L’ex Colonia Novarese di Rimini

Tutta la costa Romagnola da Ravenna fino a Cattolica, durante il ventennio fascista, diviene uno tra i luoghi più accreditati per la costruzione di colonie per bambini, per le federazioni fasciste del nord-Italia. Il timore che la presenza di colonie marine, possa costituire un freno, alla costruzione di ville e pensioni e svalutare gli arenili e i fabbricati limitrofi esistenti, spinge i maggiori Comuni della riviera a confinarle in aree periferiche del proprio territorio, datata 1934, la colonia novarese di Rimini venne costruita in 120 giorni. La costruzione originale e razionale, con la sua sagoma simile ad un transatlantico, consta dopo le modifiche di 5 livelli fuori terra. La lunghezza del fabbricato è di 117 metri, ed era capace di contenere 1200 persone. Al centro del prospetto sorge come elemento distintivo, una torre littoria dell’altezza di circa 30 metri, sulla quale erano apposti tre fari: nelle tonALITà DEL verde, il bianco ed il rosso, visibili a distanza. La colonia di Rimini era fornita di tutti i servizi necessari e dei più moderni sistemi tecnici, era dotata di palestra, aveva un arenile proprio, nonché un terreno annesso di circa 37.000 mq. Vista la distanza dalla stazione di Rimini, per facilitare lo sbarco dei bimbi, si era ottenuta dal Comune una fermata del treno, speciale. L’arredamento completo della colonia, era stato curato in modo particolare, al fine di non far assumere l’aspetto monotono di una casa di cura. Dal 1937, il complesso fu dotato di un padiglione infermeria anch’esso completamente autonomo. Ad oggi la costruzione è stata completamente lasciata a se stessa, nonostante costituisca assieme a molte altre colonie della Provincia di Rimini, un pezzo di storia del nostro paese.

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Servizio video Chiara Vannoni

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