Parigi: incentivi al fotovoltaico congelati per 3 mesi

Il primo ministro francese Francois Fillon ha annunciato che il Governo è costretto, a causa dell’impennata del numero di installazioni, a sospendere per tre mesi gli incentivi al fotovoltaico di taglia superiore a 3 kWp. Questo periodo servirà all’esecutivo per mettere mano al nuovo sistema d’incentivi alle rinnovabili che è diventato troppo oneroso per EDF, l’operatore elettrico d’Oltralpe costretto a riacquistare a prezzo incentivato l’energia prodotta.
Il meccanismo d’incentivazione: per sostenere l’energia verde ancora non competitive, EDF infatti è obbligata ad acquistare l’energia elettrica generata dai pannelli solari ad un tasso 10 volte superiore al suo prezzo sul mercato all’ingrosso. Ciò avrebbe avuto un’influenza negativa di circa 1,6 miliardi di euro nei conti del colosso francese. Le reazioni da parte delle associazioni di categoria all’annuncio del Governo sono state a dir poco feroci. Le pagine dei giornali francesi riportano termini come “decisione criminale”, “inaccettabile”, “assurda”.
Aumentano le bollette: ma c’erano già stati segnali premonitori molto chiari di una situazione che, in periodo di crisi, ha spostato a sostegno del settore Fv troppo denaro che pesa sulle bollette dei consumatori. I consumatori francesi, abituati al modesto costo dell’energia nel paese d’Oltralpe, quest’estate hanno registrato criticamente un primo, modesto ma significativo, aumento: +3% per le famiglie e +4-5,5% per le Pmi. Si tratta del dato più alto registrato da luglio 2003. Ma per gennaio 2011 un ulteriore rincaro del 3% è stato preannunciato dal Governo. Uno scenario simile non si presentava in Francia dagli anni’80, epoca della costruzione del parco nucleare.
Exploit del FV francese: la causa di questo nuovo aumento è da ricercarsi nell’esplosione del fotovoltaico che, nel 2009, complici i generosi incentivi protrattisi nel tempo di 0,58 euro a kW, ha registrato un grosso incremento. La potenza del parco impianti FV francese si è, infatti, moltiplicata per dieci nel giro di un solo biennio, passando dagli 81 MW di fine 2008 agli 850 MW di fine 2010. Ma ci sono progetti in attesa di approvazione per 4000 MW.
Il contributo al servizio pubblico dell’elettricità: nelle bollette elettriche francesi, la nuova voce di spesa figurerà con il nome di CSPE (contributo al servizio pubblico di energia elettrica), tassa con cui i consumatori contribuiranno a finanziare l’acquisto di elettricità FV prodotta in Francia da parte della compagnia Edf.
Il CSPE ha ricevuto accoglienze contrastanti in patria. In sua difesa si è schierato Michel Deifenbacher, autore dell’emendamento: “Non si può volere lo sviluppo delle fonti rinnovabili e non assumersene i costi”. Mentre l’UFC, Associazione di difesa dei consumatori, si è detta “sbalordita”. In proposito Caroline Keller, portavoce dell’organizzazione, ha dichiarato: “E’ un cattivo segno: già l’impennata di agosto doveva far pensare”. Ma la Keller punta l’indice sul conflitto d’interessi del Governo, azionista di Edf e beneficiario diretto del miglioramento dei conti del fornitore elettrico d’Oltralpe.
Anche in Germania: ma la Francia non è la sola ad aver sollevato la questione. A fine settembre le prime pagine dei quotidiani tedeschi preannunciavano allarmisticamente un aumento delle bollette elettriche di 70 euro a famiglia a partire del 2011 (leggi). La causa starebbe nei favorevoli incentivi concessi al fotovoltaico (circa 8 miliardi stimati nel 2010) che hanno spinto privati e investitori a puntare su questa rinnovabile solare anche nelle poco assolati lander dell’Europa centrale.

Fonte: Casa&Clima

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