Archivio della categoria ‘Auto&Moto’

Phoenix, l’auto usa e getta

 

Mentre il mondo dell’automobile s’infervora sull’auto elettrica e tutti i costruttori principali hanno almeno un modello in rampa di lancio destinato al grande pubblico, c’è anche chi s’inventa unamacchina che si costruisce in pochi giorni, dura un lustro e, dopo un intenso utilizzo… si ricicla.

L’idea è venuta ad un duo di ingegneri e designer, Kenneth CobonpueAlbrecht Birkner, che hanno declinato all’estremo il co

ncetto di auto green ed ecosostenibile. La loro vettura è infatti realizzata utilizzando materiali naturali come bambùpalmenylonacciaio (ok, questo non è prettamente naturale, ma bisogna pure tenere insieme tutte le parti).

Il parto delle loro menti si chiama Phoenix, un’auto quasi totalmente biodegradibileuna monoposto a tre ruote con un design molto accattivante, che può ospitare un motore elettricoe resistere all’uso, secondo i costruttori, fino a cinque anni nei paesi industrializzati e oltre dieciin tutti gli altri.

Fonte:http://next.liquida.it

Halo Intersceptor, l’auto mutante del futuro

Avete presente la Batmobile o la macchina di James Bond?

Più che automobili, sono veicoli tuttofare, in grado di viaggiare in strada, ma anche sott’acqua, se non perfino di volare. Finora le abbiamo viste solo al cinema o in televisione.

Ora però c’è un designer inglese, Philip Pauley, che ha intenzione di trasformare questa fantasia cinematografica in un prototipo industriale, che magari un giorno sarà prodotto anche su vasta scala.

Il suo obiettivo è di creare il mezzo di trasporto del futuro: ibrido, resistente e velocissimo, visto che dovrebbe raggiungere una velocità di 500 chilometri all’ora. L’auto ha un nome molto suggestivo, Halo Intersceptor, ed è in grado di trasformarsi in aereo, elicottero o barca, semplicemente inserendo alcune parti aggiuntive di volta in volta.

Il prototipo, stando al video che ha diffuso Pauley, funziona un po’ come un Transformer e un po’ come la “Flying DeLorean” guidata dal Dottor Brown in Ritorno al futuro: la componente di base è l’abitacolo della macchina, definito dal designer “una USB a quattro posti che si può trasformare in qualsiasi veicolo al mondo” e che può raggiungere da 0 a 99 chilometri in 2,3 secondi.

A questo si possono aggiungere tre accessori: così Halo 120 trasforma l’auto in un piccolo jet privato che raggiunge i 25 piedi in un minuto e assomiglia a quegli aerei “Stealth” dell’esercito americano. Halo 46 invece riesce a convertirla in un elicottero a quattro posti (due piloti e due passeggeri). Con Halo 22 invece il veicolo diventa una barca da corsa dotata di doppio scafo.

Fonte: http://next.liquida.it

Debutta la moto gp elettrica italiana

Per promuovere e diffondere l’uso di mezzi elettrici a due ruote si alleano un’azienda energetica italiana, la Energy Resource srl, e un produttore artigianale di motocicli a emissioni zero, Betty Racing: un team al 100% italiano che corre nel campionato mondiale dedicato a questi innovativi veicoli.

Prossima tappa – La prossima gara del campionato riservato alle moto elettriche è prevista per sabato 24 luglio sul celeberrimo circuito di Laguna Seca in California (Usa), poco prima della gara di MotoGP.

Le due ruote del futuro? – Le moto elettriche da Gran Premio da quest’anno, come Jack ha già raccontato ai suoi lettori, hanno un vero e proprio campionato mondiale, fortemente promosso dalla Federazione motociclistica internazionale e anche dalla FIM italiana.

Pilota e pompiere – A scendere in pista in California sarà il pilota Thomas Betti, un giovane di 29 anni, figlio del patron del team motociclistico. Da sempre appassionato di moto, oltre ad essere il pilota ufficiale della Betti Moto è anche un pompiere professionista.

Prima moto elettrica italiana – La supersportiva da Gran Premio non ha solo un motore elettrico ad emissioni zero: è anche un progetto tutto italiano. Dal telaio, all’elettronica, alle gomme, fino ad arrivare al pilota è un prodotto totalmente Made in Italy. La data prevista per il debutto nella Penisola è il 25 settembre ad Imola, con un gara in contemporanea alla tappa italiana del Mondiale di Superbike.

