Archivio della categoria ‘ENERGIE RINNOVABILI’

L’eco-ospedale di Cisanello: riscaldato da un giacimento geotermico

Pisa: a una profondità di 600 metri a est della città, c’è un giacimento geotermico di acqua a 50° di temperatura, individuato dopo una ricerca di Cnr ed Enel ed è al centro di un progetto ambizioso: riscaldare l’ ospedale di Cisanello, una delle strutture sanitarie più prestigiose d’Italia che entro l’anno raddoppierà la sua volumetria per dare energia ad alcune strutture universitarie che sorgeranno vicino all’ospedale. Saranno usate nuove tecnologie che consentiranno di sfruttare il bacino senza alterarne la struttura – e dunque provocare danni alla falda – e produrre energia pulita a emissioni zero. Secondo il presidente della commissione Sanità della Regione Toscana, Fabio Roggiolani, il progetto di Pisa è al centro di un piano regionale per rendere energicamente ecologica l’intera sanità toscana. Un sistema a ciclo chiuso, in funzione in più di trenta nazioni, ma non in Italia. Fonte: Il Corriere della sera

Dupont: moduli fotovoltaici integrati

Dupont® ha ideato un sistema fotovoltaico per l’integrazione nel tetto, composto da un generatore fotovoltaico su una cornice in materiale termoplastico DuPontTM Rynite® stampato in un unico pezzo. La cornice è progettata per integrare il generatore fotovoltaico e costituire allo stesso tempo l’elemento di copertura e tenuta del tetto. Tenuta che longitudinalmente è assicurata dall’ inscatolamento delle cornici, e trasversalmente da profili estrusi che riuniscono due pannelli tra loro tramite fissaggio a clip. I pannelli fotovoltaici sono collegati al resto del tetto tradizionale con profili d’acciaio galvanizzato ed elementi di fissaggio di acciaio inossidabile sui quattro lati. Compatibile con la quasi totalità di tetti e tegole, il sistema è fornito di inverter e scatole di connessione, per fornire un kit completo pronto per l’installazione. Rapido e facile da installare, garantisce una notevole riduzione delle fasi di installazione e dei punti di fissaggio, elementi del sistema pronti per l’installazione senza bisogno di adattamenti particolari, eccellente tenuta all’acqua, con scarico perfetto dell’acqua e ventilazione ottimale dei moduli e materiali affidabili, dalle elevate prestazioni: è usato nell’industria automobilistica e aeronautica, resistente agli agenti atmosferici e alla corrosione. Fonte Archinfo.it

L’ECO POD

Eco Pod by Howeler e Yoon ArchitectureLeggere la newsletter di Architettura e Design è uno dei piaceri della vita. C’è sempre una nuova idea, geniale, sostenibile, utile da scoprire e di cui stupirsi…l’unico dubbio è la reperibilità dell’eventuale prodotto e il costo. La prima idea che vi segnalo arriva da Boston e si colloca nel campo delle energie alternative. Si chiamano Eco Pod e sono nuovi ed innovativi metodi di produzione di energia derivante da biocombustibile. Si tratta di strutture verticali temporanee pronte ad abbellire la città e produrre energia alternativa, pulita e rinnovabile, che interviene sui vecchi edifici, ormai abbandonati. Nell’attesa di un eventuale recupero, questi edifici diventano dei veri e propri supporti verticali per bioreattori di micro-alghe pronti a produrre energia per la città. In questo modo le strutture, da ruderi abbandonati, si trasformano in edifici ad alto impatto visivo ricoperti da capsule multiple (prefabbricate) fonte di bio-combustibili che, nel caso delle micro-alghe è pari a 30 volte di più per acro rispetto ai tradizionali bio-combustibili. In più, diversamente da altri biocombustibili, le micro alghe crescono su qualsiasi tipo di supporto, anche su superfici verticali e, durante la fotosintesi, trasformano l’anidride carbonica in ossigeno. Tutta la struttura portante, inoltre,  è stata progettata per spostare agevolmente le varie capsule grazie a particolari bracci meccanici (azionati con la stessa energia prodotta dalle  micro-alghe) per massimizzare la crescita delle alghe e quindi il rendimento. Leggi l’articolo intero qui.

Più fotovoltaico. Meno polvere.

