Archivio della categoria ‘ENERGIE RINNOVABILI’

India: grande progetto per il fotovoltaico, ma vuole solo pannelli indiani

Il governo indiano ha deciso che nella prima fase del programma che prevede la realizzazione di 20 mila MW solari (tra fotovoltaico e a concentrazione) da installare entro il 2022, potranno essere utilizzate solo celle fotovoltaiche costruite in India. Saranno consentite importazioni di celle solo nel caso in cui l’industria nazionale non sia in grado di far fronte alla domanda. Lo hanno anticipato alla stampa indiana funzionari del ministero per le Energie nuove e rinnovabili, precisando che per la prima fase del programma solare verranno emesse rigide linee-guida da rispettare. Sulla decisione hanno influito le pressioni esercitate dall’industria nazionale, che nel solare è ancora piccola ma in forte crescita. In passato molte aziende estere si sono dimostrate interessate a entrare nel mercato solare indiano, in particolare quelle cinesi. Per evitare di dover dipendere massicciamente dall’importazione, l’India sta ora tentando di recuperare il tempo perduto.
La prima fase del programma Jawaharlal Nehru National Solar Mission prevede l’installazione di 1.300 MW solari entro il marzo 2013. Le tariffe incentivanti previste per la prima fase del programma sono pari a circa 0,30 euro/kWh per il fotovoltaico e 0,26 euro/kWh per il solare termodinamico. Dopo aver scatenato una guerra dei prezzi che ha colpito duramente l’industria europea e statunitense di pannelli e celle solari di silicio cristallino (-20% per le tedesche Conergy e Solarworld), la Cina ora punta a conquistare il mercato anche nelle turbine eoliche. Questo settore è ora dominato dalla danese Vestas, dall’americana General Electric e dalla spagnola Gamesa, ma le cinesi Sinovel Wind, Xinjiang Goldwind Science & Technology Co. e Dongfang Electric hanno già scalato la top ten dei produttori mondiali e sono pronte a competere sui mercati mondiali. Goldwind, dopo aver realizzato unità produttive in Germania e in Australia, ne ha aperta un’altra a Chicago. Sinovel ha esportato quest’anno in India dieci turbine da 1,5 megawatt ognuna e ha acquistato tecnologie americane per turbine da 5 MW. Una turbina in Cina costa cirta 600 mila euro per megawatt, mentre in Europa e negli Usa il costo è superiore agli 815 mila.

Fonte: CorrieredellaSera

 

 

Energia: Enel inaugura il primo impianto industriale a idrogeno al mondo

Enel inaugura il primo impianto industriale a idrogeno al mondo con una potenza di 16 megawatt totali e un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro. A inaugurare la struttura sono stati l’amministratore delegato Fulvio Conti e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. L’impianto consiste in un ciclo combinato alimentato con idrogeno per produrre energia elettrica e calore, sviluppando una potenza di circa 12 megawatt. Il rendimento del ciclo viene aumentato sfruttando il calore presente nei fumi di scarico per produrre vapore ad alta temperatura che inviato alla vicina centrale a carbone genera ulteriore energia per una capacità di circa 4 megawatt. La centrale, che utilizza 1,3 tonnellate di idrogeno all’ora, è sostanzialmente priva di emissioni di ogni tipo. L’energia prodotta, pari a circa 60 milioni di chilowattora l’anno sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di 20mila famiglie evitando di rilasciare in atmosfera oltre 17mila tonnellate di anidride carbonica. La centrale è adiacente al petrolchimico di Porto Marghera dal quale riceve idrogeno generato come by-product del ciclo produttivo. L’impianto sperimentale ad altissima efficienza si colloca nell’ambito dei progetti di Hydrogen Park, un consorzio nato nel 2003 su iniziativa dell’Unione industriale di Venezia e il sostegno della Regione Veneto e del ministero dell’Ambiente per circa 4 milioni di euro, allo scopo di promuovere nell’area di Porto Marghera lo sviluppo e le applicazioni delle tecnologie dell’idrogeno nel settore del trasporto e della generazione.
Oggi inauguriamo una perla – ha detto Conti – dal punto di vista ingegneristico che produrrà energia per 20mila famiglie. Conti ha sottolineato come ancora i costi per la produzione di energia da idrogeno siano molto alti ma come su questo fronte non bisogna fermarsi dal fare ricerca. Secondo l’amministratore delegato di Enel, questa tecnologia sarà esportabile quando i costi di approvvigionamento dell’idrogeno saranno ridotti: continuiamo a investire nella ricerca e per altri progetti simili ci vorranno alcuni decenni.