Fonte: jacktech.it

Da novembre tornerà il Maggiolino in Italia

 

Ricreare il fascino originario della propria immagine, rievocare il simbolo di un glamour unico, rinnovare il rapporto affettuoso che l’Italia ha sempre avuto con la vettura, rendere omaggio alla storia proiettando il marchio nel futuro. Volkswagen torna all’antico, perlomeno nella denominazione, e rinverdisce i fasti del glorioso Maggiolino. Sì, perché è proprio così che si chiamerà l’erede della New Beetle da noi visto che VW ha deciso di lasciare a ciascun mercato di battezzarlo secondo tradizione.In prevendita da ieri con prezzi a partire da 19.700 Euro, il Maggiolino del 21° secolo è stato presentato in anteprima mondiale al Salone di Shanghai dello scorso aprile ed esordirà nei concessionari nel weekend porte aperte del 19-20 novembre. Un coupé dalla vocazione sportiva e dalle linee muscolose, caratterizzato da maggiore abitabilità, portiere senza montante centrale, bagagliaio capiente (da 310 a 905 litri) e da un downsizing motoristico.“Il Maggiolino – ha spiegato il Direttore Marketing VW Luca De Meo – è un gigante dell’auto del 21° secolo. Da sempre ha stabilito i valori del nostro brand: robustezza, praticità, versatilità ed affidabilità. L’obiettivo era disegnare un originale e i designer ci sono riusciti, salvaguardandone l’unicità sia all’esterno che all’interno. Il Maggiolino non è mai stato un prodotto di nicchia, ma un pilastro delle vendite. Per questo il progetto si è basato sull’accessibilità ai più per costi di acquisto e di gestione. Il prezzo è molto competitivo. È stato un elemento chiave del successo del Maggiolino di ieri e riteniamo che lo sarà anche per il nuovo modello”. “La silouhette laterale, i parafanghi sporgenti ed il muso sorridente rendono il Maggiolino unico ed inconfondibile”, così il capo design dell’intero Gruppo VW, Walter de Silva, coccola il suo ultimo gioiello.Per lo sviluppo del nuovo Maggiolino, i tecnici hanno puntato sulla continuità, a livello estetico. Guardandola dall’alto, la linea della parte posteriore è praticamente identica a quella del modello originale e la linea del tetto riprende in parte lo stile della concept Ragster vista alla rassegna di Detroit di sei anni fa. Lungo 4,278 metri (+152 mm rispetto alla New Beetle), il Maggiolino vanta una linea da coupé sportiva. Diporrà di tutti gli accessori e gli equipaggiamenti della Golf, sarà disponibile negli allestimenti Design e Sport con alcune dotazioni aggiuntive rispetto alle analoghe versioni europee e sarà inizialmente offerto nelle due motorizzazioni 1.2 TSI da 105 CV con cambio manuale e 2.0 TSI da 200 CV con trasmissione DSG.Entro il primo semestre del 2012 debutteranno un 1.4 TSI da 160 CV, un 1.6 TDI da 105 CV (anche BlueMotion) e un 2.0 TDI da 140 CV e a fine 2012 toccherà alla Cabrio. Al lancio, preceduto da due eventi speciali in programma a Roma e Milano, VW proporrà due varianti in edizione limitata a circa 1.000 esemplari. Si tratta dei Pack Black Turbo a 29.100 Euro e White Turbo a 28.790 Euro.Quando i bambini disegnavano una vettura, molto spesso era un Maggiolino. Basterebbe questo per ricordare l’influenza che l’icona tedesca ha avuto sulla storia dell’automobile, forte di un successo globale che ha proiettato il modello nella leggenda con oltre 21,5 milioni di esemplari venduti. La storia del Maggiolino inizia nel 1934 da un’idea di Ferdinand Porsche che concretizzò in realtà l’input dell’allora regime nazista: creare un’auto di massa, del popolo. Un’auto capace di far viaggiare quattro persone a velocità costante di 100 orari per lunghi periodi con consumi inferiori ai 7 l/100 km. Il motore era un boxer posteriore raffreddato ad aria. Il primo prototipo risale al 1935, la prima versione di serie è del 1945 grazie alla testardaggine di un ufficiale inglese. Sull’onda del boom economico degli anni 50, i tedeschi sfrecciavano alla guida del Maggiolino e nel 1954 cominciarono a farlo anche gli italiani.Il primo tntativo VW di rinnovare il mito del Maggiolino è datato fine anni 90 con il lancio della New Beetle, ma forse sarà proprio la decisione di chiamarlo ancora Maggiolino a rinverdirne il mito. La qualità tipica del marchio, il design, la sportività, i sistemi di infotainment e il piacere di guida saranno alla base delle motivazioni di acquisto, soprattutto dei maschi 35enni, imprenditori, trend-setter e dal reddito medio-alto. Il Maggiolino ha plasmato il nostro immaginario, è stato un oggetto di culto. Il nuovo modello ha tutto per garantire nuovamente quelle emozioni.

 

Fonte: http://www3.lastampa.it