Uno strato sottilissimo di nanotubi respinge acqua e polvere da una superficie. Applicato al vetro di protezione di un pannello fotovoltaico ne diminuisce i costi di manutenzione e ne aumenta il rendimento. La polvere forma uno schermo che ombreggia il pannello, impedendo alla luce di arrivare a destinazione e ne può abbassare il rendimento fino al 30%. Spolverare i pannelli, specie quando sono montati su un tetto o sulla facciata di un palazzo, e’ una operazione che richiede tempo, mezzi e fatica, e un rischio considerevole. I nanotubi si formano per deposizione dal vapore in condizioni di alta temperatura e si assemblano spontaneamente in una specie di prateria. Questa struttura funziona bene anche come ultracondensatore, di cui si intravedono applicazioni nelle auto elettriche e nelle batterie al litio. Il materiale costa come l’aspartame, il dolcificante che rimpiazza lo zucchero. Il materiale e’ stato scoperto nel corso di ricerche su un particolare peptide collegato con l’Alzheimer, dal gruppo di ricerca di Lihi Adler-Abramovich all’università di Tel Aviv, che ora intende commercializzarlo. Potrebbe essere utilizzato anche nei deserti dove si pensa di installare solar farm come nel progetto desertec, vista l’alta presenza di polvere.

Fonte dell’articolo: ecowiki

L’Africa e il fotovoltaico

Il fotovoltaico in Africa potrebbe combattere povertà e cambiamenti climatici. Allo stato attuale due miliardi di persone non hanno accesso alla rete elettrica: utilizzano kerosene e legna per procurarsi luce e calore, combustibili fossili che producono tonnellate di anidride carbonica e fumi tossici. In Africa, serve luce, calore, energia per pompare l’acqua, caricare i cellulari, ascoltare la radio e pescare di notte, energia per le scuole, gli ospedali e i servizi comunitari. E se c’è qualcosa che in Africa non manca è il sole. Il fotovoltaico ridurrebbe la dipendenza dai combustibili fossili rendendo le comunità più indipendenti e in grado di svilupparsi e diminuirebbe fortemente le emissioni di gas serra. Il primo a introdurre il fotovoltaico in Africa fu nel 1077 il missionario Bernard Verspieren, fondatore di una scuola agronomica a Mali mettendo in funzione la prima pompa fotovoltaica. L’unico inconveniente di questi pozzi è che la luce solare ha fluttuazioni continue: corrente e potenziale aumentano e diminuiscono, il motore accelera e decellera in proporzione all’ora della giornata e alle condizioni metereologiche. Il motore non funziona di notte e gira lentamente in situazioni metereologiche di nuvoloso. Per ovviare a questi inconvenienti si utilizzano degli accumulatori per garantire la presenza di energia a tutte le ore. Nello stesso periodo una studentessa del Politecnico di Parigi, Dominique Campana, svolgeva la sua tesi di dottorato sulla possibilità di alimentare pompe con celle fotoelettriche. Dominique costruì un prototipo e riuscì a farlo funzionare in una regione molto arida della Corsica, con ottimi risultati. La notizia fece il giro del mondo. Numerosi sono i progetti umanitari che si impegnano ad aiutare le popolazioni ad acquistare pannelli fotovoltaici, uno di questi programmi è Solar Aid.

Fonte: Energia in tutte le sue forme.

Padova e il fotovoltaico

Entro il 2010 a Padova nascerà uno dei piu’ grandi impianti fotovoltaici al mondo, che si estendera’ su una superficie di oltre 250 mila metri quadrati, verra’ costruito sul tetto dei fabbricati dell’Interporto e dei Magazzini generali di Padova. L’impianto, una volta ultimato, sara’ formato da 67.500 pannelli fotovoltaici, e avra’ una capacita’ energetica complessiva di 15 MWp, che consentira’ di produrre 17 milioni di chilowattora annui di energia dal sole. L’energia prodotta sui tetti dell’interporto e dei magazzini generali equivarra’ a quella consumata in un anno da 5.000 famiglie. L’investimento e’ di circa 50 milioni di euro, i lavori coinvolgeranno circa 450 persone a livello occupazionale, ma saranno notevoli anche i risparmi in termini di costi energetici e i benefici per l’ambiente. Fonte Il corriere della sera

Lux, la collana fotovoltaica

Lux, la collana a energia rinnovabile, disegnata da Mae Yokoyama, studentessa della Konstfack University, in Svezia.

