Archivio della categoria ‘Progettazione’

Concorso: una fontana per ogni Parco Reale londinese

Il Royal Parks Foundation di Londra ha lanciato un concorso di design per la progettazione di una nuova fontana da installare all’interno dei Parchi Reali di Londra. Gli 8 parchi Reali di Londra sono tra i più grandi spazi pubblici in tutto il mondo, attrazione per milioni di visitatori, ma molti giochi d’acqua e fontanelle pubbliche, che risalgono ad alcune generazioni fa, necessitano di essere rinnovate o sostituite, e vi è la necessità di ulteriori nuove fontane di acqua potabile che soddisfino le esigenze dei visitatori.
Obiettivo di questo concorso è quello di trovare il disegno e il progettista del modello di questa nuova fontana potabile. Il concorso è aperto ai designer e ai progettisti di tutto il mondo che dovranno inviare il materiale entro il prossimo 22 settembre 2010. Il vincitore vedrà il proprio lavoro trasformato in realtà nei Parchi. Il disegno vincente dovrebbe idealmente avere le seguenti caratteristiche:
– risultare seducente, accattivante, suscettibile di essere posizionata in vari ambienti diversi e non solo nei parchi, eventualmente anche all’interno di residenze private;
– essere di facile installazione, pulizia ed essere costituita da un materiale resistente e lavabile;
– avere un sistema che limiti gli sprechi di acqua ed eviti i problemi di drenaggio, che consenta di garantire sicurezza e igiene;
– poter essere free standing ma anche con una variazione minima poter essere installata appoggiata ad una parete.

Fonte: ArchiPortale

Udine: un ospedale gioiello di sostenibilità

Che il sistema sanitario italiano non sia esempio di virtuosità credo non sia il caso di sottolinearlo, tuttavia fa piacere sapere che, nonostante tutto, da qualche parte del nostro Paese ci si stia attivando per invertire questo poco piacevole trend. Parliamo dell’ospedale di Udine, il cui progetto (presentato nei giorni scorsi) è considerato un vero e proprio gioiello di efficienza energetica senza eguali fra gli edifici della sanità nel nostro Paese.
Quali le particolarità? In sostanza sarà un centro sanitario capace non soltanto di essere autosufficiente sul piano energetico, ma anche di alimentare energeticamente parte della città. A consentire questo particolare mix di risparmio-produzione sarà una centrale tecnologica di trigenerazione che sarà realizzata nell’ospedale e garantirà la produzione di energia termica, frigorifera ed elettrica. Nello specifico “la centrale ospedaliera” garantirà energia termica a edifici esterni, tra i quali l’università, alcune scuole e una serie di condomini privati: in questo modo saranno di fatto eliminate le caldaie in 17 edifici scolastici e 16 palazzi.

Fonte: EcoBlog

Parco eolico del Brennero: produrrà anche idrogeno

Sarà destinata alla generazione di idrogeno l’energia prodotta nelle ore notturne dal parco eolico del Brennero.
Posto a 2.300 metri di quota, dove l’Alpine jet, vento che soffia costantemente garantisce condizioni perfette, il progetto di energia rinnovabile sarà realizzato dall’altoatesina Leitwind, in collaborazione con Ae (Azienda energetica) Bolzano e Merano. Il parco eolico sarà composto da 22 rotori, i quali produrranno circa 100 milioni di chilowattora di energia elettrica.
Il Brennero – ha detto il titolare di Leitwind, Michael Seeber, presentando il progetto – si rivelerà un sito di produzione di energia rinnovabile di grande efficienza e crediamo che possa diventare un corridoio verde, con la produzione di idrogeno grazie all’energia che verrà ricavata.

Fonte: Casa&Clima

PlanIt Valley: una città davvero ecosostenibile

E’ boom per le città econostenibili. Ad Abu Dhabi si sta costruendo Masdar City? L’Euorpa risponde con l’ancora più ambizioso progetto PlanIT Valley che, secondo gli scienziati architetti, ingegneri e progettisti che hanno elaborato il piano, dovrebbe essere regolata da un supercomputer che controllerà acqua, energia e ogni attività delle case. La sede scelta per questa città del futuro è Paredes, nel distretto di Oporto in Portogallo. Il progetto dovrebbe essere completato a tempo di record, se è vero che come data finale dei lavori è stata stabilita quella del 2015.
L’intera città sarà completamente ecosostenibile: gli edifici saranno prefabbricati per risparmiare soldi, che verranno reinvestiti nella tecnologia che dovrà controllare tutto e spazio. I tetti delle case saranno ricoperti di vegetazione per assorbire pioggia e sostanze inquinanti e scaldare di più. L’intera città sarà monitorata da un supercomputer che si occuperà di controllare consumi di acqua, luce e gas, riciclare i materiali liquidi e solidi, controllare la temperatura all’interno delle abitazioni, il tutto con l’unico obiettivo di non sprecare nemmeno una goccia d’acqua. Le energie rinnovabili la faranno da padrone: ogni abitazione sarà dotata di un impianto fotovoltaico e l’energia elettrica sarà ricava dal riciclo dei rifiuti. Normalmente una città di medie dimensioni sfrutta solo il 5 per cento dell’immondizia per il riciclo e la produzione di energia, nel caso della PlanIT Valley questo valore dovrebbe schizzare fino all’80 per cento. Le macchine che circoleranno per le vie della città saranno elettriche o a idrogeno. I progettisti hanno persino pensato ad un sistema che controlli che i bambini non si perdano nelle vite cittadine: qualora capitasse l’occhio vigile delle telecamere di sicurezza saprebbe individuarli e segnalarli alle autorità ( questa sa un po’ di Truman Show, a dirla tutta). Tutti i dati relativi alla vita della città, dal traffico al meteo, saranno elaborati dal computer. Speriamo che non lo chiamino HAL 9000…

