green Power ha realizzato un impianto fotovoltaico progettato per soddisfare con energia da fonte rinnovabile il fabbisogno energetico della sede dell’evento.
Il progetto – precisa una nota – realizzato con il supporto del Ministero dell’Ambiente italiano e del Ministero dell’Ambiente messicano, rappresenta un importante esempio di cooperazione pubblico-privata per la protezione ambientale e lo sviluppo delle energie rinnovabili tra Italia e Messico. L’impianto e’ composto da 903 pannelli fotovoltaici ad alta tecnologia, per una potenza installata pari a 130 kilowatt, in grado di produrre 220 MWh all’anno e di evitare l’immissione in atmosfera di 110 tonnellate di CO2, contribuendo a diminuire l’impatto ambientale della conferenza.

Fonte: Ansa

La prima auto ad energia eolica ha attraversato l’Australia

E’ l’Australia il paese dove per prima l’auto eolica ha percorso ben 5 mila km. Il tutto ad un prezzo di 12 euro.
L’auto, costruita in Germania dai due guidatori, Dirk Gion e Stefan Simmerer, si ricarica di notte con una turbina eolica mobile. Gli autori di questo primo esperimento si sono detti non solo felici per quanto hanno fatto ma anche per aver dimostrato ai più scettici che era possibile osare così tanto. L’auto è un modello piccolo che pesa solo 200 chili contro una tonnellata che è il peso normale di un automobile media.

Fonte: Ecoseven

A Brasilia l’ambasciata Italiana è verde

L’ambasciata italiana in Brasile, capolavoro di Pierlugi Nervi sulla riva del lago di Brasilia, ha inaugurato un sistema di pannelli fotovoltaici che si inquadra nel progetto pilota di fornire energia solare via via a tutte le sedi diplomatiche italiane nel mondo. Ambasciata Verde, cosi’ si chiama il rivoluzionario programma, e’ stata realizzata in partnership con l’Enel Green Power, la Ceb e l’Aneel, compagnie energetiche brasiliane, e Itaipu’ Binazionale. L’Ambasciata Verde va collocata nel contesto di un progetto piu’ grande che e’ Farnesina Verde – ha detto all’ANSA l’ambasciatore d’Italia a Brasilia, Gherardo La Francesca – Oggi sono stati presentati i risultati della prima fase sperimentale. Abbiamo un impianto di 50 Megawatt gia’ in funzione e i pannelli sono stati collocati: il progetto intende incrementare la collaborazione scientifica e tecnologica fra l’Italia e il Brasile, che gia’ da tempo presenta eccellenti risultati.
L’Aneel (Agenzia Nazionale Energia Elettrica) ha installato nell’ambasciata un contatore in grado di calcolare quanta energia verra’ ceduta alla rete dai pannelli solari e dare all’Ambasciata Verde un’analoga quantita’ di energia convenzionale nelle ore in cui non si produce elettricita’. Con questo sistema di scambio di energia, del tutto nuovo per gli aspetti regolatori del Brasile – ha aggiunto La Francesca – e’ possibile rimborsare Enel Green Power, che ci ha fornito i pannelli fotovoltaici, con i risparmi sulla rete elettrica. All’inaugurazione di Ambasciata Verde, primo esperimento pilota tra le sedi diplomatiche in Brasile per l’uso di energie rinnovabili, ha preso parte il ministro dell’energia brasiliano, Edson Lobao, il presidente in America Latina della Enel Green Power, Valerio Cecchi, e i direttori generali di Aneel, Nelson Jose’ Ubner Moreira, e di Itaipu’ (la diga piu’ grande del mondo fra il Brasile e il Paraguay), Jorge Miguel Samec.