I piccoli pannelli fotovoltaici danno energia a una serie di led che si accendono e formano una collana di perle luminose. Ma per funzionare, la collana ha bisogno di essere esposta alla luce per qualche tempo, quindi non la si può tenere in un cassetto per indossarla di corsa appena prima di uscire per una serata. E se le aziende del settore fotovoltaico la regalassero come omaggio ai proprio clienti? Fonte Ecowiki

L’asfalto fotovoltaico

Il Dipartimento dell’Energia degli StatiUniti ha finanziato un progetto che prevede la costruzione di un tratto autostradale costituito da pannelli solari. Si tratta di sostituire il vecchio manto stradale con un enorme pannello capace di sviluppare energia. Scott e Julie Brusaw basandosi sui consumi medi nordamericani, hanno calcolato che un miglio di strada a quattro corsie potrebbe fornire energia a più di 400 abitazioni, se si sostituisse l’asfalto della pavimentazione con moduli fotovoltaici Solar Roadways. I due hanno ottenuto 100mila dollari di finanziamento governativo per studiare e testare le strade fotovoltaiche. Le strisce sono illuminate da led incorporati nel manto stradale e possono fornire informazioni mutevoli, in caso di bisogno (corsie di emergenza, avviso di lavori in corso, rallentamenti per incidente…). I pannelli solari sono anche in grado di riscaldare le strade per evitare la formazione di ghiaccio, senza ricorrere a sali chimici (inquinanti e che richiedono una logistica non indifferente per essere resi disponibili al momento in cui sono necessari). La superficie di vetro dei pannelli e’ stata studiata per offrire aderenza alle ruote dei veicoli, anche in caso di pioggia. E’ impermeabile e resistente all’usura.

I problemi sono ancora tanti, sotto lo strato fotovoltaico vi è quello dei servizi, con il sistema dei cavi di telefono, web, TV, elettricità e altronon sono disponibili analisi sul ciclo di vita delle Solar Roadways, quindi non e’ chiaro in quanti anni venga ripagata l’energia necessaria alla produzione e allo smaltimento. Ma la direzione è quella giusta. Fonte Ecowiki

Il Gse pubblica il nuovo rapporto sul fotovoltaico

Insieme al rapporto sui Certificati Verdi, è stato pubblicato nei giorni dal GSE, anche quello sulla situazione del fotovoltaico in Italia. Ebbene, numeri alla mano, emerge che nel nostro Paese si dispone attualmente di una potenza fotovoltaica installata di 815 MW, costiutita da circa 60.000 impianti distribuiti nello stivale.

I seguenti dati ci indicano la situazione nel periodo compreso fra il settembre 2008 e l’agosto 2009. Ed ecco che emerge come le Regioni che più si distinguono in positivo per diffusione di questa tecnologia sono l’Emilia Romagna (in modo particolare per impianti sino a 20 kW), la Basilicata e la Puglia (queste ultime per impianti con una potenza compresa fra i 20 e i 50 kW, mentre la Puglia è leader in solitario anche per le potenze sino a 1 MW). Capitolo Conto Energia.

Il Gse comunica che al gennaio 2009 sono in esercizio 61.874 impianti che hanno avuto accesso al Conto Energia di 813 MW. La considerazione che più balza all’occhio è il fatto che sarebbero appena 2 i MW di potenza installata che non usufruiscono dell’incentivo. Probabilmente si tratta di impianti stand-alone (quindi non connessi alla rete) e di impianti che per diversi motivi (burocratici e/o di cattiva organizzazione dei proprietari degli impianti) hanno perso la possibilità di usufruire dell’incentivo.
Probabilmente si tratta di impianti stand-alone (quindi non connessi alla rete) e di impianti che per diversi motivi (burocratici e/o di cattiva organizzazione dei proprietari degli impianti) hanno perso la possibilità di usufruire dell’incentivo.

Il Gse stima che la potenza fotovoltaica con il Conto energia supererà a breve i 900 MW e prevede che il limite di potenza fotovoltaica (che è di 1.200 MW) di questo passo dovrebbe raggiungersi nel luglio di quest’anno.

Da quel momento in poi sarà curioso sapere quali saranno le strategie della nostra politica considerando che, di pari passo all’avvento del Conto Energia, si è creato un indotto di imprese specializzate nel settore che rappresentano una realtà economica non trascurabile nel Paese.

Via | Gse.it
Foto | Flickr

TerniEnergia, avviati cantieri per 10 nuovi impianti fotovoltaici

TerniEnergia ha annunciato l’avvio dei lavori per la realizzazione di 10 impianti fotovoltaici nelle regioni Umbria, Marche, Sicilia, Puglia, per una capacità complessiva di circa 10 MWp. La società, attiva nel campo dell’energia da fonti rinnovabili, quotata sul Mercato MTA di Borsa Italiana, ha reso noto in un comunicato che sono destinati alle Joint Venture circa 4,5 MWp, mentre sono realizzati per conto di clienti terzi i restanti 5,5 MWp, di cui 3,5 MWp non prevedono la fornitura di pannelli. Il completamento delle opere di costruzione è previsto entro marzo 2010.”Il numero complessivo di impianti realizzati da TerniEnergia al 31 dicembre 2009 – precisa una nota – è pari a 128, per una capacità cumulata pari a circa 40 MWp, di cui 20 MWp realizzati per le joint venture con Edf En.Stefano Neri, Presidente ed Amministratore Delegato della società, dichiara quanto segue: “L’inizio del 2010 è contrassegnato da un incremento significativo del nostro business che prevede entro marzo la realizzazione di 10 MWp di potenza installata. Tale sensibile accelerazione rispetto al primo trimestre 2009, che aveva visto la realizzazione di potenza installata pari a 2 MWp, ci permette di essere confidenti sull’anticipazione dei target per il 2010”.”

