Torino e la riqualificazione urbana

La rivista “Architetura del Paesaggio” ha selezionato i giardini pubblici di Casino Barolo di Torino, tra i migliori paesaggi italiani degli ultimi 60 anni. Grazie ad arredi creativi e alla nuova luce il parco dà vita e smalto a un’ampia zona pubblica a rischio di abbandono.
Casino Barolo è il nome di un’antica cascina della periferia Nord di Torino. In questa zona oggi in grande sviluppo residenziale e commerciale, è stato realizzata una nuova area verde. Autori del progetto: gli architetti paesaggisti Marco Minari e Paolo Mighetto, con l’architetto Alessandra Aires del settore urbanizzazioni del Comune di Torino.
Il progetto – spiega Aires – si inquadra nel piano regolatore del Comune di Torino che prevede la conversione ad area pubblica dell’80 per cento del territorio su cui vengono costruiti nuovi edifici residenziali. In questo caso l’intervento riguarda un’area di dimensioni notevoli, 48mila metri quadrati, in cui oltre al verde sono state realizzate piste ciclabili, percorsi fitness, parchi giochi per bambini e altri servizi utili, il tutto con una nuova illuminazione pubblica. Abbiamo riqualificato – specifica Minari – una vasta area con molto verde, visto che sono stati messi a dimora di 90 alberi, 1000 piante tappezzanti e 10 mila arbusti. Il primo obiettivo del progetto – aggiunge Mighetto – era quello di trovare un collegamento tra aree diverse fra loro: l’antica cascina del ‘700, i vecchi fabbricati industriali e i grandi palazzi residenziali. Il giardino diventa quindi l’elemento centrale per la vivibilità della zona. Già in fase di progetto – aggiunge Aires – abbiamo puntato al coinvolgimento degli abitanti del quartiere, a partire dai bambini della scuola elementare. Un modo per avere un apporto creativo, ma anche per sviluppare nei bambini una cultura di maggiore rispetto verso le aree pubbliche. Ne è risultato un progetto molto articolato, che offre opportunità diverse. Per esempio, abbiamo creato una zona destinata agli orti, che saranno assegnati agli abitanti della zona, con precedenza alle persone a basso reddito, per le quali l’orto può rappresentare un contributo importante anche nel bilancio familiare.
I giardini si discostano molto dal classico giardino pubblico, anche per l’arredo urbano. Grande uso del colore per differenziare i percorsi pedonali e ciclabili, sedute originali come i grandi divani di cemento, la scelta di apparecchi di illuminazione dalle forme insolite come l’Iris (Disano illuminazione) montato su palo Ma-Tita.
In periferia – spiega Mighetto – è importante non cadere nell’anonimato che rende spesso rende le aree verdi zone poco frequentate e poco sicure. Abbiamo cercato di realizzare un’area più viva e funzionale, piacevole da attraversare in bicicletta o per fare un po’ di esercizio all’aria aperta. Anche la scelta delle piante è stata fatta con i bambini, ed è stata progettata in modo da avere diverse gradazioni di verde e colori diversi anche nella stagione invernale. In questa caratterizzazione del progetto – aggiunge Aires – rientra anche le scelta per l’illuminazione. Abbiamo scelto il palo Ma-Tita proprio perché ha una linea assolutamente diversa da un palo classico. Credo che sia l’unico palo della luce in commercio dedicato ai bambini. Sicuramente la forma era la più interessante in questo contesto ludico e colorato. L’illuminazione è un elemento fondamentale di questo progetto – precisa Minari – perché le sedute e gli spazi di ritrovo sono pensati per essere utilizzati anche nelle ore serali. Torino come molte altre città vive sempre di più anche di notte e non solo in centro. Proprio in aree più periferiche come questa è importante popolare il territorio nelle ore serali e non abbandonarlo alla delinquenza e al vandalismo. L’illuminazione evidenzia i percorsi, definisce con un cono di luce le aree dove fermarsi a parlare, valorizza anche i particolari più interessanti come certe piante o le sedute più originali.

Fonte: Archilight

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