Santo Stefano di Sessanio, un borgo vecchio per una vita nuova

Un borgo medievale in Abruzzo riprende vita grazie a un recupero edilizio che ne ha fatto un esempio internazionale di turismo sostenibile da copiare.

Lassù, fino a poco tempo fa, si arrivava a stento.Santo Stefano di Sessanio è un borgo di montagna, isolato sul Gran Sasso, a 1.250 metri di altezza in cima a una strada contorta dai panorami mozzafiato. Il parcheggio è poco fuori paese, anche perché le macchine non riescono a girarvi: è tutto un groviglio di case di sasso abbracciate tra loro, una sopra l’altra e accanto all’altra, divise da strade che sono poco più di sentieri, e sovrastato da una altissima torre medicea che svetta sui tetti. È uno dei 100 borghi più belli del mondo eppure fino a qualche anno fa era quasi abbandonato e mezzo diroccato.

Un giorno, grazie all’intuizione di un architetto italo-svedese, Daniele Kihlger, capitatovi per sbaglio girando in moto, Santo Stefano di Sessanio ha iniziato a cambiare vita diventando un cantiere brulicante.

L’obiettivo era di farne un albergo diffuso, un immenso tempio del turismo sostenibile dove l’accoglienza alberghiera fosse sparpagliata per tutto il paese, andando a occupare le case. Sono state individuate per questa operazione le costruzioni che non erano mai state toccate prima da restauri frettolosi di cemento, ma solo quelle intatte, tutte in sasso e travi antiche. Una riqualificazione edilizia di oltre 3.500 metri quadri, attento a tutte le più avanzate tecniche ecosostenibili e abbinato all’uso di tutti materiali naturali, ha prodotto un risultato assolutamente originale e di grande gusto estetico oltre che di grande coerenza tecnica e di attualità tecnologica: Internet e connessioni wi-fi sono ovunque, perfettamente mimetizzate nelle strutture e totalmente invisibili.

Il successo di questa operazione è stato immediato. Il paese è letteralmente rinato, da 70 abitanti a cui era rimasto oggi registra 7.300 presenze l’anno anche d’inverno, la quotazione delle case si è moltiplicata di 20 volte e a oggi è difficilissimo trovare un appartamento in vendita: molti sono stati comperati da inglesi, belgi e francesi. Il paese ha inoltre mosso un enorme indotto economicosull’intero territorio limitrofo, che non si limita alla importanza dell’investimento immobiliare ma anche alla creazione di moltissimi posti di lavoro che hanno ripopolato la zona.

La rinascita di questo borgo è stata gestita da una società, la Sextantio di Kihlger, che è oggi uno degli emblemi di Symbola, la fiera campionaria delle qualità italiane promossa da Fiera Milano: una fotografia delle eccellenze imprenditoriali del Made in Italy. Santo Stefano di Sessanio è stato un progetto pilota che oggi la Sextantio sta riproponendo in altre realtà italiane con le stesse caratteristiche, per creare, attraverso nuovi esempi di recupero edilizio, altri luoghi dove la possibilità di alloggiare in albergo diffuso consenta di vivere appieno l’esperienza di una vita ecosostenibile in armonia con la natura e con se stessi, e di recuperare il rapporto, ormai quasi perduto, con una dimensione abitativa del tutto naturale.

 

Fonte: http://gogreen.virgilio.it/news/speciali-rubriche/santo-stefano-di-sessanio-borgo-vecchio-per-vita-nuova.html