Vai al sito ufficale

European Solar Days

Circa 1.000 iniziative e 300.000 cittadini hanno stretto amicizia con l’energia solare.
Questo il bilancio dei primi quattro anni degli European Solar Days in Italia, la campagna informativa che torna anche nel 2012, dal 1 al 13 maggio, con il coordinamento di Ambiente Italia e Legambiente e il supporto di Assolterm, Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, GIFI, Kyoto Club, Qualenergia e Solarexpo.
Gli European Solar Days, in questa quinta edizione, vedranno la partecipazione di ben 17 paesi.
Valutando le passate edizioni, ci si aspetta che nel 2012 incrementi il numero degli eventi e dei partecipanti così come l’interesse dei media verso la campagna. Questo trend è stato dimostrato nel corso delle ultime edizioni con più di 8000 eventi organizzata in 19 paesi europei che hanno attratto più di mezzo milione di partecipanti.
Un grande successo, dunque, che si protrae negli anni.
La quinta edizione si svolgerà nelle prime due settimane di Maggio, dall’1 al 13 Maggio.

Come registrare un iniziativa?

Chiunque si voglia proporre, può organizzare un “evento solare”.

I passi da fare sono pochi e semplici:

•  ideare e progettare uno o più eventi da organizzare, autonomamente, su scala locale o nazionale, nel periodo compreso tra il 1 e il 13 maggio che includano, tra i temi centrali, quello dell’energia solare;
•  registrare l’evento sul sito www.eusd.it, alla sezione “Registra il tuo evento”, compilare l’apposito form con tutti i dati dell’evento in corso di organizzazione.
Ultimata la fase di registrazione, sarà possibile visualizzare quanto da voi organizzato sulla mappa degli eventi.
Nel caso di iscrizione di più eventi, si prega di inserire ogni evento in una riga differente del modulo.

Le iscrizioni scadono il 31 Marzo e sono gratuite.

Perché partecipare alla campagna?
Partecipare agli European Solar Days consente:

•  di farvi entrare in contatto con altre realtà del vostro territorio che si occupano di energia solare;
•  di vedere le vostre iniziative inserite nella lista degli eventi sul sito www.eusd.it, sul profilo Facebook e sulla nuova pagina degli European Solar Days Italia;
•  di aver promossi gli eventi, dalla Segreteria Nazionale dei Solar Days, presso i media nazionali e locali tramite interviste e articoli, nonché in convegni, fiere e seminari;
•  di utilizzare il logo dei Solar Days, dimostrando così l’inserimento in una campagna nazionale ed europea;
•  di avere inserite le vostre foto sul profilo Facebook dei Solar Days.

La Segreteria Nazionaledei Solar Days è disponibile per ogni richiesta di informazione e chiarimenti all’indirizzo mail: solardays@ambienteitalia.it.

Per maggiori informazioni su tutti gli eventi registrati agli European Solar Days 2012 visitate il sito www.eusd.it alla sezione “Mappa eventi”.

