Archivio della categoria ‘Progettazione’

Ecodesign: l’Italia si allinea alla normativa europea

Nella seduta del 18 novembre scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo per il recepimento della Direttiva 2009/125/CE relativa alla progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia.
La Direttiva 2009/125/CE si applica a qualsiasi prodotto avente un impatto sul consumo energetico durante l’utilizzo e che viene immesso sul mercato o messo in servizio nell’Unione Europea, e le cui prestazioni ambientali possono essere valutate in maniera indipendente.
Ai prodotti connessi all’energia – spiega la Direttiva – è imputabile una quota consistente dei consumi di risorse naturali e di energia; molti di questi prodotti potrebbero ridurre il proprio impatto ambientale, mediante una migliore progettazione. Oltre ai prodotti che utilizzano, producono, trasferiscono o misurano energia, anche determinati altri prodotti connessi all’energia, compresi materiali da costruzione, quali finestre e materiali isolanti, o alcuni prodotti che utilizzano l’acqua, quali soffioni doccia e rubinetti, potrebbero contribuire ad un notevole risparmio energetico in fase di utilizzazione. Per intervenire nella fase progettuale del prodotto, la UE ha quindi istituito un quadro per l’applicazione delle specifiche comunitarie per la progettazione ecocompatibile, al fine di garantire la libera circolazione di quei prodotti che ottemperano a tali specifiche e di migliorarne l’impatto ambientale.
Gli Stati devono identificare gli aspetti ambientali significativi che riguardano la progettazione, tenendo presenti tutti gli stadi del ciclo di vita del prodotto; per ciascuno stadio vanno valutati gli aspetti ambientali (quali consumo presunto di materiali, energia e altre risorse; emissioni previste nell’aria, nell’acqua o nel suolo; ecc) e le potenzialità di un miglioramento di tali aspetti ambientali. I produttori devono quindi valutare il modello di un prodotto durante il suo intero ciclo di vita ed elaborare il profilo ecologico del prodotto, esaminando soluzioni progettuali alternative per individuare quella meno impattante. Tutti i prodotti connessi all’energia devono dunque rispettare queste norme ed essere identificati con il marchio di conformità CE. Con lo schema di decreto legislativo appena approvato, l’Italia assegna al Ministero dello Sviluppo Economico, supportato dall’Enea, i compiti di sorveglianza sul mercato dei prodotti connessi all’energia e di verifica della conformità dei prodotti alle norme sulla progettazione ecocompatibile, con la facoltà di obbligare i produttori ad adeguarsi, in caso di non conformità. Per i prodotti importati da uno Stato extra-Ue, spetta all’importatore garantire che essi siano conformi alle norme europee e marchiati CE.

Fonte: EdilPortale

2° appuntamento all’Urban center di Bologna: architettura, progetto, spazio pubblico

Da ottobre a dicembre 2010 Urban Center e Salaborsa ospitano quattro appuntamenti dedicati dedicati ai temi dell’architettura, del progetto, dello spazio pubblico.

Prossimo appuntamento giovedì 11 novembre ore 17.30 sala atelier di Urban Center Bologna, presentazione del 5 volume della Collana Leggere e Scrivere la città
LE CITTÀ DEGLI ALTRI. SPAZIO PUBBLICO E VITA URBANA NELLE CITTÀ DEI MIGRANTI .

Urban Center Bologna, Istituto Nazionale di Urbanistica Emilia-Romagna, Istituto Beni Culturali Emilia-Romagna in collaborazione con Salaborsa presentano:
ARCHITETTURE IN CITTA’ – convegni, premi e libri dedicati ai temi dell’architettura, del progetto, dello spazio pubblico.

