Italia: energie rinnovabili e luoghi comuni

L’Italia ha un’irradiazione solare tale da garantire a chiunque di avere una casa “solare”, grazie a una continua produzione di energia pulita, rinnovabile e gratuita.
Ormai lo sappiamo tutti, eppure nell’opinione pubblica italiana esiste ancora un freno chiamato “scetticismo”, condito da radicati luoghi comuni. La maggior parte degli italiani ha una conoscenza superficiale delle energie rinnovabili e ciò non fa che alimentare abbattibili luoghi comuni. Tra i più diffusi, per esempio, c’è la convinzione che la tariffa incentivante alla fine non sia veramente garantita per 20 anni dallo Stato, o che l’iter burocratico per installare un impianto fotovoltaico sia eccessivamente complesso e per questo scoraggiante.
E’ certo, invece, quanto prevede il Nuovo Conto Energia, entrato in vigore col Decreto Ministeriale del 2007: per chi installa un impianto fotovoltaico vi è un incentivo in denaro per la durata di 20 anni. Un incentivo sicuro e garantito dal GSE, il Gestore per i Servizi Energetici, il quale s’impegna a erogare gli incentivi con un vero e proprio contratto [Fonte GSE]. Ci si potrebbe chiedere ma da dove vengono i soldi per gli incentivi? : vengono da una parte delle bollette elettriche che chiunque paga. Nelle bollette elettriche ci sono, infatti, varie componenti, tra cui la COMPONENTE A3 che copre, appunto, i costi per il finanziamento degli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate [Fonte Enel]. Basta leggere attentamente una qualsiasi bolletta elettrica per averne conferma.
E come viene effettuato il pagamento dell’incentivo? A cadenza bimestrale per gli impianti da 1 a 20 kW, a cadenza mensile per gli impianti superiori a 20 kW, il GSE eroga un corrispettivo pari al prodotto tra l’energia elettrica generata dall’impianto fotovoltaico e la tariffa incentivante riconosciuta, con accredito su conto corrente.
In merito all’iter burocratico per l’installazione di un impianto fotovoltaico la risposta a eventuali domande viene sempre dal Decreto Ministeriale del 2007, il quale precisa per gli impianti per i quali non è necessaria alcuna autorizzazione (i piccoli impianti) è sufficiente la semplice dichiarazione di inizio attività (DIA) [Fonte GSE].
In definitiva è chiaro che chi continua a essere scettico sulle energie rinnovabili e sugli incentivi è comunque un finanziatore degli stessi! E’ come se pagasse una parte del mutuo di una casa a qualcuno mentre egli stesso è in affitto, e che affitto…

Fonte: ArchitetturaEcoSostenibile

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