Decreto elettrico: dalla polverizzazione alla polarizzazione

Il “decreto elettrico”, atteso ormai da settembre 2011 e di prossima pubblicazione, rappresenta, dopo la direttiva europea 2009/28/CE, il Piano d’Azione Nazionale (PAN) e il decreto legislativo n. 28/2011 (il “decreto rinnovabili”), il pezzo mancante del puzzle di programmazione del settore delle fonti rinnovabili in Italia fino al 2020.Tale decreto sancirà le regole con le quali gli operatori dovranno confrontarsi e stando alle ultime bozze circolate, appare mirato alla riduzione del ruolo della componente incentivante nella pianificazione degli investimenti.
L’idea di partenza sembra essere quella di integrare definitivamente le fonti rinnovabili nel sistema elettrico partendo dal quasi annullamento del valore degli incentivi per avvicinare questa produzione di energia a logiche concorrenziali e di mercato.
La definizione delle nuove tariffe non è caratterizzata dalla logica del “taglio lineare” ma da unarimodulazione declinata per tipologia di impianto e fonte, poi ulteriormente ponderata per taglia di potenza. Un approccio che si dimostra coerente con l’obiettivo di rendere la tariffa incentivante, diversamente dalle recenti esperienze vissute nel fotovoltaico, per davvero “costreflective” attraverso l’introduzione del sistema delle aste. Inevitabilmente, ciò si scontrerà con la capacità di accesso al credito, con la conseguenza che saranno favoriti i soggetti più grandi e solidi, comportando dinamiche di concentrazione in un settore finora polverizzato.
Molti operatori si dovranno adesso orientare verso impianti di taglia inferiore, che potranno usufruire di una tariffa certa, dando quella spinta mancata finora alla realizzazione di un modello di generazione distribuita. Un effetto dunque di polarizzazione del settore.
Inoltre, la vendita dell’energia sul mercato prevedrà una maggiore partecipazione diretta dei produttori, ponendo fine all’assistenzialismo del “ritiro dedicato”, utile ai primordi ma ora non più necessario. Sul fronte regolatorio poi, la produzione da fonti non programmabili – la cui rapida e disorganica crescita ha provocato problemi al gestore della rete – sarà gestita attraverso l’applicazione della disciplina degli sbilanciamenti, rendendo sempre più imprescindibile l’adozione di adeguati sistemi previsionali (“forecasting”). Un obiettivo dunque di responsabilizzazione del settore e degli operatori.
Sarà dunque sviluppando maggiori competenze nell’attività di trading dell’energia prodotta e svolgendo ruolo attivo per le attività di dispacciamento e bilanciamento, anche mediante eventuale ricorso allo storage (se, dove e quando conveniente) e sfruttando le opportunità di maggior efficienza energetica tipiche della generazione distribuita, che gli operatori del settore – vecchi e nuovi – potranno trarre profitto in un’ottica industriale e non più finanziaria.

Quarto Conto Energia: come accedere anche nel 2012 agli incentivi

Alla fine del 2011 ricordiamo che anche per il prossimo anno saranno disponibili incentivi statali a favore di chi sceglie di installare impianti fotovoltaici, sebbene con qualche differenza rispetto al passato.

Riassumiamo allora tutte le novità principali.
E’ il ben noto Quarto Conto Energia a regolare i meccanismi incentivanti a favore di chi installa impianti fotovoltaici nel 2012, ma con regole diverse da quanto previsto fino all’anno in corso. In particolare, il decreto interministeriale del 5 maggio 2011 ha introdotto il nuovo Conto Energia indicando che le tariffe siano previste “a scalare” per gli impianti entrati in funzione tra il 31 maggio 2011 e il 31 dicembre 2016. Inoltre, lo stesso decreto fissa ai 23 mila Mwp la soglia oltre la quale gli incentivi non saranno più concessi.
Non a caso, dopo questi annunci, si è scatenata una nuova corsa all’incentivo, visto che installare un impianto più avanti significa godere di ecobonus meno generosi. D’altra parte, basta qualche mese di titubanza per ricadere in una fascia di incentivi meno remunerativa, ecco perché gli italiani si sono affrettati. In ogni caso, resta il fatto che i finanziamenti statali restano di durata pari a 20 anni e che un certo guadagno, alla fine, c’è eccome.
Ma quanta differenza c’è tra tariffe 2011 e tariffe 2012? Per l’anno in corso si varia da 0,172 euro / kWh a 0,387 euro / kWh, mentre per il 2012 da 0,133 euro / kWh a 0,274 euro / kWh, appunto a seconda del momento di entrata in esercizio dell’impianto e della sua potenza unitaria.
Ricordiamo anche alcune precisazioni che erano state sottolineato ad inizio mese e che provengono dal Gestore dei Servizi Energetici. Innanzitutto, la certificazione antimafia e i requisiti per ottenere la maggiorazione della tariffa incentivante del 10% legata all’utilizzo di componenti UE/SEE (compresi i moduli in silicio cristallino extra UE/SEE facenti uso di silicio cristallino o wafer o celle prodotte in UE/SEE). La novità è che occorre inserire informazioni aggiuntive nell’Attestato di controllo del processo produttivo nel caso si utilizzino moduli fotovoltaici non assemblati in Europa. Se si tratta di fabbricati rurali, questi possono essere accatastati come edifici sui quali installare i pannelli fotovoltaici, ma l’accatastamento deve essere precedente all’entrata in esercizio dell’impianto installato.
Per quanto riguarda la cumulabilità degli incentivi, sarà possibile solo in particolari casi e a condizione che i bandi di gara per la concessione degli aggiuntivi al Conto Energia siano stati pubblicati prima dell’entrata in vigore del decreto ministeriale del 6 agosto 2010. Inoltre, gli impianti dovranno entrare in esercizio entro e non oltre il 31 dicembre 2011.
Infine, il bonus eternit. Il premio assegnato a chi sostituisce tetti in amianto con pannelli fotovoltaici viene assegnato se l’intervento di smaltimento dell’amianto è stato effettuato contestualmente all’installazione dell’impianto fotovoltaico e deve comportare la rimozione o lo smaltimento della totale superficie di eternit su cui verranno installati i pannelli. Esiste un “Formulario per il trasporto dei rifiuti” e occorre mostrare le fotografie del tetto prima e dopo l’intervento. La superficie dell’impianto fotovoltaico dovrà essere identica a quella bonificata con un margine di tolleranza intorno al 10%.

