Direttiva nitrati: è necessaria una proroga

Per applicare la direttiva nitrati occorre prima un aggiornamento delle zone vulnerabili e l’adeguamento dei Piani di azione.

È questa la decisone alla quale è giunta la Conferenza Stato-Regioni che si è tenuta nei giorni scorsi, sollecitata dalle regioni dove sono più diffusi gli allevamenti e maggiormente interessate al problema: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna.

Ora tutto si sposta a Bruxelles, dove il ministro dell’Agricoltura potrà presentare la posizione della Conferenza Stato-Regioni e chiedere una proroga in attesa che nuovi studi scientifici in corso consentano di definire limiti meno restrittivi di quelli attuali. Una valutazione positiva viene espressa dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito all’iniziativa finalizzata a ridefinire le misure di mitigazione dell’impatto dei nitrati sulle acque, in funzione di una approfondita analisi sulle diverse origini delle fonti e delle ragioni dell’inquinamento da nitrati.

Viene quindi auspicato dalla Cia che l’iniziativa della Conferenza Stato-Regioni possa effettivamente portare, in tempi brevi, a una rigorosa designazione delle “aree vulnerabili ai nitrati”, a una ridefinizione del quadro normativo per la valorizzazione della sostanza organica ai fini agronomici ed energetici e per la semplificazione degli adempimenti tecnici e amministrativi per la gestione degli effluenti degli allevamenti.

Soddisfazione è stata espressa anche dalla Coldiretti secondo cui l’approvazione dello schema di accordo è un passo determinante per salvare gli allevamenti italiani e continuare ad assicurare la produzione di salumi e formaggi made in Italy. “In attesa di trovare soluzioni agronomiche adeguate – ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini – occorre dunque distribuire il peso dei vincoli in misura proporzionale tra le diverse fonti di inquinamento compresa la depurazione civile. Per far questo, però, è necessario avviare studi analitici con monitoraggi precisi e aggiornati”.

Fonte: Agrinews

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