1° appuntamento
martedì 26 ottobre 2010 ore 15:30 Auditorium Biagi di Salaborsa
ARCHITETTURA, PIANO, CITTA’
tavola rotonda con Alfonso Femia (studio 5+1AA femia Peluffo), Nicolò Privileggio (Politecnico di Milano), Antonio De Rossi (Politecnico di Torino), Francesco Isidori e Maria Claudia Clemente (Studio Labics), Nicola Rimondi (Diverserighe studio) – Modera Nicola Marzot (studio Performa) – Introduce Francesco Evangelisti (Urban Center Bologna)

2° appuntamento
giovedì 11 novembre ore 17:30 sala atelier di Urban Center Bologna
LE CITTÀ DEGLI ALTRI. SPAZIO PUBBLICO E VITA URBANA NELLE CITTÀ DEI MIGRANTI
presentazione del nuovo libro della collana “leggere e scrivere la città” di Urban Center Bologna, curato da Marco Guerzoni per le edizioni Edisai di Ferrara.

Nel libro Le città degli altri. Spazio pubblico e vita urbana nelle città dei migranti, oltre 20 autori (di provenienza disciplinare e nazionalità diversa) sono riuniti per una comune missione: mostrare come la città possa essere, nel suo complesso, un dispositivo d’integrazione; come l’architettura e l’urbanistica possano contribuire all’integrazione sociale, tramite l’organizzazione di spazi urbani interculturali, inclusivi, aperti. Un’attività operativa alla cui base sta la necessità di saper cogliere gli elementi “comuni” che non hanno distinguo a nessuna latitudine: il vivere insieme, il bene comune, la dimensione pubblica delle relazioni.
Con gli autori ne discuteranno Matteo Agnoletto (architetto e ricercatore presso l’Università di Bologna) e Angelo Miotto (giornalista e caporedattore di Peacereporter).
Introduce e modera: Marco Guerzoni (Provincia di Bologna)

3° appuntamento
giovedì 18 novembre 2010 ore 15:00 Auditorium Biagi di Salaborsa
SELEZIONE ARCHITETTURA 2010 EMILIA-ROMAGNA – PRESENTAZIONE DEI PROGETTI VINCITORI
L ’Istituto dei Beni Culturali (IBC) della Regione Emilia-Romagna ha promosso nei mesi scorsi, in collaborazione con il Festival dell’Architettura, una selezione biennale riservata ai progettisti che abbiano completato negli anni precedenti interventi (nuove costruzioni, ampliamenti, restauri, trasformazioni urbane e territoriali comprensive delle componenti ambientali ed infrastrutturali) in Emilia-Romagna, anche al fine di raccogliere e pubblicizzare in un repertorio on line le realizzazioni architettoniche più significative.
Su 180 opere pervenute ne sono state selezionate 12, che verranno presentate anche attraverso una mostra, in occasione di questa iniziativa.

Programma
Saluti: Massimo Mezzetti – Assessore a Cultura e Sport della Regione Emilia-Romagna

Presentazione: Piero Orlandi – Responsabile Servizio Beni Architettonici e Ambientali IBC

Tavola rotonda:
Carlo Quintelli – Università di Parma
Nicola Marzot – Università di Ferrara
Alessandro Marata – Università di Bologna
Mario Piccinini – Presidente INU Sezione Emilia-Romagna

Coordina: Giordano Conti – Consigliere IBC

A seguire dibattito con pubblico e progettisti

In mostra le 12 opere selezionate:
Gianluca Brini – Casa bianca in via Riva Reno a Bologna
Cristofani & Lelli – Residenze Fornace del Bersaglio a Faenza (RA)
diverserighestudio – Isolati liquidi (residenze) a S. Vincenzo di Galliera (BO)
Francisco Giordano – Recupero del Ponte della Bionda a Bologna
Nuovostudio – Galleria Lercaro a Bologna
Andrea Oliva – Torri dell’Acqua a Budrio (BO)
Piazzi e Tundo – Restauro del palazzo Santa Margherita a Modena
Lamberto Rossi Associati – Campus universitario a Forlì
Lucio Serpagli – Rifugio e centro servizi a Bedonia (PR)
Teprin Associati – Terme di Punta Marina a Ravenna
Andrea Trebbi – Edificio residenziale in via degli Orti a Bologna
Bertani & Vezzali ufficio progetti associati – Centro culturale ad Albinea (RE)