Fonte: Ansa

Energie rinnovabili: piu’ fondi Ue dopo il 2013

In vista delle prossime prospettive finanziarie dopo il 2013, la Commissione sta attualmente considerando l’opportunità di allargare l’ambito di pertinenza dei fondi a sostegno di progetti nel campo delle energie rinnovabili.
E’ quanto sottolinea, in risposta ad un’interrogazione sui progetti eco-sostenibili per le Alpi, il commissario Ue all’energia Gunther Oettinger. In base alla direttiva sulle energie rinnovabili, ricorda il commissario, ogni Stato membro è tenuto ad adottare le misure necessarie per raggiungere obiettivi nazionali vincolanti in materia di energie rinnovabili entro il 2020. Tali misure vanno dettagliate nei piani d’azione nazionali per le energie rinnovabili. La regione alpina si estende sul territorio di più Stati membri, e dal momento che gli obiettivi in materia di energie rinnovabili sono specifici per ognuno di essi, la responsabilità di decidere dove e come promuovere le energie rinnovabili spetta a ciascun Stato membro, ha precisato il commissario.
La Commissione, ha aggiunto Oettinger, è al momento impegnata nella valutazione di tutti i piani nazionali e prenderà i dovuti provvedimenti nel caso questi non fossero conformi a quanto disposto nella direttiva. L’Ue sostiene finanziariamente progetti regionali nel campo delle energie rinnovabili. L’energia, in particolare l’energia rinnovabile e le azioni in materia di efficienza energetica, figurano tra le priorità dei fondi della politica di coesione (Fondo strutturale e Fondo di coesione) per il 2007-2013.
In base al principio della gestione condivisa, la gestione particolareggiata dei programmi che beneficiano del sostegno dei fondi (attraverso sovvenzioni, prestiti, garanzie sui prestiti, assistenza tecnica) è di competenza degli Stati membri. I fondi della politica di coesione stanziati in tutta l’UE a sostegno di investimenti nell’intero settore delle energie sostenibili, comprese l’efficienza energetica, la cogenerazione, la gestione energetica e le energie rinnovabili ammontano, per il periodo 2007-2013, a circa 9 miliardi di euro. Per promuovere investimenti energetici sostenibili negli edifici, di recente è stato modificato il Fondo europeo per lo sviluppo regionale.

Fonte: Ansa

Geotermia: prima fonte energetica in Africa Orientale?

La Rift Valley, nell’ Africa orientale, è una delle zone geologicamente più attive al mondo, e ha quindi un enorme potenziale di energia geotermica, valutato in almeno 15.000 MW elettrici tecnicamente ed economicamente installabili con le attuali tecnologie. I Paesi della regione, dove buona parte della popolazione non ha accesso all’elettricità, stanno cercando di sfruttare questa opportunità per estendere la copertura della rete e ridurre la dipendenza dall’energia idroelettrica, soggetta all’irregolarità stagionale delle piogge.
Il Paese geotermicamente più avanzato dell’Africa è il Kenya, che ha già realizzato impianti per 210 MW e punta ad arrivare a 2.300 MW entro il 2020. Un obiettivo ambizioso, visto che l’intera potenza elettrica installata a fine 2010 in Kenya era di circa 1.300 MW.
Ma ancor più ambiziosi, in proporzione, sono i programmi del Ruanda, un Paese che ha 10 milioni di abitanti e una potenza elettrica installata (da tutte le fonti) di appena 70 MW. Nei Piani governativi del Ruanda l’intenzione è di realizzare 300 MW geotermici entro il 2017, con l’obiettivo di estendere l’accesso all’energia elettrica a circa il 50% degli abitanti proprio grazie alla geotermia. Infine, l’Uganda, che ha un potenziale geotermico prudentemente stimato in 450 MW, da pochi giorni ha adottato un sistema di incentivi della generazione elettrica da fonti rinnovabili, puntando esplicitamente anche allo sviluppo di impianti geotermici. Altri Paesi che hanno in programma lo sfruttamento della geotermia sono l’Etiopia, l’Eritrea e la Tanzania. In una regione ancora poco sviluppata sono però molti i problemi per centrare questi obiettivi: innanzitutto la scarsità del personale qualificato. Il Geothermal Training Program della United Nations University organizza dagli anni Settanta corsi di formazione rivolti ai Paesi in via di sviluppo, ma non è sufficiente a soddisfare la domanda. Da tempo, infatti, il Kenya deve fare ricorso a manodopera stagionale cinese, cosa che però aumenta il costo dei progetti. Inoltre ci sono pochi impianti di trivellazione disponibili, perché quelli presenti nell’area lo sono prevalentemente in funzione delle necessità dell’industria di petrolio e gas. La Export-Import Bank of China e l’Agence Française de Développement hanno prestato 115 milioni di euro al governo del Kenya per l’acquisto di 5 piattaforme di perforazione. Ulteriori ostacoli vengono dalla inadeguatezza della rete elettrica e dalle scarse risorse finanziarie. Anche in questo caso l’aiuto viene dalla cooperazione internazionale (ad esempio la Banca mondiale e l’African Development Bank hanno contribuito alle spese per avviare tre siti geotermici in Uganda e per i principali progetti kenioti), ma non è detto che siano sufficienti a garantire il successo delle iniziative.

