La prova dello Scarabeo 200 i.e.

18 anni di Scarabeo
Il progetto Scarabeo
nasce nel 1990 nei laboratori tecnici di Aprilia e viene presentato al pubblico
nel 1993 nella versione da 50 cc. Da lì, una lunga dinastia di modelli di tutte
le cilindrate ha fatto sì che il celebre scooter a ruote alte possa vantare ben
750.000 unità prodotte in questi 18 anni di presenza sul mercato.
Ad oggi, la
gamma Scarabeo – che da tempo è diventato un brand in seno ad Aprilia, un po’
come Vespa in seno a Piaggio – comprende 7 modelli che coprono cilindrate da 50
a 500 cc:  50 Street, 50 4Valvole, 100 4T, 125 i.e., 200 i.e., 300 Special e 500
i.e..

Nuovo look
Molti gli
interventi stilistici che Scarabeo si è regalato per la maggiore età, a partire
dallo scudo con la nuova griglia ovale che va a richiamare lo stile classico
della gamma, così come le frecce, che tornano alla base dello sterzo in modo da
risultare meglio visibili.
Cambia la forma del parafango anteriore, che ospita ora una scanalatura atta ad
ottimizzare il flusso d’aria verso il radiatore.
Anche la coda è stata
alleggerita: il disegno del fanale posteriore, ora trasparente, è stato rivisto
e modernizzato; la sella stessa, sdoppiata in due sedute indipendenti, gode di
una nuova schiumatura interna, oltre che di un disegno tutto nuovo, snellito
nella parte anteriore dove ha sede l’immancabile gancio “portatutto”.
Il
comfort su Scarabeo è  garantito anche dal parabrezza solidale allo sterzo e
dalla pedana piatta che, insieme al leggero portapacchi in alluminio e al vano
sottosella (che può accogliere un casco jet), consente di aumentare la capacità
di carico del piccolo ruota alta.
La strumentazione  analogico/digitale offre
un computer di bordo gestibile direttamente dal manubrio, tra le cui opzioni
disponibili troviamo anche l’indicatore della temperatura esterna, dotato di
segnale “ice warning” che allerta sulla possibile presenza di ghiaccio sulla
strada.

Sottopelle
Il motore è stato
progettato e sviluppato espressamente per Scarabeo; leggero e pulito, promette
prestazioni ottimali e consumi contenuti, per ottenere i quali è dotato anche di
una mappatura “Eco”: riduce i consumi del 7% ed è l’ideale per spostarsi in
città.
La versione da 200 cc, così come il 125 cc,  è raffreddata a liquido e
adotta una distribuzione a quattro valvole con con doppio albero a camme in
testa. Eroga 19 cavalli (14 kW) a 9.000 giri, con una coppia massima di 17,1
Nm a 7.000 giri.

La
ciclistica
La forcella telescopica idraulica ha steli da 35 mm di
diametro, mentre al posteriore, chiaramente,  è lo stesso gruppo
motore-trasmissione, coadiuvato da un braccio secondario in alluminio, ad
assolvere il ruolo di forcellone, appoggiandosi a una coppia di ammortizzatori
con precarico molla regolabile su quattro posizioni.
Le ruote a cinque
razze da 16 pollici sono gommate con gli ottimi Michelin City Grip, tubeless a
spalla alta da 100/80 davanti e 120/80 dietro.
L’impianto frenante è
composto da un disco anteriore da 260 mm con pinza flottante a triplo
pistoncino, e dal posteriore da 220 mm, con pinza fissa a due pistoncini
contrapposti, accordati da un sistema di frenata integrale: giusto per
ricordarlo, quindi,  la leva sinistra sul manubrio aziona la pinza posteriore ed
il pistoncino centrale anteriore, mente la destra si occupa solo dei due
pistoncini esterni  anteriori. Il tutto per garantire un buon bilanciamento del
mezzo in frenata guidando normalmente – ottima cosa, specie sul bagnato – e
chiamando in causa tutta la potenza della pinza anteriore solo quando si vuol
guidare sportivamente, o comunque in casi di necessità contingente.

In sella
Il nome sarà anche di buon auspicio,
come ci insegna l’antica cultura egizia, ma non è poi così appropriato: al primo
sguardo, più che uno scarabeo, il piccolo 200 ricorda infatti una libellula.
Anche in sella la sensazione è esattamente quella di leggerezza, dote
chiaramente ricercata dal pubblico che predilige gli scooter a ruota alta.
La
posizione di guida è ben studiata, l’abitabilità ottima anche per i più alti e
l’altezza del piano sella, a 810 mm da terra, dà una grande sensazione di
controllo, altro aspetto fondamentale per questo genere di mezzo che, per
vocazione, nasce per muoversi alla svelta nel traffico cittadino. Per questa
“mission” viene in aiuto anche il motore, la cui cubatura e la notevole potenza
permettono spunti e riprese brillanti senza strappi, grazie anche alla
trasmissione davvero fluida e silenziosa.
La nuova ergonomia offerta dalla
sella gioca a favore del comfort, soprattutto nelle manovre “piedi a terra”,
mentre l’imbottitura più efficace va ad ammortizzare gli effetti di un pacchetto
sospensioni che sullo sconnesso in effetti è piuttosto rigido.

Impressioni di guida
Le strade della Versilia,
che hanno fatto da cornice alla nostra prova, non sono esattamente paragonabili
a dei circuiti, a livello di fondo stradale: i frequenti rattoppi di cemento e
il tipico asfalto “lucido” delle zone di mare non hanno tuttavia messo in crisi
il nostro Scarabeo, merito anche delle sue efficaci Michelin City Grip.

Forte di tutta questa sicurezza percepita e curiosa di testare il nuovo ruota
alta ad una velocità un pochino più sostenuta, mi allontano dal gruppo,
seleziono dal manubrio la modalità “Sport” e mi immetto sul lungomare di
Viareggio con un’andatura allegrotta.
Appena il tempo di notare che la
velocità e la brezza marina non provocano sbacchettamenti al manubrio né
incertezze o vibrazioni, ed ecco che la mia corsa viene fermata da un posto di
blocco della Polizia Municipale. Mentre sono ferma per il rituale controllo dei
documenti vedo passare tutti i miei “compagni di test” che rientrano godendosi
il lungomare.
È proprio vero che chi va piano…
L’apparizione della paletta
a lato della strada mi ha però permesso di testare al meglio anche l’impianto
frenante: l’importante disco da 260 mm all’anteriore ha bisogno di una strizzata
decisa della leva per dare il meglio di sé, ma nell’insieme la frenata offre una
buona modulabilità e fa il suo dovere in tutte le situazioni senza mai mettere
in crisi il guidatore, grazie anche al sistema di frenata combinata di cui
abbiamo parlato poco sopra.

I 18 anni di esperienza si sentono tutti,
tant’è che Scarabeo non smentisce le qualità estetiche e dinamiche che l’hanno
reso un must nel suo genere: le finiture sono ottime e tutto è curato nel minimo
dettaglio.
Il prezzo del 200 è di 3.210 euro franco concessionario, contro
i 3.050 della la versione da 125 cc.
I nuovi Scarabeo sono disponibili in
sei colorazioni, tutte metallizzate: Nero Aprilia, Bianco Flair, Silver Crowd,
Blu Couture, Rosa Silk e Rosso Luxury.

Fonte: http://www3.lastampa.it/