Fonte: Liquida

Coste scozzesi: progetto da 10 mw per energia da maree

Il governo scozzese ha approvato il progetto della Scottish Power Renewables relativo ad un grande impianto dimostrativo per la generazione di energia elettrica dalle maree nel Sound of Islay, il tratto di mare che separa l’isola di Islay da quella di Jura, sulla costa occidentale della Scozia.
Il progetto, della capacità di 10 MW, prevede un investimento di 40 milioni di sterline (circa 46 milioni di euro) per installare 10 turbine da 1 MW, in grado di coprire la domanda elettrica di 5.000 famiglie. Il progetto, che dovrà essere approvato dalla Marine Scotland, l’organismo responsabile della gestione dei mari scozzesi, è considerato di importanza cruciale per testare una serie di fattori necessari per la diffusione su larga scala di questa tecnologia. In particolare, consentirà una migliore comprensione degli aspetti tecnici relativi alla distribuzione e alla manutenzione dei macchinari nonché dei sistemi di analisi e monitoraggio delle prestazioni. Secondo quanto è stato dichiarato da John Swinney, capo di gabinetto per la Finanza e la Crescita sostenibile, questo progetto rappresenta una pietra miliare per lo sviluppo della tecnologia delle maree. Le coste scozzesi sono considerate uno dei luoghi migliori nel mondo per lo sfruttamento delle correnti di marea. La scelta di installare l’impianto nel Sound of Islay è stata effettuata dalla Scottish Power Renewables a seguito di una ricerca effettuata lungo la costa dell’intero Regno Unito proprio allo scopo di individuare il sito più idoneo allo svolgimento di un grande progetto dimostrativo.

Fonte: LaStampa

Concorso di idee per la riqualificazione di piazze e progettazione di edicole e caffè a Belluno

CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZE DEI MARTIRI E PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, PER LA PROGETTAZIONE DELLE EDICOLE DI RIVENDITA GIORNALI DI VIA MATTEOTTI E PIAZZA VITTORIO EMANUELE II E DEI DEHORS DEI CAFFE’ STORICI DEON E MANIN.
La Provincia di Belluno e il Comune di Belluno, nell’ambito del progetto Interreg IV “Drava Piave Fiumi e Architetture”, per il tramite della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, indicono un Concorso di idee per la riqualificazione di piazza dei Martiri e piazza Vittorio Emanuele II, per la progettazione delle edicole di rivendita giornali di via Matteotti e piazza Vittorio Emanuele II e dei dehors dei caffè storici Deon e Manin.
Oggetto: Il concorso di idee è finalizzato all’acquisizione delle migliori proposte progettuali relative:
–    alla riqualificazione architettonica complessiva delle centrali piazza dei Martiri e piazza Vittorio Emanuele II, luoghi baricentrici e teatro della vita cittadina che per posizione, tradizione e per caratteristiche architettoniche, ospitano durante il corso dell’anno molteplici manifestazioni (fiere, mercatini, commemorazioni ufficiali, esposizioni temporanee);
–    ai dehors dei caffè Deon e Manin e alle edicole di rivendita giornali attualmente posizionate in piazza Vittorio Emanuele II e via Matteotti (limite ovest Piazza dei Martiri).

Le soluzioni progettuali potranno essere sviluppate liberamente fermo restando il rispetto delle normative vigenti di riferimento e dei limiti perimetrali dell’area di intervento. Le proposte progettuali dovranno approfondire e sviluppare adeguatamente sia la qualità architettonica dell’intervento, sia il tema dell’integrazione di quanto proposto al particolare contesto storico.

Destinatari:
Il concorso è aperto ai soggetti di cui all’art. 90, comma 1, lett. d), e), f), g) e h) del D.Lgs. n. 163/2006 e ss.mm.ii., in possesso dei requisiti di cui all’art. 38 del decreto medesimo e del D.P.R. n. 207/2010 e ss.mm.ii. ed alle persone fisiche o giuridiche appartenenti a stati membri dell’UE abilitati nel paese di appartenenza a fornire servizi analoghi a quelli del presente bando.