Fonte: LaStampa

Il futuro dell’Università di Rotterdam è verde

In occasione di una gara per il design di una nuova area dell’ Università Erasmus a Rotterdam, in Olanda, lo studio di architetti Paul de Ruiter, che già da lungo tempo si occupa di architettura sostenibile, ha presentato un progetto avveniristico e improntato per l’appunto alla sostenibilità ambientale. Il padiglione oggetto della gara è pensato come uno spazio in cui gli studenti potranno studiare, incontrarsi e rilassarsi – il tutto nel bel mezzo del campus e senza inutili sprechi di energia.
Il punto di partenza è l’utilizzo della luce solare e dell’energia da essa prodotta. Il padiglione ideato dagli architetti di Amsterdam è una struttura trasparente con un’intera facciata di vetro ed un tetto “ibrido”, ricoperto cioè di pannelli solari, ma strutturato in modo tale da rendere possibile il passaggio dei raggi all’interno dell’edificio e garantire in questo modo un’illuminazione indiretta, cioè piacevole, ma naturale. Come spiegano gli stessi architetti, il tetto incorpora una sorta di “sistema solare intelligente”: il preciso posizionamento dei lucernari è pensato ad hoc per evitare il surriscaldamento all’interno dell’edificio, e favorendo invece un’adeguata aerazione secondo i principi del passive cooling, che garantisce un netto risparmio energetico. Al di là del condizionamento naturale, la regolazione termica della struttura dipende da una pompa di calore geotermica. Questo sistema, molto efficace e vantaggioso sia dal punto di vista energetico che da quello economico, sfrutta la temperatura pressoché costante del terreno durante l’anno: in inverno il calore viene estratto dal terreno sottostante e permette di riscaldare gli ambienti, mentre in estate il ciclo si inverte e il calore in eccesso viene veicolato sotto terra, rinfrescando l’aria. Il design dell’edificio, decisamente moderno e curvilineo, assicura luminosità ed ampiezza agli spazi interni, creando un’atmosfera che invita all’incontro ed allo studio. L’atrio centrale, di forma circolare, è il cuore dell’edificio: da esso si diramano in cerchi concentrici tutti gli altri spazi: un caffè, un auditorium, aule studio ed angoli pensati per il relax. Per saperne di più potete visitare il sito Designboom, che per primo ha pubblicato i disegni del progetto.