Fonte: LaStampa

Grandi progetti solari nei Paesi arabi

I Paesi arabi hanno capito che la loro ricchezza non è solo concentrata nel sottosuolo con le risorse di idrocarburi, ma anche in cielo con la grande quantità di ore di sole di cui beneficiano. Emirati Arabi Uniti ed Egitto hanno in programma grandi investimenti nell’energia solare. Sarà realizzata negli Emirati la più grande centrale solare del mondo. Masdar, in partnership con la spagnola Abengoa e la francese Total, costruirà e gestirà il progetto Shams 1, a Madinat-Zayed, 120 chilometri a sud-est di Abu Dhabi. L’impianto si estenderà su di un’area di 2,5 chilometri quadrati e sarà costituito da 768 parabole. Avrà una capacità attesa di circa 100 MW e consentirà di contribuire alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica per una quantità stimata di 175 mila tonnellate all’anno. La costruzione inizierà dopo l’estate e avrà una durata di circa due anni. Anche l’Egitto attiverà entro l’anno la sua prima centrale solare, una delle quattro al mondo in grado di produrre 140 MW annue di energia. Lo ha annunciato il ministro dell’Elettricità e dell’energia, Hassan Yunis, in una dichiarazione pubblicata dal sito internet del ministero. La centrale, situata a sud del Cairo, sarà collegata alla rete elettrica nazionale. Entro il 2020 l’Egitto punta a ricavare dalle rinnovabili il 20% del suo fabbisogno di elettricità.

Fonte: CorrieredellaSera

 

Il pallone da calcio del futuro sarà fotovoltaico

Greendix, società di Taiwan, ha presentato il pallone da calcio fotovoltaico.  Il momento per il lancio del prodotto non poteva essere dei migliori,  coincidente con lo svolgimento dei Mondiali di calcio. Nel pallone solare i classici pentagoni in pelle sono sostituiti da celle fotovoltaiche, della stessa forma e dimensione, in silicio policristallino.
L’obiettivo principale di questo progetto – spiega Joseph Lin, Presidente di Greendix –  è stato quello di dare prova che i moduli solari possono essere integrati in qualsiasi oggetto con cui interagiamo giornalmente, spingendo oltre i limiti di ciò che è possibile fare con il fotovoltaico. Il presidente della società taiwanese guarda a sviluppi futuri e dice che, con l’inserimento nel pallone di sensori di movimento e dispositivi audio, alimentati dal sole, si potrebbe dare la possibilità di giocare a calcio anche ai non vedenti. Michael Yu di Sonelis Technologies, società californiana che si occupa della distribuzione dei prodotti Greendix spera che questo pallone colpisca la fantasia dei progettisti di tutto il mondo su come l’energia solare possa essere perfettamente integrata in qualsiasi dispositivo immaginabile. La società ha già proposto gadget dalle forme originali, un esempio è la cella solare a forma di foglia, con un efficienza del 13%, disponibile in diverse colorazioni, presentata nel mese di maggio.

Fonte: FotovoltaicoBlog

Europa: 22 mila chilometri quadrati per il fotovoltaico

L’European Photovoltaic Industry Association (EPIA), ha recentemente pubblicato uno studio in cui si rende noto che in Europa vi sarebbe spazio per la realizzazione di superfici di sfruttamento dell’energia solare sui tetti per almeno 22 mila chilometri quadrati. Se queste aree venissero sfruttate a pieno si potrebbero  generare 1.500 GW di energia fotovoltaica. Attualmente negli stati dell’Unione Europea, 4 tetti su 10 e 15 facciate su 100 sarebbero pronti all’uso. Bioedilizia e  bioarchitettura, sono chiavi importanti di sviluppo per migliorare l’apporto energetico del fotovoltaico. Lo sviluppo ecocompatibile all’interno degli edifici, oltre a generare un virtuoso impatto ambientale del settore edile, porterebbe un innalzamento  della qualità della vita.