Elaborati richiesti:
–   Relazione illustrativa, contenuta in un massimo di 10 cartelle formato DIN A4;
–   2 tavole grafiche in formato DIN A1 orizzontale su supporto rigido contenenti:
il progetto di riqualificazione delle piazze – pianta, sezioni e fronti prospettici in scala 1:500;
ogni altra rappresentazione che i progettisti riterranno utile alla comprensione dell’idea progettuale;
–   2 tavole grafiche in formato DIN A1 orizzontale su supporto rigido contenente:
il progetto dei dehors e delle edicole di rivendita giornali in scala 1:50. Il progetto dovrà evidenziare i materiali, le caratteristiche architettoniche, costruttive e di arredamento dei manufatti;
almeno un fotoinserimento per ciascun manufatto finalizzato alla rappresentazione dell’integrazione del progetto al contesto storico di riferimento;
ogni altra rappresentazione che i progettisti riterranno utile alla comprensione dell’idea progettuale;
la rappresentazione della declinabilità della soluzione adottata  per i dehors in soluzioni applicabili ad altri contesti del centro storico sotto forma – ad esempio – di tende, strutture di delimitazione di aree esterne di caffè (senza copertura stabile),  strutture e coperture removibili per i mercati giornalieri.
–   Calcolo sommario della spesa di realizzazione – suddiviso per ciascuno degli interventi proposti (riqualificazione piazze – dehors – edicole), contenuto in un totale massimo di 6 cartelle formato DIN A4.

Premi:
Progetto di riqualificazione di piazza dei Martiri e Piazza Vittorio Emanuele II:
€ 10.000,00 al primo classificato;
€ 3.000,00 al secondo classificato;
€ 2.000,00 al terzo classificato.

Progetto delle edicole di rivendita giornali e dei dehors:
€ 6.000,00 al primo classificato;
€ 2.000,00 al secondo classificato;
€ 1.000,00 al terzo classificato.

Calendario:
Pubblicazione del bando 22 giugno 2011
Invio quesiti entro 11 luglio 2011
Risposte ai quesiti entro 21 luglio 2011
Consegna degli elaborati entro 22 agosto 2011

Info:
La segreteria del concorso è costituita presso la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, piazza Duomo, 37 – 32100 Belluno.
Tutti gli elaborati e la documentazione di gara sono reperibili al seguente indirizzo internet:  www.fabd.it – sito ufficiale di riferimento per il concorso.

Xpolar, l’auto volante che viene dalla Francia

Un ingegnere di Tolosa ha ricevuto 1 mln di euro per progettare un’automobile in grado di decollare verticalmente. Sul mercato fra cinque anni

(Rinnovabili.it) – Lui è un ingegnere in pensione di Tolosa. Lei una monoposto non che non riesce a stare colle ruote per terra. Sono Michel Aguilar e la sua macchina, a metà tra un’automobile e un aereo, Xplorair. Il progetto, ancora alla fase di prototipo, ha conquistato il Ministero dell’Industria francese che sovvenzionerà l’invenzione con un milione di euro in partnership con la Delegazione generale per gli armamenti. L’auto volante è stata dotata di un micro termoreattori, motori a reazione simili a quelli degli aerei, che istallati nelle ali permetteranno il decollo in verticale del velivolo. “E’ un sogno d’infanzia che ha cominciato a prendere forma, – ha commentato entusiasta Aguilar. – Grazie ai sussidi che ho ricevuto, sarò in grado di finanziare la convalida del concept dei termoreattori, una fase tecnica importante nel mondo dell’aviazione. Esiste un progetto simile negli Stati Uniti, ma quella macchina volante decolla come un aereo, è non in verticale come la mia”.

Il futuristico veicolo potrà volare a 2500 metri d’altezza, ad una velocità di 200 km/h e con un’autonomia stimata di 500 km o tre ore circa. Per fare il pieno d’energia, Xplorair utilizzerà esclusivamente un biocarburante a base di alghe, dando così una doppia mano all’ambiente. Questo curioso velivolo sarà ultimato nel 2015 ad un costo che oscillerà intorno ai 50 mila euro come modello senza pilota; l’anno successivo si passerà quindi ai test di sicurezza per arrivare alla vendita tra il 2017 e il 2018.

Fonti:Mobilità Rinnovabili.it

Presto sul mercato celle a combustile al metanolo

Il metanolo, un alcool liquido piuttosto diffuso e semplice da produrre, è un’alternativa promettente come materia prima per le celle a combustibile, che attualmente utilizzano soprattutto idrogeno.

La tecnica è stata sviluppata negli anni passati dagli scienziati del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa, i quali hanno ora compiuto un ulteriore progresso con la messa a punto di un prototipo di cella al metanolo in grado di generare elettricità con potenza di 300 watt.

Il nuovo modello, realizzato in collaborazione con l’University of Southern California di Los Angeles, è un importante passo avanti verso la commercializzazione di questo tipo di celle per la produzione di elettricità. Il meccanismo è lo stesso delle celle a idrogeno: il combustibile viene ionizzato, così che gli elettroni, separati dalle cariche positive, generano un flusso di corrente elettrica utilizzabile.

Nel processo non ci sono emissioni inquinanti di alcun tipo: i prodotti di scarto, infatti, sono soltanto acqua e anidride carbonica, che potrebbe anche non essere immessa nell’atmosfera. Usare il metanolo al posto dell’idrogeno presenta diversi vantaggi, a cominciare dalla maggiore facilità di trasporto e di immagazzinamento.

Inoltre la cella sviluppata dal JPL è conveniente anche dal punto di vista della semplicità del progetto: perciò questa tecnologia potrebbe essere particolarmente indicata per la propulsione di veicoli di vario tipo. “Questa cella a combustibile potrà diventare una fonte di energia efficiente e non inquinante privilegiata per le applicazioni civili e militari”, ha dichiarato Gerald Halpert, ex supervisore del settore di tecnologie elettromeccaniche del JPL.