4° appuntamento
mercoledì 1 dicembre 2010 ore 17:00 sala atelier di Urban Center Bologna
OGGETTI, ARCHITETTURE, TERRITORI. TRE RIFLESSIONI SUL RAPPORTO TRA AUTORGANIZZAZIONE E FORME DEL PROGETTO”
presentazione dei volumi:
Low Cost Design di Daniele Pario Perra
Architettura parassita. Strategie di riciclaggio per la città di Sara Marini
Città latenti. Un progetto per l’Italia abusiva di Federico Zanfi

Interventi di Daniele Pario Perra, Sara Marini, Federico Zanfi
Introduce e modera Piero Orlandi (IBC)

Fonte: UrbanCenterBologna

New York: il Memorial Museum firmato Snøhetta. L’inaugurazione nel 2011

New York si prepara all’inaugurazione del National September 11 Memorial & Museum, il progetto realizzato in memoria della tragedia che l’11 settembre 2001 colpì il World Trade Center causando il crollo delle torri gemelle e la morte di circa 3.000 persone. Il Memoriale sarà ufficialmente inaugurato tra un anno esatto, in occasione del 10° anniversario del tragico evento. Il progetto prevede anche la realizzazione del Memorial Museum Pavilion, un museo progettato dallo studio norvegese Snøhetta
Il National September 11 Memorial sarà disegnato da due grandi vasche che colmeranno il vuoto lasciato dalle torri gemelle occupandone l’ingombro originale. Le vasche sorgeranno in uno spazio profondo 4 metri rispetto al livello della strada; saranno circondate da numerosi alberi e costantemente fornite d’acqua da un flusso simile a quello di una cascata. L’enormità della tragedia sarà costantemente evocata dai nomi delle vittime dell’11 settembre 2001, che saranno incisi sulle pareti dello spazio sotterraneo. Il progetto, dal titolo “Reflecting Absence”, porta la firma degli architetti Michael Arad e Peter Walker, vincitori nel 2004 del concorso internazionale di progettazione.
Attorno alle vasche di Reflecting Absence sorgerà la Memorial Plaza, progettata da Peter Walker and Partners Landscape Architecture. Sarà un ampio spazio verde, in cui si alterneranno prato e pavimentazione in granito, destinato ad ospitare ben 400 alberi. Il 28 agosto scorso sono stati piantati i primi dodici. 
Il Memorial Museum sarà una struttura destinata ad attività culturali. Il progetto rappresenta una prudente reazione al carattere orizzontale del memoriale disegnato dalle due grandi vasche, che sorgeranno nelle immediate vicinanze. Il museo avrà il compito di offrire ai visitatori l’opportunità di ricordare quanto accaduto l’11 settembre 2001 e di riflettere sulle conseguenze della cancellazione del ricordo. Alcuni elementi evocheranno chiaramente le torri gemelle, altri ne saranno solo un’allusione. Il cuore della struttura si svilupperà attorno ad un grande atrio vetrato che farà da ingresso al museo e che consentirà ai visitatori di guardare all’interno. Qui troveranno spazio i due tridenti del World Trade Center. Si tratta delle colonne portanti di acciaio che fungevano da sostegno strutturale alle Torri Gemelle, rimaste in piedi anche dopo il crollo. Pochi giorni fa è stato portato a Ground Zero il primo dei due tridenti. Il secondo sarà posizionato nei prossimi giorni. L’atrio sostiene il carico di una complessa rete di strutture collocate nel sottosuolo. Ne risulta una soluzione strutturale disegnata da elementi diagonali che conferiscono all’edificio una insolita identità scultorea che compensa la verticalità delle vecchie colonne esposte nell’atrio. Il museo sarà rivestito in metallo (facciata e copertura), composto da un mosaico di più superfici riflettenti; reminiscenza della facciata delle torri del WTC. La riflessività cangiante della superficie darà maggiore visibilità anche alle vicine vasche del memoriale.