Fonte: FotovoltaicoBlog

Dalle biomasse, energia elettrica per 30 milioni di cinesi

Lo sfruttamento delle biomasse per la produzione elettrica (impiego di residui di colture agricole, rifiuti urbani, fanghi di depurazione) potrebbe soddisfare il fabbisogno di 30 milioni di cinesi, soprattutto di coloro che abitano nelle aree rurali del Paese. Circa il 50% dei 200 milioni di abitanti di queste zone ancora utilizzano lampade a petrolio per illuminare le proprie abitazioni e bruciano legna o rifiuti agricoli per riscaldarsi e cuocere i cibi. Il dato è fornito dal rapporto Rural Biomass Energy 2020 in the People’s Republic of China, pubblicato dall’ Asian Development Bank . Per sfruttare questo grande potenziale la Cina deve riuscire a investire per lo sviluppo del settore 60 miliardi di dollari entro i prossimi dieci anni. I tre quarti di questa cifra dovrebbero andare direttamente alle famiglie, mentre il 20% per la realizzazione di impianti di generazione elettrica e di produzione di combustibile liquido. Ad investire sulle biomasse dovrebbe essere congiuntamente sia il settore pubblico che da quello privato. Gli investimenti pubblici sono indirizzati soprattutto ai progetti che coinvolgono gli agricoltori, mentre i finanziamenti privati sono rivolti, ad esempio, a stimolare il settore della ricerca tecnologia. Oggi – conclude il rapporto della ADB il governo cinese si sta concentrando molto sullo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, in particolare eolico, solare e idroelettrica. Ma il potenziale rappresentato dalle biomasse come fonte di energia rinnovabile è tuttora ampiamente sottovalutato a causa dei costi, dei vincoli tecnologici da superare e di una normativa ambientale locale a volte confusa.

Fonte: LaStampa

Energia: il governo approva misure urgenti

Giovedì scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legge in materia di trasmissione, distribuzione e produzione di energia con carattere strategico nazionale. In base al nuovo decreto, su proposta dei Ministri dello sviluppo economico, Infrastrutture, Ambiente e Semplificazione normativa, il Consiglio dei Ministri, di intesa con le Regioni e le Province Autonome coinvolte, individua gli interventi e le opere urgenti connesse con la trasmissione, distribuzione e produzione di energia. A definire il carattere di urgenza sono le esigenze di sviluppo economico, che possono portare anche all’individuazione di mezzi e poteri straordinari. Gli interventi possono essere realizzati con il finanziamento da parte di soggetti privati. Le intese siglate tra Regioni e Governo devono definire le modalità di azione dei commissari straordinari, nonché la dotazione di mezzi a loro disposizione. Nel caso in cui non sia raggiunto l’accordo tra Governo e Regioni, dopo trenta giorni dalla consegna dell’atto alla Conferenza delle Regioni o dopo il primo incontro con l’ente locale interessato, il Governo può individuare in modo indipendente gli interventi e definire i criteri per l’attività dei commissari straordinari. I commissari sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri. Col consenso delle Regioni il panorama potrebbe cambiare. In presenza di pubbliche amministrazioni che non abbiano rispettato i termini di legge, ai commissari potrebbero essere riconosciuti poteri di sostituzione e deroga. Utili alla realizzazione degli interventi considerati urgenti e prioritari.

Fonte: EdilPortale

Pesaro: il più grande impianto fotovoltaico d’Italia integrato nel tessuto urbano