“Non vediamo l’ora di lavorare a più stretto contatto con il mondo industriale per sviluppare ulteriormente questa tecnologia e venire incontro alle richieste del mercato”, ha aggiunto Erik Brandon, che ricopre attualmente la stessa carica.

 

Fonte: La Stampa

Olgiata: centro sportivo riqualificato nel rispetto dell’ambiente

Non lasciare aree verdi insufficientemente attrezzate. E’ questo ciò a cui punta il progetto Punto Verde Qualità 20.12. Il Comune di Roma ne affida pertanto la gestione, dietro concessione, a differenti società private che abbiano la possibilità di realizzare servizi di interesse pubblico.
E’ in questo ambito che si inscrive il piano per l’ Olgiata Sporting Club, affidato a LAD, Laboratorio di architettura e design. Scelte progettuali e soluzioni architettoniche all’avanguardia, integrate nel paesaggio naturale preesistente su un’area di oltre 100.000 mq, realizzate nel pieno rispetto dell’orografia del luogo. Il risultato è un centro sportivo multifunzionale, situato al confine con il comprensorio dell’Olgiata e strutturato per operare in stretta relazione con i diversi edifici scolastici presenti nella zona.Tra i numerosi sport indoor previsti, si aggiunge anche la possibilità di praticare attività terapeutico – riabilitative.
TRE BLOCCHI DI EDIFICI COLLEGATI TRA LORO. La soluzione architettonica presenta una strategica divisione delle diverse funzioni in tre blocchi distinti e collegati tra loro, posizionati in modo da sfruttare al meglio l’illuminazione naturale, adeguata alle diverse funzioni degli edifici, per contenere i consumi energetici. Il primo edificio, con copertura apribile, è dedicato alle piscine, un secondo alle attività di gestione e ricreative, mentre il terzo ospita le palestre. La forma delle coperture è sviluppata su uno schema a boomerang che conferisce slancio e sinuosità alla struttura, integrandola in modo armonico al paesaggio circostante.
LEGNO LAMELLARE. Per l’orditura portante, LAD ha chiesto la collaborazione di Holzbau SpA, specializzata nella realizzazione di strutture in legno lamellare. La scelta del legno lamellare risulta, infatti, particolarmente adatta per conferire agli edifici la giusta luminosità e costituisce la trama su cui sono state inserite ampie vetrate, affaccianti sul parco circostante.
TECNOLOGIA E FASI COSTRUTTIVE. La forma dell’edificio deriva dal disegno delle travi in legno lamellare, a forma di boomerang. La struttura in legno copre, inoltre, tutti i manufatti e gli interrati. Le travi in lamellare seguono lo schema statico dell’arco a tre cerniere: la trave è incernierata a terra ad un plinto triangolare, copre una luce di 32 metri per poi appoggiarsi su un grande pilastro in cemento armato, che è parte integrante del reticolo strutturale in c.a.
PRIMA FASE. La prima fase costruttiva ha riguardato la movimentazione del terreno, l’incastro delle fondazioni e dei volumi interrati in C.A. nell’orografia esistente e ed il getto dei pilastri rastremati che devono portare le parti inferiori delle travi a boomerang.
SECONDA FASE. In seguito le strutture di fondazione e i volumi interrati sono stati coperti con l’orditura primaria e da un’orditura secondaria in arcarecci in legno lamellare. Sugli arcarecci è stato posato un tavolato in abete. Al di sopra del tavolato è stato steso un freno al vapore ed una doppia orditura di listelli all’interno della quale è stato posato un doppio strato di pannelli coibenti in lana di roccia (per un totale di cm 12), che assicurano trasmittanze termiche ampiamente inferiori ai minimi imposti dal D.L.311 2006.
TERZA FASE. Il tutto è stato coperto da una pannellatura in OSB, sulla quale è stato posato un telo sottotetto impermeabile traspirante ed un strato separatore che garantisce una micro-ventilazione tra l’impermeabilizzazione e ed il manto di copertura. Su quest’ultimo strato è stato posata la copertura in zinco Titanio a Doppia aggraffatura.
SISTEMI VETRO. Le vetrate sono state montate al di fuori del filo esterno della struttura in legno e ancorate ad una retrostruttura in acciaio. Questo permette di svincolare i movimenti dovuti alle deformazioni dei diversi materiali e renderli indipendenti l’uno dall’altro, garantendo un risultato finale più durevole. Molto particolare la copertura dell’edificio piscine, che è mobile e motorizzata; all’occorrenza può, infatti, essere aperta con un sistema a pannelli simili ai flap di un aereo. Questo crea una ventilazione naturale all’interno del volume architettonico finalizzata ad ottenere un risparmio sui costi di climatizzazione.