Fonte: Archiportale

La Monte Paschi di Siena verso l’eco-sostenibilità

La Banca Monte dei Paschi ha iniziato a progettare le sue filiali agendo sulla riduzione dei consumi energetici e cercando di minimizzare l’impatto ambientale delle sue dipendenze e del patrimonio immobiliare strumentale in genere. Sulla scia di questa politica Paschi Gestioni Immobiliari, societa’ che gestisce il patrimonio immobiliare del Gruppo, svolge da anni un’attività di ricerca, sperimentazione e realizzazione al di la’ dei limiti minimi di carattere normativo. In questo senso una delle prime realizzazioni è stata quella che ha visto nascere e svilupparsi la prima filiale ecologica con un piano di recupero dell’ex complesso rurale La Vigna, a Castelnuovo Berardenga (Siena). Un fienile, realizzato all’inizio del secolo scorso e da anni in stato di abbandono, e’ stato recuperato con un’attenzione particolare sia all’immobile che alle problematiche ambientali e del risparmio energetico con l’introduzione di nuovi elementi architettonici e impiantistici. Persino le opere di consolidamento, sono state realizzate con criteri e tecnologie congruenti alla conservazione degli elementi storici di bioarchitettura già presenti quale, ad esempio, la calce idraulica strutturale in sostituzione del cemento. Lavori specifici sono stati fatti per ottenere un reale risparmio energetico, limitando al massimo le dispersioni termiche e con tecnologie ad alto rendimento come la pompa di calore geotermica capace di garantire un risparmio energetico di circa il 30% rispetto ad analoga apparecchiatura tradizionale. La stessa cosa e’ stata fatta per l’illuminazione, sintesi di un perfetto equilibrio fra l’apporto di luce artificiale e naturale, quest’ultima introdotta negli ambienti grazie ai cosiddetti camini captatori di luce solare. In estrema sintesi e’ stato valutato che il risparmio totale, in termini di consumi energetici rispetto ad una filiale tradizionale, e’ di circa il 40% annuo. Tutto questo evita un’immissione in atmosfera, sempre nell’arco temporale di un anno, di circa 7.000 Kg. di anidride carbonica. E questo sfruttando le fonti rinnovabili di energia disponibili nel sito e fino ad oggi completamente trascurate: le radiazioni solari immagazzinate giorno dopo giorno dalla crosta terrestre sotto forma di energia pulita e rinnovabile. Tale azione del sole fa si che la temperatura del sottosuolo, dopo una certa profondita’, e’ costante per tutto l’arco dell’anno. Questo fenomeno fisico permette di cedere al terreno la temperatura degli ambienti interni durante le stagioni calde e di prelevare calore dallo stesso durante le stagioni fredde con un consumo di energia notevolmente ridotto. I maggiori costi di realizzazione, assicurano il responsabile di Paschi Gestione Immobili e il responsabile della realizzazione della prima filiale ecologica, Marco Baldi e Franco Biondi verranno ammortizzati in 4/5 anni. Un tempo che consente al Gruppo BMps di cominciare a pensare anche ad una filiale ecologica piu’ grande di quella di Castelnuovo Berardenga , magari a Milano dove ancora siamo ad una fase di idea progettuale, ma questo, spiega il presidente del Gruppo Giuseppe Mussari ”e’ il futuro e noi dobbiamo cominciare a realizzarlo”.

Fonte: Ansa

Anci e Acri verso gli eco-progetti

L’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, e l’Acri, l’associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria, hanno firmato oggi un protocollo d’intesa a favore della tutela e della valorizzazione dell’ambiente, per stimolare presso le due compagini associative, Comuni e Fondazioni di origine bancaria, lo sviluppo di progetti e di iniziative per l’ educazione e la formazione ambientale, la tutela e la valorizzazione delle biodiversità, la promozione del risparmio energetico e dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Le due associazioni si impegnano a divulgare e a diffondere presso i propri associati le conoscenze e le modalità operative individualmente sviluppate ma anche a stimolare la realizzazione di attività congiunte. In particolare l’Acri si impegna a sollecitare le Fondazioni associate, già fortemente impegnate sul fronte della salvaguardia del territorio e dell’ambiente con erogazioni filantropiche che superano i 40 milioni di euro all’anno, a mettere a disposizione dell’Anci informazioni sulle proprie attività in questo comparto, raccolte e coordinate da un’ apposita Commissione ambiente creata in ambito Acri, e a destinare risorse economiche a iniziative da realizzare congiuntamente con i Comuni. L’Anci si impegna a sensibilizzare i Comuni alla buona gestione degli edifici pubblici di pertinenza e all’adozione di condotte di risparmio energetico, di riduzione delle emissioni climalteranti e di incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili. Sollecita, inoltre i propri associati all’assunzione di investimenti da destinare al settore ambientale, alla destinazione ad esso di quote delle proprie disponibilità economiche nonchè allo sviluppo di progetti e iniziative congiunti con le Fondazioni, mettendo a disposizione le dovute risorse umane