Sono iniziati a fine aprile i lavori per la realizzazione del più grande impianto fotovoltaico d’Italia totalmente integrato nel tessuto urbano, con una potenza di 2.200 kW, corrispondente al fabbisogno energetico medio di circa 750 famiglie e vedrà la sua realizzazione nell’area dell’Adriatic Arena di Pesaro. Il progetto, sarà completato entro il mese di ottobre, prevede la realizzazione di pensiline ombreggianti in acciaio la cui copertura è costituita da pannelli fotovoltaici collegati alla rete di distribuzione elettrica che alimenterà il quartiere con l’energia elettrica prodotta dal sole, completamente rinnovabile e senza emissioni di Co2.
Gli abitanti del quartiere e i passanti occasionali potranno seguire in tempo reale la produzione di energia rinnovabile e il conseguente risparmio di combustibile fossile e di CO2 immessa in atmosfera tramite display che verranno installati sulle strade del quartiere. L’area del parcheggio, che vedrà la realizzazione di 1000 posti auto coperti da 9.590 pannelli fotovoltaici che produrranno 2.500.000 kW di energia verde, sarà dotata di un sistema di videosorveglianza sulle 24 ore connesso alla centrale operativa della Vigilanza Urbana del Comune, garantendo una migliore protezione alla vita quotidiana dei residenti.
L’installazione del protitipo del trisol, la struttura che verrà utilizzata per la realizzazione del parcheggio, ha visto la partecipazione del Sindaco di Pesaro, Prof. Luca Ceriscioli, dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Pesaro, Giancarlo Parasecoli, dell’ Arch. Annarita Santilli, Responsabile Ufficio Energia del Comune di Pesaro e l’Ing. Roberto Longo, presidente di Sunparking Pesaro Srl. Visita il sito BluMiniPower.

Fonte: BioEcoGeo

Da Israele, il pollaio che genera biocarburante dal trattamento degli scarti

Un recente concorso promosso dal Ministero israeliano dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale è alla ricerca di una ristrutturazione efficace per le fattorie situate in Galilea, più precisamente per i pollai. Ad aggiudicarsi la vittoria è stato il progetto degli Architetti Peleg/Burshteic che, con un design innovativo, è riuscito a incorporare le funzione necessarie di un pollaio in un unico edificio che provvede autonomamente alla produzione di energia e alla gestione delle fosse nere attraverso un sistema di ricircolo. Il pollaio prefabbricato, di circa 60 mq, è stato concepito come una galleria del vento capace di fornire una ventilazione costante, necessaria per il clima e il benessere degli animali. Turbine eoliche, pannelli solari e vegetazione sono stati installati sulla parte esterna della struttura per fornire energia al fabbricato. Mentre internamente sono presenti serbatoi d’acqua, silos per la conservazione delle uova e un sistema per generare biocarburante dal trattamento degli scarti. I produttori locali però, preoccupati dal fatto che il governo voglia imporre sulle loro proprietà un modello industriale, non hanno ancora accettato questa novità, ossia il concetto di produttività unita al design. Al contrario invece, Agrotop, allevamento industriale di polli, ha deciso di introdurre una versione di questo progetto nel Regno Unito.

Fonte: Casa&Clima 

Senigallia: inaugurato hotel a energia solare

Energy Resources ha realizzato a Senigallia un hotel a energia solare che renderà il 4 Stelle Metropol una struttura all’avanguardia per rispetto dell’ambiente e qualificazione turistica. L’impianto fotovoltaico realizzato dall’azienda marchigiana Energy Resources, leader nel settore delle rinnovabili, avrà una potenza massima di 80 kW e consentirà di soddisfare integralmente il fabbisogno elettrico della struttura con energia da fonte rinnovabile, evitando così ogni anno l’immissione in atmosfera di 45 tonnellate di CO2. L’impianto è composto da 354 moduli fotovoltaici Sunpower ad alta efficienza, posizionati sulla tettoia dell’hotel e sulla copertura del parcheggio auto, dove sono state predisposte anche 2 postazioni per la ricarica di veicoli elettrici.
L’intervento che abbiamo realizzato all’Hotel Metropol – commenta Enrico Cappanera, amministratore delegato di Energy Resources – è un esempio estremamente significativo di come l’impiego di fonti rinnovabili possa valorizzare una struttura di accoglienza, rendendola ‘amica’ dell’ambiente e più competitiva nella capacità di attrarre presenze nella Riviera Adriatica. Il connubio di turismo e ambiente rappresenta una carta vincente per valorizzare il nostro territorio, e si può realizzare grazie ad imprenditori particolarmente lungimiranti. Si fa un gran parlare di rinnovabili, ma poi bisogna crederci – aggiunge Gianni Tittarelli, co-titolare dell’Hotel Metropol – Abbiamo attuato un investimento importante, che grazie al tipo di intervento incentrato sull’impiego di fonti rinnovabili ha trovato anche il sostegno del sistema bancario. L’obiettivo principale era realizzare un risparmio sotto il profilo energetico, ma anche attirare un turista particolarmente sensibile alle tematiche ambientali. Uno sforzo importante è stato dedicato ad ottenere un risultato che fosse anche visivamente e architettonicamente piacevole.