Fonte: Casa&Clima

Idroelettrico: Etiopia vuole diga sul Nilo, Egitto non gradisce

L’Etiopia ha annunciato che è prossimo l’avvio di un progetto per la costruzione di un grande impianto idroelettrico sul Nilo Azzurro nella regione occidentale del Benishangul, a circa 40 chilometri dal confine sudanese. Lo ha dichiarato il primo ministro, Meles Zenawi, specificando che l’impianto idroelettrico avrà una capacità di 6.000 MW, un valore tre volte superiore all’intera potenza elettrica in servizio nel Paese a fine 2010.
L’Etiopia, infatti, con 76 milioni di abitanti, è dal punto di vista energetico tra i Paesi più poveri al mondo. La potenza elettrica installata a fine 2010 (quasi interamente idroelettrica) ammonta a 1.850 MW, e va considerato che la situazione ha subito un miglioramento, per quanto relativo, solo dall’inizio del 2010, quando sono entrate in servizio tre centrali idroelettriche per con potenza complessiva di 1.180 MW. L’annuncio del nuovo progetto di Benishangul ha provocato violente polemiche ed allarme in Egitto, che paventa il rischio di un impoverimento della risorsa idrica del Nilo, con grave danno per l’economia egiziana.
Sulla base di trattati firmati negli anni Cinquanta, l’Egitto che, insieme al Sudan, controlla circa il 90% del corso del fiume, mantiene un potere di veto sulle decisioni prese in materia di acqua prelevata dal Nilo. Un accordo di cooperazione firmato nel maggio 2010 da Etiopia, Uganda, Ruwanda, Tanzania, Kenya e Burundi (e fortemente osteggiato da Sudan ed Egitto) mira però a superare questa situazione e a dar vita ad accordi regionali per consentire progetti da avviare anche senza il parere preventivo dell’Egitto. Secondo quanto è stato dichiarato dal primo ministro etiope, i timori espressi dai funzionari egiziani sono in ogni caso “privi di fondamento” perché “si tratta di un progetto energetico, dove l’acqua viene usata e poi ri-immessa nel fiume” e che quindi “non pregiudicherà la portata a valle del fiume“. I lavori della nuova diga sul Nilo dovrebbero essere avviati a metà di quest’anno e concludersi per la fine del 2016.

Fonte: LaStampa

West Kowloon: Norman Foster porta il verde a Hong Kong

Da oltre trent’anni alla testa di grandi progetti e infrastrutture pubbliche tecnologicamente innovativi e attenti agli aspetti sociali ed ecologici, Norman Foster si aggiudica la progettazione di West Kowloon, lungomare di 40 ettari con vista sul centro di Hong Kong. 5.000 alberi sul mare: su questa striscia di terra affacciata sul mare, l’architetto di Manchester, già noto nell’ex-colonia inglese per il grattacielo della HongKong&Shangai Bank e la progettazione del nuovo aeroporto della città, immagina un immenso parco composto da oltre 5.000 alberi, dominato a Nord da un’area che raccoglierà le istituzioni culturali, mentre ad Est e ad Ovest saranno dislocate, nelle intenzioni di Foster, strutture educative e di intrattenimento, un grande teatro -già promosso dal Governo locale- e M+, un museo d’arte contemporanea.
Nel cuore di questa enorme area verdeggiante “Foster and Partners” hanno pensato un lungo Avenue turistico-commerciale ombreggiato da piante, dove si concentreranno negozi, ristoranti e centri commerciali.
Con l’obiettivo di fare della capitale finanziaria dell’area asiatica anche un centro culturale e del tempo libero, è stato creato, qualche anno fa, il Cultural District Authority. L’organismo, costato al governo circa 21 miliardi di dollari, ha allestito un concorso internazionale volto a riqualificare l’area di West Kowloon. Con molti ritardi e rallentamenti, la competizione -latente dal 2006- è stata rilanciata nel 2010.
Le tre proposte selezionate, il «City Park» firmato Foster e Partners, un «Cultural Connect» dello studio locale Rocco Design Architects e il «Project for a new Dimension» dell’olandese Oma, sono state messe a disposizione dei cittadini in un’esibizione allestita appositamente all’Hong Kong Exhibition Centre. La mostra e un sito dedicato hanno permesso di raccogliere opinioni e commenti della gente, dei quali il Cultural District Authority ha tenuto largamente conto nella sua decisione finale di assegnare l’incarico allo studio di Foster. Il progetto, promettono le autorità, incorporerà alcune caratteristiche ed elementi delle due altre proposte, per non scontentare nessuno.

Fonte: Casa&Clima

The Tower of Droplets: progetto di una torre vivente

The Tower of Droplets, letteralmente, La Torre di Goccioline, progettata da Sir Peter Cook e Gavin Robotham, si è classificata al secondo posto durante l’ultima Taiwan Tower Conceptual International Competition, ma purtroppo la struttura rimarrà soltanto un progetto su foglio da disegno, anche se avveniristico e fonte d’ispirazione per future idee.
La torre è composta da gabbie di acciaio connesse tra loro che formano questo andamento libero che caratterizza il progetto, il quale sarà interamente coperto di alghe per la produzione di biocarburanti. La coltivazione delle alghe mette a disposizione biomassa utile per la fabbricazione della carta, oltre che per i biocarburanti, inoltre la torre si nutre di grandi quantità di anidride carbonica dall’ambiente circostante. Secondo i due architetti, le alghe occupano 11 mila metri quadrati di superficie e sono in grado di produrre diverse migliaia di tonnellate di biomassa all’anno e circa 3 milioni di litri di petrolio.
In pratica, il progetto stesso è possibile considerarlo un essere vivente, in grado di crescere e mantenersi autonomamente.