Fonte: Ansa

Bergamo: progetto per un nuovo polo per l’infanzia

Il Comune di Brignano Gera d’Adda in provincia di Bergamo, ha lanciato un concorso di idee  per la progettazione di un nuovo polo per l’infanzia. Il concorso di idee è finalizzato all’acquisizione di un’idea progettuale per la possibile realizzazione del nuovo polo per l’infanzia comunale e la consequenziale proposta di sistemazione delle aree, delle attrezzature e della viabilità pubblica circostanti interessate dalla proposta progettuale. L’area individuata per la realizzazione dell’intervento, si connota per la presenza di importanti preesistenze strutturali di interesse pubblico con le quali il nuovo intervento dovrà integrarsi e altresì fungere da elemento di valorizzazione e riqualificazione dell’intero ambito. Fatta salva la legislazione e normativa di riferimento per il dimensionamento degli spazi di una scuola materna, le funzioni richieste dall’Amministrazione comunale che dovranno essere prese in considerazione per la stesura dell’idea progettuale sono le seguenti
– integrazione urbanistica con l’ambito di riferimento e le strutture già esistenti
– utilizzo di materiali e tecnologie innovative ed eco-compatibili rivolte alla sostenibilità, al basso impatto ambientale, al risparmio energetico. 
L’idea progettuale dovrà rispettare quanto previsto dalla vigente normativa per l’eliminazione delle barriere architettoniche. La partecipazione al concorso è aperta agli Architetti e agli Ingegneri iscritti agli Albi dei rispettivi Ordini Professionali o comunque iscritti ai relativi registri professionali nei paesi di appartenenza. L’iscrizione dovrà pervenire entro il 20 luglio 2010, mentre per gli elaborati c’è tempo fino al 30 ottobre. Il concorso si concluderà con la formalizzazione della graduatoria di merito, e con l’attribuzione di tre premi.  
I premi saranno attribuiti nel seguente modo:
– al vincitore sarà attribuito il primo premio di 4mila e 500 euro;
– al secondo classificato sarà attribuito il premio di 3mila euro;
– al terzo classificato sarà attribuito il premio di mille e 500.

Fonte: Archiportale

A Lisbona: dal 20 al 30 luglio si rifanno paesaggi

Dopo circa un decennio di politiche urbane incerte che hanno favorito uno sviluppo immobiliare disarticolato, causa dell’occupazione edilizia di più dell’80% del suolo comunale e un preoccupante decremento demografico, Lisbona intende proporsi come la capitale dell’area metropolitana più estesa e dinamica della Penisola Iberica, facendo leva su un’immagine profondamente legata alla storia dei suoi spazi pubblici, i suoi parchi e i suoi giardini ma impiegando anche i più avanzati modelli dell’architettura del paesaggio contemporaneo. Lo spostamento dell’aeroporto internazionale e l’arrivo dell’alta velocità, la realizzazione del terzo ponte sull’estuario del Tago e la liberazione di aree demaniali, tra cui oltre il 50% di 19 chilometri lineari di attrezzature portuali che hanno precluso nell’epoca industriale il rapporto tra la città e il fiume: tra le capitali europee Lisbona sembra disporre di maggiori opportunità di crescita anche grazie a un’ amministrazione che intende incentivare la progettazione urbana come strumento di coinvolgimento dei privati in operazioni di riqualificazione utili alla collettività. Approfondisci su: masterpaesaggio