Fonte: InfoBuildEnergia

Solare: nuova tecnica per migliorare efficienza pannelli

Una nuova tecnica potrà ridurre i cali di energia dei pannelli solari, rendendoli più efficienti ed economici, e si potrà applicare sia ai pannelli sui tetti delle case sia agli impianti più grandi. Il dispositivo si chiama SPV1020 ed è stato realizzato dalla ST Microelectronics, società multinazionale con sede a Ginevra ma formata dalla fusione di società italiane e francesi. Attualmente i pannelli solari possono perdere fino al 20% dell’energia prodotta se anche solo una piccola parte del pannello si trova all’ombra. Questo inconveniente può influire sulla scelta del sito per l’impianto o addirittura mettere in dubbio la fattibilità del progetto. Per risolvere questo problema si usa la tecnica informatica chiamata Maximum Power-Point Tracking, che regola i circuiti di uscita dei pannelli compensando automaticamente le oscillazioni dovute alle variazioni di luminosità e temperatura o a difetti del pannello. Il nuovo dispositivo si applica a ogni singolo pannello, a differenza della tecnica usata finora che stima i valori medi su tutti i pannelli dell’impianto. La maggiore precisione consente di massimizzare l’energia prodotta da ogni singolo pannello, che non sarà più influenzata da eventuali cali o anomalie in un pannello vicino. Massimizzare l’efficienza e l’affidabilità è un elemento cruciale per fornire energia rinnovabile a costi competitivi. Lo sviluppo di prodotti innovativi come questo rafforza la nostra posizione di leadership nel campo delle tecnologie per le energie rinnovabili, ha commentato Pietro Menniti, direttore generale della Divisione industriale e conversione di potenza della ST Microelectronics.

Fonte: LaStampa

Eolico. Al via primo grande impianto offshore cinese

Il parco eolico offshore Lufeng Jiahuwan Wind Power Project, che sorgerà vicino alla città di Shanwei, sulla costa sudorientale della Cina, sarà il più grande del Paese e probabilmente del mondo, con un’area di 240 chilometri quadrati e una potenza di 1.250 MW. Lo costruirà la società Baoxin Energy con un investimento di 20 miliardi di yuan (2,3 miliardi di euro). La scelta della località è legata alle condizioni climatiche, ideali per la generazione eolica, con venti regolari sia come direzione sia come velocità. La Cina sta puntando molto sulle energie rinnovabili per ridurre le proprie emissioni di gas serra, dovute al fatto che produce circa 75% dell’elettricità con il carbone. Negli ultimi 5 anni ha raddoppiato ogni hanno la potenza eolica installata: i 13.800 MW installati nel 2009 (pari a un terzo dell’intera potenza installata nel mondo in tale anno) hanno portato la capacità totale a circa 25.900 MW. Tuttavia, contrariamente ad alcuni Paesi europei, ha finora realizzato quasi solo impianti a terra. Le uniche eccezioni sono costituite dall’impianto off-shore di Donghai Bridge (presso Shanghai, evidentemente giudicato non “grande” solo per il metro cinese, poiché è di ben 102 MW) e dal piccolo impianto di Liaodong Bay (1,5 MW) al servizio di una piattaforma petrolifera.

Fonte: LaStampa

Europa: entro il 2020 solo edifici a energia “quasi” zero

Entro il 31 dicembre 2020 gli edifici di nuova costruzione dovranno essere edifici a energia quasi zero. Lo prevede la nuova normativa sull’efficienza energetica in edilizia approvata ieri dagli eurodeputati – vedi bozza – che stabilisce i requisiti minimi per la prestazione energetica degli immobili di nuova costruzione e la loro applicazione per gli edifici esistenti. Gli Stati membri dovranno provvedere in questo senso. Tutti gli edifici costruiti dalla fine del 2020 dovranno possedere elevati standard di risparmio energetico e dovranno essere alimentati in larga misura con forme di energia rinnovabili e i progetti di costruzione degli edifici delle autorità pubbliche dovranno dare l’esempio partendo due anni prima. Una parte dei finanziamenti per queste innovazioni proverrà dal bilancio dell’Unione Europea. Ove possibile la spesa energetica degli immobili esistenti dovrà essere migliorata nel corso di lavori di ristrutturazione. Durante questi lavori i proprietari saranno incentivati a installare contatori intelligenti e a sostituire gli impianti di riscaldamento, quelli idraulici per l’acqua calda e i sistemi di climatizzazione con soluzioni alternative ad alta efficienza come le pompe di calore. La normativa nazionale richiederà, inoltre, ispezioni regolari alle caldaie e ai sistemi di climatizzazione. Le nuove norme aiuteranno i consumatori a contenere i consumi e l’Unione Europea, nel suo insieme, a centrare l’obiettivo sul cambiamento climatico usando il 20% in meno di energia. Gli immobili assorbono circa il 40% del consumo energetico totale dell’Unione Europea e costituiscono la più grande fonte di emissioni d’Europa, migliorando le loro prestazioni energetiche si riuscirebbe a raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di CO2.