Fonte: Casa&Clima

Firenze e il bando per il nuovo ponte sull’arno

La Provincia di Firenze ha pubblicato il bando relativo al concorso di progettazione del nuovo ponte sull’Arno a Figline Valdarno. Lo hanno riferito Laura Cantini, vicepresidente della Provincia di Firenze con delega alle Infrastrutture, e Riccardo Nocentini, Sindaco del comune di Figline Valdarno, annunciando anche l’affidamento dei lavori per la bonifica da ordigni bellici del terreno in cui sarà realizzato il terzo e ultimo lotto della cosiddetta “Variantina” alla strada regionale n.69. Proprio per consentire all’impresa Abc di Firenze di eseguire la bonifica preliminare all’apertura del cantiere, è già in corso la procedura di presa di possesso dei terreni espropriati. Al via anche i lavori di bonifica per il completamento della ‘Variantina’ alla Sr 69. La vicepresidente Laura Cantini e il sindaco Riccardo Nocentini: Rispettati gli impegni presi nell’assemblea aperta di Matassino. Sono stati illustrati anche i particolari di progetto del lotto n.5 della “Variante in riva destra dell’Arno”, ovvero della nuova arteria che costituirà la futura strada di scorrimento per tutto il Valdarno fiorentino e aretino. Intanto sono ripresi i lavori per la realizzazione di un nuovo collegamento tra la Sp 56 e la Sp 16 in località San Biagio, sempre nel comune di Figline Valdarno, dopo la risoluzione del contratto con la prima ditta appaltatrice. Il termine previsto per la conclusione di quest’opera è la primavera 2012.
Stiamo mantenendo tutti gli impegni che, insieme al presidente Barducci, avevamo preso con i cittadini e con i sindaci nell’assemblea pubblica di Matassino – ha commentato Laura Cantini – In particolare il bando per la progettazione del nuovo ponte sull’Arno tra Figline e Reggello costituisce un passaggio molto importante per la realizzazione di un’opera particolarmente attesa da tutti i comuni della vallata.
A questo proposito l’ing. Maria Teresa Carosella, responsabile, dirigente della direzione viabilità della Provincia di Firenze, ha illustrato i particolari dell’opera: Il nuovo ponte che collegherà le sponde di Reggello e Figline, sarà situato a circa 500 metri più a valle rispetto a quello esistente. Oltre alle corsie di marcia è prevista anche una pista ciclabile. L’importo complessivo dei lavori oggetto della progettazione dovrà essere contenuto nel limite di 7.200.000 Euro. La collaborazione tra Comune di Figline e la Provincia di Firenze ha portato ottimi risultati – ha detto il sindaco Riccardo Nocentini – per questo mi sento di ringraziare il Presidente Andrea Barducci e la Vicepresidente Laura Cantini, con i quali periodicamente ci incontriamo per discutere dei principali interventi infrastrutturali che riguardano il nostro territorio. Questo nuovo e decisivo sforzo per l’ultimazione della ‘Variantina’ alla Sr 69 e per la progettazione del nuovo ponte sull’Arno, rappresentano un passaggio fondamentale per il miglioramento dei flussi di traffico in tutto il Valdarno e non solo nel comune di Figline.

Fonte: ArchiPortale

Honduras: impianto a biomasse alimentato da “erba re”

L’industria tessile dell’Honduras ha in programma di puntare sulla biomassa per ridurre – e in prospettiva eliminare – la dipendenza dalle forniture elettriche della rete pubblica. L’obiettivo è di contrastare la crisi determinata dai crescenti costi dell’energia e anche di migliorare la qualità delle forniture, oggi soggette a frequenti interruzioni.
Lo ha dichiarato Jesus Canahuati, direttore della honduregna Asociación de Maquiladores (imprese tessili) annunciando la realizzazione di impianti a biomassa per 70 MW, in grado di coprire circa il 25% dei 300 MW impegnati dal settore nelle zone industriali del nord, e precisamente di Choloma, Buena Vista, Green Valley e Gildan. I nuovi impianti sono di tipo termoelettrico e prevedono di bruciare come combustibile l’ “erba re”, diffusa in tutto l’ovest del Paese. Si tratta di una pianta tropicale perenne che può raggiungere i 3 metri di altezza, con un gambo simile a quello della canna da zucchero. Il vantaggio economico sarebbe rilevante. Secondo le stime fornite da Canahuati, il chilowattora ottenuto con impianti alimentati dall’ “erba re” presenta un costo inferiore del 30% rispetto alle tariffe praticate attualmente dalla Compagnia Elettrica Nazionale. La costruzione degli impianti avrà inizio nel prossimo mese di febbraio e richiederà 20 mesi di lavoro. Il passo successivo è quello di puntare sull’autosufficienza energetica dell’intero comparto tessile, realizzando (nei prossimi 10 dieci anni) una potenza a biomassa di circa 1.000 MW, alimentata da coltivazioni dedicate di “erba re”, realizzate da circa 2.500 piccole e grandi aziende agricole, in grado di creare nelle zone rurali quasi 20.000 nuovi posti di lavoro.