Fonte: GreenMe

Geotermia: utenze a costo zero per le case di Follonica

Un’ottima ragione per progettare e costruire eco-sostenibile? L’abbattimento, nel tempo, di tutti i costi legati alle utenze. Ne sanno qualcosa gli inquilini di un complesso residenziale composto da 20 appartamenti di circa 85 mq, con giardino e posto auto, realizzato a Follonica (GR), in cui appare quantomeno evidente la perfetta integrazione tra impianti fotovoltaici e materiali ad elevata efficienza energetica. La differenza però la fa il principio ispiratore del progetto, la geotermia a bassa entalpia: quella “geotermia” con la quale qualsiasi edificio, in qualsiasi luogo della terra, può riscaldarsi e raffrescarsi invece di usare la classica caldaia d’inverno ed il gruppo frigo d’estate.
In pratica si tratta di scambiare il calore naturale del terreno attraverso delle sonde in PVC resistenti a 25 bar di pressione, elettrosaldate sul fondo in maniera tale che un liquido composto da acqua e glicole vi possa scorrere attraverso giungendo ad una pompa di calore che ne aumenta la temperatura per alimentare una o più centrali termiche; esse andranno a servire l’impianto di riscaldamento costituito da serpentine poste sotto al pavimento delle abitazioni.
Un impianto integrato costituito da sistema di geoscambio e fotovoltaico permette di rendere autonome le abitazioni producendo kW termici per il riscaldamento e l’acqua calda, kW refrigeranti per raffrescare d’estate, nonché garantire l’elettricità per uso domestico producendo kW energetici necessari anche per la pompa di calore che viene installata nell’impianto di geoscambio. Inoltre grazie al contributo statale per la produzione di energia pulita – il famigerato Conto Energia – ciascun inquilino riceve al mese circa 70 € con i quali poter fare fronte alle spese relative alle altre utenze non coperte dall’impianto. In buona sostanza un piccolo miracolo in cui al costo zero delle bollette si affianca la quasi completa assenza di emissioni nocive, praticamente inquinamento nullo.

Fonte: ArchitetturaEcoSostenibile

Dagli USA il green generator da balcone

In Italia si dovrà attendere la fine dell’anno per vederlo in commercio, ma negli Stati Uniti Greenarator è già un must have. Si tratta di un generatore eolico-fotovoltaico formato mini, ideale per coloro che desiderano produrre la propria quota di energia verde, senza forzatamente dover convincere tutti gli inquilini di un edificio.
Proprio dopo aver constatato le frequenti difficoltà di installazione di turbine e pannelli solari in aree comuni dei condomini, il designer statunitense Jonathan Globerson ha messo a punto quello che potrebbe divenire un utile mezzo per incrementare i risparmi delle singole famiglie. Testato con successo, Greenarator – che sta per Green Generator, come spiega il suo creatore- è una turbina verticale di dimensioni ridotte, che si presta ad essere installato senza grande ingombro su balconi e terrazzi, permettendo un risparmio annuo in bolletta del 6%, per non parlare delle ridotte emissioni nocive.
Il prodotto si presenta come una turbina eolica comprensiva di pannelli solari, così da essere efficace anche in caso di assenza di vento. Sorretto da due barre metalliche passanti internamente al balcone, Greenarator è collegato tramite cavi elettrici direttamente alla rete elettrica. All’altezza del passamano è fissato il controller, all’interno del quale un supercondensatore e un inverter gestiscono il funzionamento del dispositivo. Se persuadere un intero palazzo a convertirsi all’energia verde risulta spesso quantomeno problematico, Greenarator promette di poter soddisfare così il legittimo desiderio di ciascuno di noi di produrre la nostra energia.