Fonte: Edilportale

Enel: Green Power raddoppia capacità eolica in Bulgaria

Enel annuncia l’entrata in esercizio oggi a Shabla, in Bulgaria, una nuova centrale eolica da 21 megawatt (MW) di Enel Green Power, la società di del gruppo per lo sviluppo e la gestione delle fonti rinnovabili in Italia e nel mondo. Con sette pale eoliche da 3 MW ciascuna, il nuovo impianto è in grado di produrre annualmente circa 55 milioni di chilowattora, pari ai consumi di 19 mila famiglie, e di evitare così ogni anno l’emissione in atmosfera di circa 45.000 tonnellate di CO2.

L’entrata in esercizio di Shabla – spiega Enel in una nota – raddoppia la capacità eolica installata in Bulgaria da Enel Green Power, portandola a 42 MW. Questo progetto è l’ulteriore conferma dell’impegno di Enel Green Power per lo sviluppo della generazione di energia da fonti rinnovabili – ha detto il presidente di Enel Green Power – Operiamo anche in Romania e in Grecia, un’area con un grande potenziale di sviluppo per le rinnovabili, che può soddisfare la crescente domanda di energia di questi Paesi.

A fine 2008, Enel Green Power Bulgaria ha firmato un accordo con Global Wind Power Bulgaria, controllata di Danish Global Wind Power, per l’acquisizione dei progetti eolici di Kamen Briag e Shabla. Il primo impianto, quello di Kamen Briag a Kavarna, è entrato in esercizio a ottobre 2009, con una capacità installata di 21 MW

Fonte: LaStampa

Google investe 39 milioni di dollari nell’eolico

Se la tendenza generale è investire sulle energie rinnovabili, Google segue l’onda annunciando il suo primo investimento in un progetto di energia rinnovabile su larga scala: 38,8 milioni di dollari investiti per implementare un parco eolico in Nord Dakota, fornendo l’energia necessaria ad alimentare più di 55mila case.

Approfondisci su: Liquida

Eolico. La Francia punta sull’off-shore

Nel corso del dibattito parlamentare per il rinnovo della legge per lo sviluppo sostenibile (cosiddetta Grenelle Environnement, del 2007), il governo di Parigi ha presentato un programma di sviluppo dell’energia eolica che prevede un’accelerazione della potenza installata off-shore, con circa 6.000 MW entro il 2020. L’obiettivo esplicitamente dichiarato è duplice: da un lato soddisfare le esigenze ambientali e di riduzione delle emissioni climalteranti previste dalla legge in discussione; dall’altro sviluppare una industria nazionale capace di competere a livello internazionale nel settore. Un piano per il quale il governo francese si è mosso con largo anticipo. Già dalla primavera 2009, infatti, l’esecutivo parigino ha chiesto ai prefetti delle regioni costiere considerate più favorite (Bretagna, Loira, Alta-Normandia, Aquitania e Provenza-Costa Azzurra) di avviare una ampia consultazione tra tutte le parti interessate per identificare tutti gli eventuali ostacoli e i problemi tecnici, normativi e ambientali delle varie zone. Questa indagine, che dovrà concludersi entro la fine di giugno, consentirà di presentare nell’estate una selezione di una dozzina di aree favorevoli allo sviluppo dell’eolico-off-shore. Parallelamente è inoltre intenzione del governo adottare nuove norme che semplifichino fortemente le procedure per l’approvazione dei progetti e per la connessione degli impianti alla rete elettrica nazionale. Quindi entro ottobre 2010 è prevista la prima gara per l’assegnazione di concessioni in mare per 3.000 MW eolici. I progetti dovranno essere selezionati entro il marzo 2011.