Fonte: LaStampa

Concorso: idee e progetti per il paesaggio trentino

La provincia autonoma di Trento ha lanciato un concorso per la selezione dei soggetti ai quali affidare i seguenti incarichi:
– Arredo e riqualificazione delle aree artigianali;
– Organizzazione e ripristino panoramico;
– paesaggistico dei passi dolomitici;
– Indicazioni metodologiche per le trasformazioni delle aree agricole di versante a nuove tecniche produttive;
– Tecniche costruttive e compatibilità dei manufatti e delle costruzioni rurali in aree agricole;
– Tipizzazioni di modellazioni per il recupero di cave esaurite;
– Riordino e riqualificazione del nesso urbano Riva del Garda – Arco;
– Indicazioni metodologiche per una progettazione dell’area di Zambana Vecchia secondo criteri di alta qualità paesaggistica e di identità territoriale;
– Ipotesi di riorganizzazione e miglioramento dell’area in prossimità del lago di Toblino.
La selezione è effettuata sulla base della presentazione di proposte di idee che, rispetto ai temi sopra elencati, meglio avranno specificato i seguenti elementi:
1) indice degli argomenti che si intendono sviluppare;
2) metodologia dello studio;
3) principi progettuali di riferimento ed esemplificazione rispetto a specifiche aree del territorio provinciale;
4) documenti metodologici che si intendono elaborare per fornire indirizzi e criteri alla Provincia nonché alle comunità e ai comuni per la formazione di strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica che considerino i risultati dello studio.
Le proposte di idee possono essere presentate dai seguenti soggetti:
1) professionisti, iscritti ai relativi ordini professionali, competenti in materia di pianificazione urbanistica e di trasformazione del paesaggio;
2) docenti universitari in materia di pianificazione urbanistica e di trasformazione del paesaggio;
3) società di professionisti o raggruppamenti temporanei.
Ogni soggetto interessato può presentare una sola proposta mediante la scelta di uno dei temi di cui sopra. I soggetti che presentano la proposta di idee devono indicare il nominativo di un coordinatore del progetto, in possesso di diploma di laurea in architettura, pianificazione territoriale o ingegneria e iscritti ai relativi ordini della Provincia di Trento e prevedere obbligatoriamente la formazione di un gruppo di progettazione multidisciplinare. Indipendentemente dalla natura giuridica del concorrente, gli incarichi oggetto di selezione devono essere espletati da professionisti iscritti negli appositi albi previsti dai vigenti ordinamenti professionali, personalmente responsabili e nominativamente indicati in sede di presentazione della proposta progettuale, con la specificazione delle rispettive qualificazioni professionali. Le idee dovranno pervenire entro il prossimo 31 dicembre 2010. Il proponente che conseguirà per ciascun tema il punteggio maggiore sarà individuato come affidatario dello studio.

Fonte: Archiportale

Lussemburgo: nuovo edificio per la Commissione Europea

La cordata composta da JSWD Architects (Colonia), Chaix & Morel et Associés (Parigi) e Bertrand Schmit (Lussemburgo) si è classificata al primo posto del concorso internazionale di progettazione per l’edificio Jean Monnet 2 nel quartier generale della Commissione Europea a Lussemburgo.
La nuova struttura sorgerà nel grande parcheggio del complesso “JeanMonnet”, in sostituzione a un edificio per uffici edificato nel 1975. I lavori di realizzazione dello stabile saranno ultimati nel 2016. Un secondo edificio, che sarà eretto in sostituzione del volume “Jean Monnet 1”, sarà realizzato entro la fine del 2019. I due edifici saranno collegati e daranno vita a un’area uffici ampia circa 120.000 mq, con una capienza totale di 2.900 dipendenti.
Il progetto vincitore di basa sul principio della “comunicazione diretta all’interno dell’ambiente di lavoro”. L’edificio disporrà di molte zone comuni che, oltre a portare la luce naturale nelle zone centrali dell’edificio grazie a una serie di pareti trasparenti, attiveranno relazioni visive tra gli uffici di uno stesso piano ed anche tra i diversi livelli, in modo da favorire la comunicazione tra i dipendenti. Quest’ idea ha guidato anche la progettazione di: zona conferenze, il ristorante, biblioteca e mensa aziendale, e area sportiva per i dipendenti della struttura.
La struttura sarà conforme a quanto previsto dagli standard costruttivi delle passive house. Solo per fare qualche esempio: ai classici impianti d’aria condizionata per il raffrescamento degli uffici, sono stati preferiti dei sistemi per lo stoccaggio dell’aria fredda che circolerà attraverso l’edificio nelle ore notturne e verrà poi distribuita negli ambienti interni durante le ore lavorative.
Per riscaldare il complesso verranno impiegati il calore ottenuto dalle celle solari termiche inserite sul tetto del volume e le grandi masse d’aria calda prodotta dal centro di calcolo informatico. Infine, uno schermo solare esterno proteggerà l’edificio dal surriscaldamento nei mesi estivi e permetterà di recuperare calore dalla luce solare nei mesi invernali.