Nasce Transgreen: il progetto rete sotto il Mediterraneo

Nasce Transgreen, società a cui potrebbe aderire anche Terna, per studiare l’utilità e la fattibilità di una rete di trasporto di elettricità tra le due rive del Mediterraneo. La creazione di Transgreen rientra nel Piano solare mediterraneo (approfondisci qui) che prevede la costruzione di strutture di produzione di energia a bassa Co2, in particolare solare, per 20 gigawatt entro il 2020. Una parte di questa elettricità, 5 gigawatt, verrà esportata in Europa. Per sviluppare la produzione di elettricità in siti lontani dalle aree di consumo, occorre allestire una rete di trasporto a lunga distanza per la trasmissione e la commercializzazione, cioè linee sottomarine transmediterranee che operano a corrente continua, si legge nella nota. Sono undici le imprese interessate ad aderire a Transgreen: EDF, RTE, Areva, Nexans, Prysmian, Veolia, Atos Origin, Caisse des Dépôts, Terna, Siemens e Abengoa. Transgreen si considera complementare al progetto tedesco Desertec. Con 17 partner industriali, tra cui Enel Green Power, il progetto mira a creare nel giro di 40 anni una vasta rete di installazioni eoliche e solari in Africa del Nord e Medio Oriente, per fornire fino al 15% dei consumi energetici europei.

Fonte: LaStampa, il Sole240re

Parco Citylife: al via il concorso di progettazione

Il comune di Milano ha dato il via al concorso di progettazione CityLife. L’amministrazione ha pubblicato un avviso pubblico per la ricerca di 5 progettisti, che saranno invitati da CityLife a partecipare al Concorso Internazionale di progettazione privato Parco nuovo quartiere ex polo fieristico urbano.  
CityLife provvederà a invitare al concorso un totale di otto candidati, di cui cinque selezionati dal Comune di Milano e i restanti direttamente selezionati da CityLife. L’Avviso è rivolto a Architetti, Paesaggisti e Ingegneri iscritti nei rispettivi Ordini professionali o registri professionali dei paesi di appartenenza, e per questo autorizzati all’esercizio della professione.  La documentazione richiesta dovrà pervenire, a pena di esclusione, entro e non oltre il prossimo 30 giugno 2010, mentre la consegna degli elaborati di concorso dovrà essere effettuata entro il 15 ottobre 2010. I progettisti saranno invitati a produrre un progetto di livello preliminare secondo le modalità fissate nella Lettera d’Invito. In esito alla valutazione del progetto, verrà individuato il progettista vincitore del concorso, il quale dovrà provvedere al completamento della Progettazione Preliminare e della successiva Progettazione Definitiva del Parco che avrà una superficie complessiva di 168mila mq e un costo indicativo di circa 16,3 milioni di Euro. La progettazione definitiva del Parco dovrà avvenire entro il 31 dicembre prossimo. Il corrispettivo per l’incarico della progettazione definitiva, che verrà corrisposto al vincitore del concorso, sarà pari a 350mila euro oltre IVA e contributi come per legge.