i �E n� �� mbizioso percorso, è progettare e costruire un veicolo che utilizzi la minor quantità di carburante per percorrere la maggiore distanza possibile, producendo il minor tasso di emissioni. L’obiettivo del progetto non è battere i record di velocità o essere i primi a tagliare il traguardo, ma consumare la minore quantità di carburante possibile in una distanza prestabilita.

 

La Shell Eco-marathonè un’iniziativa mondiale, che si sviluppa attraverso quattro manifestazioni:

  • Shell Eco-marathon Americas: 26-28 marzo a Houston, USA
  • Shell Eco-marathon Europe: 06-07 maggio a Lausitz, Germania
  • ShellEco-marathonUKYouth Challenge 29 e 30 giugno a Rockingham,UK
  • Shell Eco-marathon Asia: 08-10 luglio a Kuala Lampur, Malaysia

Rinnovabili. Sensibile calo investimenti nel primo trimestre 2011

Nel primo trimestre 2011 si è registrata una marcata flessione su scala mondiale nel valore e nel numero degli investimenti effettuati nel settore delle energie rinnovabili. A rivelarlo è la periodica analisi trimestrale di Global Data, secondo la quale, rispetto all’ultimo trimestre 2010, nel periodo gennaio-marzo 2011 il valore degli investimenti è sceso da 58 a 42 miliardi di dollari (-28%), mentre il numero dei nuovi progetti è diminuito del 15%. Secondo gli analisti di Global Data si tratta però di una flessione contingente, dovuta al fatto che nell’ultimo trimestre 2010 c’è stato un investimento di valore eccezionale (quello da 18 miliardi di dollari effettuato da Ecopetrol nel settore dei biocombustibili). Gli esperti di Global Data sono fiduciosi che gli investimenti in energie rinnovabili torneranno a crescere significativamente nel corso del 2011, soprattutto in Canada, Cina e India. Prevedono inoltre che Stati Uniti, Germania e Regno Unito continueranno ad effettuare investimenti importanti nelle tecnologie eoliche e solari e che ad essi si affiancheranno molti altri Paesi, compreso un discreto numero di economie emergenti. Per quanto riguarda il primo trimestre 2011, la maggior parte dei nuovi investimenti è stata indirizzata verso tre settori: eolico, idroelettrico e solare. Quest’ultimo settore è stato quello più dinamico avendo fatto registrare complessivamente 30 nuove offerte di investimento su un totale di 180. Il Nord America e l’area del Pacifico sono le aree che hanno fatto segnare la maggiore diminuzione degli investimenti, mentre in Europa il bilancio è positivo: rispetto ai 30,1 miliardi di dollari registrati nel quarto trimestre 2010, nel Vecchio Continente il valore degli investimenti in energie rinnovabili si è portato a 39,3 miliardi di dollari.

 

 

 

Fonte: http://www3.lastampa.it/

 

Rinnovabili: 100 miliardi costo incentivi 2010-20

I costi d’incentivazione delle produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel periodo compreso tra il 2010-2020 è prossimo ai 100 miliardi di euro. E’ la cifra presentata dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas durante un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera.

Facendo riferimento al solo anno 2020, la cifra che ricadrebbe sulle bollette è compresa tra i 10 e i 12 miliardi.

Nell’ipotesi che i consumi finali di energia al 2020 siano pari a 374 TWh, come prevede il Piano di Azione Nazionale elaborato dal Governo, il costo dell’incentivazione sarebbe compreso tra i 2,7 e i 3,3 centesimi di euro per kWh, il doppio rispetto ad oggi e circa il 17-20% dell’attuale costo unitario del kWh elettrico al lordo delle imposte.