Fonte: Casa&Clima

Soliloquy: l’ecologia di lusso fatta yacht

E’ stata presentata (2009) alla quarta conferenza annuale sul futuro dei superyacht a Maiorca proprio in questi giorni la nuova soluzione design del lusso nautico. E mai yacht fu più verde! Si chiama Soliloquy ed è il “Super-Green Superyacht” progettato da Alastair Callender, della Coventry University (UK), e sponsorizzato dalla Solar Sailor Holdings Limited, una compagnia high-tech australiana che vanta la proprietà del brevetto “solarsail”, una tecnologia d’avanguardia che unita all’innovativo “Hybrid Marine Power” (HMP), sta cambiando la concezione della navigazione. Il Soliloquy, è nato come sfida alla moderna concezione del lusso nautico, che fino ad oggi è stato sinonimo di forti impatti ambientali ed enormi sprechi. Con i suoi 58 metri di opulenza ecologica, questo yacht, capace di ospitare fino a 12 persone, è un inno al radical green. Per i suoi interni, sono stati selezionati materiali eco-compatibili ed il legno adoperato nelle diverse sezioni dello yacth, proviene rigorosamente da foreste eco-gestite.
Il mix di energia eolica e solare, con il supporto di sistemi ibridi, di cui la Solar Sailor è orgogliosamente promotrice, permettono alte prestazioni ad impatto zero. Con appena 12 ore di carica solare, ad esempio, il Soliloquy può viaggiare a circa 8 nodi, alimentato dalla sola energia ricavata dal sistema fotovoltaico. Robert Dane, CEO della Solar Sailor ha dichiarato: Quando Alastair Callender ci ha contattato per sponsorizzare il progetto per il suo ultimo anno alla Coventry University, siamo rimasti immediatamente colpiti dal suo curriculum e dal progetto stesso che sembrava integrarsi perfettamente con la Solar Sailor.
Il Soliloquy, vanta circa 600 metri quadrati di superficie dinamica adoperata per il sistema fotovoltaico, che insieme alla tecnologia HMP garantisce il convoglio dell’energia solare nelle batterie dello yacht per alimentare silenziosamente gli apparecchi elettrici senza dover ricorrere a rumorosi generatori di corrente. A farne quasi un pezzo d’arte, sono sicuramente la forma, ricercata e chic e le tre innovative ali rigide, le “rigid wings solarsails” che garantiscono uno spettacolo unico per chi avrà la fortuna di avvistarle in mare.
E anche se lusso e risparmio non hanno mai legato, stavolta si cambia registro: a fronte dei comfort e delle prestazioni tipiche degli yacht di lusso, si avrà il piacevole risparmio di rumore, vibrazioni, costo del carburante e produzioni di CO2 normalmente provocati da imbarcazioni di questo genere.

Fonte: GreenMe

Eolico: Ikea produce un nuovo impianto

Come abbiamo diverse volte riferito negli ultimi mesi, Ikea si sta dimostrando piuttosto attenta sul fronte della diversificazione energetica, dotando alcuni dei propri mega punti vendita (soprattutto, negli Stati Uniti) di impianti di produzione di energia elettrica pulita, mediante lo sfruttamento dell’energia solare. Ebbene, al fine di perseguire al meglio gli obiettivi di diversificazione di cui sopra, la società sembra ora aver deciso di dedicarsi in maniera più intensiva all’energia eolica.
La società svedese ha infatti deciso di realizzare un nuovo impianto di produzione di energia eolica a Dalarna, incaricando la O2 Vind AB, compagnia connazionale, di gestire le fasi di realizzazione dell’impianto e il successivo allaccio alla rete elettrica, previsto tra un anno. L’impianto sarà costituito da nove turbine, in grado di produrre circa 70 GWh ogni anno, contribuendo in tal modo a soddisfare il fabbisogno energetico elettrico di 17 punti vendita del gruppo. Oltre all’impianto di Dalarna, la società continuerà inoltre a gestire l’impianto eolico tedesco e quello francese, per un totale di oltre 50 turbine, e una capacità di soddisfacimento del proprio fabbisogno energetico complessivo pari al 10%.

Fonte: Ecoo

Clima: Conti, irrealizzabili obiettivi emissioni al 2020

C’e’ stato un eccesso di zelo che ha imposto al nostro sistema riduzioni che non erano ne’ necessarie ne’ realizzabili. Oggi paghiamo questo eccesso di zelo. Lo ha affermato l’ad dell’Enel, Fulvio Conti, parlando degli obiettivi posti all’Italia dal pacchetto 20-20-20.
Altri Paesi – ha proseguito Conti davanti alla Commissione Bilancio della Camera – sono stati piu’ capaci di noi nelle negoziazioni e quindi l’Italia e’ stata penalizzata nell’attribuzione degli obiettivi, visto che noi italiani, pur essendo i piu’ virtuosi, abbiamo pero’ l’impegno di ridurre piu’ degli altri. Si tratta, insomma, di un errore di partenza di cui ancora oggi scontiamo i risultati.
Conti ha poi sottolineato che le emissioni di CO2 vengono da diversi settori, ma si guarda soprattutto al termoelettrico” in modo ”non corretto” e si chiede ad esso ”il maggiore sforzo.

Fonte: Ansa