Si rompe l’acquedotto del Sele: emergenza idrica a Salerno

Scuole chiuse, rifornimenti con autobotti e assalto ai negozi per comprare acqua minerale. La rottura dell’acquedotto del Sele a causa del maltempo ha portato scompiglio in provincia di Salerno. Per Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, è il risultato di anni di negligenza, malgoverno e inefficienza. Scuole chiuse, acqua contingentata e scene inquietanti con autobotti e assalto ai supermercati per rifornirsi di acqua minerale. È accaduto in provincia di Salerno, nei 14 Comuni serviti dall’acquedotto del Sele dopo la rottura della condotta verificatasi ieri in occasione dello straripamento del fiume.  Mezzo milione di persone è rimasto senz’acqua.
Una regione che fa acqua da tutte le parti, e il risultato è sotto gli occhi di tutti: una popolazione e un’economia messa in pericolo per una pioggia seppure intensa. È veramente indegno per un paese civile che 500mila persone rimangano senza un bene primario come l’acqua a causa di una calamità naturale che di naturale ormai ha ben poco. Così Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, commenta l’emergenza maltempo nella regione e, in particolare, le criticità che stanno affliggendo il salernitano dopo le piogge torrenziali di questi giorni. Quello che sta succedendo nel salernitano – sottolinea Buonomo – è il risultato di anni di negligenza, malgoverno e inefficienza con corsi d’acqua e valloni di scolo ridotti a discariche, cementificazione selvaggia, manutenzione ordinaria al lumicino. E a pagare sempre e solo i cittadini, l’ambiente ed il territorio – ribadisce il presidente regionale di Legambiente – bisogna intervenire subito a rischio un’intera economia, la salute dei cittadini, e la vita quotidiana di tante città. Ora – conclude Buonomo – è necessario che ognuno si rimbocchi le maniche e garantire alla popolazione l’acqua e invitiamo a denunciare speculazioni e avvoltoi pronti a fare affari sfruttando l’emergenza di queste ore.

Fonte: LaNuovaEcologia

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