Fonte: Archiportale

Torino Porta Susa: prima stazione energeticamente autosufficiente

Riparte il progetto Torino Porta Susa, la stazione di arrivo e partenza dei treni “Alta velocità” e di interscambio con le reti metropolitane. L’imponente scrigno di cristallo e acciaio sarà pronto entro il prossimo anno in occasione del 150 esimo anniversario dell’Unità d’Italia, e sarà coperto da oltre 3.000 pannelli fotovoltaici per il massimo risparmio energetico. Lo scorso 13 dicembre sono stati inaugurati i primi 2 binari dei 6 previsti. Tra le caratteristiche della nuova stazione Porta Susa che la renderanno unica nel suo genere: l’autosufficienza energetica della stazione, alimentata interamente ad energia solare. Saranno oltre 3 mila, infatti, i pannelli solari che andranno a rivestire la galleria superficiale della stazione, lunga 385 metri. L’impianto fotovoltaico si estenderà su una superficie di 6 mila metri quadrati ed avrà un costo complessivo di oltre 5 milioni di euro: 865 euro a pannello solare a cui va aggiunto 1 milione e mezzo di euro per la copertura in silicio e vetro. La galleria superficiale della stazione che collega corso Bolzano e corso Inghilterra, sarà il cuore dell’impianto fotovoltaico. Rivestita dai pannelli in silicio, la galleria, infatti, garantirà una produzione di circa 825 kWh l’anno. “I pannelli come spiegano gli architetti del progetto sono disposti in tutta la lunghezza e vengono irradiati instantaneamente con lo stesso angola d’incidenza. A ciascuna zona verrà collegato un inverter di caratteristiche elettriche in grado di lavorare al meglio delle sue potenzialità.” La nuova stazione Porta Susa, con i suoi 15 mila metri quadrati di superficie, 500 treni al giorno e i suoi 3 mila pannelli solari, oltre a diventare la prima stazione della città di Torino, rappresenterà un perfetto esempio di sintesi tra tecnologia e rispetto dell’ambiente.

Fonte: BlogEcologia

Italia ad alta velocità: la nuova ‘vela’ di Firenze Belfiore

Dal genio dell’architettura dello studio di Norman Foster e dal colosso dell’ingegneria Arup, vincitori del concorso internazionale bandito per l’alta velocità ferroviaria in Italia (Tav), arriva il progetto della nuova stazione Av di Firenze che vedrà la luce entro la fine del 2010 con l’inaugurazione del primo lotto, per essere ultimata nel 2014. La stazione sarà la prima grande opera di architettura realizzata a Firenze dopo molti anni, e il suo costo complessivo si aggira intorno ai 240 milioni di euro. La superficie d’estensione è di oltre 45.000 mq ed è destinata a diventare il principale nodo d’interscambio cittadino, collegata all’attuale stazione di Santa Maria Novella e al centro storico mediante una nuova linea tramviaria e una metropolitana di superficie. Come nei suoi più recenti edifici, la Foster & Partners ha adottato soluzioni tecnologiche che fanno ricorso a risorse rinnovabili, riducono il fabbisogno di energia e l’emissione di sostanze inquinanti. Il design è quello di una grande vetrata di copertura sorretta da una leggera struttura in acciaio che riporta alla memoria la tradizione delle imponenti gallerie dei treni del passato. Elemento centrale del progetto, la luce naturale che arriverà direttamente fino al livello dei binari. La copertura, articolata a losanghe che crea una grande vela spiegata dal vento, garantirà il controllo ambientale e acustico, l’illuminazione naturale e il ricambio dell’aria. La particolarità del progetto risiede però nella costruzione verticale della stazione, infatti questa nuova tipologia di distribuzione amplia gli spazi interni per tutta l’altezza, rendendo così visibili i treni e le banchine fin dalla superficie, facilitando l’orientamento e migliorandone l’utilizzo. Attraverso percorsi contraddistinti da diverse gradazioni di luce naturale e artificiale, i viaggiatori passeranno dal piano delle banchine a 25 metri sotto il livello della città, al piano terra, dove si concentreranno biglietterie, negozi, ristoranti, agenzie di viaggio, le uscite verso il terminal degli autobus, la fermata del tram, i taxi, i parcheggi e la fermata dei treni regionali.

Lo studio Foster & Partners è alla prima grande opera in Italia, mentre all’estero ha già realizzato capolavori come la galleria costruita nel centro storico di Nîmes, il grattacielo della Hong Kong & Shanghai Bank, l’aeroporto di Stansted a Londra, la metropolitana di Bilbao, il nuovo Reichstag di Berlino.

Arup è invece una società di livello mondiale specializzata in ingegneria. Presente in 32 paesi e, con i suoi oltre 6.000 dipendenti, ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione di alcuni dei più importanti edifici realizzati negli ultimi 50 anni. Tra gli altri, il ponte Stonecutters a Hong Kong l’auditorium di Sydney, il Centre Pompidou di Parigi, lo Yas hotel ad Abu Dhabi, la sede dei Lloyd’s di Londra e il terminal aeroportuale disegnato da Renzo Piano a Osaka, in Giappone.