Fonte: LaStampa

L’indonesia investe nel geotermico

Ambizioso piano indonesiano per favorire lo sviluppo del settore geotermico. L’intenzione del governo è di aggiungere, entro il 2014, ulteriori 4.000 MW geotermici ai 1.200 MW oggi installati, contribuendo così a portare l’energia elettrica a sempre più zone isolate con l’obiettivo di renderla disponibile per il 90% dei cittadini. Da notare che l’Indonesia è composta da circa 17.000 isole, con una popolazione di quasi 225 milioni di abitanti, di cui circa 78 milioni non ha ancora accesso all’elettricità. Il progetto è stato riconfermato nel corso del Congresso Mondiale sulla Geotermia apertosi domenica scorsa e che si concluderà oggi (30 aprile 2010) nell’isola di Bali.

Il potenziale geotermico delle zone intorno ai circa 150 vulcani attivi dell’arcipelago indonesiano è stimato essere il maggiore al mondo (pari al 40% dell’intero potenziale mondiale) e potrebbe costituire un fondamentale volano per lo sviluppo del Paese e per la riduzione delle sue emissioni inquinanti e climalteranti. L’Indonesia è una delle maggiori economie del sud est asiatico nonché terzo emettitore al mondo di gas serra. Attualmente nel Paese sono attivi solo 7 campi geotermici, mentre i siti idonei ad essere sfruttati sono più di 250. L’obiettivo del governo nella geotermia fa parte di un più ampio piano di sviluppo dell’intero settore elettrico. Che, tra l’altro, prevede di installare nuova potenza elettrica per circa 10.000 MW entro il 2012 (prevalentemente a carbone) e altri 10.000 MW da fonti rinnovabili (tra cui i 4.000 geotermici) entro il 2014. Il piano di sviluppo geotermico è stato definito “molto ambizioso” dallo stesso Surya Darma, presidente dell’Indonesian Geothermal Association. Il problema non è solo la ristrettezza dei tempi visto che 4 anni sono davvero pochi per confermare le conoscenze sui giacimenti, effettuare gli studi di fattibilità e realizzare gli impianti. Il problema maggiore è quello dei finanziamenti, poiché 4.000 MW geotermici richiedono circa 9 miliardi di euro. A tal fine il governo indonesiano sta cercando l’appoggio di investitori privati e di partner internazionali come Giappone e USA, oltre che di finanziamenti da parte di istituzioni come la World Bank.

Fonte: Lastampa.it

Consulta anche: Rinnovabili.it

Energia: Europa “rinnovabile” al 100% entro il 2050

Un sistema elettrico al 100% generato da fonti rinnovabili è possibile per l’Europa entro il 2050: lo rivela un nuovo Rapporto dal prestigioso istituto di ricerca economica McKinsey che analizza le varie opzioni per un sistema energetico ‘carbon-free’ del vecchio continente. Il nuovo sistema è attuabile e affidabile tanto quello attuale, e ridurrebbe i costi che l’Europa deve sostenere per l’importazione dei combustibili fossili. Lo studio, commissionato dall’European Climate Foundation (ECF) e che si è avvalso della consulenza di numerose grandi compagnie elettriche e di organizzazioni, mostra come la fornitura al 100% di energia rinnovabile sarebbe appena il 5-10% più cara di altri percorsi a basso livello di carbonio, e non comporterebbe i rischi dell’energia nucleare e dei combustibili fossili, facendo delle fonti rinnovabili la migliore soluzione disponibile. Lo studio McKinsey giunge all’indomani dell’accordo italo-francese sul nucleare, che nasce quindi già vecchio: “Il futuro dell’energia non è in una tecnologia rischiosa sotto il profilo ambientale e della sicurezza, non conveniente dal punto di vista economico e basata su una fonte esauribile entro pochi decenni come l’uranio. Il futuro è l’energia rinnovabile, e dopo aver segnato il passo per tanto tempo, l’Italia non deve perdere tempo in progetti che renderanno ad alcuni, forse, ma taglieranno fuori il Paese dall’economia del futuro”ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia

Fonte: BioEcoGeo