Secondo l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, sono indispensabili meccanismi di incentivazione stabili, scadenze certe e una distribuzione nel tempo che promuovano anche l’innovazione tecnologica e una filiera industriale nazionale. Come ha illustrato il presidente dell’Aeeg, Guido Bortoni, molte delle attuali criticità nei meccanismi incentivanti derivano dalle continue modifiche nel tempo e quindi è ritenuta fondamentale una stabilità normativa.

Un modello efficiente di gestione degli incentivi, propone l’Authority, dovrebbero prevedere obiettivi quantitativi e temporali, distinti per ciascuna fonte e fissati da Governo e Parlamento, lasciando alla stessa Autorità la responsabilità di definire gli strumenti e le modalità per raggiungere questi obiettivi al minimo costo.

Per questo, il presidente Bortoni ha illustrato i temi su cui puntare: sistema di incentivi basato su meccanisi di mercato; rafforzare l’efficienza energetica (grazie ai certificati bianchi sono stati risparmiati 6,7 milioni di tep addizionali, pari al 2% dei consumi elettrici nazionali su base annua, con un onere di appena 531 milioni di euro dal 2005 al 2009); superare le criticità nelle reti, prevedendo strumenti normativi e regolatorio che rendano più certe e omogenee sul territorio nazionale le procedure di autorizzazione di connessione.

 

Fonte: Ansa

Legambiente e il Rapporto Comuni Rinnovabili 2011

Il Rapporto ’Comuni Rinnovabili 2011’, pubblicato ogni anno da Legambiente, rende un quadro molto chiaro della diffusione delle energie rinnovabili in Italia; nei Comuni del Nord e Centro Italia sono, localizzati, infatti, il maggior numero di Comuni che utilizzano energia proveniente da fonti rinnovabili. Al Sud la situazione è meno rosea, fatta eccezione per Lecce, in cui si è ad un passo dal raggiungimento dell’autosufficienza energetica. “Anche il Sud comincia a muoversi – sostiene Edoardo Zanchini, curatore del rapporto – ma per dare continuità a questa straordinaria rivoluzione occorre semplificare le normative d’autorizzazione, dare certezze agli investimenti, avviare serie politiche di efficienza energetica e iniziare gli indispensabili interventi di adeguamento della rete alle nuove caratteristiche della microgenerazione distribuita“. L’obiettivo – alquanto ambizioso, vista la differenza tra Nord e Sud – è quello di raggiungere per il 2020 gli standard indicati dall’Unione Europea, ovvero coprire il 17% del fabbisogno elettrico e termico attraverso fonti rinnovabili.
I Comuni di Morgex (Aosta) e Brunico (Bolzano) sono stati premiati da Legambiente poiché rappresentano un ottimo esempio di innovazione energetica ed ambientale ottenuto grazie ad una commistione di diverse fonti rinnovabili capace di soddisfare l’intero fabbisogno termico ed elettrico degli abitanti. Vediamo in dettaglio la diffusione delle diverse energie sul territorio italiano.

SOLARE FOTOVOLTAICO
I comuni del solare fotovoltaico sono complessivamente 7.273 a fronte dei 6.801 dello scorso anno, ovvero l’89% delle amministrazioni. San Bellino, in provincia di Rovigo, è in testa alla classifica di diffusione con una media di oltre 58,4MW ogni 1.000 abitanti.

SOLARE TERMICO
Per quanto concerne il solare termico, invece, è il comune di Torre San Giorgio, in Provincia di Cuneo, ad avere la maggiore diffusione, con una media di 2.140 mq/1.000 abitanti.

BIOMASSA E BIOGAS
Gli impianti a biomassa e biogas consentono di produrre 7.631 GWh pari al fabbisogno elettrico di oltre 3 milioni di famiglie. I comuni della Biomassa sono 1.033 per una potenza installata complessiva di 1.088 MW elettrici e 702 MW termici. In particolare quelli a biogas sono in forte crescita ed hanno raggiunto complessivamente 593,1 MWe installati e 52,9 MWt. Al primo posto della classifica troviamo Costa de’ Nobili (Pavia); a seguire altri 5 comuni in provincia di Alessandria.

MINI IDROELETTRICO
Quanto al mini idroelettrico, i comuni che ne fanno uso sono 946. Il Rapporto considera solo gli impianti fino a 3 MW e la potenza totale installata nei comuni italiani è di 988 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 3.952 GWh pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 1,6 milioni di famiglie. Il Comune con il più alto numero di MW installati è Marebbe (Bolzano) con 13 piccoli impianti per complessivi 22 MW. Al secondo posto troviamo il Comune di Villandro (BZ) con 6 impianti, seguito dal comune di Olevano sul Tusciano, in provincia di Salerno.