Fonte: Archiportale

MilanoZero: il nuovo quartiere (per uffici) certificato Leed Platinum

Sarà inaugurato nella primavera del 2013 il quartiere per uffici ecosostenibile da 220 milioni di euro “MilanoZero”, destinato a sorgere sul sito una volta occupato dall’ex sito industriale della Domenico Altieri Chimica. Progettata da Studio FZ (Milano) su commissione della famiglia Altieri, l’area di lavoro, a un minuto dall’aeroporto di Linate, occuperà una superficie di oltre 40.000 metri quadrati e sarà percorribile esclusivamente a piedi, in bici o con minicar elettriche. La struttura, articolata su 10 edifici di differente funzione, sarà dotata di un assai ampio ventaglio di soluzioni ecosostenibili, individuate dai progettisti nell’ottica di realizzare un complesso certificato Leed, classe Platinum. Tra i volumi di MilanoZero vi sarà il ZeroHotel, una struttura ricettiva di lusso high-tech, destinata a rappresentare il primo complesso alberghiero italiano classe A.
Nel progetto di Studio FZ i tetti a shed degli edifici accolgono pannelli fotovoltaici di terza generazione ad altissima efficienza, in grado di regalare al complesso l’autonomia energetica per coprire i consumi energetici dipesi da climatizzazione e gestione ordinaria. Impianti per il recupero e lo sfruttamento delle acque meteoriche nei servizi igienici e per l’irrigazione dei giardini sono inseriti su tetti e piazzali. Nei mesi più caldi, un’alimentazione automatica ausiliaria garantisce l’approvvigionamento idrico attraverso la rete dell’acqua potabile.
MilanoZero sfrutta anche il sottosuolo, dove l’acqua si mantiene alla temperatura costante di 14°C tutto l’anno. Un pozzo geotermico di estrazione consente al centro di disporre di questa preziosa risorsa costantemente e di portarla alla temperatura desiderata grazie all’energia solare – si legge nella proposta vincitrice. Il calore accumulato viene poi conservato con l’applicazione delle più studiate regole di isolamento e coibentazione. Questo ciclo perfettamente chiuso e autonomo si compone di tre parti distinte: i pozzi geotermici dell’acqua di falda, le macchine di climatizzazione, fulcro dell’impianto, e le apparecchiature di erogazione del calore. Apparecchi moderni, tra i migliori e i più sicuri che la tecnologia odierna possa offrire. Sulle sommità degli edifici crescono lunghi e rigogliosi giardini pensili, con i colori e la vegetazione tipici della Valle del Lambro. Ognuno di questi contribuirà non solo a rendere esteticamente più piacevole la veduta dall’alto del nuovo innovativo complesso, ma sarà anche in grado di migliorare il rendimento energetico degli edifici e di ridurre l’effetto del deflusso delle acque a causa delle tempeste. Gli spazi avranno un costo di realizzazione di circa 1500/ 2000 € al mq e verranno affittati a un prezzo che si aggira attorno ai 250 euro al metro quadrato l’anno.

Fonte: ArchiPortale

Mondo Juve: il progetto di Design International

Partiranno nel 2011 i lavori di costruzioni per lo shopping center MONDOJUVE, destinato a sorgere tra i comuni di Nichelino e Vinovo, sul sito confinante allo Juventus Training Center.
Lo scorso 1 dicembre è stato presentato ufficialmente il progetto sviluppato dallo studio Design International su commissione di Campi di Vinovo S.p.A., del Gruppo Finanziaria Gilardi S.p.A., che ha acquisito l’area dalla Juventus F.C. insieme al nome e al marchio stesso.
Il centro commerciale occuperà una superficie totale di 82.000 mq, su una superficie territoriale di circa 340.000 mq e conterà su uno staff commerciale di 1.500 persone. Sono previsti circa 4.000 parcheggi, la sistemazione a verde di 80.000 mq, dei quali 30.000 mq a bosco lungo la Debouchè con alberi d’alto fusto.
Dal punto di vista formale il progetto di Design International riprende le caratteristiche-chiave dell’architettura nordeuropea contemporanea: essenzialità e chiarezza compositiva, ricerca di interazione continua tra interni e paesaggio ed ampio impiego di materiali naturali.
Tra le soluzioni sostenibili che verranno inserite nel complesso sono previsti: sistemi di recupero energia, di produzione di energia pulita e di controllo energia consumata. La presenza di  pavimentazione drenante permetterà la raccolta delle acque piovane dai parcheggi, accumulata, insieme alle acque di prima pioggia, in apposite vasche e sfruttata per l’irrigazione e il sistema antincendio.
Il costo complessivo dell’intervento si aggira sui 220 milioni di euro, di cui circa 40 milioni destinati ad opere pubbliche per le modifiche necessarie alla viabilità dei comuni di Vinovo e Nichelino. Infatti, parallelamente alla costruzione del Parco Commerciale MONDOJUVE, a cura di CGG ‐Costruzioni Generali Gilardi S.p.A., saranno realizzate opere di viabilità connessa, disciplinate dall’Accordo di Programma sottoscritto nell’anno 2008 tra Regione Piemonte ‐comune di Nichelino – comune di Vinovo ‐Campi di Vinoso S.p.A.
Lo schema di progetto della nuova viabilità presenta una serie di articolazioni dovute a nuove infrastrutture stradali che si connettono a strade esistenti e a interventi di adeguamento e potenziamento di infrastrutture già presenti.
Oltre ad accogliere il traffico generato dal nuovo insediamento commerciale, il nuovo assetto viario contribuirà a risolvere alcune criticità già oggi presenti. In particolare gli Assi denominati Debouchè ‐Complanare – Rottalunga, si inscrivono in uno scenario volto ad eliminare il traffico veicolare di transito nel parco di Stupinigi. Contemporaneamente verrà realizzato anche un collegamento ciclopedonale con il parco di Stupinigi e i comuni di Vinovo e Nichelino.

Fonte: Archiportale