Fonte: ArchiLight

Il tetto vivente di Renzo Piano

Dopo 10 anni di lavori e 500 milioni di dollari, la nuova sede della California Academy of Science di San Francisco è stata aperta al pubblico. Progettato dall’architetto Renzo Piano la struttura è dotata di una biblioteca, un planetario, un museo di storia naturale e un acquario, tutti posti al di sotto di un tetto ondulato e coperto da un manto erboso che vive naturalmente e cambia aspetto a ogni stagione: 50 mila metri quadri di tetto piantumato con un milione e mezzo di graminacee (che seguono le stagioni, catturano l’umidità e ne fanno buon uso) e nel perimetro esterno, 55 mila celle fotovoltaiche per produrre energia, un ibrido tra tecnologia e arte, e un esempio di architettura sostenibile. Un sistema computerizzato permette l’apertura della copertura per la circolazione d’aria mentre il manto di vegetazione sopra la struttura contribuisce a mantenere una temperatura ideale all’interno dell’edificio e permette di evitare l’uso dell’aria condizionata. Il museo è perfettamente integrato nel parco circostante, il tetto verde costituisce un elemento di continuità con il paesaggio. Realizzato con soli materiali riciclati l’edificio si scontra con il classico concetto di museo, chiuso e oscuro, per proporsi come luogo di incontro tra natura e sapere. Un regalo per le generazioni future, un manifesto sul costruire in maniera sostenibile senza che sia noioso o brutto e allo stesso tempo un catalogo della natura californiana.

Fonte: Sette – Corriere della Sera; CasaClima

L’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro: un hotel-installazione tra soggiorno turistico ed evento culturale

Non solo albergo e non solo installazione, un’originale contaminazione tra soggiorno turistico ed evento culturale. L’ospitalità alberghiera si coniuga con l’arte e il connubio dà luce l’hotel-installazione.  A Pesaro, nasce l’ Alexander Museum Palace Hotel, opera complessa, frutto di quattro anni di lavoro di ingegneri, architetti ed artisti, famosi ed emergenti. Nomi come Arnaldo Pomodoro, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Sandro Chia, hanno dato il loro contributo per la realizzazione di questa performance permanente, come ama definirla il proprietario, il conte Alessandro-Ferruccio Marcucci Pinoli di Valfesina, già proprietario dei Vip Hotels nelle Marche. Un’opera “vivente”, una scultura di nove piani sul lungomare di Pesaro, una complessa “installazione” capace di una lunga “performance” di 365 giorni all’anno, 24 ore al giorno. Ogni sala, ogni stanza, ogni dettaglio porta la firma di un autore diverso, a cominciare dalla stele alta 16 metri, realizzata da Enzo Cucchi, posta all’entrata per arrivare alle porte delle camere, ciascuna un’opera a sé, diversa dalle altre. Nove piani di arte contemporanea, non espressa nella sua fissità ma coinvolta in un gioco dinamico di incontri, confronti, mostre e corsi che fanno dell’Alexander anche un laboratorio di sperimentazione delle nuove forme espressive della pittura, della scultura e della videoarte: 63 stanze realizzate da 75 artisti. Ogni dettaglio, dall’ingresso all’arredamento interno, è il risultato dello sforzo creativo del suo ideatore. In ogni camera l’artista ha usato un materiale e una tecnica diversa, dal ferro, al plexiglass, alla resina. E le tecniche vanno dal dripping, alla semplice matita, al découpage. Naturalmente anche gli altri ambienti, i corridoi, le sale, la piscina, saranno opera di altri 25 artisti. La piscina è stata realizzata “tracimante a sfioro” con mosaici azzurri davanti all’hotel, tra la spiaggia e l’edificio. Al piano terra si trova il primo dei tre ristoranti previsti, allestito con opere di Primo Formenti, Gino Marotta, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, e altri. Gli altri due si trovano al roof e al piano interrato. Il progetto esterno è stato curato dall’architetto Marco Tamino, che ha partecipato ai lavori di restyling della stazione Termini a Roma.

Fonte: Archiportale