GEOTERMIA
I comuni della geotermia sono 290, localizzati tra le province di Siena, Grosseto e Pisa. Grazie a questi impianti in Italia vengono prodotti circa 5.031 GWh di energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 2 milioni di famiglie.

EOLICO
Sull’eolico non è stata elaborata nessuna classifica, in quanto su base comunale non avrebbe senso un criterio quantitativo per valutare la diffusione degli impianti che si devono realizzare in tutti i territori le cui condizioni di vento lo consentono. I comuni con il più alto numero di MW installati si concentrano nel Sud Italia. I comuni dell’eolico sono 374. La potenza installata è in crescita e pari a 5.758 MW in più rispetto al 2009. Nel 2010 gli impianti eolici hanno permesso di produrre 8.374 GWh di energia pulita, pari al fabbisogno elettrico di oltre 3,5 milioni di famiglie.

Fonte: ArchitetturaEcosostenibile

Energia: nuovo parco solare a Modena

Nella rete elettrica di Modena entreranno oltre 1,2 GWh annui di energia pulita evitando l’emissione in atmosfera di circa 600 tonnellate di CO2. Il lavoro e’ stato svolto, in sessanta giorni, da Ghirlandina Solare, la societa’ di progetto costituita da CPL CONCORDIA, Hera Energie Rinnovabili e Ing. Ferrari. Lo scambio di energia con la rete di distribuzione, gestita da Hera, e’ poi reso possibile da infrastrutture intelligenti che sono in grado di regolare il funzionamento di tutti gli apparati di controllo, trasformazione e generazione fino ai consumatori che potranno acquistare ”quote di potenza”.
L’impianto e’ gia’ perfettamente funzionante e produce i primi kWh. CPL CONCORDIA, Ing. Ferrari e Hera avranno per vent’anni la concessione di diritto d’uso delle aree di proprieta’ comunale per la progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione straordinaria e ordinaria di questo impianto che e’ tra i piu’ grandi in regione. I numeri dell’impianto: 5.508 pannelli da 180 Watt, sostenuti da oltre 300 strutture in acciaio zincato a caldo per oltre 1 MW di potenza. Il nuovo parco fotovoltaico si trova a Marzaglia su un campo agricolo di proprieta’ del Comune di Modena e destinato ad attrezzature generali. L’impianto si estende per 27.200 metri quadrati (pari a oltre tre campi da calcio).
Il campo solare e’ dotato di una serie di dispositivi di protezione e controllo per prevenire i furti e i danneggiamenti: illuminazione esterna, telecamere e un sistema anti intrusione costituito da barriere a infrarossi. Per verificare che il funzionamento dell’impianto sia sempre ottimale, e’ stato installato un sistema di telecontrollo completo di stazione meteorologica. Su tre lati del campo, inoltre, sono state piantumate apposite siepi, come opera di mitigazione ambientale.

Fonte: Ansa

Eolico: riprende a correre dopo rallentamento nel 2010

Nel 2011 saranno installati a livello mondiale impianti eolici per 45.000 MW, portando a 240.000 MW la potenza cumulata in funzione nel mondo. La previsione è della World Wind Energy Association (WWEA) che corregge al rialzo le stime diffuse recentemente dalla GWEC (Global Wind Energy Association), sottolineando però che i 37.642 MW eolici installati nel 2010 hanno rappresentano, in termini percentuali di crescita, il risultato più deludente dal 2004. Un risultato che peraltro sarebbe stato di molto più modesto senza lo straordinario concorso della Cina, che ha realizzato da sola quasi 19.000 MW, compensando in parte il calo registrato in Europa e nel Nord America. In base al nuovo rapporto fornito dal WWEA, a fine 2010 la capacità eolica installata nel mondo ha raggiunto i 196.630 MW, equivalenti ad una produzione annua di 430 miliardi di kWh, corrispondente a sua volta al 2,5% dei consumi elettrici del Pianeta. Con riferimento al valore di mercato, il WWEA stima in 40 miliardi di euro il fatturato globale del settore nel 2010 ed indica in 670.000 unità il personale addetto. Quanto alle previsioni a medio e a lungo termine, il WWEA prevede che per il 2015 la capacità eolica globale installata si porterà a 600.000 MW, per poi raggiungere e superare 1,5 milioni di MW nel 2020. Alla crescita dell’eolico prevista per l’anno in corso è però probabile che l’Italia parteciperà in modo ridotto. Commentando i dati del WWEA, l’Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV) ha osservato che il nostro Paese ha già subito nel 2010 “il primo vero stop da molti anni nella crescita di potenza installata” e rischia pertanto di essere scavalcato in Europa nel 2011 sia dalla Francia che dal Regno Unito.

Fonte: Ansa